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Presentato a Matera il romanzo “Shukran ti salverò” di Terzi

Creare un link fra le eccellenze, conoscenze e competenze lucane e la qualità professionale e umana del dottor Tammam Youssef, cardiochirurgo dell’associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo e del presidente dell’associazione il professor Alessandro Frigiola (IRCCS Policlinico San Donato). E’ questa la cifra più autentica dell’incontro che si è svolto venerdì sera a Matera.

Nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi è stato presentato il libro “Shukran Ti salverò” (Imprimatur) del giornalista Giovanni Terzi, un romanzo liberamente ispirato alla vicenda umana e professionale del medico siriano Tammam Youssef. Formato dal professor Frigiola, il dottor Youssef si è sempre adoperato per il bene dei bambini siriani. Anche grazie a lui, nel 2011 è stato inaugurato il Centro di Cardiochirurgia Pediatrica a Damasco, finanziato e costruito dall’associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo con il contributo della Cooperazione Internazionale: una struttura medico – chirurgica avanzata – di cui Tammam Youssef oggi è il primario – che continua a operare nonostante la guerra e l’embargo.

A Matera sono stati il dottor Tammam Youssef e il professor Alessandro Frigiola, presenti con l’autore all’incontro, a raccontare, sollecitati dalle domande della moderatrice la giornalista Margherita Sarli, la loro storia e le attività che la onlus Bambini Cardiopatici nel Mondo svolge da oltre 20 anni formando medici e infermieri e organizzando missioni operatorie nei Paesi in via di sviluppo per dare una speranza di vita ai bambini affetti da cardiopatie congenite.

Alla presentazione del libro ha partecipato anche il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella. “All’interno di questo romanzo recuperiamo una dimensione globale nella quale la richiesta di aiuto umanitario di accoglienza d’integrazione e amore per l’altro campeggia – ha affermato il presidente Pittella, che ha anche sottolineato quanto i grandi temi del romanzo appartengano ai lucani – In tutto questo c’è il nostro slancio, visione e cultura che è amministrativa, programmatica e politica e il nostro cuore e pensiero”.
Pittella ha ricordato alcuni dei progetti di cooperazione e aiuto in campo medico che la Regione e i lucani hanno sostenuto in passato: “Essere vicino a chi soffre è un tratto distintivo del nostro popolo. Ricordo l’Albania, il Mozambico e più recentemente l’Honduras”.

In merito al progetto “Un cuore per l’Africa”, la onlus del professor Frigiola costruirà un centro per formare cardiochirurghi pediatrici nel continente africano, il presidente ha affermato ”Proviamo con altri Paesi, questa volta dell’Africa, a prendere il nostro cuore e a proiettarlo oltre l’ostacolo. Contribuire alla realizzazione di questo centro significa crescita professionale, mutuo aiuto, solidarietà e collaborazione. Noi proviamo a crescere a dare qualità alla domanda di salute soprattutto per i più piccoli e a loro proviamo a consegnare parte di noi e a sostanziarla anche con azioni concrete per aprire nuovi centri che siano di formazione per nuovi medici e che siano attrezzati per affrontare le grandi emergenze pediatriche”.

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Simonetti (Cpmr): “Nuove iniziative per l’inclusione dei richiedenti asilo”

“Le iniziative programmate per l’inclusione dei richiedenti asilo, dopo le sperimentazioni a Potenza, Latronico, Tito, San Severino Lucano, Fardella, San Fele, Matera, Rapone ed altri comuni, si estendono. Sono oltre 220 le richieste di partecipazione di migranti ai corsi certificati di italiano dalle agenzie regionali, tra non molto assorbite nella Lab e finanziate con fondi comunitari e nazionali si tratta della prima misura”.

Lo rende noto Pietro Simonetti, Coordinamento Politiche migranti e rifugiati della Regione Basilicata. Il secondo avviso sarà bandito tra pochi giorni per un totale di 345 posti.

Nel contempo dopo le positive esperienze di lavoro utile per la riapertura della villa del prefetto a Potenza ,la ristrutturazione dello scalo merci della stazione Fs di Potenza superiore, il prossimo 16 gennaio partirà il progetto “Citta verde “dell’Acta di Potenza, con l’utilizzo in due fasi di 60 migranti su 240 in sei mesi per lavori di pulizia e manutenzione del verde ed altro. Dopo l’accordo di rimodulazione stipulato da Regione, Anci e Upi con le Prefetture lucane per l’accoglienza diffusa entro il 20 gennaio si provvederà a definire con gestori e comuni interessati, circa 60 su 131, le attività di lavoro utile, formazione, anche per velocizzare e assicurare le richieste di asilo e riconoscimento umanitario da parte dei 2800 richiedenti attualmente in Basilicata, secondo la proposta avanzata e fatta propria dalle altre Regioni e in attesa di decisione nella Conferenza Stato-Regione”.

Il presidente Pittella riceve il premio “In Caritate Servire”

In un clima di cordialità e di ufficialità si è svolta nei giorni scorsi presso gli Uffici della presidenza della Regione Basilicata la consegna del Premio Internazionale ‘’In Caritate Servire” al Presidente Pittella da parte del Dott. Antonio Azzato Presidente Vicario per la Basilicata dell’Associazione di Volontariato Missionario “E ti Porto in Africa” fondata oltre venti anni fa dal Medico Missionario Dott. Prof. Vincenzo Mallamaci. Nel corso dell’incontro il presidente Pittella ha ricordato quelli che sono stati i punti salienti del suo impegno nel sociale dall’inizio del suo mandato. Lo afferma, in un comunicato stampa, Antonio Azzato, Presidente Vicario Basilicata Ass. Volontariato Missionario Onlus “E ti porto in Africa”.

Conclude Azzato: “Sono queste le motivazioni che hanno determinato l’attribuzione del prestigioso Premio da parte del consiglio dell’Associazione al Presidente Pittella, esempio di grande solidarietà tra popoli”.

GLI INTERVENTI ATTUATI DAL GOVERNO REGIONALE:

-l’approvazione della Legge regionale n.13 del 6 luglio 2016 “Norme per l’accoglienza, la tutela e l’integrazione dei cittadini stranieri migranti e dei rifugiati, degli apolidi”, che traccia il quadro normativo generale per la gestione dei fenomeni migratori nella nostra regione nei prossimi anni e di cui si auspica una rapida approvazione da parte del Consiglio regionale;

-l’istituzione della Task force per il lavoro stagionale, con DGR n. 627 del 2014, che ha permesso di affrontare per la prima volta a livello regionale le problematiche dei lavoratori stagionali favorendo l’emersione del lavoro nero da un lato e consentendo dall’altro migliori condizioni di vita ai lavoratori stagionali che annualmente raggiungono il nostro territorio;

-l’Istituzione dell’Organismo di coordinamento della Regione Basilicata in materia di immigrati e rifugiati istituito con DGR n. 182 del 2015 che sta svolgendo in modo efficace un ruolo di regia dei vari soggetti istituzionali che concorrono alle politiche sui migranti ed i rifugiati in Basilicata;

-in data 29 settembre 2015 di un accordo tra le Prefetture di Potenza e Matera, la RegioneBasilicata, ANCI e UPI per la realizzazione di un sistema di accoglienza diffusa, con il coinvolgimento di tutte le Amministrazioni comunali e degli operatori terzo settore specializzati nell’accoglienza. L’ accordo è servito come base per l’emanazione del nuovo bando della Prefettura che, contrariamente al passato, prevede un attivo coinvolgimento delle istituzioni e delle comunità locali e fissa le seguenti dimensioni massime per l’accoglienza:

-comuni fino a 5.000 abitanti – accoglienza massima di 20 posti

-comuni fino a 15.000 abitanti – accoglienza massima di 30 posti

-comuni oltre 15.000 abitanti – accoglienza massima di 100 posti

Nel settembre 2015 l’attrice ed attivista per i diritti umani Sharon Stone ha visitato la Città della Pace e, nel corso della sua visita è riuscita a mobilitare due imprenditori di successo quali Pasquale Natuzzi e Nicola Benedetto che hanno deciso di finanziare integralmente con propri fondi la realizzazione dell’ “Abitazione per la Pace” una casa innovativa a basso costo, progettata dall’Arch. Mario Cucinella , che applica le più avanzate tecniche della bioediliza per ospitare tre famiglie di rifugiati e per divenire il possibile modello insediativo da utilizzare in aree di crisi per l’accoglienza dignitosa e sostenibile dal punto di vista ambientale.

In data 23 ottobre 2015 di un accordo tra le Prefetture di Potenza e Matera, la Regione Basilicata, ANCI e UPI con l’obiettivo di favorire percorsi educativi di accoglienza e di integrazione dei migranti ospitati sul territorio regionale per superare la condizione di “inattività”, anche attraverso attività di volontariato a favore delle collettività ospitanti.

In data 17 novembre 2016 è stato sottoscritto, l’accordo quadro attuativo del protocollo sperimentale nazionale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura “Cura,legalità, uscita dal ghetto” con i prefetti di Potenza e Matera, i rappresentanti della Direzione Territoriale del Lavoro e della Direzione generale dell’ASP di Potenza oltre ai segretari regionali delle sigle sindacali di categoria, ai responsabili delle associazioni datoriali del comparto agricolo e delle associazioni di volontariato e del terzo settore impegnate in materia di assistenza sanitaria ed umanitaria.

Ancora nel maggio 2016 la FAO, attraverso l’Alleanza dei premi Nobel per la sicurezza alimentare la Pace, ha deciso di intervenire in Basilicata, grazie a Betty Williams, per realizzare un progetto innovativo di Social Business insieme al premio Nobel Muhammad Yunus ed alla Fondazione Città della Pace per rendere possibile la creazione di nuove imprese costituite sia da giovani lucani che da migranti.

Ed infine, ma non per ultimo, il magnate egiziano Nagiub Sawiris ha deciso di investire in Basilicata per realizzare il progetto “We are the People” che rappresenta un vero e proprio piano innovativo per garantire una reale integrazione per i migranti in un progetto che coniuga la solidarietà con lo sviluppo economico del territorio regionale sfruttando le risorse oggi sottoutilizzate presenti in regione.

Intervento di Pittella alla manifestazione “Da Marcinelle a Lampedusa”

“I dati statistici disponibili, tra cui quelli del “Rapporto sull’accoglienza di migranti e rifugiati in Italia 2015” del Ministero dell’Interno, e le stesse immagini della bellissima e toccante mostra “Popoli in Movimento oggi come ieri” di Francesco Malavolta, allestita qui presso la sede del Senato, dimostrano che non è più possibile considerare i fenomeni migratori come eventi straordinari”.

Lo ha detto oggi il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella partecipando alla manifestazione “Da Marcinelle a Lampedusa” ospitata dalla Sala Atti Parlamentari della Biblioteca “Giovanni Spadolini” fino a domani 2 dicembre. Secondo l’ultimo rapporto dell’UNHCR i rifugiati, i richiedenti asilo, gli apolidi per causa di forza maggiore sono nel 2015 oltre 65 milioni. Ogni 113 abitanti della terra, uno è diventato un profugo, e di questi circa la metà sono bambini. Solo nel 2016 oltre 3.900 persone hanno perso la vita tentando di attraversare il Mediterraneo.

“Di fronte a questi numeri – ha sottolineato il presidente Pittella – ciascuno di noi è chiamato a dare risposte sia a livello individuale che per il ruolo che ricopre nella società e nelle Istituzioni, sapendo che la costruzione di un percorso che metta a punto un modello virtuoso può avvenire solo se si supera la fase dell’emergenza. In Basilicata, il governo regionale considera l’accoglienza un’opportunità. Perché contribuisce a sviluppare l’occupazione per i giovani lucani qualificati, incrementa le deboli economie di piccoli comuni con risorse che vengono spese all’interno delle comunità locali e perché contribuisce a garantire le soglie demografiche minime per alcuni servizi che sono a rischio nelle aree interne.

“Ricordo che le fotografie di Malavolta sono state già esposte nel capoluogo lucano sei mesi fa per la giornata mondiale del rifugiato. “Da Marsinelle a Lampedusa” è quindi per noi un titolo particolarmente significativo perché ci parla del passato ma anche del nostro futuro. Probabilmente per questo abbiamo preso in considerazione il fenomeno delle migrazioni ben prima che questo argomento divenisse di stringente attualità. Risale infatti al 2011 l’istituzione della Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata, promossa dal premio Nobel per la Pace Betty Williams per accogliere i rifugiati ed i richiedenti asilo.

All’inizio della nuova legislatura, il governo regionale ha deciso di cambiar passo ampliando ancor più il proprio impegno. In 51 dei 131 comuni lucani, sono infatti attivi uno o più progetti di accoglienza rivolti a circa 2800 rifugiati e richiedenti asilo, tra cui oltre 200 minori non accompagnati. Ma il dato più significativo è che questa accoglienza, gestita in una logica win-win, ha generato circa 500 posti di lavoro per i giovani lucani. Negli ultimi anni abbiamo poi attivato una serie di interventi particolarmente significativi, a partire dall’approvazione di una legge regionale per l’accoglienza dei migranti e dei lavoratori stagionali con l’istituzione di una apposita Task force e di un Organismo di coordinamento ad hoc. In più sono stati predisposti due ulteriori accordi inter-istituzionali su base regionale per favorire il coinvolgimento degli enti locali e definire soglie di accoglienza proporzionate alla demografia dei nostri centri urbani, nella consapevolezza – ha concluso Pittella mutuando le parole del Premio Nobel per la Pace Oscar Arias Sanchez – che “la disperazione non ha bisogno di un permesso di soggiorno per varcare un confine”.

Il presidente del Senato Pietro Grasso nell’aprire i lavori ha detto: “Le nostre realtà sono destinate a colorarsi di altri colori. Occorrono uomini capaci di pensare in grande. Non vorrei che si dimenticasse mai che l’art 10 della nostra costituzione che dice che lo straniero al quale nel suo paese sia impedito la libertà ha diritto all’asilo nella nostra Repubblica.”

Claudio Micheloni, presidente del Comitato per le questioni degli italiani all’estero ha detto che “commemorare e ricordare i nostri caduti sia cosa giusta ma se vogliamo dare un senso ai nostri caduti dobbiamo riflettere su come ci comportiamo oggi su questi fenomeni. Abbiamo voluto far vedere anche delle storie belle. Ringrazio il presidente della regione Basilicata, Marcello Pittella per aver accettato l’invito perché siamo a conoscenza di un progetto interessante sul tema della migrazione”.

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Pittella a #Narrazioni19

Il presidente della Regione Basilicata ha toccato diversi temi: visione futura delle politiche regionali e nazionali, coesione regionale; Matera 2019, Valbasento, migranti e progetto “We are the people”, infrastrutture

Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha chiuso ieri, a Matera, l’edizione 2016 di #Narrazioni19, il secondo dei cinque appuntamenti annuali di riflessione sulla comunicazione e lo storytelling, promosso dal CISST (Centro Internazionale per gli Studi Storici Sociali e dei Territori) di Potenza, facente capo al CGIAM. Intervistato dal giornalista Mario De Pizzo, il governatore lucano ha toccato diversi temi: visione futura delle politiche regionali e nazionali, coesione regionale; Matera 2019, Valbasento, migranti e progetto “We are the people”, infrastrutture.

“Abbiamo bisogno di parlare con sincerità ai cittadini per costruire, su questo rapporto, un orizzonte più stabile e duraturo anche rischiando di perdere consenso”, ha detto Pittella. “E’ facile cadere nell’arrendevolezza – ha aggiunto – ma oggi abbiamo il compito di affrontare i problemi di petto con tenacia, passione e umiltà. Quando si prova ad apportare nuove riforme e a scardinare vecchi paradigmi, inevitabilmente si rischia di confliggere con un pezzo consolidato di vita. Oggi siamo chiamati ad un colpo di reni. Proviamo ad abbandonare la professione di demolitori e a diventare muratori specializzati. Se così fosse stato, oggi, la Basilicata, poteva affermarsi al + 8,5% anzicché al +5,5%”.

Sul tema della perdita della fiducia nelle istituzioni e su come rimettere in marcia la Basilicata partendo dall’idea di una maggiore unità, Pittella ha dichiarato: “Possiamo rimettere in moto la comunità attraverso una maggiore capacità di coesione istituzionale, a tutti i livelli, partendo dal rapporto con i sindaci”. “Abbiamo bisogno poi di ritornare nelle case delle persone, tra la gente, nei luoghi di aggregazione – ha aggiunto – Dobbiamo tornare ad ascoltare i cittadini e provare a persuaderli che solo l’impegno e l’assunzione di responsabilità da parte di ognuno di noi, può contribuire a creare un senso di comunità e a  riconoscere le specificità dei vari territori: non tutti possono fare tutto. Ma possiamo costruire una rete che può diventare uno splendido mosaico che svolge funzioni di sistema”, ha sottolineato Pittella.

“Dobbiamo mettere l’orecchio a terra per capire come stanno le cose. Per anni la politica ha smesso di ascoltare. Abbiamo il compito di infondere coraggio e fiducia e soprattutto realizzare cose concrete”. “Quando da Roma riceviamo i complimenti per i dati Svimez, la medaglia d’oro per Matera, io sento un sentimento di orgoglio per la nostra regione – ha detto il presidente – Non mi va di far naufragare questi traguardi solo per il gusto di autofustigarci. Proviamo a costruire un sentimento di maggiore autostima e di fiducia nelle nostre capacità. Non dobbiamo demordere. Ecco cosa ci tocca fare: buone pratiche amministrative, fusione, dialogo con i cittadini, anche con chi preferisce usare il fischietto più delle parole”.

Su Matera 2019 Pittella ha detto: “Stiamo andando avanti sul dossier. C’è stato un periodo in cui si è dato sfogo più al litigio che alla sinergia e al lavoro produttivo e costruttivo. Il dossier va avanti. Stiamo creando occasioni propizie sul piano della dotazione finanziaria. Matera assurge ad un ruolo mondiale e va avanti di suo. Abbiamo bisogno solo proseguire sugli investimenti e sulle infrastrutture”. “Ho consigliato all’amministrazione di Matera di rivolgersi ad un soggetto terzo per la gestione delle copiose risorse che sono giunte – ha detto – La Fondazione sta flettendosi verso una governance più partecipata. Non c’è una seconda Matera2019 ragione per cui dobbiamo, per responsabilità, utilizzare questa occasione fino in fondo”. “Se oggi registriamo 2,3 milioni di cittadini temporanei, +16% di arrivi, +7% di presenze nel 2016, vuole dire che questa cosa funziona e che, la crescita del pil di Matera, farà lievitare quello dell’intera Basilicata”.

Per quanto riguarda il tema Valbasento e la possibilità di far diventare l’area industriale un hub per l’industria 4.0, Pittella ha dichiarato: “Sta andando avanti la bonifica dell’intera area. Abbiamo raggiunto l’accordo con Syndial che si farà carico dell’80% dei costi mentre il 20% resterà alla Regione. E’ una storia lunga più di 20 anni che oggi portiamo a casa”. “Grazie ai 120 milioni dell’ultimo fondo Pia, che con il co-investimento privato diventano 400 – ha aggiunto il governatore – riusciremo auspicabilmente a creare 1800 nuove assunzioni, di cui una parte provenienti dalle liste di mobilità. Questo per dire che c’è la volontà di investire nelle aree di maggiore appeal per le aziende, e proponiamo di fare della Valbasento il luogo ideale per lo sviluppo di tutte quelle attività presentate dal nascente cluster sulla bioeconomia”. “C’è una visione ma non c’è molto tempo – ha sottolineato poi Pittella – oggi, dopo oltre 20 anni di immobilismo, siamo chiamati a decidere in tre secondi, a pensare in due, a socializzare in uno. Non sempre le scelte che prendi in tre secondi sono quelle giuste. Però se ne impieghi quattro di secondi, succede la catastrofe sul piano mediatico”.

Sul progetto “We are the people” e sulla gestione migranti Pittella ha dichiarato: “Sono stato uno dei pochissimi presidenti in Italia a dire che siamo pronti a raddoppiare il numero dei migranti. Un’affermazione che è frutto di una profonda riflessione e di poco consenso. Chi sostiene, però che questa mia scelta sia mirata ad un’azione di sostituzione etnica, fa solo del terrorismo psicologico”. “Parto dalla premessa che il fenomeno della migrazione, oggi, interessa 60 milioni di cittadini e che il 3% di questi giunge in Italia. Nei prossimi 20 anni si immaginano ulteriori 100 milioni di persone in cammino. Non possiamo pensare, dunque, di fermare questo flusso semplicemente con le mani. Non possiamo trovarci, domani, senza regole. Proviamo quindi a regolamentare e a trasformare in opportunità quella che, oggettivamente, oggi, rappresenta una criticità”. “Questo è proprio l’obiettivo dello studio We are the people – ha poi aggiunto Pittella – costruire attraverso l’investimento del magnate egiziano, Naguib Sawiris, un progetto di accoglienza e integrazione che possa creare sia occupazione per i lucani sia, per tipologia di manzioni, per i migranti, provando a modulare un fenomeno che altrimenti impazzirà anche in Basilicata”. “Proviamo quindi a non subire il fenomeno ma a guidarlo – ha detto il presidente – possiamo scrivere una cifra avanzata di civiltà senza fare terrorismo psicologico. Anche io penso alla sicurezza dei miei e dei nostri figli, ma mi persuade l’idea che non saranno sicuri se non ci impegniamo ad affrontare il problema senza provare a correggere il tiro”.

“Sono assolutamente favorevole alla Matera-Ferrandina”, ha detto poi Pittella parlando del tema delle infrastrutture. “Quando abbiamo scelto le quattro priorità al tavolo con il Governo, ci è stato dato un budget oltre il quale non potevamo andare. Abbiamo quindi deciso la Potenza-Ferrandina-Matera, strada; i lavori di manutenzione della Basentana, che non vengono fatti da oltre 40 anni; la Potenza-Melfi; la Murgia-Pollino. Per la Ferrandina -Matera servirebbero ulteriori 250 milioni di euro più le risorse per la gestione che in questo momento il Governo ha dichiarato di non poter sostenere sul piano economico anche se, l’investimento, rientra immediatamente dopo le quattro priorità”, ha concluso Pittella.

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Lotta al caporalato, firmata intesa attuativa

Pittella: “La Basilicata regione virtuosa in materia di accoglienza dei migranti e di lotta al caporalato”

È stato firmato questa mattina, nella Prefettura di Potenza, l’accordo quadro attuativo del protocollo sperimentale nazionale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura “Cura, legalità, uscita dal ghetto”. A sottoscriverlo il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, i prefetti di Potenza e Matera, i rappresentanti della Direzione Territoriale del Lavoro e della Direzione generale dell’ASP di Potenza oltre ai segretari regionali delle sigle sindacali di categoria, ai responsabili delle associazioni datoriali del comparto agricolo e delle associazioni di volontariato e del terzo settore impegnate in materia di assistenza sanitaria ed umanitaria.

L’accordo, proposto dalla Regione Basilicata e ad approvato dal Ministero dell’Interno, è finalizzato alla piena integrazione dei lavoratori stranieri stagionali e alla repressione dei fenomeni di illegalità nell’intermediazione della manodopera e nella gestione dei rapporti di lavoro. Inoltre, è finalizzato a promuovere la legalità e la sicurezza nel settore agricolo e a diffondere pratiche per la valorizzazione delle aziende impegnate nella lotta al caporalato.
“Proviamo a far diventare questa terra ‘laboratorio’ . Spesso non è facile perché le emergenze sui migranti sovrastano Italia, Europa e a maggior ragione la Basilicata, ma, sulla lotta al caporalato, abbiamo svolto un ottimo lavoro grazie alla nostra task force e all’azione straordinaria delle Forze dell’Ordine insieme alle prefetture . Basti pensare a come negli ultimi due anni siano state superate le forti criticità legate al caso Boreano”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, aprendo i lavori del tavolo di coordinamento.

“Con questo accordo – ha aggiunto Pittella – mettiamo in campo un ulteriore tassello sul tema della lotta al caporalato e intorno al grande dibattito sull’immigrazione. Il protocollo è attuativo di un’intesa più ampia che noi continueremo ad irrobustire con la nostra attività. C’è una responsabilità che la Regione Basilicata, come istituzione, ha inteso fortemente assumere attraverso la task force. La lotta al caporalato rappresenta la cifra più avanzata della nostra civiltà politica ed istituzionale. È una battaglia che abbiamo inteso assumere – ha aggiunto – provando a recuperare una centralità scomoda nel panorama nazionale e che dobbiamo sostenere con la concertazione e la sinergia di tutti gli attori coinvolti. Ognuno di noi è indispensabile per conseguire buoni risultati”.

“Abbiamo stanziato 300mila euro – ha aggiunto il presidente – e saremo pronti, nell’avanzamento della progettualità, a stanziare e a recuperare altre risorse sul PON sicurezza, oltre ai due milioni di euro che avevamo già previsto a copertura di questo programma. Il tavolo di coordinamento arriva dal protocollo nazionale perché la manodopera agricola deve essere sotto l’egida della legalità e della sicurezza”, ha sottolineato il prefetto di Potenza Marilisa Magno, soffermandosi sulle linee di accoglienza contemplate dall’accordo quadro: assistenza sanitaria, trasporti, lavoro e integrazione. L’accordo prevede, inoltre, la realizzazione, in entrambi i territori delle province di Potenza e di Matera, di aree di ospitalità temporanea dei braccianti stranieri stagionali all’interno di moduli abitativi prefabbricati, l’attivazione di presidi sanitari ambulatoriali per interventi di prevenzione, l’attuazione di servizi di trasporto gratuito da e verso i luoghi di lavoro, nonché di progetti di integrazione socio-culturale.

Le azioni, tese a garantire ai lavoratori condizioni di vita e di lavoro dignitose, che possano contribuire a contrastare il fenomeno del caporalato, saranno sostenute in parte con risorse regionali e in parte con fondi statali a valere sul fondo FAMI, nel rispetto delle procedure e della normativa di riferimento. Il presidente Pittella ha, infine, ricordato che il prossimo primo dicembre al Senato della Repubblica sarà chiamato a relazionare, in qualità di regione virtuosa e avanguardista, sul tema migranti dove coglierà l’occasione per evidenziare le frontiere da raggiungere in termini di grande qualità e civiltà: salute, lavoro, percorsi di informazione, diritti e doveri dei lavoratori, lotta al caporalato e accoglienza su cui la Basilicata ha già iniziato a lavorare.

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Presentato “Tuttùn”, progetto di “non-scuola” a San Chirico Raparo

Tra gli obiettivi dell’iniziativa: l’attivazione di processi di inclusione sociale da realizzarsi attraverso lo sviluppo della comunità

Potenziare il processo di inserimento e di integrazione dei migranti, superare l’emergenza dell’accoglienza attraverso la non-scuola di San Chirico Raparo. Si chiama “TUTTùN “ ed è il progetto pilota del Comune di San Chirico Raparo che, dal 2012, ospita una comunità di alloggio per minori stranieri non accompagnati, tra i 16 e i 18 anni, di provenienza perlopiù subsahariana. Il progetto è stato realizzato dalla Società Cooperativa “Il Sicomoro” di Matera, che gestisce una comunità alloggio per minori stranieri non accompagnati, nell’ambito del Sistemi di Protezione dei Richiedenti Asilo e dei Rifugiati (SPRAR). Il Comune di San Chirico Raparo è assegnatario, in collaborazione con l’impresa sociale “Q Academy”, il “Teatro delle Albe” di Ravenna e la Compagnia “Punta Corsara” di Napoli.

Il tema migranti è stato un tratto caratterizzante dell’azione programmatica del presidente della Regione Marcello Pittella fin dal suo insediamento, ha detto il direttore dell’Ufficio Stampa della Giunta regionale, Nino Grasso, aprendo la conferenza di presentazione. “L’obiettivo – ha aggiunto- è di unire culture diverse nel segno dell’accoglienza, come fattore di crescita del territorio”.
“Dopo la residenza per anziani continuiamo con un percorso che accomuna cultura e teatro, al pari di grandi progetti metropolitani, ha detto Claudio Borneo, sindaco di San Chirico Raparo. Questi laboratori teatrali, ha aggiunto Borneo, sono in linea con le politiche regionali sui migranti. L’esperienza di San Chirico è quinquennale e rappresenta il volano di sviluppo che ha favorito opportunità lavorative, riutilizzo di strutture sportive, incremento di risorse. Stiamo lavorando ad una ipotesi di scuola infarcita di cultura mediorientale .La comunità locale – ha concluso il sindaco- contribuisce attivamente in questo reciproco e costruttivo scambio”.

Per il presidente de “Il Sicomoro” Michele Plati la cooperativa che promuove le diverse attività contemplate dal progetto, si tratta di un progetto nato dalla necessità di “cucire” comunità con comunità con percorsi teatrali che rendono coeso il territorio. Il vero tema è coniugare ibridazione e accoglienza dei singoli soggetti convincendosi che questa rappresenta una ricchezza e non un impoverimento del territorio. E su questo ben ha impostato la linea politica il presidente della Regione, creando occasioni e impegnando i popoli lontani che vengono qui per integrarsi”. Ai lavori è intervenuta anche Giovanna Marinelli di “Q Academy” di Roma, punto di riferimento del Teatro sociale e di Comunità e già pioniera, nel 2015, di un progetto di formazione nell’ambito del teatro sociale e patologico per il miglioramento del benessere psicofisico dei partecipanti.

“Con questo progetto – ha detto – si può riportare tutto al forte senso di identità comune e di cittadinanza attiva che anima le comunità, ha detto. Consapevoli dei punti forza quali, la replicabilità del progetto e la sua eredità, la formazione degli operatori interessati, lo sviluppo di una relazione basata su reciproco scambio. Proprio a Q Academy sarà richiesto il compito, ad esperienza conclusa a giugno 2017, di condurre un monitoraggio e realizzare un documentario e una esperienza teatrale sulla comunità di San Chirico”. “Il teatro sociale di comunità è un’arte trasversale hanno sottolineato gli altri promotori della ‘Non-scuola’ tra cui Alessandro Argnani del Teatro delle Albe di Ravenna e guida teatrale. La pratica dei laboratori teatrali rivolti agli adolescenti e intrapresa già ad ottobre, terminerà a giugno 2017 e consente ai ragazzi, che frequentano le scuole elementari, medie e superiori un percorso di sviluppo della persona nella dimensione creativa, affettiva, emotiva e relazionale. Un’esperienza che mette al centro dell’immaginario dei ragazzi il teatro come luogo di vita”.

“Si tratta di una avventura contestualizzata nel “viaggio”, in particolare approcciandosi a ‘Gli Argonauti’ di Apollonio Rodio del III sec., testo riadattato ai giorni nostri attraverso gli occhi degli adolescenti lucani e mediorientali”, ha detto l’altra guida teatrale della non- scuola di San Chirico, Emanuele Valenti di ‘Punta Corsara’ . La sua associazione culturale partenopea indipendente ha portato nel capoluogo campano la pratica della non-scuola coinvolgendo i giovani studenti del centro storico di Napoli e quelli del rione Scampia. “Un tema talmente attuale con la sua materia drammaturgica incandescente che svilupperemo nel laboratorio con improvvisazioni, sogni e canti in un rito collettivo prendendo spunto dalle lunghe traversie cui sono sottoposti questi popoli al ruolo femminile che risulta fondamentale nel viaggio di iniziazione e che ben si combina con quello maschile”.

“Tale progetto pilota – ha concluso il direttore dell’Ufficio Stampa della Giunta regionale, Nino Grasso- può essere esportato nelle altre comunità lucane. Ma soprattutto può diventare una “buona pratica” a livello europeo, come testimonia l’attenzione di alcune emittenti televisive internazionali che nei prossimi giorni verranno in Basilicata per registrare un documentario sull’accoglienza ai migranti, proprio a partire da San Chirico Raparo”.

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“TUTTùN – La non-scuola” a San Chirico Raparo, domani la presentazione

Il progetto sarà illustrato in una conferenza stampa e nasce con l’obiettivo di attivare processi di inclusione sociale e di sviluppo di comunità

Domani 15 novembre, alle ore 10 nella Sala stampa Multimediale (piano terra Palazzo della Giunta regionale) verrà presentato, in una conferenza stampa, il progetto TUTTùN – La non-scuola a San Chirico Raparo.
Il progetto nasce con l’obiettivo di attivare processi di inclusione sociale e di sviluppo di comunità all’interno del comune della Basilicata, che dal 2012 ospita una comunità di alloggio per minori stranieri non accompagnati di età compresa tra i 16 e i 18 anni di provenienza per lo più subsahariana.
E’ realizzato dalla Società Cooperativa Il Sicomoro di Matera, soggetto gestore di una comunità alloggio per minori stranieri non accompagnati, attivata nell’ambito del Sistema di protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati (Sprar) di cui il Comune di San Chirico Raparo è assegnatario, in collaborazione con Q Academy e con il coinvolgimento del Teatro delle Albe di Ravenna e della Compagnia Punta Corsara di Napoli.
Alla conferenza stampa interverranno il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, il sindaco di San Chirico Raparo Claudio Borneo, il presidente del “Sicomoro” Michele Plati, l’amministratore unico di “Q Academy” Giovanna Marinelli e  Alessandro Argnani ed Emanuele Valenti, rispettivamente per il “Teatro delle Albe” e “Punta Corsara”.

Pittella: “Cultura, turismo e accoglienza le grandi risorse della Basilicata”

Intervista del governatore della Regione Basilicata, Marcello Pittella, su Siti, quotidiano del Patrimonio Italiano UNESCO.

Leggi l’intervento integrale a questo link.

Siti-UNESCO

Pittella: “La Basilicata regione simbolo dell’accoglienza”

“Il prossimo 1 dicembre sono stato invitato a parlare al Senato della Repubblica perché la Basilicata è una regione simbolo dell’accoglienza. Il primo comune che citerò sarà proprio San Chirico Raparo”.

Nella notizia data in anteprima dal presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella c’è tutta la gratitudine nei confronti di un comune, San Chirico Raparo, tra i primi e tra i più capaci ad aver fatto dell’accoglienza e dell’integrazione opportunità di sviluppo. L’occasione è stata l’inaugurazione, attesa da oltre 30 anni, della residenza per anziani: per un investimento di quasi un milione di euro nell’ambito del Programma Operativo Val d’Agri, la struttura conta 20 posti letto, offre lavoro a 5 persone e in essa l’assistenza viene concepita in maniera innovativa perché, al suo interno, sono previste altre attività, come una ludoteca e uno spazio dedicato agli adolescenti, per favorire concretamente il dialogo tra le generazioni. La gestione è stata affidata alla cooperativa sociale ‘Il Sicomoro’ di Matera, già presente a San Chirico e nel territorio per la gestione di altri servizi. In particolare la cooperativa gestisce già la comunità per minori stranieri e questo ha innescato un processo di sviluppo, come è stato più volte ribadito nel corso dell’evento di inaugurazione.

“Questo è il tempo in cui il mondo cambia velocemente- ha detto Pittella nel suo intervento- e noi dobbiamo avere la capacità e il coraggio di capire e accogliere questo cambiamento, anche attraverso scelte impopolari. Lo spopolamento lo arrestiamo creando due condizioni: persuadere i nostri giovani delle potenzialità della nostra terra; rafforzando la consapevolezza di essere la terra dell’accoglienza e dell’ospitalità. Attualmente in Basilicata superiamo 2800 ospiti, tra Sprar e Centri di prima accoglienza, e sono onorato e felice di aver stretto un patto di solidarietà con questi ragazzi e di aver costruito, con chi si occupa di questo sul territorio, una vera e grande opportunità”. Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti, oltre al presidente Pittella e al sindaco Claudio Borneo, anche il presidente della cooperativa Il Sicomoro Michele Plati, il presidente della commissione Salute Luigi Bradascio, il presidente di Confcooperative Basilicata Pino Bruno.

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