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Intitolazione dell’aula consiliare, Pittella ricorda Dinardo

Intervento del governatore durante la cerimonia dedicata all’ex presidente della Regione, scomparso due anni fa

L’intervento integrale del governatore della Basilicata durante la cerimonia di oggi:
“Signor Presidente, Colleghi Consiglieri,
consentitemi di rivolgere un saluto affettuoso a Elide, Filomena e Michela Dinardo, e di ringraziare il Sindaco di Irsina e gli amici del compianto presidente Dinardo che hanno accolto l’invito ad essere presenti oggi alla cerimonia di intitolazione dell’Aula Consiliare a colui che ha guidato la Regione Basilicata tra il 1995 e il 2000.

A distanza di due anni dalla morte di Raffaele Dinardo, conserviamo un sentimento forte di riconoscenza per un uomo che con la sua umiltà, ma al tempo stesso con la passione che ne ha caratterizzato l’impegno istituzionale, ci ha ricordato quanto grande sia la missione pubblica. Quanto alto sia l’onore di veder coincidere il proprio lavoro con il bene comune di una intera Regione. Quanto faticoso sia – per dirla con le sue parole – coniugare la ricerca politica con scelte etiche che assumano l’uomo-persona come misura di valore per il cambiamento. Condivido pienamente ciò che questa mattina ha scritto Pietro Simonetti, in un affettuoso ricordo di Dinardo, pubblicato dalla stampa locale.

Nel tempo delle lacerazioni, dell’insulto che sostituisce il ragionamento e la pratica politica al servizio del Paese e della comunità con una sorta di odio sociale di massa, il Consiglio Regionale della Basilicata – su proposta della Giunta – ha deciso di ricordare una persona che ha fatto della buona politica e dell’impegno sociale la ragione della propria vita. Questo gesto, in una fase come quella che stiamo vivendo, rappresenta una scelta importante non solo per nutrire la memoria e il ricordo, ma anche per non distruggere il futuro della nostra terra.

Raffaele Dinardo è stato un grande uomo delle Istituzioni, come lo è stato del mondo della scuola e del sindacato, tra le fila della Cisl, ed infine come vice presidente del Formez, dove si è segnalato per la sua vasta cultura, la sua esperienza di amministratore limpido e capace. Ma soprattutto per la sua sensibilità umana. Alla Provincia di Potenza nei primi anni ’70 del secolo scorso nelle vesti di consigliere prima ed assessore poi, come successivamente alla guida della Regione Basilicata, in quella sesta legislatura, cominciata nel 1995, che ha rappresentato una sorta di spartiacque nella storia del nostro Paese, Raffaele Dinardo ha posto sempre l’uomo al centro della propria azione politica e istituzionale. Diceva che occorreva cambiare le metodologie di governo, per tutelare meglio il cittadino da quello che, nel suo discorso di insediamento, definì lo “strapotere amministrativo pubblico”, per avviare finalmente uno scambio virtuoso tra amministrazione e società regionale.

Ho conosciuto Raffaele Dinardo nel suo ruolo di presidente della Regione negli anni in cui da semplice consigliere provinciale di Potenza mi avvicinavo al mondo della politica e delle Istituzioni. Mi ha sempre colpito, sin dal primo incontro, quel suo modo pacato, cordiale, quasi familiare di rapportarsi con chi gli stava di fronte, sia che si trattasse di un amico di vecchia data, sia che fosse, come nel mio caso, un giovane alle prime armi, che timorosamente si confrontava con l’uomo che in quel momento rappresentava la più alta Istituzione democratica della Basilicata. Raffaele Dinardo aveva la capacità di mettere subito tutti a proprio agio.

Ti infondeva una grande fiducia, da buon padre di famiglia. E ricordo che rimasi affascinato da quest’uomo di grande cultura, che faceva ricorso ad una fine e leggera ironia per stemperare le tensioni, quando il confronto si faceva animato. Ma che soprattutto non usava il sapere come arma per intimorire gli interlocutori, ma al contrario come strumento pedagogico di crescita sociale. Io credo che in fondo Raffaele Dinardo, non abbia mai rinunciato, anche da presidente della Regione, a svolgere il mestiere che più gli piaceva. Che era quello di insegnare. Insegnare a essere cittadini consapevoli dei propri diritti, ma anche dei propri doveri. Anzi, da questo punto di vista, nella sua veste di Presidente di Regione, era intransigente. La via maestra, dalla quale egli non si discostava, e dalla quale pretendeva che anche gli altri (a partire da chi gli stava vicino) non si discostassero, era quella della legalità. Del rispetto delle regole. Di una moralità e onestà elevate a ragione di vita. Era un cattolico autentico. Un uomo di fede. Che sapeva infondere speranza, in una visione ottimistica dell’impegno sociale.

La Basilicata gli deve molto. Raffaele Dinardo è stato l’uomo della “pacificazione” in uno dei momenti storici più drammatici della vita politica nazionale e regionale. In Basilicata, anche per merito di chi lo aveva preceduto nella guida della Regione e di una classe dirigente nel complesso sana, non c’erano stati gli episodi traumatici che hanno segnato la storia del nostro Paese all’inizio degli anni Novanta.

Però, proprio nel 1995, alla fine della cosiddetta Prima Repubblica, anche in Basilicata si avvertì la necessità di superare la stagione dello scontro tra le grandi forze popolari che per quasi mezzo secolo avevano segnato la vita politica italiana. E Dinardo, a 63 anni, quando probabilmente già cominciava ad accarezzare il desiderio di dedicarsi un po’ di più a se stesso, ai suoi studi e alla propria famiglia, fu richiamato ad un ruolo attivo di servizio, tra i più alti e impegnativi che la politica lucana in quel momento potesse offrirgli. Quello di guidare la Regione, facendo da collante tra la cultura del popolarismo e del cattolicesimo democratico, da un lato, e del movimento operaio e della sinistra laica e riformista, dall’altro.

Non era facile, in quegli anni, far convivere due partiti, la Dc e il Pci, che per quasi mezzo secolo si erano combattuti senza esclusione di colpi, sia pure con le armi della democrazia parlamentare. Quello di Dinardo fu un compito difficile. Ma egli ebbe il merito di accompagnare una nuova classe dirigente, per la quale svolse il ruolo di “garante”, accreditandola con generosità e passione civile, forte della sua cultura di “maestro”.

A chi gli chiedeva come facesse a evitare crisi di governo e a tenere insieme partiti della coalizione sempre piuttosto inquieti, egli rispondeva con quella semplicità di linguaggio e la mitezza che tutti ricordano, spiegando come fosse necessario tenere vivo il rapporto con la comunità lucana e volgere lo sguardo agli impegnativi appuntamenti che attendevano la classe politica e che avrebbero segnato positivamente il futuro della regione. Riusciva ad omologare i vari punti di vista, spingendoli su grandi obiettivi, come quelli dello sviluppo, dell’occupazione, della gestione produttiva delle risorse naturali, nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute umana. Fu lui a firmare con l’allora presidente del Consiglio Romano Prodi il protocollo di intesa sullo sfruttamento delle risorse petrolifere, cui seguì a distanza di un mese la firma dell’accordo Regione-Eni. Quando si presentò a Palazzo Chigi, da buon cattolico, tirò fuori dalla tasca l’immagine sacra della Madonna di Viggiano che portava sempre con sé e l’offrì, quasi come un segno di benedizione divina sull’intesa che si stava per firmare, all’allora Capo del Governo nazionale.

Raffaele Dinardo era un uomo capace di ascoltare e di tener conto delle ragioni degli altri. L’esperienza vissuta da giovane come lavoratore prima, studente poi e uomo di scuola in diverse vesti, gli hanno sempre consentito di leggere e interpretare con onestà di intenti i sogni, le aspirazioni, i bisogni e le grandi aspettative della nostra comunità. Egli amava dire che il territorio pedagogico, esplorato per molti anni, alla fine si era confuso con il territorio politico, in un illimitato amore per la nostra regione. In fondo, si sentiva un uomo costantemente al servizio della propria Regione. E ai giovani politici che, come me, a lui si rivolgevano per avere suggerimenti e indicazioni ripeteva quasi in modo ossessivo un pensiero forte. Quello di servire la Basilicata e giammai di servirsi della Basilicata.

E per questa ragione non smetteremo mai di ricordarlo, facendone un esempio da additare alle nuove generazioni”.

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Basilicata, due misure del Governo per favorire l’occupazione giovanile

Basilicata parte attiva nella costruzione del programma. Pittella: “Ora misure regionali complementari per incentivare le assunzioni anche per le categorie non contemplate dagli strumenti nazionali”

La prima misura è “Incentivo occupazione giovani”.

A partire dal 1° gennaio 2017 è attivo il nuovo incentivo occupazione giovani che sostituisce il bonus occupazionale avviato nell’ambito del PON IOG. La finalità della Misura “Incentivo Occupazione Giovani” è quella di favorire le assunzioni dei giovani non occupati e non impegnati in percorsi di istruzione o formazione. Saranno rese disponibili risorse complessive pari a 200 milioni di euro, al momento, a valere come anticipo sul PON SPAO. La misura è destinata a tutto il territorio nazionale con l’eccezione della Provincia autonoma di Bolzano, perché Provincia non eleggibile al Programma. La misura prevede il riconoscimento di un incentivo ai datori di lavoro che assumano i giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni (che abbiano assolto al diritto dovere all’istruzione e formazione, se minorenni), che non sono inseriti in un percorso di studio o formazione. Le assunzioni debbono avvenire nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2017, ricorrendo ad una delle seguenti tipologie contrattuali: contratto a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione; contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere; contratto a tempo determinato, anche a scopo di somministrazione, la cui durata sia inizialmente prevista per un periodo pari o superiore a sei mesi. Non sono ammesse all’incentivo le assunzioni effettuate con contratto per il lavoro domestico, accessorio e intermittente. In caso di lavoro a tempo parziale il massimale è proporzionalmente ridotto. In caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro l’importo è proporzionato alla durata effettiva. In caso di contratto a tempo indeterminato ovvero di contratto di apprendistato, l’incentivo è pari allo sgravio dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, nel limite massimo di 8.060 euro annui per giovane assunto. In caso di contratto a tempo determinato, della durata di almeno sei mesi, l’incentivo è pari allo sgravio del 50% dei contributi previdenziali, per un periodo di 12 mesi, con un massimo di 4.030 € per giovane assunto. L’incentivo non sarà cumulabile con altri incentivi all’assunzione di natura economica o contributiva.

La seconda misura è “Incentivo occupazione SUD”.

A partire dal 1° gennaio 2017 è attivo il nuovo incentivo occupazione SUD avviato nell’ambito del PON SPAO. La finalità della Misura “Incentivo Occupazione SUD” è quella di favorire le assunzioni a tempo indeterminato dei soggetti non occupati nelle Regioni del Mezzogiorno e più specificatamente per assunzioni effettuate nell’ambito delle Regioni “meno sviluppate” (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e alle Regioni “in transizione” (Abruzzo, Molise e Sardegna). A tal fine saranno rese disponibili risorse complessive pari a 530 milioni di euro. La misura prevede il riconoscimento di un incentivo ai datori di lavoro che assumano giovani di età compresa tra i 16 anni e i 24 anni e/o lavoratori con almeno 25 anni di età, privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi. Le assunzioni debbono avvenire nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2017, ricorrendo ad una delle seguenti tipologie contrattuali: Contratto a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione; Contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere. L’incentivo è pari allo sgravio dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, nel limite massimo di 8.060 euro annui per lavoratore assunto; l’incentivo non sarà cumulabile con altri incentivi all’assunzione di natura economica o contributiva.

#DatiDiFatti, il presidente ricorda Taverniti e Tartaglia

Pittella: “Esprimo un ricordo sentito delle due figure ed un pensiero di vicinanza alle loro famiglie”

Il presidente della Regione Basilicata, a conclusione del suo intervento nel corso della conferenza stampa di inizio anno che si è tenuta oggi a Potenza ha ricordato le figure di Fausto Taverniti e di Mauro Tartaglia, scomparsi entrambi nel 2016. Il primo, giornalista, è stato anche direttore di Rai Basilicata, mentre Tartaglia oltre ad essere il fondatore della Fondazione Nitti di Melfi si è distinto quale esponente importante della vita politica e sociale in Basilicata.

“Vorrei ricordare due personalità – ha detto in merito il governatore lucano – che hanno svolto in autonomia ruoli significativi e riconosciuti nella nostra società. Con Taverniti e Tartaglia, altri nostri corregionali ci hanno lasciati nel 2016. Ma ho voluto consegnare un pensiero finale e di affettuosa vicinanza alle famiglie di queste due figure importanti, ed un ricordo sentito per come hanno svolto il loro lavoro e per la qualità della loro opera messa in campo”.

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Intervento di Pittella alla manifestazione “Da Marcinelle a Lampedusa”

“I dati statistici disponibili, tra cui quelli del “Rapporto sull’accoglienza di migranti e rifugiati in Italia 2015” del Ministero dell’Interno, e le stesse immagini della bellissima e toccante mostra “Popoli in Movimento oggi come ieri” di Francesco Malavolta, allestita qui presso la sede del Senato, dimostrano che non è più possibile considerare i fenomeni migratori come eventi straordinari”.

Lo ha detto oggi il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella partecipando alla manifestazione “Da Marcinelle a Lampedusa” ospitata dalla Sala Atti Parlamentari della Biblioteca “Giovanni Spadolini” fino a domani 2 dicembre. Secondo l’ultimo rapporto dell’UNHCR i rifugiati, i richiedenti asilo, gli apolidi per causa di forza maggiore sono nel 2015 oltre 65 milioni. Ogni 113 abitanti della terra, uno è diventato un profugo, e di questi circa la metà sono bambini. Solo nel 2016 oltre 3.900 persone hanno perso la vita tentando di attraversare il Mediterraneo.

“Di fronte a questi numeri – ha sottolineato il presidente Pittella – ciascuno di noi è chiamato a dare risposte sia a livello individuale che per il ruolo che ricopre nella società e nelle Istituzioni, sapendo che la costruzione di un percorso che metta a punto un modello virtuoso può avvenire solo se si supera la fase dell’emergenza. In Basilicata, il governo regionale considera l’accoglienza un’opportunità. Perché contribuisce a sviluppare l’occupazione per i giovani lucani qualificati, incrementa le deboli economie di piccoli comuni con risorse che vengono spese all’interno delle comunità locali e perché contribuisce a garantire le soglie demografiche minime per alcuni servizi che sono a rischio nelle aree interne.

“Ricordo che le fotografie di Malavolta sono state già esposte nel capoluogo lucano sei mesi fa per la giornata mondiale del rifugiato. “Da Marsinelle a Lampedusa” è quindi per noi un titolo particolarmente significativo perché ci parla del passato ma anche del nostro futuro. Probabilmente per questo abbiamo preso in considerazione il fenomeno delle migrazioni ben prima che questo argomento divenisse di stringente attualità. Risale infatti al 2011 l’istituzione della Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata, promossa dal premio Nobel per la Pace Betty Williams per accogliere i rifugiati ed i richiedenti asilo.

All’inizio della nuova legislatura, il governo regionale ha deciso di cambiar passo ampliando ancor più il proprio impegno. In 51 dei 131 comuni lucani, sono infatti attivi uno o più progetti di accoglienza rivolti a circa 2800 rifugiati e richiedenti asilo, tra cui oltre 200 minori non accompagnati. Ma il dato più significativo è che questa accoglienza, gestita in una logica win-win, ha generato circa 500 posti di lavoro per i giovani lucani. Negli ultimi anni abbiamo poi attivato una serie di interventi particolarmente significativi, a partire dall’approvazione di una legge regionale per l’accoglienza dei migranti e dei lavoratori stagionali con l’istituzione di una apposita Task force e di un Organismo di coordinamento ad hoc. In più sono stati predisposti due ulteriori accordi inter-istituzionali su base regionale per favorire il coinvolgimento degli enti locali e definire soglie di accoglienza proporzionate alla demografia dei nostri centri urbani, nella consapevolezza – ha concluso Pittella mutuando le parole del Premio Nobel per la Pace Oscar Arias Sanchez – che “la disperazione non ha bisogno di un permesso di soggiorno per varcare un confine”.

Il presidente del Senato Pietro Grasso nell’aprire i lavori ha detto: “Le nostre realtà sono destinate a colorarsi di altri colori. Occorrono uomini capaci di pensare in grande. Non vorrei che si dimenticasse mai che l’art 10 della nostra costituzione che dice che lo straniero al quale nel suo paese sia impedito la libertà ha diritto all’asilo nella nostra Repubblica.”

Claudio Micheloni, presidente del Comitato per le questioni degli italiani all’estero ha detto che “commemorare e ricordare i nostri caduti sia cosa giusta ma se vogliamo dare un senso ai nostri caduti dobbiamo riflettere su come ci comportiamo oggi su questi fenomeni. Abbiamo voluto far vedere anche delle storie belle. Ringrazio il presidente della regione Basilicata, Marcello Pittella per aver accettato l’invito perché siamo a conoscenza di un progetto interessante sul tema della migrazione”.

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Riforma Arpab: nominato dalla Giunta regionale il Comitato tecnico

Riforma Agenzia regionale per l’Ambiente di Basilicata (Arpab): la Giunta regionale ha nominato il Comitato tecnico, secondo quanto previsto dall’articolo 26 della legge regionale n. 37 del 2015.

Ne fanno parte: il direttore generale dell’Arpab, Edmondo Iannicelli; il dirigente generale del Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata, Carmen Santoro; il dirigente generale del Dipartimento Presidenza della Giunta della Regione, Vito Marsico; il dirigente generale (ad interim) del Dipartimento Infrastrutture e mobilità della Regione, Vito Marsico; il dirigente generale del Dipartimento Politiche della persona della Regione, Donato Vincenzo Pafundi; il dirigente generale del Dipartimento Politiche agricole e forestali della Regione, Giovanni Oliva; il dirigente generale del Dipartimento Politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca, Giandomenico Marchese; i rappresentanti tecnici delle Amministrazioni provinciali Salvatore Vito Valentino (Matera) e Benedetto Manniello (Potenza; i responsabili dei Dipartimenti prevenzione di Asp e Asm, Francesco Negrone, Vito Bochicchio, Espedito Moliterni, Giuseppe Turriello; il professore Salvatore Masi (Unibas), la dottoressa Giuliana Bianco (Unibas), la dottoressa Giulia Pavese (Cnr), il dottor Antonio Lanorte (Osservatorio ambientale regionale), quali esperti di elevata specializzazione e comprovata competenza ed esperienza professionale nei settori dell’analisi e controllo ambientale, dell’epidemiologia e degli impatti sulla salute, dei processi industriali e delle tecnologie e processi petroliferi.

Il Comitato tecnico supporta la Conferenza permanente nello svolgimento dei suoi compiti definendo gli indirizzi operativi per l’articolazione e l’attivazione dei programmi di attività dell’Arpab nonché i criteri per la valutazione degli stessi.

Assegnati i contributi per attività educative e culturali svolte nel 2015

Sono quattordici i soggetti finanziati, per un importo complessivo di 124 mila euro

La Giunta regionale di Basilicata ha assegnato contributi finanziari per attività educative e culturali di interesse nazionale, realizzate nel 2015, per complessivi 124 mila euro. Sono quattordici i soggetti operanti in Basilicata individuati dal Consiglio Regionale per l’anno 2015, secondo quanto previsto dalla legge regionale numero 22 del 1988.

I  contributi vengono assegnati per la particolare rilevanza di tali soggetti nel campo della cultura, in relazione alla organizzazione di iniziative di prestigio. L’entità del sostegno annuale non supera il 75% delle uscite dichiarate nel bilancio consuntivo relativo all’anno precedente, ed è anche commisurato alle esperienze maturate dai soggetti culturali, alla tipologia delle iniziative e manifestazioni promosse, al consolidamento e radicamento nel territorio e alla capacità di veicolare, l’immagine e la realtà socio culturale della regione Basilicata.

Questo l’elenco dei finanziamenti concessi: “Quelli che la musica”- Montescaglioso (5 mila euro); Associazione Musicale Burgentina – Brienza (3 mila euro); Associazione Culturale “La Pulce Letteraria” – Marsicovetere (10 mila euro); Centro “Carlo Levi” – Matera (2 mila euro); Circolo “La Scaletta” – Matera (20 mila euro); “La Camerata delle Arti” – Matera (9 mila euro); Fondazione “Orchestra Lucana” – Matera (15 mila euro); Istituto Istruzione Superiore Federico II di Svevia (17 mila euro); Associazione per la Storia Sociale del Mezzogiorno – Potenza (2 mila euro); Centro Regionale Lucano dell’Accademia della Storia dell’Arte Sanitaria – San Brancato di Sant’Arcangelo (3 mila euro); Cine Club “Vittorio De Sica” – Rionero in Vulture (4 mila euro); Centro Annali Storia Sociale della Basilicata – Rionero (17 mila euro); Fondazione Southeritage Matera (17 mila euro).

“TUTTùN – La non-scuola” a San Chirico Raparo, domani la presentazione

Il progetto sarà illustrato in una conferenza stampa e nasce con l’obiettivo di attivare processi di inclusione sociale e di sviluppo di comunità

Domani 15 novembre, alle ore 10 nella Sala stampa Multimediale (piano terra Palazzo della Giunta regionale) verrà presentato, in una conferenza stampa, il progetto TUTTùN – La non-scuola a San Chirico Raparo.
Il progetto nasce con l’obiettivo di attivare processi di inclusione sociale e di sviluppo di comunità all’interno del comune della Basilicata, che dal 2012 ospita una comunità di alloggio per minori stranieri non accompagnati di età compresa tra i 16 e i 18 anni di provenienza per lo più subsahariana.
E’ realizzato dalla Società Cooperativa Il Sicomoro di Matera, soggetto gestore di una comunità alloggio per minori stranieri non accompagnati, attivata nell’ambito del Sistema di protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati (Sprar) di cui il Comune di San Chirico Raparo è assegnatario, in collaborazione con Q Academy e con il coinvolgimento del Teatro delle Albe di Ravenna e della Compagnia Punta Corsara di Napoli.
Alla conferenza stampa interverranno il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, il sindaco di San Chirico Raparo Claudio Borneo, il presidente del “Sicomoro” Michele Plati, l’amministratore unico di “Q Academy” Giovanna Marinelli e  Alessandro Argnani ed Emanuele Valenti, rispettivamente per il “Teatro delle Albe” e “Punta Corsara”.

Acquedotto Lucano, Pittella: “Trasformare criticità in opportunità”

Si è svolto questa mattina, presso il Park Hotel di Potenza, un incontro organizzato da Acquedotto Lucano dal titolo “Acqua corrente. Efficientamento gestionale ed energetico delle reti e degli impianti di Acquedotto Lucano”.

Ha aperto i lavori, moderati dal giornalista Attilio Romita, l’amministratore unico di Acquedotto Lucano, Michele Vita, al quale sono seguiti gli interventi di Rosario Mazzola, docente dell’Università degli Studi di Palermo, Maurizio Giugni, dell’Università Federico II di Napoli, Ruggero Ermini, dell’Università degli Studi della Basilicata, Elio Manti, dirigente generale del Dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata. Nella seconda sessione del dibattito, invece, sono intervenuti Nicola Andrea Cicoria, amministratore unico Egrib, Ignazio petrone, amministratore unico Società Energetica Lucana, Alberto Biancardi, direttore generale Utilitalia, Ernesto Gargano, Vice Procuratore Generale della Corte dei Conti di Basilicata. Ha concluso i lavori il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella.

Il governatore lucano, prima di entrare nel merito della tematica, ha riportato alla platea quelli che sono gli ultimi dati Svimez che vedono la Basilicata registrare la percentuale più alta (+5,5%) a livello nazionale per quanto riguarda la crescita del pil oltre ad essere l’unica regione ad avvicinarsi ai valori occupazionali del 2008.
“Dati incoraggianti che confermano il fatto che stiamo crescendo più di altre regioni”, ha affermato Pittella che ha aggiunto: “Non dobbiamo però accontentarci. La Regione continuerà a lavorare e proveremo a portare a termine tutti gli adempimenti necessari: chiuderemo l’assestamento a fine mese e procederemo per la messa a punto del nuovo bilancio in tempi brevissimi”.

Sulla questione relativa al tema dell’incontro, il governatore, ha iniziato il suo intervento porgendo i complimenti ad Acquedotto Lucano, all’amministratore Michele Vita e al suo team e agli ottimi risultati raggiunti. “Se ci sono stati traguardi ed obiettivi non raggiunti o dimenticanze del passato, dobbiamo farle divenire valore aggiunto – ha detto il presidente – Trasformiamole da criticità in opportunità e proviamo a rilanciare”. “Non amo viaggiare in avanti con la testa rivolta all’indietro – ha affermato – Abbiamo bisogno di guardare oltre”.

Tre i punti affrontati dal presidente Pittella: nuovo Accordo di programma con Governo e Regione Puglia, superamento dell’Eipli e nuovo ruolo di Acqua Spa, efficientamento energetico.

“Il 30 giugno scorso abbiamo sottoscritto il nuovo AdP tra Basilicata, Puglia e Governo – ha sottolineato il governatore – Un’intesa importantissima anche per il significato simbolico che torna ad avere, in un tempo come questo, in cui la collaborazione e il coordinamento solidale tra regioni e livelli istituzionali ci consegna un virtuosismo”. “Abbiamo rivisto e attualizzato l’accordo attraverso tre azioni: la programmazione dell’utilizzo della risorsa per gli usi civili, industriali ed agricoli; la determinazione e la formazione del bilancio idrico condiviso; la definizione dei costi dell’acqua all’ingrosso. Tre grandi questioni recuperate in chiave moderna – ha detto Pittella – che mettono insieme Stato e due Regioni in un accordo paritario e senza rivendicazioni. Un segnale, questo, sicuramente importante”.

Sulla seconda questione, invece, il presidente ha affermato: “Il definitivo superamento di Eipli rappresenta un traguardo storico e necessario perché il servizio idrico primario diventi patrimonio complessivo di questa grande famiglia. Il recupero e la rivitalizzazione di Acqua spa, in tal senso, diventa fondamentale in quanto confluirebbero in essa le funzioni ed il personale dell’Eipli”.

Sull’aspetto legato all’efficientamento energetico, Pittella, ha dichiarato: “Dobbiamo necessariamente intervenire. Non è possibile che Acquedotto Lucano spenda 20 milioni di euro all’anno di energia. E’ indispensabile correre ai ripari attraverso interventi che potranno consentire, già con un primo stanziamento, un risparmio dai 2 ai 4 milioni di euro l’anno. La Regione non può sottrarsi ad una risoluzione del genere, è vietato. Deve fare la sua parte e deve, attraverso l’utilizzo delle risorse strutturali e non solo, trovare quelle necessarie per attuare questo programma”. “Ma le azioni che Acquedotto Lucano mette nella proposta non sono solo indirizzate al risparmio energetico – ha poi aggiunto Pittella – riguardano anche la riduzione delle perdite e il superamento e la risoluzione dei casi di infrazione collettando tutti i reflui in fognatura, che ci consentirà di superare e tutelare il nostro ecosistema salvaguardando la risorsa acqua che è occasione di pace, di incontri di sussidiarietà e solidarietà così come occasione di guerra”. “Dobbiamo lavorare per il futuro dei nostri figli – ha detto – siamo chiamati a prendere il toro per le corna, riconoscere gli errori e superarli con le riforme e con le azioni amministrative”.

Il presidente Pittella ha infine ricordato che dalla prossima settimana, sul sito web di Acquedotto Lucano, saranno pubblicati gli avvisi per i professionisti esterni per i lavori che saranno realizzati nel prossimo triennio. Si parla di oltre 100 interventi per un investimento di circa 300 milioni di euro che trovano sponda nei fondi strutturali. “Una messa finanziaria straordinaria e significativa che dovremo saper cogliere per raggiungere gli obiettivi oggi presentati e per creare, attraverso il loro utilizzo virtuoso, possibilità di lavoro”, ha concluso Pittella.

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