Contratti derivati: comunicazione Pittella in Consiglio regionale

“La Regione Basilicata monitora costantemente l’andamento dei contratti derivati sottoscritti in data 30 giugno 2006 per la copertura del rischio di tasso derivante da un contratto di mutuo, assistito da contributo statale, stipulato per finanziare gli interventi nel lagonegrese colpito dal terremoto del 1998”. Lo ha detto oggi il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, in una comunicazione al Consiglio regionale.
“Tale attività di monitoraggio – ha proseguito – si traduce nella pubblicazione di una nota allegata alla legge di bilancio, di assestamento e di consuntivo di ciascun anno, in conformità a quanto previsto dall’art. 62 del D.L 112/2008, in cui sono indicati gli oneri stimati e sostenuti e le relative poste di bilancio. Riassumendo i dati contenuti nelle suddette note si evince che la Regione Basilicata ha sostenuto, fino al 31 dicembre 2014, un esborso di circa 31,5 mln di euro pari alla differenza tra i contratti derivati regolati a tasso fisso ed il mutuo sottostante ammortizzato a tasso variabile. A tale cifra occorre sottrarre però – ha evidenziato il governatore – il flusso positivo, pari a circa 21 mm di euro, dovuto alla differenza tra il contributo statale fisso e gli importi pagati per l’ammortamento del mutuo sottostante. Pertanto, in termini di flussi di cassa, l’esborso netto per le casse regionali si può quantificare in circa 11,2 mm di euro nel periodo compreso tra il 30 giugno 2006 ed il 31 dicembre 2014, cifra che si riduce a 4,4 mln di euro se si compensa il flusso negativo degli 11,2 mln con l’introito iniziale incassato dalla Regione a titolo di Up front”.
“Volendo analizzare le possibilità normative offerte ad un ente che, avendo sottoscritto contratti derivati la cui performance è divenuta negativa a seguito dell’andamento dei mercati finanziari negli ultimi anni – ha aggiunto il governatore – bisogna precisare che il legislatore nazionale ha disposto fin dal 2008 il divieto di rinegoziazione ditali contratti, e nel 2014 ha autorizzato la rinegoziazione degli stessi solo in caso di modifica della passività sottostante. L’estinzione anticipata di tali contratti è sempre consentita, invece, tramite il rimborso in un’unica soluzione di tutti i flussi di ammortamento maggiorati dei costi operativi e di copertura che le banche applicano ad operazioni di questo tipo. Tale estinzione anticipata, con i relativi costi connessi è stata confermata dalle controparti bancarie con due note inviate a seguito di esplicita richiesta di riesame dell’operazione formulata dalla Regione Basilicata in data 9 dicembre 2014. In esse le Banche ribadiscono la piena efficacia dei contratti, la loro redazione secondo legge e la perfetta rispondenza degli stessi alle esigenze dell’Ente al momento della loro sottoscrizione”. “La Regione Basilicata, per valutare la percorribilità di strategie alternative volte a contenere gli oneri derivanti dagli obblighi assunti – ha continuato Pittella – ha predisposto l’esame dei contratti derivati nei loro aspetti finanziario e giuridico, ed ha acquisito da soggetti qualificati nei rispettivi campi sia una relazione tecnica che un parere legale nella forma del parere pro veritate. Nella prima viene esaminata l’opportunità della strategia di copertura rispetto agli scenari che si prospettavano al momento della sottoscrizione dei contratti, nel secondo si valuta l’operato delle controparti sotto l’aspetto giuridico”. “Dalla relazione tecnica, ferma restando la validità della strategia adottata dalla Regione nel 2006 – ha spiegato il presidente – è emersa la presenza di una maggiorazione di costo applicata dalle banche e non esplicitata formalmente all’Ente all’atto della sottoscrizione del contratto. Il tasso fisso del 4,625 per cento che regola il contratto derivato, pur essendo leggermente inferiore a quello praticato all’epoca da Cassa Depositi e Prestiti per operazioni di pari durata, presenta una maggiorazione pari allo 0,1871 per cento annuo per un totale di circa 2,4 mm di euro applicato all’intera durata del contratto. Dal punto di vista giuridico la richiesta di redazione del parere formulata dalla Regione prevedeva l’esame di tre aspetti: legittimità dell’iter amministrativo seguito; verifica della presenza di eventuali clausole vessatorie per l’Ente; valutazione delle strategie perseguibili nei confronti delle controparti. Il parere formulato, pur confermando la legittimità degli atti adottati dall’Ente, prefigura la possibilità di imputare in capo alle controparti bancarie una responsabilità precontrattuale per la non esplicita comunicazione dell’esistenza di maggiorazioni di costo, e ribadisce, anche qualora la responsabilità precontrattuale fosse accertata, la validità di tutti gli effetti generati dal contratto. Per il futuro – ha detto ancora Pittella – le azioni che la Regione può porre in essere riguardano, in prima battuta, la formulazione di un reclamo informale alle banche ai sensi del Regolamento in materia di organizzazione e procedure degli intermediari finanziaria rappresentando alle stesse le potenziali criticità derivanti dai “costi occulti” applicati al contratto e non comunicati alla Regione. Successivamente, qualora il reclamo risulti infruttuoso, occorrerebbe preventivamente esperire un procedimento di mediazione, in ragione del fatto che i derivati rientrano fra le materie per le quali è prevista l’improcedibilità della domanda giudiziale in assenza di una preliminare procedura di mediazione. Solo nel caso di esito negativo del tentativo di mediazione, si potrà formulare apposita domanda dinanzi al giudice civile del luogo in cui è stato commesso il fatto lesivo, nel caso di specie, dinanzi al Tribunale di Potenza, il quale applicherà la legge italiana che regola la vendita dei servizi finanziari in Italia. Occorre porre attenzione al fatto che sia il reclamo che l’eventuale successivo tentativo di mediazione non inficiano in alcun modo la validità del contratto e gli effetti che ne conseguono e non espongono la Regione al rischio di spostamento del procedimento dinanzi al giudice inglese che – ha concluso – come confermato dalla recente giurisprudenza ha ribadito più volte la validità dei contratti e dei loro effetti”.

Tre interventi per tutela coste, ambiente e territorio

Tre delibere di giunta che contribuiscono a definire la strategia di tutela dell’ambiente e del territorio della Regione Basilicata sono state presentate oggi a Potenza, nel corso di un incontro con i giornalisti convocato dall’assessore ad Ambiente, Infrastrutture, Opere pubbliche e Trasporti, Aldo Berlinguer. Il primo provvedimento individua “le aree ed i siti non idonei all’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili”; il secondo va ad approvare il Piano di gestione per i Siti Natura 2000 dell’arco jonico lucano; il terzo concerne il piano di riparto dei fondi assegnati dalla Protezione civile – pari a circa sette milioni e 500 mila euro – e destinati ad interventi strutturali e di miglioramento sismico nei confronti di edifici strategici – come scuole e strutture ospedaliere – e di edifici privati. Nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato la dirigente Carmen Santoro e funzionari del dipartimento, il rappresentante dell’esecutivo lucano ha presentato anche il “Catalogo online dei dati ambientali”, che consentirà di accedere alle informazioni ambientali su ogni sito in modo chiaro e trasparente, ed i progressi riguardanti l’iter istitutivo del Parco regionale naturale del Vulture, dopo l’approvazione della relativa determina dirigenziale.

“I problemi dell’ambiente – ha detto Berlinguer – non si dissociano da quelli legati alla tutela del territorio. In giunta abbiamo da poco approvato alcuni provvedimenti salienti, che vanno letti, però, in una visione organica. Si tratta di un disegno unitario: il tentativo di portare un equilibrio nelle politiche infrastrutturali e di tutela dell’ambiente. Un primo provvedimento individua i siti non idonei ad ospitare impianti di energie rinnovabili, al termine di un percorso condiviso con i Ministeri all’Ambiente e ai Beni culturali. Non siamo di fronte – ha evidenziato – ad un divieto assoluto. Ma dopo il nostro provvedimento, in alcune aree prima di andare ad installare impianti, bisognerà rifletterci bene. Basti pensare alle zone in cui ci sia dissesto idrogeologico o dove venga praticata un’agricoltura intensiva; alle aree di particolare interesse naturalistico o storico, alle aree rurali. In tutte queste zone, ben individuate, viene sconsigliato installare quel tipo di impianti”. Berlinguer si è poi soffermato sull’approvazione del Piano di gestione per la costa Ionica. “Abbiamo individuato – ha spiegato l’assessore – una serie di precetti ma anche di criteri da osservare, ad esempio per quello che riguarda la pesca a strascico o la conservazione della duna. Con il Piano andiamo a regolamentare l’area di protezione verso il mare, ci interessiamo del problema dell’erosione o dello sviluppo turistico sul piano dei lidi. Abbiamo voluto mettere a sistema tutta una serie di prescrizioni, di obblighi e di linee di indirizzo per quella parte di territorio, dopo una lunga concertazione con gli enti locali. Si tratta, tra l’altro – ha sottolineato Berlinguer – di un documento con il quale andiamo a rafforzare il nostro “no”, nella battaglia contro i permessi di ricerca degli idrocarburi nel mare”. Il rappresentante dell’esecutivo ha illustrato successivamente il piano di riparto dei Fondi della Protezione civile, per gli interventi utili alla mitigazione del rischio sismico, alla tutela del territorio e alla difesa del suolo. “I fondi a disposizione – ha detto Berlinguer – sono circa sette milioni e 500 mila euro. Di questa somma, 150 mila euro saranno destinati alle modalità informatiche per le procedure connesse alla concessione dei contributi, due milioni di euro saranno utilizzati per gli interventi sugli edifici privati, e cinque milioni di euro per gli edifici strategici: fra questi, nello specifico, tre milioni di euro serviranno per i progetti di mitigazione del rischio sismico sulle strutture regionali ospedaliere e due milioni di euro saranno utilizzati per interventi sugli edifici scolastici (dopo i 14 milioni già stanziati per l’edilizia scolastica lucana)”. L’assessore ha parlato quindi del Catalogo dei dati ambientali, una piattaforma online sulla quale far convergere le informazioni di carattere ambientale disponibili presso le pubbliche amministrazioni regionali, definendolo “uno strumento che soddisfa il legittimo interesse dei cittadini a conoscere la situazione ambientale dei vari siti presenti nel territorio regionale, e che offre ogni tipo di informazione che possa essere utile all’utente”. Per quanto riguarda l’istituendo Parco regionale del Vulture, dopo aver ricordato “i diversi passaggi istituzionali compiuti” ed aver illustrato le caratteristiche della regolamentazione “nell’ottica della tutela dell’area in questione”, Berlinguer ha annunciato che “dopo l’avvenuta approvazione della determina dirigenziale, si procederà di qui a poco all’approvazione in giunta regionale, per consacrare quello che sarà il Parco regionale del Vulture”.

 

Ricerche Jonio: Pittella, Oliverio ed Emiliano scrivono a Guidi

 I presidenti delle Regioni Basilicata, Calabria e Puglia hanno chiesto oggi al ministro dello Sviluppo Economico di fissare un incontro urgente per discutere del permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in mare richiesto dalla società Enel Developments Srl, alla luce del Dec/Via n. 122 del 12 giugno scorso rilasciato dal Mise

Con una lettera a firma congiunta, i presidenti delle Regioni Basilicata, Calabria e Puglia, Marcello Pittella, Gerardo Mario Oliverio e Michele Emiliano, hanno chiesto oggi al ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, di fissare un incontro urgente per discutere del permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in mare richiesto dalla società Enel Developments Srl, alla luce del Dec/Via n. 122 del 12 giugno scorso rilasciato dal Mise.
“La vicenda – sottolineano nella nota Pittella, Oliverio e Emiliano – sta destando grande preoccupazione nei nostri territori, anche per gli ulteriori sviluppi che potrebbero conseguirne”.
Di qui, secondo i tre governatori meridionali, la necessità di avviare, quanto prima, un utile confronto tra Regioni e Ministero al fine di “condividere auspicabilmente un percorso comune”.
Il presidente Pittella, nel ricordare le azioni già poste in essere dal governo lucano, a partire dal recente incontro svoltosi a Roma tra l’assessore regionale Berlinguer e il sottosegretario Velo, ha poi colto l’occasione per ribadire che, contrariamente a quanto sostenuto nelle scorse ore dall’on. Cosimo Latronico, la Regione Basilicata, in linea con quanto fatto da Calabria e Puglia, ha posto in essere atti concreti per contrastare le perforazioni in mare.
In particolare, con delibere n. 161 e 162 del 2013 è stato espresso parere contrario ad altrettante richieste relative a permessi di ricerca avanzate dalla Shell Italia E & P Spa e lo stesso è avvenuto con delibera di giunta n. 1508 dello stesso anno rispetto ad una istanza della Transunion Petroleum Italia Srl.
Nel 2014, invece, con Dgr 1494, il “no” ad un permesso di ricerca ha riguardato una istanza avanzata dalla società Enel Longanesi Developments Srl, mentre con Dgr 321/2015 la Schlumberger Italiana Spa s’è vista rigettare con parere contrario un permesso di prospezione in mare.

Commissione Salute Senato in visita alla Rems di Tinchi

dall'opg alle remsLa presidente De Biasi “La Basilicata, un esempio da seguire”

La Commissione Igiene e Sanità del Senato, composta dalla presidente Emilia De Biasi e dai componenti Luigi D’Ambrosio Lettieri e Nerina Dirindin, si é recata oggi pomeriggio a Tinchi di Pisticci in visita alla Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza), la struttura voluta dalla legge 81/2014 che prevede il superamento degli Opg (Ospedali psichiatrici giudiziari) e che ospita attualmente dieci persone che stanno espiando la fase finale della loro pena nell’ambito di un piano terapeutico di riabilitazione. Presenti, il prefetto di Matera, Antonia Bellomo, l’assessore alle Politiche per la Persona della Regione Basilicata, nonché vice presidente della giunta regionale, Flavia Franconi, il direttore generale dell’Asm, Pietro Quinto, l’ex direttore generale dell’Asm e attuale Dg dell’Aor San Carlo, Rocco Maglietta, il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani.
La Commissione ha preso visione delle condizioni di sicurezza in cui versa la struttura, valutandone l’efficienza.
“Questa struttura – ha commentato la presidente della Commissione De Biasi – é ideata da persone che credono nella riabilitazione nonché nel fatto che una nuova opportunità vada data a tutti. La struttura é piacevole, mite e gradevole. Ringrazio il presidente della Regione, Marcello Pittella, l’ assessore Flavia Franconi, il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, il prefetto di Matera, il sindaco di Pisticci e tutto il personale medico sanitario che si adopera quotidianamente per il funzionamento della struttura. Una Rems può funzionare bene solo se c’è umanità. Questa struttura rappresenta un progetto pilota, poiché trattasi della prima Rems in Italia. La Basilicata é dunque un esempio”.
A portare i saluti del presidente Pittella, il vice presidente Flavia Franconi.
“Siamo particolarmente lieti – ha commentato a margine dell’incontro l’assessore – che una delegazione della Commissione Igiene e Sanità del Senato guidata dal suo presidente, Emilia De Biasi, sia voluta venire a visitare questa Rems che rappresenta la prima struttura simile in Italia. La Regione Basilicata, per volere principalmente del nostro presidente Marcello Pittella ha colto fin dal suo insediamento il dettato normativo che ha portato alla costruzione di questa Rems in soli 101 giorni tenendo conto delle più moderne tecnologie in modo da assicurare ai singoli ospiti un luogo più idoneo al percorso di cura. Attualmente la struttura ospita cinque lucani, tre calabresi e due pugliesi, attraverso specifiche convenzioni stipulate qualche mese fa. È compito della Regione tutta, in particolare del Dipartimento Politiche per la Persona – ha aggiunto Franconi – prendersi cura dei cittadini e delle cittadine, partendo soprattutto dagli ultimi e dai penultimi. Perché tutti devono avere le stesse possibilità nella vita di costruirsi un futuro dignitoso a prescindere dagli errori commessi. Questa sensibilità – ha concluso l’esponente della Giunta Pittella – verrà messa ancora più in evidenza il prossimo 13 luglio quando la Regione presenterà a Latronico, alla presenza del presidente Marcello Pittella, le nuove linee guida per i Piani sociali della Basilicata”. Il direttore generale Asm, Pietro Quinto, ha spiegato alla Commissione avvalendosi anche della struttura tecnica dell’azienda, come in “soli 101 giorni, si é riusciti a realizzare una struttura conforme alla normativa con tutti gli standard qualitativi richiesti”.

Pittella: Le ragioni del no alle trivelle in mare

“È un no motivato, basato su ragioni di merito, quello che la Regione Basilicata, per mano del suo governo, esprime alle trivelle in mare.
È un no che tiene conto delle argomentazioni tecniche, supportate dalle valutazioni di buon senso  ispirate  dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, all’atto dell’approvazione della legge Sblocca Italia. Una legge che, come si sa, mira a salvaguardare il nostro Paese dalle eventuali conseguenze negative  provocate dalle attività estrattive poste in essere da nazioni confinanti.
Nel caso delle ricerche in mare in Adriatico, al confine delle acque territoriali con la Croazia, è necessario per esempio  capire in tempo utile se la coltivazione di giacimenti petroliferi e/o di gas da parte del Paese vicino possano creare pericolosi effetti di subsidenza sulle nostre coste, in particolare nel golfo di Venezia a rischio “acqua alta” E questo lo si può fare autorizzando seri studi preventivi, prodromici  a qualunque attività di estrazione, in modo da opporre ragioni scientificamente inoppugnabili in sede europea a quei Paesi, come la Croazia, interessati a sfruttare le risorse minerarie nelle proprie acque territoriali dell’Alto Adriatico.
Nel caso dello Ionio, invece, questo rischio non esiste. Non ci sono nazioni rivierasche che possano farci correre quei rischi di inquinamento, subsidenza o altro chiaramente disciplinati dallo Sblocca Italia. Non esistono motivazioni tecniche o di opportunità economica che possano indurci a dire si alle trivelle in mare. Per non parlare della chiara scelta politica fatta da chi governa la Regione Basilicata di non andare oltre gli accordi del 1998 e del 2006 che, come è noto, riguardano solo ed esclusivamente  le estrazioni in terra ferma Con gli altri Governatori del Sud, ed in particolare con Oliveiro della Calabria ed Emiliano della Puglia,  sono certo riusciremo a mettere a punto una linea difensiva che partendo  dalle considerazioni appena fatte, troverà nel Governo un interlocutore attento alle nostre tesi, così come peraltro abbiamo già avuto modo di verificare all’atto della conversione in legge del decreto Sblocca Italia. E in ogni caso, nel mentre riconfermiamo la linea del dialogo, vogliamo con altrettanta nettezza ribadire il nostro forte, fortissimo no alle trivellazioni in mare, pronti ad opporci con tutti i mezzi che la legge ci mette a disposizione ad una attività che consideriamo lesiva degli interessi del territorio e delle nostre comunità”.
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella.

Seminario su riforma del sistema di governo locale

 L’appuntamento è per lunedì prossimo, dalle 9, nella Sala Inguscio della Regione. Si parlerà, soprattutto, di Unione di Comuni, Gestioni associate e riordino delle funzioni provinciali.

Proseguono le iniziative dell’Ufficio Autonomie locali e Decentramento amministrativo per approfondire i temi più rilevanti connessi alla Pubblica amministrazione con esperti del settore, amministratori, dirigenti e funzionati.
Il prossimo appuntamento, previsto per lunedì 6 luglio, a partire dalle 9, nella Sala Inguscio della Regione, è con “La riforma del sistema di governo locale”. Si parlerà, soprattutto, di Unione di Comuni, Gestioni associate e riordino delle funzioni provinciali”. Dopo i saluti di Vito Marsico, dirigente generale del Dipartimento Presidenza, introdurrà i lavori il dirigente dell’Ufficio, Emilio Libutti.
Seguiranno le relazioni di Gianni Trovati (esperto di Pubbliche amministrazioni ed enti locali del “Sole 24 Ore”) e Giuseppe Rovatti (esperto nazionale Anci su Gestioni associate e Unioni di Comuni).

Firema, intervento di Pittella e Liberali

Il presidente della Regione, Marcello Pittella, e l’assessore alle Attività produttive, Raffaele Liberali, hanno saluto con favore la notizia dell’accordo raggiunto a Roma per il trasferimento della Firema alla nuova società “Tfa” composta per il 90 per cento dal gruppo indiano Titagarh e per il restante 10 per cento dal gruppo italiano Adler.
“Grazie al ministro Federica Guidi che ha personalmente condotto una trattativa che rischiava di naufragare, – hanno sottolineato Pittella e Liberali – sono state poste le premesse per salvaguardare una realtà produttiva che in Basilicata è sempre stata sinonimo di qualità e di successo imprenditoriale.”
“Determinante – hanno aggiunto –  è stato il ruolo delle organizzazioni sindacali e delle rappresentanze aziendali che con grande  determinazione si sono battute per impedire che andassero perdute diverse decine di posti di lavoro, in  un momento nel quale non ci si può consentire di lasciare senza occupazione anche un solo padre di famiglia”.
Il presidente Pittella e l’assessore  Liberali  si sono detti convinti che i lavoratori lucani, accogliendo l’invito del sindacato, ratificheranno nelle prossime ore l’ipotesi di accordo sottoscritta a Roma, consentendo così la immediata ripresa produttiva all’interno dello stabilimento lucano.

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Impugnativa decreto Mise: dichiarazione del presidente Pittella

“Voglio che i lucani sappiano che i primi difensori dei cittadini e dell’ambiente siamo noi. L’allarmismo o addirittura il terrore creato demagogicamente su questioni delicate come le estrazioni e i permessi di coltivazione non giovano a nessuno”

“La decisione della Regione Basilicata di impugnare dinanzi al Tar del Lazio il decreto emanato dal Ministero dello Sviluppo economico il 25 marzo scorso in attuazione della legge Sblocca Italia, ha un chiaro significato politico. Quello di rafforzare le garanzie contenute nell’articolo 38 della stessa legge, che a suo tempo ci indussero a non appellarci alla Corte Costituzionale, proprio perché ritenevamo che fossero state accolte dal Governo le nostre istanze”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Marcello Pittella nel corso del suo intervento in Consiglio Regionale.
“Approvando con alcune, decisive integrazioni proposte dalla maggioranza di centrosinistra la mozione proposta dai consiglieri Mollica e Romaniello, – ha aggiunto – abbiamo dato prova di uno spirito costruttivo che ha l’unico intento di difendere la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente.
Nel segnalare, all’interno del decreto del Mise, come puntualmente ha fatto il consigliere Santarsiero, quelli che, a nostro avviso, sono alcuni elementi poco chiari che rischiano di creare confusione in fase di attuazione dello Sblocca Italia, ci siamo posti in una linea di continuità con una posizione chiara e coerente contro le trivellazioni in mare e contro altre estrazioni in aree sensibili della nostra regione (come quella del Vulture, per esempio) che non rientrano negli accordi del 1998 e del 2006.
Voglio che i lucani sappiano che i primi difensori dei cittadini e dell’ambiente siamo noi. L’allarmismo o addirittura il terrore creato demagogicamente su questioni delicate come le estrazioni e i permessi di coltivazione non giovano a nessuno. Viceversa, è utile affrontare seriamente questioni delicate come queste e ricorrere, se necessario, alle sedi competenti per difendere le nostre prerogative e competenze”.

Rendiconto Regione, Pittella interviene ad udienza Corte dei Conti

11709923_857627017656063_9121860970600286142_oIl presidente: “L’arrivo di segnalazioni deve essere considerato come stimolo a migliorare la nostra performance e a rispondere alle esigenze di trasparenza amministrativa. Ma sono tante le azioni che stiamo mettendo in campo per la riduzione dei costi”

Il governatore lucano, Marcello Pittella, è intervenuto oggi a Potenza all’udienza pubblica che la sezione regionale di controllo della Conte dei Conti ha tenuto nell’ambito del giudizio di parifica del rendiconto finale della Regione Basilicata. “L’arrivo di segnalazioni da parte della Corte dei Conti – ha detto il presidente – deve essere considerato come occasione per migliorare la nostra perfomance e come opportunità per rispondere con criteri di trasparenza alle legittime richieste dei cittadini e dei contribuenti. Questa virtuosa collaborazione fra l’ente regionale e la Corte dei Conti non solo va salutata con favore, ma va anche continuamente alimentata. Abbiamo il dovere di giocare a carte scoperte: un dovere etico e istituzionale – ha ribadito Pittella – che ci obbliga ad essere continuamente trasparenti nelle azioni amministrative e di programma”. Nel riferirsi all’esperienza maturata dal suo insediamento, il presidente della Regione si è detto “soddisfatto per le azioni e per gli obiettivi che ci sono stati suggeriti e che siamo riusciti a conseguire. Il lavoro è lungo, la strada è lunga. Ma siamo intenzionati a proseguire nel solco che abbiamo tracciato. In questi mesi – ha continuato Pittella – abbiamo ottenuto risultati importanti, che ad esempio hanno permesso alla Basilicata di essere premiata, unica in Italia, per aver reso concreta la fatturazione elettronica. Si tratta di un riconoscimento che va ad aggiungersi ad altri risultati positivi che abbiamo ottenuto: questo ci spinge ad affermare che stiamo procedendo nella direzione giusta. Stiamo facendo molto – ha sottolineato – per la riduzione della spesa. Il 3 luglio andrà in porto la riorganizzazione di Acquedotto lucano, che avrà un amministratore unico e non più un consiglio d’amministrazione. Stiamo facendo passi in avanti, inoltre, sulla gestione della risorsa idrica, che a nostro avviso è anche più importante del petrolio. La collegialità e la trasparenza sono al centro della nostra azione amministrativa. Siamo per il merito e per la competenza, ma cerchiamo anche di stimolare il corpo amministrativo, a partire dal personale dirigenziale, affinché si riescano a raggiungere ulteriori risultati. Provvederemmo a diminuire il numero degli uffici regionali, che attualmente sono 110 con 35 dirigenti, e continueremo a ridurre l’utilizzo della spesa corrente: lo stiamo facendo, nonostante i tagli fortissimi ai trasferimenti. Se ci sono poi responsabilità, ad esempio per quanto riguarda il bilancio dell’Arpab – ha sottolineato il governatore – la Corte dei conti ce lo dica. Nel frattempo continueremo a lavorare e a recuperare quel rapporto di fiducia che si era perduto in questi anni”. Il presidente Pittella ha concluso il suo discorso soffermandosi sulla Stazione unica per gli appalti. “Siamo costretti ancora – ha spiegato – ad andare in deroga per alcuni importi. Nelle prossime settimane però metteremo in campo circa 400 milioni di euro di appalti, per impedire che si continui a ricorrere allo strumento della proroga”.