Bando della Regione per 30 giovani musicisti presentato a Matera

L’opportunità di diventare artisti, attraverso una scuola seria. E’ quella che offre la Regione Basilicata a 30 giovani musicisti lucani che potranno frequentare per cinque settimane il “Centro Europeo Tuscolano” (Cet) del Maestro Giulio Rapetti, in arte Mogol.

Ai primi di settembre sarà pubblicato sul sito della Regione Basilicata il bando per poter partecipare a questa esperienza formativa, in Umbria al Cet, in campo musicale. Aperto ai giovani fra i 18 e i 30 anni di età, prevede selezioni per: interpreti, autori di testi e compositori. Le selezioni si terranno ai primi di ottobre 2014.

Il nuovo bando è stato presentato questo pomeriggio all’auditorium Casa Cava a Matera, alla presenza del presidente Marcello Pittella e del Maestro Mogol.

“Oggi apriamo, in Basilicata, una stagione nuova – ha detto il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella – questa mattina abbiamo approvato la legge regionale sullo Spettacolo che darà nuova linfa alla creatività e professionalità degli artisti lucani e di quanti lavorano in questo settore. Una legge per irrobustire un asset strategico per la nostra regione. Con questa nuova collaborazione con Mogol, grande Maestro e uomo di cultura, e con il Cet puntiamo ancora una volta sul capitale umano e soprattutto sui giovani”.

“Questa nuova collaborazione con la Basilicata è per noi fonte di grande interesse – è intervenuto Mogol – i giovani musicisti lucani sono molto interessanti e soprattutto sono giovani che si impegnano e sono pronti a imparare. Il talento non è cosa rara, ma per diventare artisti la didattica è fondamentale, poiché offre quegli automatismi in grado di trasformare il talento in professionalità. I giovani lucani – ha proseguito Mogol – già in passato hanno dato prova di essere creativi e di aver voglia di imparare”.

I 30 giovani musicisti che, dopo la selezione, seguiranno i corsi del Cet, in un secondo momento parteciperanno alle “residenze musicali” che la Regione, nell’ambito della nuova programmazione culturale avviata dal presidente Pittella e dentro la nuova stagione legislativa, sta disegnando nel settore e in linea con i nuovi indirizzi nazionali ed europei. In Basilicata saranno ospitati giovani interpreti e compositori italiani e stranieri per avviare percorsi sperimentali e scambi culturali – musicali.

Nel corso dell’incontro, durante il quale gli allievi del corso di Jazz del Maestro Rosini hanno eseguito un omaggio musicale per Mogol, il presidente Pittella ha chiesto al famoso compositore di creare un inno per la Basilicata.

“Non abbiamo un nostro inno – ha detto Pittella – e ricevere questo omaggio da Mogol potrebbe, magari, degnamente salutare la vittoria di Matera a Capitale europea della Cultura per il 2019”.

La Basilicata si Ri-forma: i primi 6 mesi di governo

“Emergenza sociale, governance e sviluppo sono i tre pilastri di una strategia più ampia di ‘ri-forma’ attraverso cui la Basilicata punta a ritagliarsi un ruolo di primo piano in Europa potenziando le infrastrutture materiali e immateriali”.

Con queste parole il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella ha aperto la conferenza stampa, che si è svolta oggi nella sala Verrastro del Palazzo della Giunta, nel corso della quale sono stati illustrati il pacchetto di riforme e i provvedimenti avviati durante i primi sei mesi di governo, dai disegni di legge già approvati in Giunta agli interventi in fase di approvazione nelle prossime settimane.

“Sono soddisfatto per il lavoro realizzato in questi mesi – ha continuato il governatore – diretto soprattutto al recupero di azioni amministrative e politiche avviate negli anni scorsi, ma che spesso si sono impantanate, anche a causa del periodo di crisi della politica e dei partiti che stiamo vivendo. Questo governo le ha rivisitate con piglio decisionale ed imprimendo la necessaria velocità per una loro realizzazione in tempi brevi”.

Tra le riforme strutturali attese da tempo e che portano ad un “Ri-Pensare” la Basilicata in chiave più efficiente, il presidente Pittella ha ricordato la cessazione e liquidazione di Arbea le cui funzioni passano ad un ufficio regionale, l’accelerazione sulla riforma di Alsia, Asi e Arpab e l’approvazione in Giunta, questa mattina, della riforma della legge 33 sul sistema formativo lucano, con la previsione di un’Agenzia regionale unica per l’impiego, orientamento e certificazione.

Ulteriori interventi in tale direzione sono l’approvazione del Ddl sulle norme per l’accoglienza dei cittadini stranieri migranti e dei rifugiati che, tra gli altri aspetti, “prevede una carta dei servizi per cittadini stranieri e sportelli informativi quale espressione di una idea – ha rimarcato Pittella – di una civiltà fortemente avanzata”, una misura per il contrasto del lavoro irregolare che in Basilicata ha una percentuale del 14,7%, la spinta al Ddl di riforma dei tre consorzi di Bonifica (Val d’Agri, Bradano-Metaponto, Vulture-Alto Bradano) che mira ad un loro accorpamento, alla nomina di un commissario unico e una maggiore efficienza e riduzione del debito e una nuova disciplina, dopo la legge del lontano 1988, sulla promozione dello spettacolo.

Per una Basilicata più moderna, dinamica e trasparente la parola-chiave usata dal presidente Pittella è stata quella della “Ri-connessione”, resa possibile da interventi materiali e immateriali sul digitale e l’innovazione nella pubblica amministrazione: dal Broadband per la copertura entro il 2016 in fibra ottica delle aree industriali all’Open Data, dalla scuola digitale al rinnovamento del portale iBasilicata.it.

Energia e industria sono, secondo il programma di azioni messe in campo dalla Giunta Pittella, i segmenti prioritari da cui far “Ri-partire” lo sviluppo attraverso il Bando energia per l’edilizia privata, che recepisce l’integrazione della dotazione finanziaria approvata in assestamento, portandola da 1 a 10 mln di euro, il finanziamento dei bandi per la reindustrializzazione dei siti produttivi inattivi regionali e lo scorrimento delle graduatorie dell’avviso pubblico Val Basento e Matera con uno stanziamento di 39,70Mln di euro che produrranno 378 nuovi posti di lavoro, l’Accordo Programma Distretto Murgia sul mobile imbottito con un finanziamento di 40 milioni di euro, che consentiranno di attivare 222 nuovi posti di lavoro, l’integrazione di ulteriori 3 milioni di euro dei fondi rischi dei confidi, l’istituzione del fondo rotativo a favore delle piccole e medie imprese con una dotazione iniziale di 7,5 Meuro e il bando della Lucana Film Commission con la creazione di più di 30 nuove start up che daranno lavoro a oltre 600 lucani.

Il presidente Pittella si è, inoltre, soffermato sul piano pluriennale per le infrastrutture (“Ri-costruire”) delineato dall’Accordo di programma quadro, pari a 1,9 miliardi di euro, “per la realizzazione di infrastrutture stradali, ferroviarie e idriche – ha aggiunto Pittella – destinate a far ripartire gli investimenti e avvicinare la Basilicata al mondo”.

Molto importanti sono ancora le misure per “Ri-organizzare” il personale e attuare la spendig review con una riduzione dei compensi per molte cariche ed incarichi in organismi regionali e la trasformazione delle Aree programma in Unioni dei Comuni, “Ri-sanare” mettendo al centro l’ambiente e la salute umana con l’istituzione del Centro di medicina ambientale nel presidio ospedaliero di Villa d’Agri, “Ri-sollevarsi” puntando su un sostegno concreto alla povertà per favorire l’inclusione sociale con la proroga del finanziamento del programma Copes fino al 31 dicembre prossimo, l’istituzione del reddito minimo di inserimento dal 1 gennaio 2015, “allo scopo – ha affermato il presidente – di incentivare la mobilità sociale e ampliare in un unico strumento la platea dei beneficiari” e la proroga del contratto di lavoro a 180 lavoratori (tra Alsia e Regione).

Riguardo all’occupazione, infine, il presidente ha sintetizzato le azioni messe in campo: nuovi fermenti (45 start up), microcredito e microimpresa (80 start up), Murgia (222 assunzioni), reindustrializzazione (378 assunzioni), credito d’imposta (80 assunzioni), apprendistato (464 assunzioni), start up e spin off (40 start up), Lucania Film commission (600 collaborazioni e 17 start up), ponte per l’occupazione (83 start up).

 

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Su Assestamento Bilancio previsione 2014-2016

“Quello che in primo luogo rilevo ed evidenzio, dagli interventi e dal dibattito che si è sviluppato in Consiglio, è una positiva interlocuzione non solo con la maggioranza ma anche con le minoranze che sancisce un punto di avanzamento nel rapporto istituzionale e nella geografia politica che anima il Consiglio Regionale eletto nel novembre 2013”.

E’ quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Marcello Pittella, nel suo intervento in Consiglio regionale al termine degli interventi sulla relazione all’Assestamento di Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014 e del Bilancio pluriennale 2014-2016.

“Consiglio regionale – ha continuato – che deve rafforzare sempre più la sua centralità nello svolgimento delle funzioni di indirizzo, programmazione e controllo. Anche quando il dibattito diventa, in alcuni casi, aspro e caratterizzato da contrasti, io registro comunque un approccio costruttivo e ribadisco la mia volontà di non sottrarmi alla discussione e alle questioni”. Il presidente ha rivolto in proposito un invito ai consiglieri delle minoranze a sviluppare la dialettica politica sul fronte della proposta rinunciando invece a un’opposizione aprioristica “a prescindere”.

Pittella si è quindi detto pronto ad approfondire ed individuare le necessarie soluzioni alle questioni emerse dagli interventi dei consiglieri regionali: le liste di attesa in ambito sanitario, i derivati finanziari, le emergenze occupazionali esterne ed interne alla Regione: “Me ne occuperò, ce ne occuperemo, nutrendoci delle competenze che ci restituiscano una lettura esatta delle situazioni – ha sottolineato – evitando di veicolare messaggi che potrebbero non essere compresi”.

Il presidente ha inoltre detto che “dobbiamo recuperare i tempi su questioni che bollivano in una pentola a pressione che è esplosa in concomitanza con una congiuntura negativa e con una riduzione dei trasferimenti finanziari che hanno complicato e aggravato la situazione. Stiamo tenendo botta all’emergenza tentando di salvaguardare i posti di lavoro. Occorre ricercare soluzioni ricorrendo allo strumento del dialogo aperto con le parti sociali”.

Un passaggio, nel suo intervento, il governatore lo ha riservato al tema delle infrastrutture rimarcando la necessità di recuperare i contenuti del Memorandum in tema di rete viaria, ferroviaria e aeroportuale sia in territorio lucano (Pisticci e Val d’Agri) che di relazioni con Bari e Pontecagnano: “Dobbiamo potenziare le infrastrutture digitali, puntare sulla cultura e sull’apprendimento dei ragazzi”.

Il presidente ha concluso dicendo che bisogna guardare al futuro: “Penso che possiamo fare un buon lavoro, partendo dai numeri scarni disponibili, guardando come approdo la prossima legge finanziaria. Se saremo bravi a realizzare le riforme avviate in tema di governance e di contenimento della spesa, e a recuperare qualche punto rispetto ai dati Svimez, a fine anno saremo in grado di realizzare un primo consuntivo caratterizzato, è la mia speranza, da un risultato positivo”.

Lfc, Luigi Di Gianni nuovo presidente

Un maestro riconosciuto del documentarismo internazionale che non ha mai smesso di scavare nel più profondo dell’anima e della psiche umana. Luigi Di Gianni, napoletano di nascita, ma lucano da generazioni, è il nuovo presidente della Lucana Film Commission. La nomina nel corso del Consiglio generale svoltosi in tarda mattinata. Subentra al dimissionario Franco Riina. “Sono felice e onorato della nomina. Mi accingo a ricoprire questo ruolo con grande entusiasmo. Tra le Film Commission, la lucana è quella che nel panorama nazionale, si muove meglio. La Basilicata – ha proseguito il maestro Di Gianni – è una terra magica, che turba ma capace di grande ispirazione. Amo il cinema serio e decoroso, d’idee e sperimentazione per i giovani. Che non si appiattisce sul passato. Spero – ha concluso il neo presidente – di dare un giusto contributo alle finalità della Lucana Film Commission”. Parole di benvenuto dal presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella che ha rimarcato la prestigiosa storia artistica che ha accompagnato la vita del maestro Di Gianni.

Sanità: trenta milioni di euro in più di riparto rispetto al 2013

La Basilicata ha ottenuto, nella definizione del riparto del Fondo sanitario nazionale per l’anno 2014, approvato ieri dalla Conferenza Stato-Regioni, un notevole successo, con un’assegnazione di 1.042,970 milioni di euro, pari ad un incremento di 29,426 mln di euro rispetto all’assegnazione del 2013 (1.013,543 mln di euro). Nella stessa sede è stata preservata la piena autonomia programmatoria dell’unico presidio di II livello ed azienda di riferimento regionale del San Carlo di Potenza.

Sono gli esiti della Conferenza Stato-Regioni in materia di sanità illustrati questa mattina ai giornalisti dal presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, dall’assessore regionale alle Politiche per la persona Flavia Franconi e dal dirigente generale del Dipartimento Donato Pafundi.

“E’ un risultato di tutto rispetto – ha spiegato il presidente Pittella – che assume un valore storico per quanto riguarda i rapporti sia tra lo Stato e le Regioni, sia tra le Regioni di piccole e grandi dimensioni. Un risultato frutto del lavoro di squadra dell’intero sistema sanitario regionale che ha consentito all’assessore Franconi – ha aggiunto Pittella – in sede del serrato confronto con gli altri assessori alla Sanità, di evidenziare come la Regione Basilicata, per l’anno 2014, rientri tra le otto titolari ad avere diritto di accedere al fondo per la premialità e che per lo stesso anno sarebbe dovuta essere tra le tre regioni di riferimento per la definizione dei costi standard, potendo così aspirare ad una quota maggiore di assegnazione del fondo. Inoltre, in pieno accordo con Umbria e Molise, si è riusciti a recuperare un’ulteriore quota richiedendo l’appostazione di un specifico fondo per le regioni con popolazione inferiore ad un milione di abitanti”.

Tali azioni hanno consentito alla Regione Basilicata, come spiegato dal direttore Pafundi, un notevole risultato, con un aumento del fondo di quasi 30 mln, pari al 2,90% rispetto ad alla media del 2,63%, pur in presenza di un incremento demografico del tutto trascurabile rispetto a quello registrato in Italia nel 2014.

“Si è raggiunto questo accordo – ha affermato l’assessore Franconi – a seguito di un lungo lavoro iniziato sul tavolo del Patto della salute e proseguito nella Conferenza delle Regioni, nella quale abbiamo evidenziato come la Basilicata sia l’unica regione del Mezzogiorno ad avere i conti in ordine e quindi meritevole di ottenere più risorse. Allo stesso tempo abbiamo fatto fronte comune con le altre piccole Regioni per assicurarci altri 12 milioni di euro. Abbiamo, inoltre, preteso che l’articolato sul regolamento inerente alla definizione degli standard relativi all’assistenza ospedaliera – ha concluso l’assessore – venisse modificato con l’inserimento, dopo il riferimento ai 600mila abitanti per l’attivazione o la conferma dei presidi ospedalieri di II livello, della previsione di un scostamento ammissibile del 6%. In questo modo, grazie anche all’azione del sottosegretario alla Sanità Vito De Filippo, abbiamo confermato l’autonomia programmatoria del San Carlo”.

Royalties e patto stabilità: incontro Pittella-parlamentari lucani

Un’azione congiunta, forte e condivisa tesa ad organizzare, tramite la delegazione di parlamentari lucani e il sottosegretario alla Sanità Vito De Filippo, un incontro tra il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i Ministeri dello Sviluppo economico e delle Finanze, per porre all’attenzione dell’esecutivo nazionale e far sì che quest’ultimo lo inserisca tra le priorità di governo, il tema delle royalties del petrolio che andrebbero escluse dal conteggio del Patto di stabilità, secondo il disegno di legge presentato dalla Giunta e approvato dal Consiglio regionale della Basilicata.

È la proposta emersa questo pomeriggio, nel corso di una riunione che si è svolta nella sala Verrastro del palazzo della giunta regionale, cui hanno partecipato il governatore lucano Pittella, l’assessore regionale alle Politiche di sviluppo Raffaele Liberali, il sottosegretario De Filippo, i senatori Salvatore Margiotta e Giovanni Barozzino e i deputati Antonio Placido, Maria Antezza e Cosimo Latronico.

Nel suo intervento, il presidente Pittella ha posto nuovamente sul tavolo i tre temi già affrontati in occasione degli incontri avuti a Potenza e a Roma con il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi e le parti sociali: la ripresa del Memorandum, la questione della card benzina e l’esclusione delle royalties petrolifere dal Patto di stabilità.

“La nostra proposta è di utilizzare direttamente, come ente regionale, le risorse della card benzina – ha affermato il governatore – destinandole non solo ai patentati ma a tutti i residenti in Basilicata dando priorità alla platea di meno abbienti che purtroppo si sta allargando a causa della crisi duratura”. Destinazione “sociale” anche per le risorse del petrolio che andranno svincolate dal patto di stabilità. “Vorremmo utilizzare una parte di quelle risorse per il reddito minimo di inserimento. La Basilicata ha bisogno delle royalties del petrolio per poter sopravvivere e ricucire una ferita che altrimenti non sarà più sanabile”, ha aggiunto Pittella.

I parlamentari lucani Margiotta, Antezza, Placido e Barozzino hanno condiviso la proposta del sottosegretario De Filippo di costruire una strategia unitaria al fine di ottenere una interlocuzione diretta con il governo nazionale, tale da porre la questione delle royalties petrolifere della Basilicata all’interno del programma che lo stesso presidente Matteo Renzi sta perseguendo a livello europeo per un allentamento del vincolo del patto di stabilità. A sostegno della proposta lo stesso deputato Latronico il quale ha ricordato che le risorse della card benzina sono già fuori dal patto di stabilità poiché c’è un trasferimento diretto dalla compagnie petrolifere, attraverso Poste italiane, ai diretti beneficiari.

Utilizzo farmaci cannabinoidi, il sì del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale, dopo l’attività ispettiva, ha deciso su proposta del consigliere Napoli (Fi) di rinviare il dibattito sulla sessione comunitaria alla prossima seduta.

Successivamente l’Assemblea ha approvato all’unanimità la proposta di legge del consigliere Mollica (Udc) sulle “Disposizioni in materia di utilizzo di farmaci cannabinoidi”. Sull’argomento si sono registrati gli interventi del proponente Francesco Mollica, del presidente della quarta Commissione consiliare, Luigi Bradascio (Pp), dell’assessore alla Sanità, Flavia Franconi e dei consiglieri Michele Napoli (Fi), Roberto Cifarelli (Pd), Giovanni Perrino (M5s).

Il progetto legislativo garantirà ai cittadini l’utilizzo dei farmaci cannabinoidi per finalità terapeutiche, nell’ambito del Servizio sanitario regionale. La somministrazione di tali farmaci potrà avvenire in ambito ospedaliero, domiciliare e nelle strutture sanitarie private accreditate che erogano prestazioni in regime ospedaliero e sarà effettuata nei limiti del budget aziendale, in coerenza con gli strumenti della programmazione aziendale. Accolti dall’Aula alcuni emendamenti proposti dai consiglieri Perrino e Santarsiero. Tra quelli approvati, quanto indicato dall’esponente del M5s: “in caso di decesso del malato o di interruzione della terapia, la quantità di farmaco non utilizzata deve essere obbligatoriamente consegnata, entro sette giorni, al centro di riferimento dell’azienda unità sanitaria locale di appartenenza, nel rispetto della normativa vigente”; e dal consigliere Santarsiero: “in caso di preparazioni galeniche i farmaci cannabinoidi, utilizzati per il trattamento a domicilio, sono reperiti presso la farmacia ospedaliera o anche presso una farmacia convenzionata privata dotata di laboratorio galenico a parità di costo di quella ospedaliera con uguali oneri a carico del servizio sanitario regionale”.

Collegato alla proposta di legge è stato approvato, all’unanimità, un ordine del giorno, primo firmatario Mollica e sottoscritto anche da Cifarelli e Spada (Pd), Romaniello (Sel), Pietrantuono (Psi), Napoli (Fi), Bradascio (Pp), Galante (Ri), Rosa (Lb-Fdi) con il quale si impegnano il Presidente e la Giunta regionale “a sollevare la questione dell’approvvigionamento del medicinale, attualmente possibile solo dall’estero, nella Conferenza Stato-Regioni, coinvolgendo il ministero della Sanità affinché provveda ad avviare ogni azione necessaria per consentire, in tempi celeri, l’avvio della produzione in Italia”.

Patto di stabilità interno, il Consiglio approva ddl

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (11 voti favorevoli di Pd, Pp, Ri, Udc, Pdl-Fi; 3 contrari di M5s e Lb-Fdi e 1 astensione, quella di Sel) il ddl che detta misure urgenti concernenti il Patto di Stabilità interno.

Lo strumento legislativo prevede che: “Nell’esercizio dei poteri di legislazione concorrente, attribuiti alle Regioni dagli articoli 117 e 119 della Costituzione della Repubblica italiana, in materia di coordinamento della finanza pubblica, sono autorizzati, in aggiunta a quelli consentiti in attuazione dei principi sanciti dall’art.1, comma 448, della Legge n.228/2012, i pagamenti effettuati a fronte di spese di investimento in conto capitale per un importo corrispondente a quello delle risorse autonome di natura né tributaria né sanzionatoria iscritte nel titolo primo delle entrate del bilancio di previsione”.

L’Assemblea dopo la relazione del presidente Pittella, ha sviluppato un articolato dibattito che ha registrato gli interventi dei consiglieri Bradascio, Santarsiero, Romaniello, Rosa, Cifarelli, Mollica e Napoli.
Per Bradascio (Pp) “il ddl sulle ‘Misure urgenti concernenti il Patto di Stabilità interno’ non è certamente un progetto inutile e vuoto di contenuto, né è un documento solo a carattere giurisprudenziale ma un atto concreto per combattere una battaglia indispensabile affinché la comunità di Basilicata possa ritrovare serenità e concretezza di vita. Il ddl è sicuramente da considerare come un atto capace di invertire la rotta e tutelare, quindi, i bisogni dei più deboli che vivono situazioni di grande criticità”.

Il consigliere Santarsiero (Pd) ha sottolineato che “il combinato degli articoli 117 e 119 della Costituzione evidenziano una chiara autonomia legislativa della Regione nella gestione di risorse autonome che non rinvengono dal ‘sistema tributario e contabile dello Stato’ e non incidono ‘sulla osservanza dei vincoli economici e finanziari derivante dalla Unione europea’. Per tali risorse, di cui fanno parte anche le royalties, è giusto prevedere l’esclusione dal Patto di stabilità per essere utilizzate con una serie di priorità. Altro elemento da tener presente per poter allentare i vincoli del Patto – ha dichiarato Santarsiero – è l’aspetto della tempistica in merito alle modalità dei pagamenti della pubblica amministrazione”.

Per il consigliere Romaniello (Sel) il tema del patto di stabilità richiede grande attenzione. “Prima di adottare qualsiasi legge, bisogna modificare l’accordo di Maastricht, purtroppo confermato dalle politiche di austerity di questi ultimi anni che hanno notevolmente nociuto allo sviluppo economico e sociale del nostro Paese. Bisogna essere onesti con i cittadini e stare alla politica, mettendo in discussione il patto di stabilità europeo. Per quanto riguarda la nostra regione, considerato l’apporto che dà alla bilancia energetica nazionale, lo Stato centrale e le altre Regioni possono riconoscerci questo contributo cedendo quote del Patto”. Per Romaniello “chi può realmente intervenire con legge è il Parlamento e quindi era auspicabile un intervento dei parlamentari lucani”.

Il consigliere del gruppo Lb-Fdi, Rosa ha affermato che “dinanzi alla passione, purtroppo, esiste la dura realtà, pertanto la soluzione non è certamente di carattere legislativo ma assolutamente politica, evitando di percorrere la strada del passato che ha portato ad un altro provvedimento puntualmente dichiarato incostituzionale: la moratoria sul petrolio, che pure era divenuto un cavallo di battaglia per illudere i cittadini. Occorre, quindi, cambiare il percorso e aprire una battaglia politica per combattere le tante criticità. La soluzione non può essere uno strumento in capo alle Assemblee legislative ma è necessario cambiare il modus operandi senza alcuna interpretazione arbitraria degli articoli 117 e 199 della Costituzione”.

Un accorato appello è venuto dal capogruppo del Pd, Cifarelli, a recuperare l’unità del Consiglio regionale. “Non serve marcare le distinzioni rispetto a quanto messo in campo dal Presidente Pittella, ma bisogna superare le difficoltà sia di carattere tecnico che di merito e andare alla sostanza: uniti nella battaglia per dare risposte concrete ai cittadini al fine di tentare di uscire dall’impasse”. Il capogruppo del Pd ha condiviso pienamente le preoccupazioni esplicitate dal governatore Pittella rispetto all’impossibilità di onorare i crediti della Regione pur in presenza di liquidità di cassa e ha ribadito che “la battaglia non è solo del presidente Pittella, né della sola maggioranza ma riguarda tutto il Consiglio regionale”.

Per il consigliere Mollica (Udc) è fondamentale “trovare unità ed unanimità su una questione che riguarda tutti. Il legislatore, però, dovrebbe conoscere tutti principi che occorrono per fare una legge. Quella prospettata da Pittella è una situazione conosciuta e se fosse stato possibile trovare autonomia finanziaria all’interno del Patto, lo si sarebbe già fatto. E’ dal Patto di Amsterdam, alla fine degli anni ’90, che la normativa sulla spesa è divenuta sempre più stringente. Se scendiamo sul piano tecnico siamo perdenti e con il ddl non dobbiamo cadere nel pericolo di alimentare false aspettative, piuttosto si potrebbe ricorrere a quello strumento finora mai utilizzato che è il Patto regionale integrato che prevede di concordare con lo Stato gli obiettivi da raggiungere”.

“L’esigenza alla base del ddl di escludere le risorse delle royalties dal saldo finanziario rilevante ai fini del patto di stabilità è senza dubbio condivisibile, anche se bisogna sottolineare che è stato commesso un errore politico nel non coinvolgere prima il Consiglio regionale, acquisendo i contributi delle diverse forze politiche. La credibilità si conquista non mostrando i muscoli ma sul campo, elaborando riforme di carattere strutturale”. Così il consigliere Napoli (Fi) per il quale “ritornare a crescere significa, innanzitutto, realizzare infrastrutture e finanziare la ricerca e l’innovazione, innescando quel processo di valorizzazione dei saperi che è il vero fattore di guida del cambiamento. La nostra proposta in tema di utilizzo delle royalties va in una direzione diametralmente opposta: utilizzare le risorse per creare una banca regionale che promuova le attività delle imprese”.

Per dichiarazione di voto sono intervenuti i consiglieri Napoli, Rosa, Romaniello, Cifarelli e Galante (Ri). Quest’ultimo ha sottolineato che “con questo strumento andiamo ad affermare un principio importante stabilendo che le risorse liberate dal Patto servono per la sopravvivenza dei lucani. E’ una battaglia politica che va fatta fino in fondo e che appartiene a tutti noi”.

Tema del Patto di stabilità non più rinviabile

“Criticità sempre più esasperanti e condizioni di reale difficoltà nella programmazione stanno costringendo le Regioni a un giro di vite che determina l’asfissia della comunità. Non è un caso che il presidente Renzi abbia posto il tema del superamento di alcuni vincoli sul cofinanziamento degli investimenti. Anche il Parlamento europeo ha iniziato un approfondimento su probabili diverse risoluzioni. Non ultimi i Presidenti delle Regioni hanno avviato un confronto serrato col Governo nazionale. E’ giunto il momento di affrontare di petto il tema della rivisitazione delle regole che disciplinano il Patto di stabilità”.

E’ quanto ha dichiarato in Consiglio regionale il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella.

“Gli impedimenti ad andare avanti nella programmazione regionale – ha continuato Pittella – pongono molte Regioni, soprattutto quelle del Sud, a determinare il collasso dell’economia con conseguenze drammatiche anche sul fronte della tenuta tra mondo produttivo e mondo economico. Per portare a casa risultati utili sul tema della rivisitazione delle regole che disciplinano il Patto di stabilità siamo concentrati su più fronti: una battaglia politica sullo sviluppo; la richiesta di allentamento dei vincoli sui fondi legati per gli investimenti e i cofinanziamenti”.

Le Regioni hanno già declinato le difficoltà sulle quale chiedere una risposta esaustiva al Governo nazionale. Lo hanno fatto – ha detto Pittella – con un documento che i presidenti hanno consegnato al ministro Lanzetta. Le principali criticità da risolvere riguardano: esclusione dal patto di stabilità dei cofinanziamenti nazionali ai programmi europei ivi comprese le spese eseguite utilizzando le risorse derivanti dalla riduzione del cofinanziamento nazionale e destinate all’attuazione del Piano di Azione e Coesione; esclusione dal patto di stabilità delle spese per investimento finanziate senza debito e con risorse autonome; completamento dell’esclusione dal patto di stabilità delle spese per il finanziamento del Trasporto Pubblico Locale; esclusione dal patto di stabilità delle risorse per il Fondo per lo sviluppo e la coesione sociale; Patto di stabilità territoriale: proroga del patto di stabilità regionale incentivato per il 2015; attuazione del patto di stabilità integrato; sistematizzare la criticità riguardante le spese a fronte di calamità naturali; rapporto fra limiti del patto di stabilità e anticipazioni di risorse per il pagamento dei debiti verso fornitori del DL 35/2013; rapporto fra limiti del patto di stabilità e rispetto dei tempi di pagamento previsti dal DL 66/2014.

“La Regione è bloccata perché non può spendere i soldi che pure ci sono – ha osservato il Presidente Pittella. Da qui la decisione della Giunta regionale di approvare un disegno di legge per portare fuori dal patto di stabilità i diritti di sfruttamento del petrolio lucano (circa 160 milioni di euro all’anno). Oltre a queste risorse la Basilicata ha in cassa 377 milioni di euro. In totale sono 537 milioni di euro. Si tratta di risorse sufficienti a far fronte alle necessità e ai debiti (circa 555 milioni di euro). Per evitare che la Basilicata possa morire senza aver combattuto sui tavoli nazionali e europei con gli strumenti legislativi che le sono propri anche il Consiglio regionale deve mettere in campo la sua azione forte. Le condizioni politiche e di contesto ci sono e su questa iniziativa possono trovarci uniti. Se non facciamo ciò tutto quello che stiamo costruendo rischia di naufragare. Serve una risposta per scongiurare l’insurrezione, la disperazione e la morte rassegnata. Serve una rivoluzione culturale che deve accompagnare le nostre azioni. Auspico – ha concluso Pittella – che il Consiglio regionale possa trovare la quadra sul nostro disegno di legge, migliorandolo ed emendandolo. Entro fine anno capiremo quali iniziative e programmi il Governo vorrà mettere in campo. Credo quindi che sia nostro dovere di affinare e condividere le nostre azioni. Alla vigilia dell’assestamento di bilancio occorre fare un’operazione verità per dare alla nostra regione un governo di prospettiva, in grado di coprire sia le spese incomprimibili, sia quelle per creare le condizioni per ‘una uscita di sicurezza’ alla morte della nostra regione. Auspichiamo una risposta positiva del Governo nazionale a queste nostre azioni per continuare la modernizzazione della nostra regione, sapendo di avere tutti nel cuore l’appartenenza alla Basilicata”.

Patto di stabilità interno: la mia lettera al Premier Renzi

“La Basilicata si trova pericolosamente sull’orlo del baratro finanziario. Stiamo lentamente affondando sotto una montagna di debiti che pure saremmo in grado di onorare, avendo in cassa i soldi per farlo. Ma che non possiamo utilizzare a favore di imprese, famiglie, lavoratori e persone in difficoltà perché, così facendo, sforeremmo il tetto di spesa imposto dal Patto di Stabilità Interno, col risultato di aggiungere al danno delle sanzioni economiche e normative previste in questi casi, la beffa di dover restituire allo Stato quelle risorse che sono proprie della Basilicata e che derivano, a titolo di compensazione ambientale, dalle attività estrattive del petrolio, alle quali, per il bene dell’Italia, la mia Regione non si sottrae da oltre 15 anni a questa parte”. E’ questo uno dei passaggi principali della lettera inviata oggi dal Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi.

“L’ingiusta disparità di trattamento subita dalla Basilicata – aggiunge Pittella – ha innescato in queste ore una decisa presa di posizione della Giunta regionale da me presieduta che, sono sicuro, sarà avallata dall’intero Parlamentino lucano, nel momento in cui, nei prossimi giorni, giungerà all’attenzione dell’Aula il disegno di legge regionale nel quale, facendo nostro, tra l’altro, lo stesso auspicio venuto in tal senso dalla Corte dei Conti di Basilicata, si stabilisce il principio che l’utilizzo dei fondi rivenienti dalle royalties del petrolio non incide sul tetto di spesa annuale imposto dal Patto di Stabilità Interno”. “Se la Basilicata “muore” – e non potendo utilizzare i fondi delle royalties sta già morendo – l’Italia non potrà contare sull’unica Regione che, in questo momento di crisi economica, accentuata dai venti di guerra che si registrano sul fronte del gas russo e del petrolio libico e iracheno, rappresenta l’unico, reale serbatoio energetico del nostro Paese”.

Il testo integrale della lettera:

http://www.regione.basilicata.it/giunta/files/docs/DOCUMENT_FILE_2981461.pdf