Patto di stabilità interno, il Consiglio approva ddl

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (11 voti favorevoli di Pd, Pp, Ri, Udc, Pdl-Fi; 3 contrari di M5s e Lb-Fdi e 1 astensione, quella di Sel) il ddl che detta misure urgenti concernenti il Patto di Stabilità interno.

Lo strumento legislativo prevede che: “Nell’esercizio dei poteri di legislazione concorrente, attribuiti alle Regioni dagli articoli 117 e 119 della Costituzione della Repubblica italiana, in materia di coordinamento della finanza pubblica, sono autorizzati, in aggiunta a quelli consentiti in attuazione dei principi sanciti dall’art.1, comma 448, della Legge n.228/2012, i pagamenti effettuati a fronte di spese di investimento in conto capitale per un importo corrispondente a quello delle risorse autonome di natura né tributaria né sanzionatoria iscritte nel titolo primo delle entrate del bilancio di previsione”.

L’Assemblea dopo la relazione del presidente Pittella, ha sviluppato un articolato dibattito che ha registrato gli interventi dei consiglieri Bradascio, Santarsiero, Romaniello, Rosa, Cifarelli, Mollica e Napoli.
Per Bradascio (Pp) “il ddl sulle ‘Misure urgenti concernenti il Patto di Stabilità interno’ non è certamente un progetto inutile e vuoto di contenuto, né è un documento solo a carattere giurisprudenziale ma un atto concreto per combattere una battaglia indispensabile affinché la comunità di Basilicata possa ritrovare serenità e concretezza di vita. Il ddl è sicuramente da considerare come un atto capace di invertire la rotta e tutelare, quindi, i bisogni dei più deboli che vivono situazioni di grande criticità”.

Il consigliere Santarsiero (Pd) ha sottolineato che “il combinato degli articoli 117 e 119 della Costituzione evidenziano una chiara autonomia legislativa della Regione nella gestione di risorse autonome che non rinvengono dal ‘sistema tributario e contabile dello Stato’ e non incidono ‘sulla osservanza dei vincoli economici e finanziari derivante dalla Unione europea’. Per tali risorse, di cui fanno parte anche le royalties, è giusto prevedere l’esclusione dal Patto di stabilità per essere utilizzate con una serie di priorità. Altro elemento da tener presente per poter allentare i vincoli del Patto – ha dichiarato Santarsiero – è l’aspetto della tempistica in merito alle modalità dei pagamenti della pubblica amministrazione”.

Per il consigliere Romaniello (Sel) il tema del patto di stabilità richiede grande attenzione. “Prima di adottare qualsiasi legge, bisogna modificare l’accordo di Maastricht, purtroppo confermato dalle politiche di austerity di questi ultimi anni che hanno notevolmente nociuto allo sviluppo economico e sociale del nostro Paese. Bisogna essere onesti con i cittadini e stare alla politica, mettendo in discussione il patto di stabilità europeo. Per quanto riguarda la nostra regione, considerato l’apporto che dà alla bilancia energetica nazionale, lo Stato centrale e le altre Regioni possono riconoscerci questo contributo cedendo quote del Patto”. Per Romaniello “chi può realmente intervenire con legge è il Parlamento e quindi era auspicabile un intervento dei parlamentari lucani”.

Il consigliere del gruppo Lb-Fdi, Rosa ha affermato che “dinanzi alla passione, purtroppo, esiste la dura realtà, pertanto la soluzione non è certamente di carattere legislativo ma assolutamente politica, evitando di percorrere la strada del passato che ha portato ad un altro provvedimento puntualmente dichiarato incostituzionale: la moratoria sul petrolio, che pure era divenuto un cavallo di battaglia per illudere i cittadini. Occorre, quindi, cambiare il percorso e aprire una battaglia politica per combattere le tante criticità. La soluzione non può essere uno strumento in capo alle Assemblee legislative ma è necessario cambiare il modus operandi senza alcuna interpretazione arbitraria degli articoli 117 e 199 della Costituzione”.

Un accorato appello è venuto dal capogruppo del Pd, Cifarelli, a recuperare l’unità del Consiglio regionale. “Non serve marcare le distinzioni rispetto a quanto messo in campo dal Presidente Pittella, ma bisogna superare le difficoltà sia di carattere tecnico che di merito e andare alla sostanza: uniti nella battaglia per dare risposte concrete ai cittadini al fine di tentare di uscire dall’impasse”. Il capogruppo del Pd ha condiviso pienamente le preoccupazioni esplicitate dal governatore Pittella rispetto all’impossibilità di onorare i crediti della Regione pur in presenza di liquidità di cassa e ha ribadito che “la battaglia non è solo del presidente Pittella, né della sola maggioranza ma riguarda tutto il Consiglio regionale”.

Per il consigliere Mollica (Udc) è fondamentale “trovare unità ed unanimità su una questione che riguarda tutti. Il legislatore, però, dovrebbe conoscere tutti principi che occorrono per fare una legge. Quella prospettata da Pittella è una situazione conosciuta e se fosse stato possibile trovare autonomia finanziaria all’interno del Patto, lo si sarebbe già fatto. E’ dal Patto di Amsterdam, alla fine degli anni ’90, che la normativa sulla spesa è divenuta sempre più stringente. Se scendiamo sul piano tecnico siamo perdenti e con il ddl non dobbiamo cadere nel pericolo di alimentare false aspettative, piuttosto si potrebbe ricorrere a quello strumento finora mai utilizzato che è il Patto regionale integrato che prevede di concordare con lo Stato gli obiettivi da raggiungere”.

“L’esigenza alla base del ddl di escludere le risorse delle royalties dal saldo finanziario rilevante ai fini del patto di stabilità è senza dubbio condivisibile, anche se bisogna sottolineare che è stato commesso un errore politico nel non coinvolgere prima il Consiglio regionale, acquisendo i contributi delle diverse forze politiche. La credibilità si conquista non mostrando i muscoli ma sul campo, elaborando riforme di carattere strutturale”. Così il consigliere Napoli (Fi) per il quale “ritornare a crescere significa, innanzitutto, realizzare infrastrutture e finanziare la ricerca e l’innovazione, innescando quel processo di valorizzazione dei saperi che è il vero fattore di guida del cambiamento. La nostra proposta in tema di utilizzo delle royalties va in una direzione diametralmente opposta: utilizzare le risorse per creare una banca regionale che promuova le attività delle imprese”.

Per dichiarazione di voto sono intervenuti i consiglieri Napoli, Rosa, Romaniello, Cifarelli e Galante (Ri). Quest’ultimo ha sottolineato che “con questo strumento andiamo ad affermare un principio importante stabilendo che le risorse liberate dal Patto servono per la sopravvivenza dei lucani. E’ una battaglia politica che va fatta fino in fondo e che appartiene a tutti noi”.

Tema del Patto di stabilità non più rinviabile

“Criticità sempre più esasperanti e condizioni di reale difficoltà nella programmazione stanno costringendo le Regioni a un giro di vite che determina l’asfissia della comunità. Non è un caso che il presidente Renzi abbia posto il tema del superamento di alcuni vincoli sul cofinanziamento degli investimenti. Anche il Parlamento europeo ha iniziato un approfondimento su probabili diverse risoluzioni. Non ultimi i Presidenti delle Regioni hanno avviato un confronto serrato col Governo nazionale. E’ giunto il momento di affrontare di petto il tema della rivisitazione delle regole che disciplinano il Patto di stabilità”.

E’ quanto ha dichiarato in Consiglio regionale il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella.

“Gli impedimenti ad andare avanti nella programmazione regionale – ha continuato Pittella – pongono molte Regioni, soprattutto quelle del Sud, a determinare il collasso dell’economia con conseguenze drammatiche anche sul fronte della tenuta tra mondo produttivo e mondo economico. Per portare a casa risultati utili sul tema della rivisitazione delle regole che disciplinano il Patto di stabilità siamo concentrati su più fronti: una battaglia politica sullo sviluppo; la richiesta di allentamento dei vincoli sui fondi legati per gli investimenti e i cofinanziamenti”.

Le Regioni hanno già declinato le difficoltà sulle quale chiedere una risposta esaustiva al Governo nazionale. Lo hanno fatto – ha detto Pittella – con un documento che i presidenti hanno consegnato al ministro Lanzetta. Le principali criticità da risolvere riguardano: esclusione dal patto di stabilità dei cofinanziamenti nazionali ai programmi europei ivi comprese le spese eseguite utilizzando le risorse derivanti dalla riduzione del cofinanziamento nazionale e destinate all’attuazione del Piano di Azione e Coesione; esclusione dal patto di stabilità delle spese per investimento finanziate senza debito e con risorse autonome; completamento dell’esclusione dal patto di stabilità delle spese per il finanziamento del Trasporto Pubblico Locale; esclusione dal patto di stabilità delle risorse per il Fondo per lo sviluppo e la coesione sociale; Patto di stabilità territoriale: proroga del patto di stabilità regionale incentivato per il 2015; attuazione del patto di stabilità integrato; sistematizzare la criticità riguardante le spese a fronte di calamità naturali; rapporto fra limiti del patto di stabilità e anticipazioni di risorse per il pagamento dei debiti verso fornitori del DL 35/2013; rapporto fra limiti del patto di stabilità e rispetto dei tempi di pagamento previsti dal DL 66/2014.

“La Regione è bloccata perché non può spendere i soldi che pure ci sono – ha osservato il Presidente Pittella. Da qui la decisione della Giunta regionale di approvare un disegno di legge per portare fuori dal patto di stabilità i diritti di sfruttamento del petrolio lucano (circa 160 milioni di euro all’anno). Oltre a queste risorse la Basilicata ha in cassa 377 milioni di euro. In totale sono 537 milioni di euro. Si tratta di risorse sufficienti a far fronte alle necessità e ai debiti (circa 555 milioni di euro). Per evitare che la Basilicata possa morire senza aver combattuto sui tavoli nazionali e europei con gli strumenti legislativi che le sono propri anche il Consiglio regionale deve mettere in campo la sua azione forte. Le condizioni politiche e di contesto ci sono e su questa iniziativa possono trovarci uniti. Se non facciamo ciò tutto quello che stiamo costruendo rischia di naufragare. Serve una risposta per scongiurare l’insurrezione, la disperazione e la morte rassegnata. Serve una rivoluzione culturale che deve accompagnare le nostre azioni. Auspico – ha concluso Pittella – che il Consiglio regionale possa trovare la quadra sul nostro disegno di legge, migliorandolo ed emendandolo. Entro fine anno capiremo quali iniziative e programmi il Governo vorrà mettere in campo. Credo quindi che sia nostro dovere di affinare e condividere le nostre azioni. Alla vigilia dell’assestamento di bilancio occorre fare un’operazione verità per dare alla nostra regione un governo di prospettiva, in grado di coprire sia le spese incomprimibili, sia quelle per creare le condizioni per ‘una uscita di sicurezza’ alla morte della nostra regione. Auspichiamo una risposta positiva del Governo nazionale a queste nostre azioni per continuare la modernizzazione della nostra regione, sapendo di avere tutti nel cuore l’appartenenza alla Basilicata”.

Giunta approva Ddl: royalties del petrolio fuori dal patto di stabilità

Il governo regionale della Basilicata si appresta a licenziare un disegno di legge per escludere i proventi delle attività estrattive sul territorio, ammontanti per il 2013 a 166 milioni di euro, dal patto di stabilità interno. E’ questa una delle misure annunciate oggi dal presidente della Regione, Marcello Pittella, per “mantenere la tenuta sociale e l’economia di una regione che sta lentamente morendo anche a causa dei lacci imposti dal patto di stabilità”.

Il governatore, nel corso di un incontro con i giornalisti, ha parlato di “rabbia, amarezza e preoccupazione” per “la condizione di emergenza straordinaria” in cui versa la Basilicata, sentimenti dettati anche dalla “disperazione delle Amministrazioni locali e dei piccoli imprenditori” a cui la Regione non è in condizione di dare riposte per i limitati spazi di manovra. “Per quel che ci riguarda, le royalty devono essere considerate al fuori del Patto. Su questo punto intendiamo andare avanti – ha affermato Pittella – e sfidare il Governo su una eventuale eccezione di incostituzionalità. Sappiamo che le deroghe sono possibili, altrimenti il governo nazionale dovrà spiegarci perché la legge di stabilità ha escluso dal patto, a favore della Campania, gli investimenti per il termovalorizzatore di Acerra”.

La Basilicata, però, non mendica improbabili elemosine. “Chiediamo, invece, – ha aggiunto il presidente – che sia riconosciuta la specialità della nostra Regioni per il contributo che dà al fabbisogno energetico del Paese. E di conseguenza le royalty vanno considerate per quello che sono, cioè fondi attribuiti a ‘compensazione’ delle attività estrattive di idrocarburi”. Il presidente ha annunciato che contatterà il governo nei suoi livelli di responsabilità e di aver fissato un incontro con i parlamentari lucani, facendosi “portavoce di una battaglia che chiama in causa in un fronte comune le forze politiche, datoriali e sociali per salvare una regione che sta soffocando”. “Continuiamo a credere – ha detto ancora – che il petrolio possa essere una risorsa per lo sviluppo e che il tema delle royalty insieme alla partita del memorandum e alla card benzina sia la chiave di volta per il futuro della Basilicata, ma è uno sforzo che richiede l’impegno di tutti”

Il presidente, poi, si è soffermato sul paradosso del patto di stabilità che impedisce alla Regione di spendere pur avendo in cassa i soldi necessari a saldare i debiti contratti.

Per la Basilicata il tetto annuale imposto dal Patto di stabilità, ha spiegato Pittella, è di 515 milioni di euro. Nell’anno in corso sono stati interamente pagati i debiti risalenti al 2012, pari a 52 milioni di euro, 73 milioni su un totale di 160 milioni relativi al 2013 e liquidati 170 milioni di euro su un totale di 241 riferiti al 2014. La quota residua di patto ad oggi è di 222 milioni di euro. Nel 2014 la Regione deve affrontare gli esborsi per gli anni precedenti, la spesa obbligatoria pari a 125 milioni di euro, più altre spese, tra cui la debitoria maturata per il Trasporto pubblico locale e il cofinanziamento regionale per gli investimenti del Programmi operativi Fse, Fesr e Fears. Se desse seguito ai pagamenti, sforerebbe il patto di stabilità. La Regione potrebbe già far fronte alla debitoria complessiva con fondi propri già disponibili tenendo conto dei 377 milioni di euro in cassa e delle royalties. Il governo regionale, intanto, ha deciso di autorizzare, con una delibera in cui fissa i criteri di priorità, la spesa di ulteriori 70 milioni di euro, somma di cui può ancora liberamente disporre senza sforare il limite del Patto.

Petrolio in Basilicata, istituita una Commissione speciale

Il Consiglio regionale ha deciso oggi all’unanimità di istituire una Commissione speciale “con il compito di studio, valutazione ed elaborazione di proposte sullo stato di attuazione degli accordi sottoscritti ed utilizzazione delle royalties petrolifere”. La proposta era stata oggetto di un ordine del giorno, proposto dai consiglieri Cifarelli, Giuzio (Pd), Romaniello (Sel), Galante (Ri), Bradascio (Pp) e Pietrantuono (Psi) ed approvato il 22 aprile dal Consiglio regionale insieme alla legge sul “Collegato alla finanziaria”. La Commissione svolgerà le sue funzioni “anche in relazione agli effetti sul territorio dell’attività estrattiva con particolare riferimento agli aspetti riguardanti l’ambiente e la salute”, così come previsto da una mozione proposta dai consiglieri Leggieri e Perrino del M5s ed approvata all’unanimità. Nel dibattito sull’argomento sono intervenuti il presidente dell’Assemblea Lacorazza i consiglieri Mollica, Romaniello, Perrino, Benedetto, Giuzio e Rosa.

Successivamente l’Assemblea ha approvato all’unanimità una proposta di modifica della legge regionale 28 ottobre 2001, n.21 (Norme in materia di autorizzazione delle attività specialistiche odontoiatriche) a firma del consigliere Bradascio, che ha lo scopo di armonizzare e semplificare le procedure previste per il rilascio dell’autorizzazione, rendendole più facilmente applicabili, anche per evitare i fenomeni di abusivismo nell’esercizio della professione odontoiatrica.

In sede di controllo è stato infine approvato a maggioranza (con 14 voti favorevoli di Pd, Cd, Pp, Ri, Psi e Sel e 5 voti contrari di Pdl-Fi, Udc, Lb-Fdi e M5s) un provvedimento della Giunta regionale riguardante una variazione al bilancio di previsione 2014 dell’Ater di Potenza.

In apertura di seduta il presidente della Regione Marcello Pittella ha svolto la relazione per la “sessione comunitaria”. Su proposta del consigliere Miranda Castelgrande il dibattito su questo argomento è stato rinviato alla prossima seduta.

Con una spesa certificata alla Commissione europea e al Ministero dell’Economia e Finanze di 467.707.441 euro, pari al 62,18% della sua dotazione finanziaria di 752 milioni di euro, e l’attuazione di 1.336 progetti, il Programma Operativo FESR Basilicata 2007-2013 ha superato l’obiettivo di spesa stabilito al 30 maggio 2014 dal Comitato Nazionale “Quadro Strategico Nazionale”. Il raggiungimento del target consente alla Basilicata di rientrare tra le regioni che hanno raggiunto le performance richieste e di evitare così eventuali riprogrammazioni o tagli dei fondi.

Lo comunica l’Ufficio Autorità di Gestione POR Basilicata 2000-2006 e PO FESR 2007-2013 del Dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata.

Al 31 maggio il Programma ha consentito l’attuazione 1.336 progetti, di cui 251 destinati agli aiuti alle imprese, 316 per beni e servizi e 769 alle opere pubbliche.

Nel dettaglio gli assi che mostrano un maggiore avanzamento rispetto alla propria dotazione finanziaria sono quelli relativi all’Accessibilità (Asse I) con 17 progetti e l’85,93% di spesa, alla Valorizzazione dei beni culturali e naturali (Asse IV) con 300 progetti e 79,30% di spesa e alla Competitività produttiva (Asse III) con 251 progetti e un avanzamento del 68,21%. Seguono l’Inclusione sociale (Asse VI) con 426 progetti e il 68,17% di spesa e l’Asse VII dedicato all’Energia e sviluppo sostenibile con 119 progetti e il 63,14% di spesa. Chiudono il quadro l’Asse II destinato alla Società della Conoscenza con 80 progetti e il 39,24% di spesa e l’Asse V dei Sistemi Urbani, con 8 progetti e una spesa certificata dell’8,50% rispetto alla sua dotazione finanziaria. La pubblicazione e il costante aggiornamento dei dati per ciascun asse programmatico sono disponibili nella sezione “Programma\Come Funziona” del sito web istituzionale www.porbasilicata.it, dove è possibile trovare anche alcune infografiche.

Manovra finanziaria: emergenze e obiettivi di sviluppo

Un bilancio che “nonostante l’agibilità finanziaria ridottissima e di proporzioni modeste”, ha cercato di recuperare spazi finanziari, non rinunciando “alla messa in campo di politiche sui principali asset di crescita e di benessere della società lucana” e “facendo leva sulla razionalizzazione e l’innovazione efficiente del sistema pubblico regionale, le nuove opportunità aperte dal ciclo comunitario 2014/2020 e la qualificazione aggiornata dei negoziati sulle risorse regionali”.
Così il presidente della Regione, Marcello Pittella, presentando al Consiglio regionale la manovra finanziaria per il 2014.
“Nel 2013 – ha affermato – è continuata la fase congiunturale sfavorevole già osservata nel 2012, ma anche “se si avvertono segnali di ripresa ancora deboli che allineano la Basilicata al trend nazionale”, è “il mercato del lavoro quello che crea più preoccupazione, avendo risentito ancora nello scorso anno gli effetti negativi della crisi”.
Perciò di fronte alla situazione economica e sociale della regione, “grave e per certi versi drammatica”, il bilancio ha previsto misure finalizzate alla coesione sociale e al sostegno alle fasce sociali più deboli. Tra queste, sicuramente, il prelievo fiscale aggiuntivo sull’Irpef per i redditi superiori ai 55 mila euro (+0,50%) e 75 mila euro (+1,10%), da redistribuire a favore delle categorie svantaggiate “dando sostanza – ha spiegato il governatore – ai valori di equità, giustizia e solidarietà”. Altre risorse, invece, sono state destinate al completamento dei pagamenti degli ammortizzatori sociali in deroga, ai piani sociali di zona e al differimento della conclusione del programma di contrasto delle condizioni di povertà e di esclusione sociale, su cui c’è l’impegno di giungere a una legge organica “finalizzata a restituire maggiori opportunità e migliori possibilità per un’occupazione stabile”.
“Oltre al contenimento delle emergenze – ha detto ancora Pittella – l’obiettivo dichiarato rimane quello di superare l’approccio tradizionale alla finanza pubblica, e ripensare il rapporto tra evoluzione della spesa regionale e sua governance” , mettendo in campo azioni orientate verso lo sviluppo economico, la cooperazione territoriale, l’innovazione del sistema regionale, “ormai non più rinviabili per il perdurare delle crisi e di fermento sociale che animano costantemente la scena del dibattito pubblico”, non ultima “la vertenza sul petrolio aperta con il Governo nazionale e le aziende estrattive”.
Così la manovra introduce provvedimenti di Spending Review, “alcuni legati agli obiettivi di mantenimento del limite programmatico derivante dal Patto di Stabilità Interno, altre a riduzioni degli emolumenti per cariche in organismi regionali”. Sempre sul versante della razionalizzazione si colloca “l’istituzione della Stazione Unica Appaltante che genera risparmi sensibili della spesa pubblica e determina condizioni operative improntate ad una nuova efficienza organizzativa”.
In questo quadro si pongono “le azioni di ristoro a favore di imprese e cittadini per ridurre la difficoltà di accesso al credito e migliorare invece la sua circolarità; le accelerazioni sul riordino del sistema di governo locale atte a promuovere la trasformazione delle Aree programma in Unioni di Comuni; gli interventi volti al miglioramento dei servizi del trasporto pubblico locale e semplificazione burocratica per le agevolazioni alle Pmi”. “Sul fronte comunitario – ha sostenuto ancora il presidente – si è disposta, per garantire l’avvio immediato dei progetti connessi alla programmazione europea 2014/2020, l’anticipazione regionale di ben 26 milioni di euro, da destinare, a progetti di riqualificazione edilizia, di sviluppo e di cultura con l’intento di voler rianimare il mercato regionale del lavoro e delle imprese”.
Infine, con la Legge di stabilità, gli enti strumentali adotteranno il sistema informativo contabile della Regione, ottenendo una maggiore armonizzazione utile “dinnanzi alle incertezze delle manovre finanziarie dello Stato” per selezionare obiettivi e priorità in fase della programmazione.

Chiude l’Arbea, le funzioni passano agli Uffici regionali

Nella seduta pomeridiana il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (12 voti favorevoli di Pd, Pp, Ri, Psi, Sel, Gruppo misto; 6 astensioni di Pdl-Fi, Lb-Fdi, Udc e M5s) un disegno di legge di riorganizzazione delle funzioni regionali in materia di erogazioni comunitarie in agricoltura. Obiettivo del ddl la riconfigurazione e la riorganizzazione del sistema regionale che presiede all’istruttoria delle domande di aiuto da parte delle aziende agricole lucane e alle conseguenti erogazioni. Nell’ultimo decennio il sistema è stato incentrato sull’attività dell’Arbea (Agenzia regionale della Basilicata per le erogazioni in agricoltura) che ha operato prima come Organismo Pagatore Regionale riconosciuto dall’Unione Europea, e negli ultimi anni come organismo istruttore delegato da Agea. “Con il disegno legislativo – si legge nella relazione di accompagnamento al provvedimento – si intende perseguire un duplice risultato: l’accorpamento delle funzioni amministrative, la semplificazione organizzativa degli operatori pubblici, una maggiore efficienza gestionale, una riduzione dei costi; la ricostituzione delle premesse e delle condizioni per poter disporre nuovamente di un Organismo Pagatore Regionale (Opr) internalizzato nella struttura regionale. L’operazione non solo permetterà di accorciare i tempi di erogazione degli aiuti comunitari (che attualmente contempla il passaggio della domanda del beneficiario in 4 Enti/Uffici diversi: Regione, Arbea, Agea e Istituto di credito) riducendoli a due (Regione e Istituto di credito), ma assicurerà agli operatori agricoli lucani procedure di istruttoria e pagamento più rapide e più attente da parte di un organismo pagatore dedicato esclusivamente alle esigenze specifiche dell’agricoltura lucana”. Il ddl prevede, inoltre, che la dotazione organica della Regione sarà aumentata del numero di posti corrispondenti al personale trasferito dall’ente in liquidazione, nonché dall’utilizzazione delle graduatorie dei vincitori dei pubblici concorsi espletati da Arbea, vigenti al 31/12/2013, la cui validità è prorogata al 31 dicembre 2016.

Nel dibattito sono intervenuti oltre al presidente della terza Commissione consiliare (Attività produttive – Territorio), Francesco Pietrantuono e all’assessore alle Politiche agricole e forestali, Michele Ottati, i consiglieri Rosa (Lb-Fdi), Pace (Gm), Mollica (Udc), Napoli (Pdl-Fi), Romaniello (Sel) e Cifarelli (Pd).

L’Assemblea precedentemente ha approvato, sempre a maggioranza (15 voti favorevoli di Pd, Pp, Cd, Pdl-Fi, Ri, Udc, Psi, Lb-Fdi; 3 astensioni di Sel e M5s), la proposta di legge d’iniziativa dei componenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio (Piero Lacorazza, Francesco Mollica, Paolo Galante e Mario Polese) che detta modifiche alla legge regionale n. 38 del 2002 riguardo alle spese per l’esercizio del mandato di consigliere e alla legge regionale n. 8 del 1998 sulla disciplina delle strutture di assistenza agli organi di direzione politica e ai gruppi consiliari della Regione Basilicata.

Almeno un terzo della somma corrisposta ai consiglieri regionali per le spese di esercizio del mandato (4.500 euro) dovrà essere esclusivamente impegnata per “l’instaurazione di rapporti contrattuali di natura privatistica tra il consigliere regionale e i propri collaboratori”. Inoltre, tra le unità che possono essere richieste in posizione di comando o distacco presso le strutture politiche, sarà possibile includere anche il personale delle società regionali in house e delle società partecipate dalla Regione Basilicata.

Contestualmente, l’Assemblea ha respinto (con 8 voti contrari di Pd, Ri, Psi, Pp; 6 favorevoli di Pdl-Fi, M5s, Sel e Lb-Fdi; 3 astensioni di Cd, Udc e Bradascio –Pp) l’emendamento del Movimento 5 stelle che, in mancanza di contratti con i collaboratori, prevedeva di utilizzare le relative somme per istituire un “fondo di garanzia”, al fine di facilitare l’accesso al credito bancario alle micro, piccole e medie imprese che intendono assumere disoccupati e inoccupati “over 40”. Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri Perrino (M5s), Romaniello (Sel), Mollica (Udc), Galante (Ri) e Cifarelli (Pd).

Successivamente l’Aula ha respinto (13 voti contrari di Pd, Pp, Pdl-Fi, Udc, Gruppo misto, Lb-Fdi; 1 voto favorevole di Sel; 2 astensioni del M5s) una proposta di legge analoga, d’iniziativa del consigliere Giannino Romaniello che per l’attivazione delle collaborazioni da attestare ai gruppi consiliari prevedeva la destinazione del 50 per cento dell’importo assegnato a ciascun consigliere regionale per i rimborsi spese. Anche su questa proposta di legge l’Aula ha respinto un emendamento proposto dal Movimento 5 stelle.

L’Assemblea ha approvato infine a maggioranza (con 16 voti favorevoli di Pd, Pp, Pdl-Fi, Ri, Udc, Psi, Lb-Fdi, Gm e Sel e con 2 astensioni di M5s) la proposta di legge, d’iniziativa dei componenti l’Ufficio di Presidenza del Consiglio (Piero Lacorazza, Francesco Mollica, Paolo Galante e Mario Polese), che modifica le leggi regionali n. 27/1991, n. 5/2007 e n. 20/2000 uniformando l’indennità di missione dei componenti degli organismi istituzionali (Crpo, Corecom), commisurandola a quella dei dirigenti della Regione.

In apertura di seduta il presidente Lacorazza ha rivolto il saluto dell’Assemblea agli alunni dell’istituto comprensivo di Baragiano e di Balvano che hanno assistito ai lavori consiliari nell’ambito del progetto “Percorso di cittadinanza attiva”, dedicato agli studenti di ogni ordine e grado della Basilicata.

RIORGANIZZARE PA E INFRASTRUTTURE: trasparenza, efficienza e partecipazione

Per una Regione più veloce, più leggera, più snella. Lavoreremo per semplificare la macchina amministrativa, sgravare imprese e cittadini di oneri burocratici e ridurre i tempi di conclusione delle procedure. E superare l’isolamento di comunità e territori attraverso investimenti materiali ed immateriali.

  • Aggiornamento dello Statuto regionale e una nuova legge elettorale regionale;
  • Cancellazione del listino bloccato ed introduzione della doppia preferenza di genere;
  • Semplificazione Testi Unici; riordino Dipartimenti; razionalizzazione Enti e società controllate;
  • Forum permanente Società civile;
  • Realizzazione Portale OpenBasilicata su investimenti e Opengov su attuazione programma;
  • Riordino del sistema dei trasporti pubblici su gomma intraregionale;
  • Trasporti pubblici urbani ed interurbani ecosostenibili;
  • Rafforzamento ferrovia a scartamento ridotto;
  • Rilancio dell’agenda digitale e completamento banda larga;
  • Servizi di assistenza alle imprese (Imprese2.0);
  • Potenziamento selettivo: dall’Alta Velocità agli snodi portuali e aeroportuali;

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TURISMO E CULTURA

Il turismo rappresenta una delle più grandi sfide per lo sviluppo del Mezzogiorno e la Basilicata deve essere pronta a cogliere l’occasione offerta dalla nuova politica europea. Va considerata un’attività produttiva al pari delle altre e incentivata per creare reddito, sostenibilità, impiego. Così come le industrie creative e culturali, attraverso la diffusione dell’innovazione anche nei settori produttivi tradizionali, possono essere in grado di produrre benessere duraturo e diffuso per il nostro territorio rendendolo di per sé più attrattivo.

  • Distretto turistico su patrimonio culturale e risorse naturali;
  • Censimento luoghi della cultura e sviluppo servizi innovativi;
  • Potenziamento Apt,;
  • Coordinamento politiche di marketing extraregionale e promozione del Brand Basilicata;
  • Sviluppo itinerari integrati parchi-città;
  • Centralità di Matera 2019;
  • Marchi comuni per Parchi naturali regionali;
  • Sostegno alle azioni dell’industria del cinema;
  • industria creativa e culturale.
  • Hub della Creatività e del Design nel Mediterraneo a Matera.

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ENERGIE

Va incentivato l’aumento della produzione da fonti rinnovabili e la riduzione dei consumi energetici:

  • Polo del biotech nel metapontino sui temi dell’innovazione e del trasferimento tecnologico;
  • Cluster dell’Energia per la bioedilizia in Val d’Agri;
  • Utilizzo energie rinnovabili in edifici e strutture pubbliche;
  • Impiego di bioedilizia ed edilizia antisismica;
  • Recupero edifici abbandonati, riuso, riciclo, efficientamento energetico, mobilità sostenibile;
  • Tecnologie smart per controllo e gestione di grandi infrastrutture;
  • Incentivi per adozioni impianti mirati a risparmio energetico.

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