Edilizia, la Regione adotta i moduli unificati per la presentazione della Dia

L’assessore Berlinguer: finalmente verso la semplificazione amministrativa

La Giunta regionale ha adottato i moduli unificati e standardizzati per la presentazione della Denuncia di inizio attività (Dia) alternativa al permesso di costruire. Lo rende noto l’assessore all’Ambiente e Territorio, Aldo Berlinguer.

La proposta è frutto dell’Accordo raggiunto in Conferenza Unificata nella seduta del 16 luglio 2015 e costituisce livello essenziale delle prestazioni concernenti la tutela della concorrenza e dei diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale.

Primo esempio di attuazione di “Italia Semplice” risponde alla domanda di semplificazione dei cittadini e delle imprese ed è coerente anche con il processo   che la Regione Basilicata ha inteso avviare con azioni inserite nel Programma Operativo Fesr 2014-2020 nell’Asse II – Agenda digitale con l’obiettivo di creare sistemi integrati ed interoperabili attraverso l’utilizzo di strumenti che consentano una maggiore qualità, semplificazione e dematerializzazione dei processi (Azione 2.C.2.2.2).

“Continuiamo a muovere passi verso la semplificazione amministrativa – ha commentato l’assessore Berlinguer – in una materia nella quale occorre snellire le procedure e ridurre i tempi”.

L’adozione dei moduli unificati e standardizzati per la presentazione della Denuncia di Inizio Attività (DIA) completa il percorso già avviato in tema di semplificazione edilizia con:

  • i moduli unificati e semplificati per la presentazione dell’istanza del permesso di costruire e della segnalazione certificata di inizio attività (Scia) edilizia (D.G.R. n. 1349/2014);

  • i moduli unificati e standardizzati per la presentazione della comunicazione di inizio lavori (Cil) e della comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila) per gli interventi di edilizia libera (D.G.R. n. 140/2015);

I modelli sono strutturati secondo parti fisse e parti variabili necessari a garantire la adattabilità alle singole organizzazioni comunali e per semplificare le molteplici norme settoriali della legislazione statale e regionale che incidono sulla definizione degli atti edilizi e della connessa documentazione da presentare.

“Cittadini e imprese esigono certezza e trasparenza. Noi abbiamo il dovere di dargliele”, ha concluso Berlinguer.

I modelli, a seguito della pubblicazione sul Bur, saranno notificati a tutti i Comuni e resi disponibili a tutti gli interessati sul sito istituzionale della Regione Basilicata.

Approvazione Piano tematico “Servizi di cura per gli anziani”

La Giunta regionale ha approvato il Piano tematico “Servizi di cura per gli anziani”. Per la realizzazione sono disponibili circa 8 milioni e 500 mila euro di fondi Cipe. Il Piano rientra nell’Obiettivo di servizio II, in attuazione del Quadro strategico nazionale, ed è stato trasmesso al Dps-Mise per gli adempimenti.

Lo scenario demografico e sociale della Basilicata è caratterizzato da alcuni aspetti nodali, quali il progressivo invecchiamento della popolazione, la presenza di fattori socio-economici che incidono sulla non-autosufficienza e la limitazione delle risorse destinate alla cura per gli anziani.

Per garantire una risposta adeguata ai bisogni emergenti in questo nuovo contesto socio-demografico, la Regione è fortemente impegnata nella riorganizzazione territoriale dei servizi. E’ privilegiata l’assistenza a domicilio che rappresenta un’alternativa terapeutica al ricovero ospedaliero.

Diversi gli interventi da mettere in campo. Si inizia dal Punto Unico di accesso (nove sul territorio), che si qualifica come la struttura che attrae e filtra la domanda di salute delle persone più fragili e degli over 65. Previste, inoltre, l’attivazione di Unità Cure palliative domiciliari (tre nei Comuni dell’Asp e due dell’Asm) e l’implementazione degli Hospice. Molto importanti nel Piano sono la qualificazione degli assistenti familiari, l’informatizzazione e la telemedicina.

Dodici progetti industriali finanziati attraverso i Pia: investimento da 65 milioni di euro.

Sono stati approvati il 2 ottobre 2015 i primi 12 progetti industriali finanziati a seguito

dell’Avviso Pubblico regionale “Pacchetti Agevolativi Integrati  – PIA”.

Il programma PIA nasce da due delibere CIPE (la n. 88 del 2012 e la n. 29 del 2015) con

le quali venivano rimodulate le risorse residue 2007-2013 del Fondo di Sviluppo e

Coesione non ancora inserite in Accordi di programma Quadro. Questo consentiva una

riprogrammazione in Basilicata degli interventi a favore del rilancio dl sistema produttivo

regionale, ivi compreso lo strumento dei pacchetti integrati di agevolazione (PIA).

Possono presentare domanda le imprese lucane – o intenzionate a stabilirsi in Basilicata –

di ogni dimensione; il contributo massimo concedibile per ciascun Piano di Sviluppo Industriale non può superare l’importo di 7.000.000 di euro.

Un investimento particolarmente consistente: 65 milioni di euro, incrementabili, se necessario, com risorse del Po Fesr 2014-2020.

Il bando ha evidenziato una serie di aspetti di discontinuità con il passato, soprattutto per la tempistica stretta, rispetto ai tempi medi della PA, con la quale si è arrivati dalla pubblicazione dell’Avviso all’approvazione della graduatoria entro 60 giorni dalla chiusura della prima finestra e all’avvio dei primi progetti finanziati a partire già da ottobre 2015.

Una grande operazione per lo sviluppo del sistema imprenditoriale lucano e per l’attrazione degli investimenti. E’ infatti 95 milioni di euro la cifra investita dagli imprenditori sul territorio, con un contributo pubblico di 35 milioni e oltre 220 nuovi occupati.

A Milano Francis Ford Coppola racconta la “sua” Basilicata

All’incontro in programma lunedì 26 ottobre al Teatro dal Verme parteciperà il presidente della Regione Marcello Pittella

Si svolgerà a Milano, lunedì 26 ottobre alle 19,30 al Teatro dal Verme, l’incontro con Francis Ford Coppola “Ritrovare le radici per incontrare il futuro: la mia Basilicata”, promosso dalla Regione Basilicata in partnership con Matera 2019, Lucana Film Commission, Meet the Media Guru e in collaborazione con Apt Basilicata e Palazzo Margherita.
L’iniziativa rientra nell’ambito delle manifestazioni “Expo in città”. All’evento parteciperà il presidente della Regione Marcello Pittella.
Nell’occasione Francis Ford Coppola narrerà al pubblico della città di Expo 2015 la sua storia e quella della sua famiglia e delle radici che affondano a Bernalda, in Basilicata, dove è tornato e ha dato vita ad un progetto imprenditoriale residenziale animato dalla passione e dall’appartenenza al territorio.
Un testimonial eccezionale per la Basilicata, vincitore di sei Oscar e noto al grande pubblico mondiale per i tanti capolavori cinematografici (tra cui Il Padrino e Apocalypse now).

Acqua, si è chiuso il sipario sul Forum del Mediterraneo

Dal 1999 al 2014 le perdite idriche in Italia sono passate dal 36,5 al 43,4 percento con una concentrazione nelle regioni del Sud Italia (31 percento al nord, 41 percento al centro e 43 percento al Sud). Lo ha riferito il prof. Mazzola, dell’Università degli studi di Palermo nel corso dell’ultima giornata del Mediterranean Forum on Water resource organizzato dalla Regione Basilicata, Dall’Università degli studi della Basilicata, dall’Arpab nell’ambito del progetto tematico collegato a Expo2015 e Territori denominato “Aqua2015”.
“Dati ancor più gravi se si considera che l’incidenza dei contributi pubblici sul tema delle risorse idriche è maggiore al Sud. Ecco perché – ha aggiunto Mazzola – occorre riorganizzare la governance istituzionale, implementare un modello tariffario anche con regolazione differenziata, attivare misure specifiche al servizio dell’intero Mezzogiorno, riorganizzare l’approvvigionamento primario a scala di distretto idrografico e incentivare la concentrazione di imprese per ambiti regionali o di distretto”.
Proposte concrete, ma anche testimonianze su quello che si sta facendo nelle altre regioni, come l’Emilia Romagna, il Piemonte e la Basilicata.
In particolare, Antonio Bernardo, autorità di gestione Po Fesr della Regione Basilicata, ha illustrato le politiche di coesione per l’acqua attraverso i fondi comunitari.
“Se si considerano i fondi delle ultime tre programmazioni comunitarie (2000 – 2006, 2006 – 2014, 2014 – 2020) la Basilicata ha destinato al settore idrico circa 245 milioni di euro. Ad oggi ne sono stati spesi circa 177 milioni a cui si aggiungono otto milioni di risorse liberate. Nell’ambito del Po Fesr 2014-2020 sono destinati al settore idrico 60 milioni su 826 milioni disponibili, vale a dire poco più del 7 percento. Due i macro obiettivi previsti, il miglioramento del servizio idrico integrato per usi civili e la riduzione delle perdite di rete di acquedotto e il mantenimento e miglioramento della qualità dei corpi idrici”.
Non meno importante il tema dei bacini idrici su cui si è soffermato, nella giornata di ieri, Marco Arcieri, segretario generale del Comitato italiano per l’irrigazione e il drenaggio. Arcieri, in particolare, ha sottolineato la importanza di intervenire sulla manutenzione dei grandi invasi, strutture per la maggior parte ormai vetuste. “Occorre intervenire sulla manutenzione e sul monitoraggio degli invasi per programmare un utilizzo efficiente delle risorse. Per il monitoraggio oggi si possono usare tecniche molto avanzate come l’uso della fibra ottica per verificare lo stato strutturale delle opere. La manutenzione, inoltre, va realizzata non solo all’interno dell’invaso, ma anche e soprattutto nelle zone circostanti assicurando una funzione al patrimonio forestale per evitare il rilascio di detriti che rischiano di aumentare l’erosione costiera”.
E sugli effetti dell’agricoltura sulla risorsa idrica è intervenuta Liliana Cortellini, della Sogesid spa. “L’Unione Europea ha cominciato a legiferare per proteggere acqua negli anni ’80. Il monitoraggio costante dell’acqua è importante per misure parametri di nitrati che possono derivare dalle colture intensive”.
Per Michele Vita, Amministratore Unico di Acquedotto Lucano SpA, “la strada da percorrere è quella indicata dal presidente della Giunta regionale della Basilicata, Marcello Pittella, per la costituzione di un ente strumentale (l’Egrib) ispirato al modello giuridico e istituzionale delle autority, per assicurare l’unitarietà dell’indirizzo politico e programmatico in materia di acqua. A guidarci deve essere uno spirito di responsabilità, anzi, di corresponsabilità. L’utilizzo delle risorse idriche che travalicano limiti territoriali, il trasferimento di risorsa tra diversi bacini idrografici di più regioni, l’utilizzo di acque superficiali e sotterranee non può che avvenire in un clima di solidarietà salvaguardando e tutelando le aspettative ed i diritti delle future generazioni: sono tutte attività di una complessità enorme per le quali il nostro lavoro futuro non potrà che essere forte e rigoroso. Partendo esattamente dall’Accordo di Programma del 1999 ed esaltando e rendendo utile questa storia comune che ha rappresentato sicuramente uno dei precedenti più interessanti a livello nazionale”.
A tirare le conclusioni del forum è stato Elio Manti, dirigente generale del Dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata.
“In questo forum – ha detto Manti – finalmente il mondo dell’ambiente si è confrontato con le politiche di sviluppo. Fino a qualche anno fa il dialogo fra economia ed ambiente sarebbe stato molto difficile. Invece, oggi si è compreso che l’asta fluviale non serve solo a trasportare acqua, ma è una infrastruttura territoriale che consente sviluppo, economia. Il fiume fa comunità, crea l’identità di un territorio. Per questo la tutela delle risorse idriche è un tema che fa parte dello sviluppo locale. Uno sviluppo locale che deve sempre di più essere partecipativo, deve essere condiviso con la comunità così come ci dice l’Unione europea. Ma abbiamo anche bisogno di una organizzazione pubblica capace di realizzare le azioni e di misurare i risultati. Al Governo abbiamo chiesto di intervenire anche sul tema delle risorse idriche per progetti negli invasi, nella organizzazione del ciclo dell’acqua, per i contratti di fiume e un fondo strategico per le infrastrutture delle risorse idriche perchè l’acqua rappresenta la storia sociale di una comunità”.

Il sistema di telemedicina è realtà.


Attraverso l’innovazione tecnologica sarà possibile sciogliere il nodo del rapporto fra ospedale e territorio. 
Il nuovo modello di assistenza specialistica che permetterà ai pazienti attraverso il web di consultare specialisti, medici e infermieri della struttura oncologica di Rionero, e da ieri operativa, va in questa direzione.
Ed ha l’intento di favorire l’umanizzazione delle cure e di promuovere le continuità fra ospedale e territorio, in sintonia con le azioni previste dal Piano Socio Sanitario della Regione Basilicata.
Il Crob diventa capofila di un progetto importante, mettendone in campo un primo segmento. La Regione sarà al fianco della struttura e cercherà di creare le condizioni per implementare il nuovo sistema. Stiamo facendo un’operazione di straordinaria civiltà, che tiene insieme nuove sfide e mezzi nuovi per affrontarle.
La nostra Regione è all’avanguardia sulla digitalizzazione e si contende il primato soltanto con il Friuli. Bisogna insistere sui nostri tratti distintivi, che sono l’innovazione tecnologica ed una sanità di eccellenza. Il progetto che oggi inauguriamo è un ulteriore passo in avanti: il rapporto umano è fondamentale nell’approccio alla terapia. Ma c’è bisogno di risorse. Proveremo a fare miracoli nel Patto con il Governo: sanità, ambiente, innovazione tecnologica della sanità sono di importanza strategica. Ci vuole però un sistema sostenibile sul piano finanziario, per le ambizioni della nostra regione.

Domani si chiude il sipario sul forum dell’acqua

 Fra i temi che saranno affrontati durante la mattinata i problemi e le prospettive dei servizi idrici nel Mezzogiorno, le politiche e le misure per ridurre l’impatto delle attività agricole sulla risorsa idrica, i corpi idrici interregionali e i contratti di fiume

Con una importante sessione di lavoro dedicata alle politiche territoriali riguardanti la gestione della risorsa idrica si chiuderà domani, 22 ottobre, alle ore 9.30, nella Casa Cava, a Matera, il Mediterranean Forum on Water resource organizzato dalla Regione Basilicata, Dall’Università degli studi della Basilicata, dall’Arpab nell’ambito del progetto tematico collegato a Expo2015 e Territori denominato “Aqua2015”. Un progetto in cui la Regione Basilicata è capofila a livello nazionale di otto regioni.
Ad aprire i lavori saranno Michele Perniola, prorettore Unibas, e l’assessore regionale all’Ambiente, Aldo Berlinguer. I lavori saranno coordinati dal Prof. MR Mazzola, dell’Università degli studi di Palermo. Interverranno Michele Vita, di Acquedotto Lucano spa, che parlerà di gestione del servizio integrato e accordo di programma per l’uso interregionale e plurimo della risorsa idrica soffermandosi sui punti di forza, sulle criticità e sulle prospettive, Antonio Bernardo, della Regione Basilicata, che interverrà sul tema dell’acqua nelle politiche di coesione 2014-2020, e rappresentanti di Sogesid spa, della Regione Piemonte e della Regione Emilia Romagna. Chiuderà i lavori Elio Manti, dirigente generale del Dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata.
Fra i temi che saranno affrontati durante la mattinata i problemi e le prospettive dei servizi idrici nel Mezzogiorno, le politiche e le misure per ridurre l’impatto delle attività agricole sulla risorsa idrica, i corpi idrici interregionali e i contratti di fiume.
Numerosi gli interventi proposti nella giornata di oggi. In particolare sono stati affrontati diversi casi di studio sul tema della gestione dell’acqua e sul suo uso irriguo. Si è passati dalle tecniche di irrigazione usate nel periodo tardo romano in aree molto difficili come nel sito egiziano di Umm al-Dabadib con la presenza di infrastrutture per orientare le acque sotterranee, al caso di Poesidonia, uno dei centri dell’antica Grecia, un luogo dove è possibile individuare tutti gli aspetti sul significato dell’acqua, fino ad arrivare all’Iraq, l’antica Mesopotamia, dove ancora oggi l’acqua è terreno di conflitti fra le diverse identità culturali presenti.
Molto interessanti, inoltre, le relazioni riguardanti le architetture idrauliche che raccontano ancora oggi di antiche civiltà e di sapienti progettisti come accaduto in Syria nel primo secolo prima di Cristo. E se ieri il forum si è soffermato sul ruolo del Nilo in Egitto, oggi l’attenzione è stata rivolta al fiume Tigri, in particolare in un antico centro urbano sud est della Turchia o nel nord del Kurdistan dove c’è una riserva di 11 miliardi di metri cubi di acqua.
Il giro del mondo fra i diversi sistemi idrici, fra le diverse soluzioni di irrigazione e fra le diverse aree dove l’acqua ha assunto ruoli molto significativi ha fatto tappa anche in molte regioni italiane. A partire da L’Aquila dove, secondo alcuni studiosi, il nome non deriva dal rapace, ma dalla trasformazione della parola “Accule”, “Acquili”, che indica un luogo molto ricco di acqua.
Non poteva mancare una tappa anche a Matera dove tecnici dell’università di Bari hanno raccontato non solo il complesso sistema di raccolta delle acque nei Sassi, ma anche la storia del tunnel idraulico che dalla collina portava l’acqua fin giù alla fontana ferdinandea inaugurata nel 1832.
E non poteva mancare una tappa a Latronico e al museo delle terme con una relazione sulla funzione terapeutica dell’acqua.
Infine, è stato annunciato che nel 2019 si terrà a Matera un importante simposio internazionale sull’acqua con particolare riferimento all’uso irriguo.

Lotta a caporalato, Simonetti, emendamenti a Codice Antimafia

“Le norme, in discussione in Commissione Giustizia, contribuiranno a cancellare i siti abusivi e combattere lo sfruttamento della forza lavoro”

Intanto, nella lotta al caporalato, che coinvolge anche centinaia di migliaia di migranti nel nostro Paese, arriva la svolta con la presentazione, da parte del Governo, di due emendamenti alla riforma del Codice Antimafia in discussione nella Commissione Giustizia. “Con gli emendamenti introdotti – spiega Pietro Simonetti, coordinamento regionale Politiche migranti –  si prevede la confisca penale obbligatoria e allargata dei beni per il reato di caporalato (613 bis) e la responsabilità delle imprese che si avvalgano dell’intermediazione dei caporali. Si tratta di norme che cambiano totalmente le modalità e i contenuti della lotta alla intermediazione illegale e il contrasto al lavoro nero. La norma,  che dovrebbe essere approvata in aula nella prima settimana di novembre, contribuirà al rafforzamento delle iniziative programmate in Basilicata per l’accoglienza dei lavoratori stagionali migranti in particolare nelle aree del Bradano e del Metapontino per cancellare i siti abusivi e combattere lo sfruttamento della forza lavoro da parte dei caporali, delle cooperative di comodo e di alcune agenzie di lavoro interinale che operano in Basilicata, Puglia e Calabria”.
Solo nel Metapontino nel 2014 sono stati avviati 34 mila lavoratori dei quali 14 mila comunitari ed extracomunitari in prevalenza residenti in Puglia e Calabria che hanno dovuto versare 10 euro a testa per il trasporto dai comuni di residenza alle campagne dell’area. La forte iniziativa  dell’ispettorato del lavoro e delle forze dell’ordine effettuata in Basilicata, nel periodo agosto settembre, si è concretizzata con 220 interventi di controllo e 68 aziende irregolari sanzionate. Su 900 lavoratori controllati  sono risultati in nero 103 braccianti, di cui 85 migranti. “Questi interventi e la disponibilità di molte imprese – aggiunge Simonetti – ha permesso l’aumento delle assunzioni tramite i centri per l’impiego, mediante le prenotazione, mentre permangono ampie fasce di intermediazione illegale in particolare nell’ambito del trasporto e nella gestione dei siti abusivi. La prima questione da affrontare a partire dal Metapontino è quella della attuazione di un piano interregionale integrato di trasporto pubblico e di formazione da parte delle Regioni interessate per eliminare il monopolio dei trasporti da parte dei caporali e delle strutture di intermediazioni illegale privata. Coniugando la programmazione di interventi sull’accoglienza, il trasporto con le nuove norme in corso di approvazione si potranno dare risposte concrete ai lavoratori ed alle imprese che rispettano i contratti  oltre a quelle che vogliono liberarsi dalla stretta del caporalato anche utilizzando la leva degli incentivi e del sostegno della produzione”. Intanto, è pronto il provvedimento che consentirà alle famiglie di assumere dal primo dicembre assistenti domiciliari attraverso i Centri per l’Impiego.

Pittella, ecco il nostro Piano per la Basilicata

 

Un lungo intervento “per enunciare le proposte e gli spunti che la Basilicata si appresta a presentare quando si  andrà a definire il cosiddetto Piano per il Sud” del governo nazionale, ma anche “un manifesto programmatico delle attività che la Regione intende mettere in campo nel 2016, con all’interno un capitolo speciale dedicato a Matera 2019-Basilicata 2019”. Quasi un’ora e mezza di discorso, che il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha tenuto senza alcuna pausa in Consiglio regionale, spaziando fra una serie di argomenti e tematiche che sono destinati a caratterizzare gli asset strategici “che collocheranno la Basilicata in una dimensione che guarda al Mediterraneo e all’Europa”. Un piano di sviluppo della Basilicata, insomma, sul quale il presidente ha invitato tutte le forze politiche “a lavorare e a riflettere”. Pittella lo ha definito più volte “il manifesto della Basilicata”, quasi a ribadire il concetto in vista di azioni che potrebbero essere fondamentali per il prossimo futuro. Un manifesto, che nelle intenzioni del governatore, sia capace di individuare “le iniziative politiche e programmatiche da consegnare ai lucani come cifra della capacità di governo”, partendo dai punti di forza e di debolezza, dalle strade che si sono intraprese – a partire dalla “digitalizzazione che vede la Basilicata prima in Italia insieme al Friuli” – e dalle sfide che si possono intraprendere. Pittella ha parlato di “asset strategici  per temi ed automatismi importanti” in una regione “con piccoli numeri, ma che proprio da quei piccoli numeri può ripartire per qualificarsi”. Il presidente ha ricordato “che si era partiti, nel 2013, da condizioni non semplici, in una società fragile e spossata da una controproducente austerità”. “Oggi – ha evidenziato il governatore lucano – si sta assistendo ad una ripresa, e migliorano le aspettative del comparto industriale, grazie anche alle politiche messe in campo dalla programmazione regionale. La vera ripresa dovrebbe materializzarsi entro il 2016: nel frattempo gli occupati sono aumentati di settemila unità, e non solo per la Fca-Sata, ma anche per la crescita dei comparti del commercio e del turismo, trainati da Matera 2019. Siamo di fronte – ha detto ancora – ad un’inversione di tendenza, a timidi segnali di ripresa che stiamo provando a determinare in questa nostra azione politica”. Le coordinate lungo le quali l’amministrazione regionale intende sviluppare la propria azione di governo sono riconducibili attorno ad una serie di linee strategiche e di aree di intervento, tutte contenute in un corposo documento che è stato consegnato ai consiglieri regionali, e che Pittella ha ripercorso in maniera sintetica ma incisiva. Potenziamento delle infrastrutture materiali e immateriali, tenuta della coesione sociale e territoriale, sanità, impresa, innovazione tecnologica, risorse naturali, tutela dell’ambiente e del territorio, risparmio energetico, banda ultralarga, agricoltura: tutto si interseca nelle proposte che verranno presentate al governo nazionale, e tutto va ad avvolgere il Patto per Matera 2019-Basilicata 2019. “Il dibattito che seguirà nei prossimi giorni – ha spiegato il governatore – si caratterizzerà per la qualità delle proposte che faremo, e che il governo nazionale deciderà se accogliere o meno”. Nell’ambito del Manifesto per la Basilicata, che andrà a confluire nel Piano del governo nazionale per il Sud, Pittella ha individuato cinque linee strategiche: “società connessa e competitiva; società della conoscenza e delle competenze; società dello sviluppo compatibile e duraturo; società coesa e della cittadinanza; società ben governata”. “Dobbiamo avere la volontà di farci misurare – ha messo in chiaro il presidente Pittella – rispetto alla nostra qualità amministrativa”.

Pittella al Crob per presentazione sistema di telemedicina

Il presidente della Regione Basilicata è intervenuto a Rionero per tenere a battesimo il nuovo modello di assistenza specialistica che permetterà ai pazienti attraverso il web di consultare specialisti, medici e infermieri della struttura oncologica lucana

“Soltanto attraverso l’innovazione tecnologica è possibile sciogliere il nodo del rapporto fra ospedale e territorio. Ci sono ancora molte criticità, ma dobbiamo superare il modello di sanità immaginato nel passato”. Ha esordito così, il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, intervenendo oggi a Rionero in Vulture ad un incontro con i giornalisti organizzato dall’Irccs Crob, per la presentazione del progetto “Assistenza specialistica oncologica in telemedicina e Teleconsulto infermieristico”, che permetterà di seguire i pazienti a domicilio attraverso videoconferenze e la condivisione per mezzo del web. L’iniziativa – avviata dall’Irccs Crob ed oggi operativa – rientra nell’ambito del “Patto per la salute 2014-2016” ed ha l’intento di favorire “l’umanizzazione delle cure e di promuovere le continuità fra ospedale e territorio, in sintonia con le azioni previste dal Piano Socio Sanitario della Regione Basilicata”.
“Ci vuole una rivoluzione copernicana – ha proseguito il presidente Pittella – che vada al passo con l’innovazione tecnologica. Ed è la strada che abbiamo già iniziato ad intraprendere. Il Crob – ha detto ancora – diventa capofila di un progetto importante, mettendone in campo un primo segmento. La Regione sarà al fianco del Crob e cercherà di creare le condizioni per implementare il nuovo sistema. Stiamo facendo un’operazione di straordinaria civiltà, che tiene insieme nuove sfide e mezzi nuovi che ci consentono di affrontare queste sfide. La nostra Regione è all’avanguardia sulla digitalizzazione, e si contende il primato soltanto con il Friuli. Bisogna insistere sui nostri tratti distintivi, che sono l’innovazione tecnologica ed una sanità di eccellenza. Il progetto che oggi inauguriamo – ha evidenziato – è un ulteriore passo in avanti: il rapporto umano è fondamentale nell’approccio alla terapia. Ma c’è bisogno di risorse. Proveremo a fare miracoli nel Patto con il Governo: sanità, ambiente, innovazione tecnologica della sanità sono di importanza strategica. Ci vuole però un sistema sostenibile sul piano finanziario, per le ambizioni della nostra regione”. Al tavolo dei relatori c’erano anche il direttore generale dell’Irccs Crob, Giuseppe Nicolò Cugno, il segretario regionale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), Antonio Santangelo e Luca Rizzi, del Cisco Regional Sales Manager Public Sector Italy. “Con questo progetto – ha sottolineato il direttore generale dell’Irccs Crob, Giuseppe Nicolò Cugno – intendiamo dare concretezza al concetto di umanizzazione. La Regione Basilicata ha fatto sì che divenisse realtà l’assistenza dei pazienti a casa, in un territorio difficile e fatto da tanti piccoli comuni. La presenza di Pittella a questo incontro – ha proseguito Cugno – testimonia l’attenzione della Regione a questo progetto, che si avvia con una fase sperimentale del sistema. Chi viene dimesso dall’Istituto è un paziente fragile, che ora avrà la possibilità di essere ancora in contatto con lo specialista che lo ha in cura, magari semplicemente attraverso un tablet. Saranno in rete l’oncologo, il medico che si occupa del dolore, ma anche il chirurgo e l’infermiere. E’ un progetto importante, che porteremo avanti insieme alle aziende sanitarie di Potenza e di Matera e al San Carlo di Potenza”. La realizzazione del progetto è possibile grazie alla collaborazione con la Cisco – una delle aziende leader a livello mondiale nella fornitura di apparati di networking – che ha consentito all’Irccs Crob di disporre di innovative tecnologie.