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Si è svolta oggi a Lauria la Giornata della Polizia Locale

Alla manifestazione ha partecipato anche il presidente della Regione, Marcello Pittella, che ha ricordato l’importante ruolo che svolgono le forze dell’ordine sul territorio per la sicurezza e la coesione sociale

Si è svolta a Lauria, in Piazza San Nicola, la VI Giornata Regionale della Polizia Locale di Basilicata. Il programma ha previsto  l’accoglienza delle autorità con lo schieramento di uomini e mezzi della polizia locale. Hanno preso parte all’iniziativa, oltre al  Sindaco di Lauria, Angelo Lamboglia, associazioni di categoria e il Presidente della Regione, Marcello Pittella.

“Una festa – ha detto Pittella- per celebrare la polizia locale ma anche per non nascondere quelle che sono le criticità che stanno mettendo in crisi la coesione sociale oltre che istituzionale della nostra terra. Le forze di polizia locale ma in generale le forze di polizia, che sono deputate alla prevenzione e a mantenere e conferire sicurezza ai cittadini, hanno bisogno assieme alle istituzioni, che questo tessuto sociale venga risarcito, recuperato, ricucito e per farlo dobbiamo stringere la forbice delle disuguaglianze”. La cerimonia si è conclusa nella Chiesa San Nicola di Bari con la celebrazione della Santa Messa, officiata dal Vescovo della Diocesi di Tursi-Lagonegro, S.E mons. Vincenzo Orofino.

Nel corso della cerimonia sono stati conferiti riconoscimenti ad alcuni operatori della polizia locale che si sono particolarmente distinti in azioni di servizio.

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A Lauria la Giornata Regionale della Polizia Locale

Nel corso della cerimonia saranno conferiti riconoscimenti ad alcuni operatori della polizia locale che si sono particolarmente distinti in azioni di servizio

Si terrà a Lauria venerdì 20 gennaio alle ore 9,30, in Piazza San Nicola, la sesta Giornata Regionale della Polizia Locale di Basilicata. Il programma prevede l’accoglienza delle autorità con lo schieramento di uomini e mezzi della polizia locale. Dopo i saluti del Sindaco di Lauria, Angelo Lamboglia, seguiranno gli interventi delle associazioni di categoria e del Presidente della Regione,Marcello Pittella. La cerimonia si concluderà nella Chiesa San Nicola di Bari con la celebrazione della Santa Messa. Nel corso della cerimonia saranno conferiti riconoscimenti ad alcuni operatori della polizia locale che si sono particolarmente distinti in azioni di servizio.

In caso di avverse condizioni meteo, la manifestazione si svolgerà presso il Palazzetto dello sport. Ne dà notizia l’Ufficio Autonomie Locali e Decentramento Amministrativo della Regione Basilicata.

Cinquanta anni della Parrocchia San Giuseppe, l’intervento di Pittella

Ieri a Potenza la presentazione de “Il libro e la Tenda” e inaugurazione mostra

“Il libro e la Tenda” è la storia della Parrocchia di San Giuseppe di Potenza, in un volume. L’idea del Parroco, don Peppino Nolè,  per i 50 anni di apertura al culto è realtà, dopo un lungo lavoro che ha impegnato tante persone per celebrare il Giubileo della Parrocchia dell’8 dicembre, che coincideva nella stessa data, con il Giubileo voluto da Papa Francesco. Il volume è stato presentato ieri, nel tardo pomeriggio,  nella Parrocchia di San Giuseppe, dove per l’occasione è stata inaugurata anche la mostra multimediale con le opere di Padre Tarcisio Manta.

Due lavori molto significativi per la comunità del rione Lucania. Il libro, scritto a più mani, ne racconta la storia, così come la mostra multimediale, che propone 45 pannelli originali e 865 fotografie dalla più vecchia, con l’inaugurazione della chiesa con il precedente parroco Augusto Bertazzoni, fino all’ultima del 2016, con la visita di don Peppino a Papa Francesco. Un lavoro collettivo, durato circa un anno e mezzo. In tanti hanno rovistato nei propri archivi familiari e con la supervisione del parroco don Peppino hanno realizzato una testimonianza su ogni passaggio della storia della Parrocchia e del rione.  Oggi è una chiesa bellissima dagli affreschi meravigliosi – è stato ricordato con commozione da Pinuccio Messina –  un tempo era solo una capanna”.

Un lavoro collettivo e un itinerario per il futuro – ha sottolineato Donato Verrastro ricercatore di storia contemporanea – che insieme a molti altri ha partecipato alla stesura del volume.  E’ il racconto di uno spaccato di una comunità sotto la guida di don Peppino, dalla realizzazione della mensa della carità al centro Giovanni XXIII, dalla scuola musica e di teatro, al parco giochi Robinson primo nel sud Italia. Verrastro ha ringraziato anche la Regione Basilicata che ha sostenuto l’iniziativa, così come la farmacia del quartiere i dirigenti scolastici, l’amministrazione comunale e tutti gli amici e i colleghi che hanno contribuito a scrivere il volume. “Un libro realizzato a più mani, nel quale ciascuno di noi ha ricostruito propria storia, reperito fonti in un serrato confronto con don Peppino che ogni giorno aggiungeva tasselli”.

“Il popolo e la tenda”:  la tenda è il luogo in cui Dio incontra il suo popolo. Come gli sfollati post sisma che dal centro storico si spostano nel rione, all’epoca scollegato sul piano della viabilità, quartiere malfamato dove la disoccupazione è molto forte. Don Peppino Nolè ha sottolineato come la Parrocchia non debba essere intesa come un’associazione. Ma un luogo dove fratelli e sorelle si aggregano intorno a Gesù. Una comunità di fede, come una pianta che cresce, ramifica e da tanti frutti attingendo dalla linfa. “In questi 50 anni noi abbiamo sempre attinto da questa linfa di misericordia Dio e l’azione sociale che ne è scaturita è stata l’espressione naturale”. Nolè ha voluto ringraziare le moltissime persone conosciute in questi 50 anni di sacerdozio. Così come alcuni amministratori che hanno permesso la realizzazione della mensa e di tante altre cose. Nolè rivolgendosi a Mons. Ligorio, ha rivolto un appello per la prossima guida della comunità affinché non dimentichi mai il passato, dia sempre priorità alla misericordia, alle cooperative, e all’accoglienza degli immigrati, che questa parrocchia ha accolto sin dagli anni ’90.

Anche il presidente della Regione Marcello Pittella, ha voluto ringraziare il Parroco, ricordando la loro antica amicizia.
“Volli conoscere Don Peppino – ha spiegato –  perché dopo poco il suo arrivo a Potenza, si andava radicando l’idea di questo parroco molto vicino alla gente, diverso, e a volte rivoluzionario. Una persona che ha sempre amato le azioni concrete affinché la forbice della diseguaglianza si accorciasse e che ha vissuto la sua missione improntandola a favore di chi ha meno, abbracciando sfide inedite. Ho letto il libro e lo sforzo per accrescere la vivibilità in un rione che spesso aveva meno degli altri. Ho provato a ricostruire la storia, non essendo cittadino di questa città ma di questa regione, i passi da gigante realizzati. Un uomo, don Peppino, che ha creato molto, sostenendo battaglie inedite, anticipando l’approccio di Papa Francesco, con sobrietà e concretezza. Protagonista eccellente come Mons. Ligorio – ha rimarcato Pittella – in una missione difficile. Come oggi lo è l’immigrazione che non possiamo trascurare nella sua drammaticità e che proviamo a guidare perché non si può vivere di emergenza. Quando la Regione ha ricevuto l’istanza per la realizzazione della Mensa sulla carità lo abbiamo ritenuto un atto dovuto. Non potevamo tirarci indietro. Lo stesso vale per l’immigrazione. E come ha fatto la Chiesa, anche noi ogni giorno dobbiamo guadagnarci la fiducia delle persone. Se mettiamo insieme iniziative inedite, l’ultima qui a Potenza, con la vetrina del Capodanno Rai di 9milioni di telespettatori divenuta realtà, possiamo raggiungere nuovi traguardi. La regione può farcela.
Siamo convinti – ha concluso Pittella – che accoglienza è civiltà. Sono un presidente con le braccia aperte,  prendo esempio da don Peppino, ma tutto ha una sua sostenibilità. Non è pensabile mettere insieme 200 migranti in un paesino di 2mila anime senza un progetto, questa non è integrazione.  Lo sforzo di Don Peppino, sulla formazione e il sistema scolastico del rione, ci sia da esempio per far diventare la Basilicata una delle regioni più accoglienti d’Europa”.

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Celebrazioni a Vienna del 50° della costituzione dell’Unido: l’intervento di Pittella

Il governatore lucano, che era accompagnato dal direttore generale del Dipartimento Agricoltura Oliva e dall’amministratore unico di Sviluppo Basilicata, Maruggi, ha avuto una serie di incontri bilaterali con alte autorità dello Stato del Bahrein ed altre importanti personalità potenzialmente interessate ad investire in Basilicata

Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, è intervento nel pomeriggio di oggi, a Vienna, alle celebrazioni del 50 anniversario della costituzione dell’Unido, l’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale che assiste i Paesi in via di sviluppo e quelli con economie in transizione, al fine di favorirne uno sviluppo sostenibile. Il governatore lucano, che era accompagnato dal direttore generale del Dipartimento Agricoltura Oliva e dall’amministratore unico di Sviluppo Basilicata, Maruggi, ha avuto una serie di incontri bilaterali con alte autorità dello Stato del Bahrein ed altre importanti personalità potenzialmente interessate ad investire in Basilicata.

In particolare, Pittella ha approfondito alcuni aspetti del progetto pilota “We are the people” con Rawya Mansour, la fondatrice di Ramsco, che come si ricorderà insieme con l’imprenditore egiziano Naguib Sawiris, ha sottoscritto nei mesi scorsi a Matera la dichiarazione comune di intenti che è alla base dell’iniziativa di accoglienza dei migranti. Accolto dal direttore del Dipartimento investimento ed innovazioni dell’Unido, Calzadilla, il presidente della Regione ha poi avuto modo di parlare ad un pubblico qualificato, composto da delegati dell’Agenzia Onu provenienti da tutto il mondo, riscuotendo consensi e un grande interesse per la Basilicata, il cui fascino – per la presenza di Matera Capitale della Cultura 2019 – ha ormai superato i confini nazionali. “Con Unido – ha ricordato Pittella – abbiamo avviato una proficua collaborazione sancita da accordi formali: nel febbraio del 2015, la Regione ha infatti sottoscritto con l’Agenzia dell’Onu una joint declaration, finalizzata ad avviare un percorso di crescita comune, attraverso l’organizzazione di incoming di imprenditori dei paesi con mercati emergenti interessati a conoscere le eccellenze industriali della Basilicata”.

“E’ stato l’inizio di un percorso che – ha ricordato ancora il governatore lucano – ci ha portato ad organizzare nel dicembre dello stesso anno un meeting a Matera al quale hanno preso parte donne imprenditrici provenienti dai paesi Arabi, Africani e del Mediterraneo.
Si è trattato di un confronto partecipato su buoni esempi e pratiche imprenditoriali e gestionali, connessi al mondo della cultura e della creatività, capaci di influire positivamente sullo sviluppo dei territori. In quella occasione abbiamo ascoltato storie, scambiato esperienze e know how. Ed è stata in quella circostanza, grazie all’incontro tra sensibilità appartenenti a culture diverse ma vicine nella visione di futuro, di sviluppo e di integrazione, che è nata l’idea di sperimentare in Basilicata una iniziativa di accoglienza per i migranti, ma anche di potenziamento delle politiche a sostegno di agricoltura, turismo e cultura”.

Soffermandosi poi sul progetto “We are the people”, il presidente Pittella ha posto l’accento sulla volontà di sperimentare “forme innovative di economia sociale, volte a trasformare l’emergenza umanitaria in una opportunità di sviluppo per il territorio regionale”.

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70 anni di emigrazione, Centro “Calice”: mostra e convegni in Belgio

Per iniziativa e su invito della Federazione dei Lucani in Belgio, sono stati celebrati i 70 anni di Emigrazione italiana e Lucana nel Limburgo. Lo rende noto il Centro Lucani nel Mondo “Nino Calice” della Regione Basilicata.

“Una serie di manifestazioni  – spiega una nota –  promosse con l’intento di ricordare e raccontare le esperienze vissute sin dai primi arrivi, dai nostri corregionali, attraverso gli occhi e gli sguardi di chi lo ha vissuto in prima persona (su tutti Rocco Berterame, 92 anni originario di Abriola, oggi guida dei visitatori alla miniera di Beringen) che ha avuto il sostegno della Commissione Regionale dei Lucani nel Mondo presieduta da Franco Mollica e dal Centro Lucani del Mondo della Regione Basilicata.

Negli incontri istituzionali la delegazione lucana, che ha portato i saluti ufficiali del Presidente della Regione Marcello Pittella e del Presidente della CRLM Franco Mollica ed i relatori del convegno, guidati dal Consultore dei Lucani in Belgio, Antonio Friggione e dal Presidente della federazione dei Lucani Mario Famularo, hanno potuto verificare il grado di condivisione alla vita sociale ed economica di questa area del nord del Belgio, caratterizzata dalla presenza di comunità lucane ben organizzate e strutturate, come quelle provenenti da Genzano, Acerenza, Palazzo e quelle di Ruoti e del Marmo, che nelle aree di Beringen, Genk, Maasmechelen hanno stabilito la loro residenza e dato un futuro ai propri figli ed alle generazioni seguenti.

E proprio le nuove generazioni sono state protagoniste degli incontri tenuti nelle due sedi comunali e nei convegni che hanno fatto registrare gli interventi e le testimonianze di chi in miniera ci ha lavorato e di chi, pur in presenza di un lavoro duro e massacrante e di un accordo (carbone in cambio di braccia umane) mai rispettato, ha ringraziato chi gli ha dato la possibilità e l’opportunità di guardare al proprio futuro con maggiori certezza.

Negli interventi dei Sindaci dei due comuni, dal racconto sulla storia dell’emigrazione lucana del Coordinatore del Centro Lucani nel Mondo, Luigi Scaglione, che ha anche illustrato il Museo dell”Emigrazione e le sue storie guida e di Franco Sabia e dalle testimonianze con i servizi televisivi presentati da Renato Cantore, sono emerse la forza di volontà ed il rispetto per il Paese che li ospitava e li accoglieva, dei nostri corregionali. Una caratteristica riconosciuta anche dal Consigliere Commerciale dell’Ambasciata in Belgio, Andrea Samà, intervenuto alla giornata conclusiva delle celebrazioni.

Nessuna nostalgia, nessuna retorica, ma figure come quelle di Pietro Cristiano, Francesco Scatorchia, Francesco Lauria e Michele Di Benedetto, prese in prestito dai nostri corregionali come esempi di laboriosità e capacità di aggregazione delle comunità emigrate, sono il sale di una rinnovata intesa e di un forte riconoscimento solidale tra la Regione di nascita ed il Belgio in questo caso. E anche qui, la conferma, che esistono emigrazioni diverse, storie diverse, esperienze diverse, ma un unico filo conduttore: l’amore per la terra natìa.
Da registrare – conclude il Centro Lucani nel Mondo “Nino Calice” –  numeri record nelle prime tre giornate di visita alla Mostra sull’Emigrazione Lucana in Belgio e nel Mondo”.