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Cinquanta anni della Parrocchia San Giuseppe, l’intervento di Pittella

Ieri a Potenza la presentazione de “Il libro e la Tenda” e inaugurazione mostra

“Il libro e la Tenda” è la storia della Parrocchia di San Giuseppe di Potenza, in un volume. L’idea del Parroco, don Peppino Nolè,  per i 50 anni di apertura al culto è realtà, dopo un lungo lavoro che ha impegnato tante persone per celebrare il Giubileo della Parrocchia dell’8 dicembre, che coincideva nella stessa data, con il Giubileo voluto da Papa Francesco. Il volume è stato presentato ieri, nel tardo pomeriggio,  nella Parrocchia di San Giuseppe, dove per l’occasione è stata inaugurata anche la mostra multimediale con le opere di Padre Tarcisio Manta.

Due lavori molto significativi per la comunità del rione Lucania. Il libro, scritto a più mani, ne racconta la storia, così come la mostra multimediale, che propone 45 pannelli originali e 865 fotografie dalla più vecchia, con l’inaugurazione della chiesa con il precedente parroco Augusto Bertazzoni, fino all’ultima del 2016, con la visita di don Peppino a Papa Francesco. Un lavoro collettivo, durato circa un anno e mezzo. In tanti hanno rovistato nei propri archivi familiari e con la supervisione del parroco don Peppino hanno realizzato una testimonianza su ogni passaggio della storia della Parrocchia e del rione.  Oggi è una chiesa bellissima dagli affreschi meravigliosi – è stato ricordato con commozione da Pinuccio Messina –  un tempo era solo una capanna”.

Un lavoro collettivo e un itinerario per il futuro – ha sottolineato Donato Verrastro ricercatore di storia contemporanea – che insieme a molti altri ha partecipato alla stesura del volume.  E’ il racconto di uno spaccato di una comunità sotto la guida di don Peppino, dalla realizzazione della mensa della carità al centro Giovanni XXIII, dalla scuola musica e di teatro, al parco giochi Robinson primo nel sud Italia. Verrastro ha ringraziato anche la Regione Basilicata che ha sostenuto l’iniziativa, così come la farmacia del quartiere i dirigenti scolastici, l’amministrazione comunale e tutti gli amici e i colleghi che hanno contribuito a scrivere il volume. “Un libro realizzato a più mani, nel quale ciascuno di noi ha ricostruito propria storia, reperito fonti in un serrato confronto con don Peppino che ogni giorno aggiungeva tasselli”.

“Il popolo e la tenda”:  la tenda è il luogo in cui Dio incontra il suo popolo. Come gli sfollati post sisma che dal centro storico si spostano nel rione, all’epoca scollegato sul piano della viabilità, quartiere malfamato dove la disoccupazione è molto forte. Don Peppino Nolè ha sottolineato come la Parrocchia non debba essere intesa come un’associazione. Ma un luogo dove fratelli e sorelle si aggregano intorno a Gesù. Una comunità di fede, come una pianta che cresce, ramifica e da tanti frutti attingendo dalla linfa. “In questi 50 anni noi abbiamo sempre attinto da questa linfa di misericordia Dio e l’azione sociale che ne è scaturita è stata l’espressione naturale”. Nolè ha voluto ringraziare le moltissime persone conosciute in questi 50 anni di sacerdozio. Così come alcuni amministratori che hanno permesso la realizzazione della mensa e di tante altre cose. Nolè rivolgendosi a Mons. Ligorio, ha rivolto un appello per la prossima guida della comunità affinché non dimentichi mai il passato, dia sempre priorità alla misericordia, alle cooperative, e all’accoglienza degli immigrati, che questa parrocchia ha accolto sin dagli anni ’90.

Anche il presidente della Regione Marcello Pittella, ha voluto ringraziare il Parroco, ricordando la loro antica amicizia.
“Volli conoscere Don Peppino – ha spiegato –  perché dopo poco il suo arrivo a Potenza, si andava radicando l’idea di questo parroco molto vicino alla gente, diverso, e a volte rivoluzionario. Una persona che ha sempre amato le azioni concrete affinché la forbice della diseguaglianza si accorciasse e che ha vissuto la sua missione improntandola a favore di chi ha meno, abbracciando sfide inedite. Ho letto il libro e lo sforzo per accrescere la vivibilità in un rione che spesso aveva meno degli altri. Ho provato a ricostruire la storia, non essendo cittadino di questa città ma di questa regione, i passi da gigante realizzati. Un uomo, don Peppino, che ha creato molto, sostenendo battaglie inedite, anticipando l’approccio di Papa Francesco, con sobrietà e concretezza. Protagonista eccellente come Mons. Ligorio – ha rimarcato Pittella – in una missione difficile. Come oggi lo è l’immigrazione che non possiamo trascurare nella sua drammaticità e che proviamo a guidare perché non si può vivere di emergenza. Quando la Regione ha ricevuto l’istanza per la realizzazione della Mensa sulla carità lo abbiamo ritenuto un atto dovuto. Non potevamo tirarci indietro. Lo stesso vale per l’immigrazione. E come ha fatto la Chiesa, anche noi ogni giorno dobbiamo guadagnarci la fiducia delle persone. Se mettiamo insieme iniziative inedite, l’ultima qui a Potenza, con la vetrina del Capodanno Rai di 9milioni di telespettatori divenuta realtà, possiamo raggiungere nuovi traguardi. La regione può farcela.
Siamo convinti – ha concluso Pittella – che accoglienza è civiltà. Sono un presidente con le braccia aperte,  prendo esempio da don Peppino, ma tutto ha una sua sostenibilità. Non è pensabile mettere insieme 200 migranti in un paesino di 2mila anime senza un progetto, questa non è integrazione.  Lo sforzo di Don Peppino, sulla formazione e il sistema scolastico del rione, ci sia da esempio per far diventare la Basilicata una delle regioni più accoglienti d’Europa”.

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Celebrazioni a Vienna del 50° della costituzione dell’Unido: l’intervento di Pittella

Il governatore lucano, che era accompagnato dal direttore generale del Dipartimento Agricoltura Oliva e dall’amministratore unico di Sviluppo Basilicata, Maruggi, ha avuto una serie di incontri bilaterali con alte autorità dello Stato del Bahrein ed altre importanti personalità potenzialmente interessate ad investire in Basilicata

Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, è intervento nel pomeriggio di oggi, a Vienna, alle celebrazioni del 50 anniversario della costituzione dell’Unido, l’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale che assiste i Paesi in via di sviluppo e quelli con economie in transizione, al fine di favorirne uno sviluppo sostenibile. Il governatore lucano, che era accompagnato dal direttore generale del Dipartimento Agricoltura Oliva e dall’amministratore unico di Sviluppo Basilicata, Maruggi, ha avuto una serie di incontri bilaterali con alte autorità dello Stato del Bahrein ed altre importanti personalità potenzialmente interessate ad investire in Basilicata.

In particolare, Pittella ha approfondito alcuni aspetti del progetto pilota “We are the people” con Rawya Mansour, la fondatrice di Ramsco, che come si ricorderà insieme con l’imprenditore egiziano Naguib Sawiris, ha sottoscritto nei mesi scorsi a Matera la dichiarazione comune di intenti che è alla base dell’iniziativa di accoglienza dei migranti. Accolto dal direttore del Dipartimento investimento ed innovazioni dell’Unido, Calzadilla, il presidente della Regione ha poi avuto modo di parlare ad un pubblico qualificato, composto da delegati dell’Agenzia Onu provenienti da tutto il mondo, riscuotendo consensi e un grande interesse per la Basilicata, il cui fascino – per la presenza di Matera Capitale della Cultura 2019 – ha ormai superato i confini nazionali. “Con Unido – ha ricordato Pittella – abbiamo avviato una proficua collaborazione sancita da accordi formali: nel febbraio del 2015, la Regione ha infatti sottoscritto con l’Agenzia dell’Onu una joint declaration, finalizzata ad avviare un percorso di crescita comune, attraverso l’organizzazione di incoming di imprenditori dei paesi con mercati emergenti interessati a conoscere le eccellenze industriali della Basilicata”.

“E’ stato l’inizio di un percorso che – ha ricordato ancora il governatore lucano – ci ha portato ad organizzare nel dicembre dello stesso anno un meeting a Matera al quale hanno preso parte donne imprenditrici provenienti dai paesi Arabi, Africani e del Mediterraneo.
Si è trattato di un confronto partecipato su buoni esempi e pratiche imprenditoriali e gestionali, connessi al mondo della cultura e della creatività, capaci di influire positivamente sullo sviluppo dei territori. In quella occasione abbiamo ascoltato storie, scambiato esperienze e know how. Ed è stata in quella circostanza, grazie all’incontro tra sensibilità appartenenti a culture diverse ma vicine nella visione di futuro, di sviluppo e di integrazione, che è nata l’idea di sperimentare in Basilicata una iniziativa di accoglienza per i migranti, ma anche di potenziamento delle politiche a sostegno di agricoltura, turismo e cultura”.

Soffermandosi poi sul progetto “We are the people”, il presidente Pittella ha posto l’accento sulla volontà di sperimentare “forme innovative di economia sociale, volte a trasformare l’emergenza umanitaria in una opportunità di sviluppo per il territorio regionale”.

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