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Intervento di Pittella alla manifestazione “Da Marcinelle a Lampedusa”

“I dati statistici disponibili, tra cui quelli del “Rapporto sull’accoglienza di migranti e rifugiati in Italia 2015” del Ministero dell’Interno, e le stesse immagini della bellissima e toccante mostra “Popoli in Movimento oggi come ieri” di Francesco Malavolta, allestita qui presso la sede del Senato, dimostrano che non è più possibile considerare i fenomeni migratori come eventi straordinari”.

Lo ha detto oggi il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella partecipando alla manifestazione “Da Marcinelle a Lampedusa” ospitata dalla Sala Atti Parlamentari della Biblioteca “Giovanni Spadolini” fino a domani 2 dicembre. Secondo l’ultimo rapporto dell’UNHCR i rifugiati, i richiedenti asilo, gli apolidi per causa di forza maggiore sono nel 2015 oltre 65 milioni. Ogni 113 abitanti della terra, uno è diventato un profugo, e di questi circa la metà sono bambini. Solo nel 2016 oltre 3.900 persone hanno perso la vita tentando di attraversare il Mediterraneo.

“Di fronte a questi numeri – ha sottolineato il presidente Pittella – ciascuno di noi è chiamato a dare risposte sia a livello individuale che per il ruolo che ricopre nella società e nelle Istituzioni, sapendo che la costruzione di un percorso che metta a punto un modello virtuoso può avvenire solo se si supera la fase dell’emergenza. In Basilicata, il governo regionale considera l’accoglienza un’opportunità. Perché contribuisce a sviluppare l’occupazione per i giovani lucani qualificati, incrementa le deboli economie di piccoli comuni con risorse che vengono spese all’interno delle comunità locali e perché contribuisce a garantire le soglie demografiche minime per alcuni servizi che sono a rischio nelle aree interne.

“Ricordo che le fotografie di Malavolta sono state già esposte nel capoluogo lucano sei mesi fa per la giornata mondiale del rifugiato. “Da Marsinelle a Lampedusa” è quindi per noi un titolo particolarmente significativo perché ci parla del passato ma anche del nostro futuro. Probabilmente per questo abbiamo preso in considerazione il fenomeno delle migrazioni ben prima che questo argomento divenisse di stringente attualità. Risale infatti al 2011 l’istituzione della Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata, promossa dal premio Nobel per la Pace Betty Williams per accogliere i rifugiati ed i richiedenti asilo.

All’inizio della nuova legislatura, il governo regionale ha deciso di cambiar passo ampliando ancor più il proprio impegno. In 51 dei 131 comuni lucani, sono infatti attivi uno o più progetti di accoglienza rivolti a circa 2800 rifugiati e richiedenti asilo, tra cui oltre 200 minori non accompagnati. Ma il dato più significativo è che questa accoglienza, gestita in una logica win-win, ha generato circa 500 posti di lavoro per i giovani lucani. Negli ultimi anni abbiamo poi attivato una serie di interventi particolarmente significativi, a partire dall’approvazione di una legge regionale per l’accoglienza dei migranti e dei lavoratori stagionali con l’istituzione di una apposita Task force e di un Organismo di coordinamento ad hoc. In più sono stati predisposti due ulteriori accordi inter-istituzionali su base regionale per favorire il coinvolgimento degli enti locali e definire soglie di accoglienza proporzionate alla demografia dei nostri centri urbani, nella consapevolezza – ha concluso Pittella mutuando le parole del Premio Nobel per la Pace Oscar Arias Sanchez – che “la disperazione non ha bisogno di un permesso di soggiorno per varcare un confine”.

Il presidente del Senato Pietro Grasso nell’aprire i lavori ha detto: “Le nostre realtà sono destinate a colorarsi di altri colori. Occorrono uomini capaci di pensare in grande. Non vorrei che si dimenticasse mai che l’art 10 della nostra costituzione che dice che lo straniero al quale nel suo paese sia impedito la libertà ha diritto all’asilo nella nostra Repubblica.”

Claudio Micheloni, presidente del Comitato per le questioni degli italiani all’estero ha detto che “commemorare e ricordare i nostri caduti sia cosa giusta ma se vogliamo dare un senso ai nostri caduti dobbiamo riflettere su come ci comportiamo oggi su questi fenomeni. Abbiamo voluto far vedere anche delle storie belle. Ringrazio il presidente della regione Basilicata, Marcello Pittella per aver accettato l’invito perché siamo a conoscenza di un progetto interessante sul tema della migrazione”.

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Pittella: “La biblioteca provinciale di Matera non chiuderà”

La regione Basilicata pronta a fare la sua parte.

“La biblioteca provinciale di Matera non può e non deve rischiare la chiusura non solo perché si trova nella capitale europea della cultura, ma anche e soprattutto perché rappresenta un importante presidio culturale di cui ogni comunità non può fare a meno”. Lo afferma il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, commentando le recenti notizia di stampa circa la paventata chiusura della biblioteca. “La Regione Basilicata – aggiunge Pittella – nelle prossime ore metterà in campo ogni utile azione, sia finanziaria che organizzativa, per rilanciare la centralità delle biblioteche in ogni comune lucano a partire da quella di Matera che, nel corso di tanti anni, pur fra mille incertezze economiche, ha saputo guadagnarsi un ruolo centrale per tutta la comunità”.

Ieri a Potenza il ricordo di Raffaele Dinardo

Pittella ha partecipato alla presentazione di un volume sull’ex presidente della Regione, scomparso nel 2015. “Esempio di integrità civile e di rettitudine morale”

“C’è un sentimento che porto con me legato all’Uomo prima e alla figura istituzionale poi, ed è la gratitudine verso Raffaele Dinardo che si è distinto per la sua levatura morale e per la grandezza della missione pubblica che ha rivestito. E’ stato un grande uomo delle Istituzioni, come lo è stato del mondo della scuola e del sindacato, tra le fila della Cisl, ed infine come vice presidente del Formez, dove si è segnalato per la sua vasta cultura, la sua esperienza di amministratore limpido e capace. Ma soprattutto per la sua sensibilità umana. E’ stato, insomma, un uomo “atipico” prestato alla politica”.

Ha esordito così il presidente della Regione Marcello Pittella intervenendo, nella biblioteca nazionale di Potenza, alla presentazione del volume dedicato ad Angelo Raffaele Di Nardo  presidente della Giunta regionale dal 1995 al 2000 e già vicepresidente del Formez.
Il testo intitolato “Angelo Raffaele Dinardo, maestro sempre e ovunque” è stato curato da Anna Maria Bianchi ed è una raccolta di testimonianze di alunni, maestri, direttori didattici, amici, politici, religiosi e giornalisti che hanno conosciuto e apprezzato le doti morali ed  intellettuali e la persona che è stata.

“Ho conosciuto Raffaele Dinardo nel suo ruolo di presidente della Regione  negli anni in cui da semplice consigliere provinciale di Potenza mi avvicinavo al mondo della politica e delle Istituzioni, ha continuato il presidente della Regione in carica, e mi ha sempre colpito, sin dal primo incontro, quel suo modo pacato, cordiale, quasi familiare di rapportarsi con chi gli stava di fronte, sia che si trattasse di un amico di vecchia data, sia che fosse, come nel mio caso,  un giovane alle prime armi”.

“Ha rappresentato l’uomo- ponte in un tempo difficile come quello dell’epoca di Tangentopoli. Svolse un compito difficile ma ebbe il merito di accompagnare una nuova classe dirigente, per la quale svolse il ruolo di “garante”, accreditandola con generosità e passione civile, forte della sua cultura di “maestro”. Dinardo è colui che anticipato temi di grande attualità vissuti, oggi, con parossismo preoccupante: petrolio e questione migranti perché oggi tradiamo facilmente con leggerezza la memoria di risultati inverosimili di un governo illuminato presieduto da una persona straordinaria qual era Dinardo.

E il presidente Pittella ha ricordato quando fu proprio il presidente della Giunta di allora a firmare con l’allora presidente del Consiglio, Romano Prodi,  il protocollo di intesa sullo sfruttamento delle risorse petrolifere, cui seguì a distanza di un mese la firma dell’accordo Regione-Eni.  E’ noto l’aneddoto dell’incontro a a Palazzo Chigi quando Dinardo, da buon cattolico, tirò fuori dalla tasca l’immagine sacra della Madonna di Viggiano  come un segno di benedizione divina sull’intesa che si stava per firmare.
E il presidente Pittella ha colto l’occasione per lanciare un monito “Per una grande società unita e coesa, la stessa per la quale l’ex governatore si è battuto, provando a creare occasioni per fare massa critica e fare sintesi imboccando la strada delle riforme e del cambiamento e lavorando per gli ultimi e per i penultimi. Sull’esempio dell’uomo Dinardo che ha sempre “servito la Basilicata senza mai servirsene”.

Diversi gli interventi che si sono succeduti, dal segretario della Cisl Basilicata Nino Falotico a Carlo Flamment, già presidente Formez, a Filomena Valicenti presidente Associazione Italiana Maestri Cattolici Basilicata,  a Sergio Talamo Direttore Editoria e Ricerche di Formez, a gente comune, tutti accomunati dal ricordo per una persona autentica, diplomatica, onesta e coerente ma ferma e risolutiva nel suo mandato politico così come nella vita privata, fino alla struggente lettera di commiato delle tre figlie presenti in sala. Proiettati anche i servizi giornalistici Rai che hanno interessato l’insediamento politico e la sua prematura scomparsa.

Presto, come previsto da delibera regionale,  l’intitolazione della sala del consiglio regionale alla sua memoria e il plesso scolastico di Irsina, paese del materano cui era originario l’indimenticato “Maestro – Presidente”.

Commemorazione Dinardo