Miglioramento energetico, consulenza tecnico-sanitaria, formazione e innovazione e ricerca in agricoltura sono stati i temi –cardine di cui si è discusso stamane nel Park Hotel di Potenza
Miglioramento energetico, consulenza tecnico-sanitaria, formazione e innovazione e ricerca in agricoltura sono stati i temi –cardine del convegno “Fare sistema per una zootecnia sostenibile” svoltosi stamane nel Park Hotel di Potenza, organizzato dall’Associazione regionale allevatori di Basilicata, dalla Confederazione Italiana Agricoltori, da Coldiretti e da Copagri in collaborazione con Regione Basilicata.
Dopo l’introduzione di Augusto Calbi direttore dell’Associazione Regionale Allevatori di Basilicata e moderatore dell’iniziativa, si sono susseguiti i saluti dei rappresentanti istituzionali, del mondo accademico e delle sigle delle varie associazioni degli allevatori lucani: Coldiretti, Cia, Copagri, Università degli Studi della Basilicata, Asp, Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata e Dipartimento regionale alla Salute.
Durante i lavori è stato ricordato il faticoso percorso di regionalizzazione operato da Ara in questi anni che ha incontrato e superato campanilismi e diffidenze ma che ha rafforzato il comparto degli allevatori.
Un ringraziamento particolare è stato espresso dai presenti al presidente della Regione Marcello Pittella, al tavolo dei relatori, e al Dipartimento Politiche agricole e forestali per la puntualità rispettata nell’approvazione del Piano di Sviluppo Rurale e per aver riconosciuto l’Ara quale struttura strategicamente utile e a servizio della zootecnia lucana; zootecnia intesa non solo come produzione, allevamento e sfruttamento del bestiame ma presidio e salvaguardia ambientale e rilancio economico del territorio.
“Dobbiamo coniugare il settore al futuro – ha esordito il presidente della Regione, Marcello Pittella – e tenere presente gli errori commessi nel passato per non ripeterli più”.
Il presidente ha espresso compiacimento per gli sforzi straordinariamente compiuti dalle associazioni degli allevatori in venti anni, in particolare dall’Associazione Regionale degli Allevatori di Basilicata, con strumenti e modalità diversi da quelle utilizzate sinora.
Il presidente ha passato, poi, in rassegna il fallimento di venti anni di riforme del sistema rinviate a causa di un “individualismo esasperato e da crisi sottovalutate che non hanno consentito di intercettare risultati prodromici”.
Un plauso poi alla categoria del settore primario per aver resistito alle varie temperie e aver contribuito al cambiamento.
“Adesso – ha detto il presidente – siamo in grado di incrociare la nuova programmazione agricola 2014-2020 grazie alla capacità del sistema produttivo lucano e alla pubblica Amministrazione mediati da organismi intermedi come le associazioni di categoria, le intelligenze del mondo accademico e da chi in genere fornisce supporto al sistema. Ha ricordato, inoltre, come a due anni dal suo insediamento si sia riusciti a spendere 125 milioni di euro di fondo Feasr a fronte dei 150 milioni, come la Basilicata contribuisca all’1 per cento del Prodotto Interno lordo e come il tasso di povertà che riguardava il 50 per cento dei lucani sia stato ridotto al 38 per cento.
“Gli asset strategici della Basilicata – ha continuato – sono la zootecnia, l’agricoltura e il settore alimentare riconosciuti dall’UE per qualità ma ancora carenti per competitività.
Competitività che si può valorizzare creando le reti d’impresa, ( la Basilicata si avvale di una legge regionale ad hoc tra le migliori in Italia) e un nuovo sistema di accesso al credito con le centrali d’acquisto”.
“La Basilicata va di pari passo con l’innovazione tecnologica e la ricerca – ha aggiunto il presidente della Giunta – in tema di screening epidemiologici, di misure di tutela ambientale ordinarie e straordinarie, risorse avanzate per la medicina ambientale e altrettante strumentazioni avanzate per misurare le diossine al camino”.
Prima di concludere il presidente della Giunta regionale ha annunciato, in accordo con l’assessore al ramo, tavoli istituzionali costanti e ed efficaci da convocare sul nuovo Piano di Sviluppo Rurale per tutti gli attori interessati per concertare i relativi bandi regionali. Ha dato appuntamento, infine, al convegno sulla zootecnia nel 2016 per verificare l’esito degli impegni presi in agenda e fare un bilancio.
Intanto domani sarà presentato ufficialmente il nuovo PSR 2014-2020 e ad annunciarlo è stato l’esponente di Giunta Luca Braia.
“Nell’ultimo semestre – ha detto – sono avvenute due operazioni straordinarie: l’approvazione lo scorso 20 novembre dall’Unione Europea del nuovo PSR frutto di un alacre lavoro del Dipartimento Agricoltura che, dal mio insediamento nel mese di maggio, ha continuato lavorare per adattarlo alle esigenze dettate proprio dall’UE e l’azzeramento quasi totale del disimpegno finanziario relativo alla vecchia programmazione 2007-2013 provando anche a riorganizzare l’Ueca ( l’Ufficio Erogazioni Comunitarie in Agricoltura) per gestire le norme lavoro finalizzate ai pagamenti finali”.
“Con la nuova programmazione – ha sottolineato l’assessore regionale alle Politiche Agricole – la sfida della Regione Basilicata è da vincere anche in “ottica plurifondo” perché se la Regione pone al centro delle politiche il settore agricoltura e lo sviluppo rurale si consente l’accesso anche ad altri finanziamenti europei”.
“La chiave di volta del nuovo Psr, ha continuato, è la logica di sistema e della compartecipazione o partecipazione collettiva richiesta dall’UE in particolare andando verso le Organizzazioni di Produttori”.
La politica regionale cambia, così, il passo e mette a disposizione fondi e strumenti.
“Con il presidente Pittella, richiamiamo tutti alla responsabilità cercando di superare i limiti del passato con la consapevolezza che il valore e la redditività del processo produttivo non solo rientrano nella produzione, in cui in qualità di Ente risultiamo essere capaci, ma anche nella valorizzazione e nella commercializzazione in modo da chiudere la catena di valore dei nostri prodotti di qualità”.
“Bisogna aggiungere reddito al reddito standard dell’agricoltura e dell’allevatore in modo che il contributo pubblico possa diventare redditizio per l’intera regione.
“In quest’ottica – ha evidenziato l’assessore Braia – chiedo ai giovani che intendano insediarsi nel settore primario di candidare progetti di sostenibilità economica e di mercato.”
“Il cambio generazionale in questo comparto – ha osservato Braia – rappresenta un fattore di criticità ma in realtà è una grandissima opportunità da cogliere; perciò occorre elevare il livello di servizi e lavorare sulla formazione, sull’informazione, sulla ricerca, sulla tracciabilità e sui controlli del bestiame insieme all’ARA e a tutte le associazioni di categoria. Di grande ausilio – ha concluso – sarà la piattaforma logistica dell’agroalimentare a Ferrandina che permetterà alla Basilicata di consegnare e vendere i prodotti locali sui mercati “che contano” e di far diventare il nostro territorio il luogo adatto per la trasformazione dell’agro-industria. La Basilicata del PSR 2014-2020 è una Basilicata rurale e sostenibile che sceglie coraggiosamente di confrontarsi con le parti sociali del settore e di concertare da subito l’avvio dei bandi più efficaci per lo sviluppo del territorio”.