Riforma Pa, intervento di Pittella al convegno della Uil

11057595_857589917659773_4017328021870240770_o Per il presidente della Regione “in Basilicata sono stati compiuti importanti passi in avanti nell’ambito della riforma del sistema pubblico, grazie anche alla collaborazione con quella parte di sindacato dall’approccio costruttivo”

“Se in Italia per 17 anni non ci sono state le riforme necessarie per agganciare l’Europa la politica ha tante responsabilità, ma in una scala di grigi le ha anche il sindacato: qualcosa però sta cambiando, soprattutto in Basilicata. Si sta andando verso una politica del fare, con un atteggiamento d guardare con favore, chw qualche risultato sta producendo”.
Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, intervenendo questa mattina al convegno dal tema “Cambiare il pubblico ci riguarda: analisi e proposte per il cambiamento istituzionale”, organizzato dalla Uil Basilicata e dalla Uil Funzione pubblica regionale nell’Auditorium del San Carlo di Potenza. Alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale Flavia Franconi, di Raffaella Pucciariello del Centro Studi Uil, del segretario regionale Uil Carmine Vaccaro, del segretario generale della Uil Fpl Giovanni Torluccio, del direttore del Censis, Giorgio De Rita, del direttore generale dell’Azienda Ospedaliera San Carlo, Rocco Maglietta, di Gianni Bochicchio, direttore generale dell’Asp, e del segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, il governatore Pittella ha aggiunto che “nella nostra regione per quanto riguarda il pubblico sono stati fatti non pochi passi in avanti”. Il presidente ha quindi ricordato il riordino dei consorzi di bonifica, l’annunciato passaggio in Acquedotto lucano da un cda ad un amministratore unico, l’abbassamento degli emolumenti apicali. “Qualcosa – ha evidenziato Pittella – sta cambiando anche sul fabbisogno del personale, il cui documento abbiamo approvato di concerto con le organizzazioni sindacali. Ma abbiamo lavorato ad esempio, anche sui precari dell’Alsia. In un anno e qualche mese – ha ribadito – qualcosa abbiamo fatto, di concerto con la Uil e con quella parte di sindacato che ha un approccio costruttivo”. Pittella ha detto inoltre che “la giunta regionale ha già evaso alcuni disegni di legge sull’Arpab, sulle autonomie locali, sulla formazione, che sono ancora in discussione nelle commissioni” ed ha invitato il sindacato “a far sentire la propria voce affinché vengano approvati in Consiglio regionale”. Pittella ha parlato inoltre di riorganizzazione funzionale dell’ente regionale e dell’avvenuta rotazione dei dirigenti. “Non siamo – ha spiegato – una corporazione: esiste un gioco in campo aperto, dove bisogna garantire i diritti ma anche pretendere i doveri: questo è il nuovo rapporto che esiste tra la pubblica amministrazione e la società”. Per il presidente bisogna “spingere sull’acceleratore partendo dalle cose positive che finora sono state fatte, in un approccio di dialogo e collaborazione con il sindacato. Ma in tutto questo – ha concluso – è necessario scrollarsi di dosso quella che definisco sindrome della tristezza e lavorare con fiducia”.

L’intervento di Pittella al convegno Cisl sul lavoro a Matera

11027962_857327997685965_133549317703822350_nIllustrati al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, i risultati e le sfide per il futuro della Basilicata: “Con Matera Capitale della Cultura nel 2019, Melfi leader europea nel settore dell’automotive e con la città di Potenza impegnata, con l’aiuto di tutti, a superare il difficile momento di crisi che sta attraversando per offrire quei servizi avanzati che sono propri di un capoluogo di regione ci sono tutti i presupposti per lavorare con maggiore lena, con una visione chiara di sviluppo, avendo di mira solo il bene dei lucani”

E’ la Basilicata dei 7mila nuovi occupati, con le persone in cerca di occupazione che sono passate da 35 a 32 mila, e il tasso di disoccupazione che è calato di quasi 2 punti (passando dal 16,8% del 2014 al 14,9% del primo trimestre 2015, a fronte di una media nazionale molto più bassa), la regione che il presidente Marcello Pittella ha presentato al ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
Il presidente della Regione Basilicata e il ministro Poletti sono intervenuti, questo pomeriggio a Matera, al convegno organizzato dalla Cisl Basilicata: “L’Italia al Lavoro. Dalla rinascita della Fiat agli esodati, i mille volti di un paese in transizione. Il caso Basilicata: idee per fare”.
Ai lavori, che hanno trattato i temi più caldi del momento: dai decreti attuativi del Jobs Act alla riforma delle pensioni, dalla proposta di legge di iniziativa popolare lanciata dalla Cisl per una vera riforma fiscale al reddito minimo di inserimento, oltre a Pittella e Poletti hanno partecipato: il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, l’ex ministro del Lavoro, Tiziano Treu, il deputato del Pd, Roberto Speranza e il presidente di Confindustria Basilicata, Michele Somma. I lavori sono introdotti dal segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico. Il dibattito, all’Auditorium del Conservatorio Duni, è stato coordinato dal giornalista Oreste Lo Pomo.
Per il ministro Giuliano Poletti il tema lavoro è una partita che tutti, oggi in Italia, devono giocare: “Nessuno può stare in tribuna a guardare – ha detto il ministro del Lavoro – ogni comunità deve portare un proprio contributo e collaborare al sistema Paese, i destini locali e nazionali sono comuni: se la Basilicata soffre, soffrirà l’Italia intera. Bisogna produrre le condizioni per favorire la crescita dell’attività economica solo così avremo lavori stabili. Sburocratizzare – ha ricordato Poletti – è una di queste condizioni, le comunità locali poi devono essere capaci di diventare attraenti per gli investitori e occorre collegare la scuola con l’impresa. E’ un lavoro complesso da fare. Noi cerchiamo di farlo con le riforme, cerchiamo di liberare le energie. Tutti, però, devono collaborare per la riuscita”.
“La Basilicata, in tema di Lavoro, deve impegnarsi su tre sfide – detto il presidente Pittella – la prima è di accompagnare il nostro modello produttivo verso una maggiore capitalizzazione e una crescita della dimensione media di impresa; la seconda è di creare le condizioni affinché la ricerca applicata e l’innovazione tecnologica pubblica si riconnetta con il sistema imprenditoriale e la terza sfida è di riconfigurare il modello di specializzazione produttiva, di saper innovare nella continuità, di portare nel futuro le radici storiche. L’Europa ci chiede concentrare le risorse su asset strategici: per noi lucano questi asset sono la cultura, il turismo, la creatività e la chimica verde.
Con la piena consapevolezza che ci sia ancora molto da fare per uscire definitivamente da una delle crisi più lunghe della storia italiana – ha proseguito Pittella – credo di poter dire in tutta coscienza che Giunta e Consiglio regionale di Basilicata abbiano fatto nell’ultimo anno un buon lavoro, approvando provvedimenti anti-crisi a sostegno della occupazione e per la ripresa del sistema produttivo. Nelle prossime ore partirà il bando per il Reddito Minimo d’Inserimento, accompagnato da un sostegno finanziario del FSE, in attesa che il ministro e il Mef predispongano e approvino il decreto interministeriale che consegna le poste finanziarie e le modalità di erogazione e utilizzo. Complessivamente ci sono 130 milioni di euro, solo per il Reddito Minimo ce ne sono 45 milioni di euro a cui si aggiungono le poste sulle politiche attive del lavoro. C’è poi la posta sulla Social card che si aggiunge al Reddito minimo d’inserimento: potremo avere più di qualche migliaio di cittadini che sarà concretamente aiutato. Sono poi convinto che anche nella nostra regione, oltre che nel resto del Paese, le azioni poste in essere dal Governo Renzi, a partire dal jobs act, si siano rivelate vincenti e stiano cominciando a dare i primi frutti.
Con Matera Capitale della Cultura nel 2019, Melfi leader europea nel settore dell’automotive e con la città di Potenza impegnata, con l’aiuto di tutti, a superare il difficile momento di crisi che sta attraversando per offrire quei servizi avanzati che sono propri di un capoluogo di regione – ha concluso Pittella – ci sono tutti i presupposti per lavorare con maggiore lena, con una visione chiara di sviluppo, avendo di mira solo il bene dei lucani.”

All’Irccs Crob la certificazione di accreditamento Oeci

 Un riconoscimento di straordinaria importanza per l’Istituto lucano, che entra a pieno titolo nel network degli Istituti Europei di Oncologia

Un riconoscimento che premia il lavoro di tutti. Partendo da questa considerazione,  il Direttore Generale dell’Irccs Crob di Rionero, Giuseppe Nicolò Cugno, accompagnato dal Direttore Sanitario Molinari e dal Direttore Amministrativo Chiarelli, ha consegnato al Presidente della Regione Basilicata Pittella la certificazione di accreditamento  conferita all’Istituto quale Clinical Cancer Centre  dall’Organizzazione Europea degli Istituti che curano il Cancro (Oeci)  per gli anni 2015-2018.
Oeci è l’organismo che riunisce i principali ospedali oncologici europei, supportandone la crescita in termini di qualità delle terapie e della ricerca scientifica e definendone gli standard assistenziali ed organizzativi che devono essere rigorosamente uguali in tutta l’Europa.
C” organizzati dal 22 al 24 giugno all’Istituto Português de Oncologia di Oporto.
Per l’Istituto lucano, che entra così a pieno titolo nel network degli Istituti Europei di Oncologia,  si tratta di un riconoscimento di straordinaria importanza che ripaga il grande lavoro svolto  negli ultimi anni dai medici, dai ricercatori, dal personale sanitario tutto e da quello amministrativo.
L’accreditamento all’eccellenza Oeci è la testimonianza  della qualità delle cure  praticate e della adeguatezza della struttura,  delle tecnologie e del modello organizzativo del Crob che, anche in virtù  dei recenti impegni assunti nei rispettivi atti aziendali, con l’Azienda Ospedaliera San Carlo e le due Aziende Sanitarie territoriali, ASP e ASM, è destinato a diventare sempre di più il riferimento della patologia oncologica della Basilicata e delle regioni limitrofe.

Il sostegno del Presidente ai giornalisti Ansa

L’annunciato ridimensionamento dell’organico giornalistico da parte dell’Agenzia Ansa rappresenta un segnale preoccupante per le Regioni italiane, a partire da quelle del Mezzogiorno, la cui “voce” è oggettivamente meno forte sul proscenio informativo nazionale.
La redazione lucana dell’Ansa, che al pari di tante altre verrebbe inevitabilmente coinvolta nel piano dei “tagli” previsti dalla direzione centrale, rischia di essere penalizzata in un momento delicatissimo della vita istituzionale regionale. Proprio quando cioè la Basilicata si ritrova a gestire partite importantissime, come quelle per esempio legate al tema delle estrazioni petrolifere, alla difesa dell’ambiente, al rilancio dell’economia con le grandi sfide rappresentate da Matera Capitale della Cultura per l’anno 2019 e dal settore dell’automotive a Melfi.
Sono pertanto convinto che la Conferenza delle Regioni debba assumere una posizione chiara in difesa di un presidio essenziale di democrazia, qual è quello rappresentato dall’Ansa, da sempre vicina alle esigenze dei singoli territori e dei cittadini. E per quanto mi riguarda farò i passi necessari tanto con il presidente Sergio Chiamparino, quanto con gli altri colleghi governatori.

Il nuovo piano di accoglienza stagionali

11254138_854581431293955_1893431549626619015_nIl presidente della Regione Basilicata ha annunciato al Consiglio regionale le novità che caratterizzeranno le politiche di accoglienza nei confronti dei lavoratori stranieri impegnati nelle campagne di raccolta nel settore ortofrutticolo. Nell’occasione il governatore ha anche fatto il punto sui risultati del piano 2014. 

Il presidente, nel suo intervento in Consiglio regionale sul tema dei migranti, si è soffermato  sulla “buona pratica posta in essere, a partire dallo scorso anno, dalla Regione Basilicata nell’accoglienza dei migranti impegnati nella raccolta del pomodoro” ed ha illustrato le novità che caratterizzeranno il piano che si sta predisponendo per il 2015, in previsione dell’arrivo dei lavoratori stagionali soprattutto nell’area Nord lucana.
“Ricorderete che per anni –  ha affermato il presidente – puntualmente, ogni estate, la Basilicata finiva sulle prime pagine dei giornali e in televisione per le condizioni inumane, poco dignitose, in cui erano costretti a vivere centinaia e centinaia di uomini di colore, accampati nelle campagne, in ricoveri precari, se non addirittura pericolanti. Nel mese di giugno 2014 abbiamo inteso affrontare le problematiche legate al flusso di migranti impegnati nella raccolta del pomodoro nella zona del Vulture-Aldo Bradano con la costituzione di una Task force regionale, che ha coinvolto 22 tra strutture e Dipartimenti regionali, enti istituzionali, organizzazioni sindacali e datoriali, enti no profit, ed ha disegnato e realizzato su indicazione della giunta regionale, in via sperimentale, un progetto di accoglienza attraverso la organizzazione dei centri di ospitalità e la definizione di misure finalizzate alla regolamentazione del  mercato del lavoro stagionale. Il modello immaginato – ha evidenziato il governatore lucano – ha risposto positivamente all’esigenza di supportare le sinergie ai  vari livelli istituzionali, in un’ottica di stretta collaborazione, al fine di contrastare l’illegalità creata dal lavoro di intermediazione svolta dai  caporali sia indigeni che extracomunitari nel reclutamento della manodopera stagionale. In tutto questo, naturalmente, c’è da ringraziare le forze dell’ordine per l’importante e fondamentale ruolo di coordinamento svolto”.
Pittella ha spiegato che  “il piano operativo ha incontrato il favore delle altre regioni del Sud impegnate nell’accoglienza, fra cui la Calabria, che ha chiesto formalmente una collaborazione al fine di trasferire  pratiche, metodologie  e  soluzioni organizzative messe in campo. Ma il riconoscimento della bontà del progetto regionale – ha detto ancora – si è avuto anche a livello nazionale, quando al tavolo tecnico Programma Fami del Ministero dell’Interno, nella riunione dello scorso 17 giugno, è stato ufficialmente espresso l’apprezzamento di molte Regioni  in merito alla buona pratica messa in atto dalla Basilicata. Ma soprattutto – ha sottolineato – quando è stata fatta esplicita richiesta da parte del Ministro Alfano all’assessore Franconi, di fornire una relazione dettagliata sulle attività della task force regionale da assumere  quale  best practice a livello nazionale”.
Il progetto è iniziato con la sottoscrizione di un protocollo tra Regione Basilicata,  Comuni di Venosa e Palazzo San Gervasio,  Coldiretti,  Croce Rossa Italiana, Provincia di Potenza e Asp di Potenza. La Regione – che ha appositamente stanziato 600 mila euro per un intervento pluriennale  – ha  svolto, per il tramite della Protezione Civile regionale, le verifiche  delle condizioni di idoneità e di agibilità dei siti prescelti; la direzione generale del Dipartimento Presidenza, invece, ha svolto attività di supporto giuridico-amministrativo alle amministrazioni comunali ed ha predisposto gli atti amministrativi per la formalizzazione degli interventi.  I Comuni di Venosa e di Palazzo San Gervasio, dal canto loro, hanno individuato con procedure ad evidenza pubblica  le  strutture adeguate  per l’allestimento dell’accoglienza ed hanno affidato i lavori  necessari a rendere fruibili i siti indicati, mentre la Croce Rossa ha gestito i due campi.  Medicinali ed ogni forma di assistenza  sono stati assicurati dall’Asp, e le parti sociali  in collaborazione con i Centri per l’impiego hanno individuato il fabbisogno di manodopera.
“Gli ospiti delle due strutture – ha spiegato Pittella – sono stati oltre 400 per un periodo di due mesi.  A seguito della istituzione  delle liste si sono prenotati ben 923 lavoratori e ne sono stati  assunti 916, sono state 212 le aziende che  hanno effettuato assunzioni a fronte delle 172 dell’anno precedente. Dalle verifiche effettuate dagli ispettori del lavoro,  sulla base di apposita convenzione con la task force, è emerso che su 37 aziende controllate , con circa 200 lavoratori in forza, solo 8 non sono risultate in regola . Questi sono dati significativi ed importanti  che devono essere , però, consolidati e migliorati nella prossima stagione in quanto si prevede di estendere  la liste di prenotazione anche all’area del Metapontino a forte vocazione agricola”.
Il presidente Pittella ha quindi illustrato le iniziative che l’Organismo di coordinamento per la politiche dell’immigrazione sta predisponendo nel nuovo piano del 2015. Tra gli obiettivi, eliminare i centri abusivi utilizzati negli anni passati  dalla “industria del caporalato”; allungare il periodo di accoglienza; adottare concrete misure di incentivazione  per i datori di lavoro che si avvalgono di manodopera legale. Il piano degli interventi  già predisposto dal coordinamento si basa sul “riutilizzo delle strutture dello scorso anno alla luce del carattere  pluriennale degli investimenti effettuati dalla Regione; sul maggiore coinvolgimento della  Croce Rossa Italiana, individuata quale unico soggetto responsabile della gestione pure se supportato e coadiuvato da un “Comitato di gestione”; sulla riduzione delle spese; sull’estensione delle liste di prenotazione a tutto il territorio regionale e ad altre figure professionali , a partire dalla badanti”.

Mano tesa della Basilicata a rifugiati e migranti

11214029_854579081294190_5138117467856597712_nIn una comunicazione al Consiglio regionale il presidente della Regione ha fatto il punto sulla presenza di stranieri nel territorio ed ha ribadito che la Basilicata è nelle condizioni di “poter incrementare le politiche di accoglienza, raddoppiando il numero degli ospiti sulla base di uno specifico accordo già inviato al Ministero dell’Interno”. 

“Il fenomeno dei migranti e dei rifugiati si può trascurare? Possiamo realisticamente pensare di risolverlo in modo repressivo, costruendo muri o bombardando barconi? Siamo davvero di fronte ad un’invasione incontrollabile o abbiamo gli strumenti ed i mezzi per affrontare il problema in modo efficace?”. Sono alcuni interrogativi, che il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella ha rivolto oggi al Consiglio regionale nel corso del suo intervento sul tema dei migranti. “Chi richiede asilo politico – ha evidenziato il governatore – è tutelato dai trattati internazionali e dalla Costituzione. Il nostro territorio ha ancora un ampio margine per realizzare progetti di accoglienza, non registrando una concentrazione di stranieri elevata (2,9 per cento a fronte di un 8,3 per cento del dato nazionale). Lo scorso mese di luglio – ha spiegato – abbiamo siglato insieme ad altre Regioni un’intesa con i Ministeri dell’Interno, delle Politiche sociali e dell’Economia, che disegna un Piano operativo nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di cittadini extracomunitari. L’entrata in funzione di questo piano – ha specificato – è un’occasione eccezionale per consentire alla Regione di concorrere al governo dei fenomeni migratori evitando di subire le eccessive concentrazioni di migranti. Da questo – ha spiegato Pittella – deriva la proposta di raddoppiare il numero di rifugiati e richiedenti asilo per la Basilicata sulla base di uno specifico accordo già inviato al Ministero dell’Interno ed attualmente in discussione. Tale accordo subordina la disponibilità regionale, alla creazione di un Hub regionale per la prima accoglienza che si caratterizzi per un coinvolgimento degli enti locali su base volontaria, che sia basato su soglie di accoglienza proporzionate alla demografia dei nostri centri urbani, che consideri la possibilità di riconvertire strutture in corso di realizzazione quali l’ex Cie di Palazzo San Gervasio, che preveda il più ampio coinvolgimento della realtà associative qualificate”. A sostegno della volontà del governo regionale di incrementare le politiche di accoglienza Pittella ha illustrato una serie di dati resi disponibili dalla Prefettura di Potenza. In Basilicata ad oggi sono presenti 1.022 migranti e l’accoglienza è garantita da due sistemi per il momento distinti: le strutture di accoglienza temporanea gestite dalla Prefettura di Potenza, che accolgono 642 rifugiati o richiedenti asilo nelle province di Potenza e di Matera; e le strutture del Sistema nazionale di protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) che danno ospitalità a 382 rifugiati o richiedenti asilo e minori stranieri non accompagnati. Le strutture di accoglienza temporanea si trovano a Pignola, Melfi, Sasso di Castalda, Pietragalla, Potenza, Chiaromonte, San Chirico Nuovo, Matera, Ferrandina ed Irsina. Le strutture Sprar, invece, hanno la disponibilità di 443 posti in totale: 315 in provincia di Potenza, di cui 276 per adulti e 39 per minori stranieri non accompagnati; 128 in provincia di Matera, di cui 113 per adulti e 15 per minori stranieri non accompagnati. Quelle per minori sono presenti a Sant’Arcangelo, San Chirico Raparo, Paterno e Salandra, mentre le strutture Sprar per adulti si trovano a Sant’Arcangelo, Rionero in Vulture, Brienza, Muro Lucano, Latronico, Chiaromonte, Fardella, San Severino Lucano, Pescopagano, Senise, Matera, Nova Siri e Grottole. Gli stranieri residenti in Basilicata – secondo i dati Istat relativi al 2014 – sono complessivamente 16.968, con una incidenza del 2,93 per cento sul totale della popolazione regionale. Sono poi rilevabili fenomeni di immigrazione stagionale di alcune migliaia di unità nelle aree a confine con la Puglia e nel Metapontino. Il presidente ha poi ricordato gli interventi normativi messi già in campo, fra cui il disegno di legge “Norme per l’accoglienza, la tutela e l’integrazione dei cittadini stranieri migranti e dei rifugiati, degli apolidi” approvato con Dgr n. 543 del 2014 ed attualmente all’esame delle commissioni consiliari; l’istituzione della task force per il lavoro stagionale, con Dgr n. 627 del 2014; l’istituzione dell’Organismo di coordinamento della Regione Basilicata in materia di immigrati e rifugiati politici istituito con Dgr n. 182 del 2015; la partecipazione alla Fondazione città della Pace per i Bambini Basilicata. “Gli stranieri – ha rimarcato Pittella – possono essere un’opportunità importante per lo sviluppo sociale ed economico del nostro territorio. Basti pensare che in Basilicata gli alunni stranieri sono 2.468, con un’incidenza sul totale della popolazione scolastica del 2,8 per cento: questo ha contribuito alla tenuta del sistema scolastico regionale, evitando la perdita di posti di lavoro”.
Il presidente, quindi, nel riferirsi “alla posizione assunta da alcuni presidenti di Regione del Nord” ha detto che “sul tema dell’accoglienza non si può giocare sulla pelle delle persone, nel maldestro tentativo di  alimentare odi e divisioni, per recuperare magari consenso politico. E’ populisticamente facile – ha messo in evidenza – sbarrare le porte di casa propria, quando sono gli altri, ed in particolare le regioni del Sud, a dover fronteggiare l’emergenza umanitaria. Ipotesi di ritorsioni contro i Comuni che accolgono migranti, come ha fatto il governatore della Lombardia Maroni, sono illegittime oltre che eticamente discutibili. E’ grave indebolire la posizione dell’Italia in Europa, mentre occorrerebbe – ha suggerito il governatore – far prevalere l’interesse nazionale. Ribadisco il concetto di una Basilicata inclusiva, tanto più dopo la proclamazione di Matera Capitale della cultura nel 2019”.

A Casa Cava con il Ministro alle Infrastrutture Delrio

11401143_852153758203389_3540361692207901343_nProficuo incontro oggi a Casa Cava con il Ministro alle Infrastrutture Delrio, al quale ho illustrato le priorità di intervento sulla rete infrastrutturale, ferroviaria e aeroportuale che necessitano alla Basilicata per aprire il territorio sui grandi corridoi e mercati commerciali.
Dal 2001 al 2012 la Regione non ha fatto grandi passi in avanti per le infrastrutture. Bisogna disegnare una traiettoria senza libri dei sogni. L’asset strategico per noi é il turismo che conta un 8,7 per cento in più. Grazie soprattutto a Matera. Insieme alla Fiat sono i due settori in crescita che offrono occupazione. Non possiamo non dotare questa regione delle infrastrutture necessarie. Abbiamo bisogno che venga potenziato il corridoio Taranto-Potenza -Roma. Poi quello Adriatico Potenza-Foggia-Bologna-Milano. Va velocizzato il collegamento ferroviario Potenza-Matera-Bari. Va ristrutturato anche il raccordo autostradale della Ss 407, colonna vertebrale della Basilicata. I viadotti vanno manutenzionati. Altra strada bisognosa di intervento é il corridoio Potenza- Tito – Brienza. Grazie a Matteo Renzi siamo riusciti a ottenere la copertura finanziaria e il riconoscimento economico del trenta per cento dell’ires che pagano le compagnie petrolifere per le quote incrementali delle estrazioni. Dal 2017. In dieci anni questo gettito può produrre 2 miliardi di euro. Così potremmo affiancare il governo nazionale per le infrastrutture materiali, perché su quelle immateriali già stiamo investendo. Ci sono duecento milioni di euro che la Regione ha messo a disposizione di RFI per la Potenza – Foggia, ed al contempo incrociamo la Napoli- Bari, con una piccola deviazione dal costo di cinquanta milioni di euro possiamo ottenere la fermata a Melfi.
La Basilicata e il Sud sono all’attenzione del Governo e nelle prossime settimane saremo al Ministero per una riunione tecnico operativa.

Premio Fatturazione Elettronica PA: Basilicata tra i vincitori

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Il Presidente Pittella esprime l’apprezzamento per il premio conferito venerdì scorso al Politecnico di Milano alle PA che hanno interpretato la Fatturazione Elettronica come un’opportunità di innovazione e miglioramento

“Siamo orgogliosi dell’attestato giunto alla Regione Basilicata dalla School of Management del Politecnico di Milano. Il prestigioso Osservatorio ci colloca tra le prime Regioni a utilizzare in maniera corretta il sistema di fatturazione elettronica. Tale iniziativa ci conferisce il titolo di “buona pratica italiana” in tale materia e costituisce un esempio per gli altri enti e per le amministrazioni locali”. E’ questo il commento del presidente Marcello Pittella al premio conferito alla Regione Basilicata, venerdì scorso a Milano e ritirato dal Dirigente dell’Ufficio Sirs, nell’ambito di un convegno nazionale, che si è svolto presso il Campus Bovisa del Politecnico, in cui sono stati presentati i risultati della ricerca dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione della PA. “La fatturazione elettronica e la semplificazione amministrativa – aggiunge Pittella- sono il mattone fondamentale di un necessario processo di trasparenza finalizzato a combattere anche quei fenomeni di malaffare, che possono annidarsi nella pubblica amministrazione”. Il Premio Fatturazione Elettronica nella PA è finalizzato a identificare le “good practice” e a sensibilizzare le Pubbliche Amministrazioni sulle tematiche legate alla Digitalizzazione dei processi e sulle opportunità che da essa derivano. L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di identificare e premiare le PA che hanno attivato progetti di Digitalizzazione con un approccio che non si limita al mero recepimento dell’obbligo normativo di “Fare” Fatturazione Elettronica, bensì ne coglie lo spunto per farne innesco di innovazione e miglioramento. Si tratta di un attestato che vuole mettere in risalto e dare evidenza alle esperienze tra le PA che si sono concretamente cimentate con la Digitalizzazione e hanno interpretato la Fatturazione Elettronica come un’opportunità di miglioramento, piuttosto che come un nuovo adempimento. Oltre alla Basilicata sono quattro le altre Regioni che hanno ricevuto il Premio: la Lombardia – Direzione Generale Salute, il Piemonte, il Lazio e le Marche. Sono stati selezionati tutti progetti di valore, orientati al “Fare Bene” Fatturazione Elettronica, che spesso mettono a disposizione strumenti per la gestione della Fatturazione Elettronica anche agli Enti del territorio (prevalentemente della Sanità, ma non solo). L’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione della School of Management del Politecnico – costituito da professori, ricercatori e analisti – affronta da anni i temi chiave dell’Innovazione Digitale, sia nelle Imprese che nella Pubblica Amministrazione, allo scopo di contribuire a muovere il Sistema Paese verso un’adozione più significativa e matura dei progetti di Dematerializzazione e Digitalizzazione. Il Presidente Pittella ha sottolineato, infine, gli indiscutibili vantaggi, che sono una componente essenziale per sostenere lo sviluppo della Regione Basilicata, in materia di semplificazione del processo e di consistente abbattimento dei tempi di pagamento.

La Regione ricorrerà al Tar contro le trivellazioni in mare

Ci sarà anche la Basilicata tra le Regioni che faranno ricorso al Tar contro il decreto del Ministero dell’Ambiente che ha dato il via libera alle attività di ricerca di idrocarburi nello Jonio da parte della Società Enel Longanesi Developments Srl.
Una precisa disposizione in tal senso è stata impartita agli Uffici competenti della Regione Basilicata dal presidente Marcello Pittella, il quale, coerentemente con quanto va sostenendo sin dal giorno del suo insediamento, ha ribadito che il governo lucano non darà mai il proprio assenso alle trivellazioni in mare e si opporrà in tutte le sedi, politiche e amministrative, qualora, come in questo caso, dovessero essere posti in essere atti che la Regione non condivide.
“Per quanto riguarda il permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in mare denominato “d 79 F.R.- EN” proposto dalla Enel Longanesi Developments Srl – ha ricordato il presidente Pittella – la Giunta regionale aveva già espresso a dicembre del 2014 “parere contrario” sulla scorta di una valutazione tecnica ben precisa. E cioè che l’intervento è in contrasto con gli obiettivi di tutela ambientale e di rilancio eco-turistico della costa jonica lucana, in quanto, dall’analisi dello studio di impatto ambientale proposto, non è possibile escludere, con ragionevole certezza, l’innesco di impatti negativi significativi a carico dell’ambito marino interessato e delle fasce costiere prospicienti”.
Dopo aver rilevato che nel Dec-Via del Ministero dell’Ambiente, datato 12 giugno 2015, non vi è riscontro del parere negativo espresso dalla Regione, e che questo purtroppo non è l’unico caso in cui le valutazioni di parte lucana sono state disattese, il presidente Pittella ha fatto sapere di aver già scritto, insieme con l’assessore regionale all’Ambiente Aldo Berlinguer, una lettera al ministro Galletti nella quale si stigmatizza il mancato dialogo con la Regione Basilicata.
“Con l’assessore Berlinguer – ha spiegato il presidente Pittella – ho sollecitato il ministro a rivedere la valutazione di impatto ambientale, tenendo in debito conto le sacrosante esigenze di sviluppo turistico e naturalistico dell’arco jonico lucano”.

Migranti, prima di tutto accoglienza e rispetto dei contratti

Unknown-2 Nella riunione dell’organismo di coordinamento si è deciso di estendere anche al Metapontino le misure applicate nel Vulture. Importante esito dei controlli dei Carabinieri e dell’Isp
ettorato del Lavoro

L’esito delle azioni di contrasto dei Carabinieri e dell’Ispettorato del lavoro nel Metapontino è importante: su 32 aziende agricole controllate, 27 impiegavano 223 migranti in nero, 2 senza permesso di soggiorno, 50 provvedimenti per multe di 185mila euro.
Sono i dati emersi questa mattina – durante la riunione dell’organismo di coordinamento regionale politiche per i migranti, presieduto da Pietro Simonetti, che ha visto la partecipazione del direttore generale alla Presidenza della Giunta, Vito Marsico.
L’intervento di repressione e controllo – è stato detto – rafforza la lotta allo sfruttamento delle braccianti migranti, che percepiscono 25-30 euro al giorno mentre i caporali si assicurano 10 euro. Il vasto giro di caporalato nell’arco ionico controlla alcune decine di migliaia di donne e uomini residenti in Puglia e Basilicata. Sono le stime del sindacato, confermate anche dalle operazioni svolte nel Metapontino e dalle recenti inchieste giornalistiche.
Nella riunione, inoltre, sono state definite le iniziative per estendere all’area metapontina il sistema di prenotazione dei migranti e dei datori di lavoro. Martedì prossimo con il Centro per l’impiego di Policoro e le parti sociali saranno ultimate le misure applicare già attuate nell’area Vulture Melfese Alto Bradano, in attesa della sottoscrizione dell’intesa proposta dalla Regione Basilicata al ministero competente, che ha valutato positivamente l’esperienza maturata nella raccolta del pomodoro, sul progetto di accoglienza di migranti e rifugiati risulta urgente approvare la legge proposta dalla giunta e licenziata dalle commissioni per contrasto al lavoro irregolare, altro tassello importante delle politiche regionali. Intanto sono iniziate le procedure per l’apertura dei campi di accoglienza nel Vulture Melfese Altro Bradano e la realizzazione di progetti di lavoro volontario e formazione per richiedenti asilo ospitati in Basilicata.