Nuovo statuto regionale, l’intervento di Pittella

Il presidente della Regione: un documento che rimette al centro la persona e i suoi diritti ridando fiducia ai cittadini

“Oggi stiamo scrivendo una importante pagina nella lunga e nobile storia della Basilicata. E riprendendo la tensione etica e responsabile dei fondatori della nostra regione, fra cui solo per citarne alcuni, Emilio Colombo e Vincenzo Verrastro stiamo consegnando ai nostri figli il nuovo statuto che mette al centro la persona e i suoi diritti fondamentali”.
Lo ha detto il presidente della Regione, Marcello Pittella, intervenendo in Consiglio regionale nel corso della discussione sul nuovo statuto.
In particolare, Pittella ha voluto ringraziare Vito Santarsiero per il grande impegno profuso e per la ricostruzione fedele e puntuale della genesi del regionalismo e della nostra regione.
“Questa – ha detto Pittella – è per noi una straordinaria occasione per fare un’azione introspettiva, capace di non perdere di vista la memoria e il lavoro di chi ci ha preceduto, nel bene e nel male. Uomini come Verrastro e Colombo hanno svolto un’azione positiva. Quando venne approvato il primo statuto, nel 1970, l’intervento di Verrastro richiamò lo spirito unitario del Risorgimento, la fedeltà ai valori democratici, della resistenza e della costituzione italiana. Credo che oggi la politica debba richiamare e consolidare quei principi recuperando il senso della responsabilità etica anche per ridare fiducia e speranza ai nostri cittadini. Dagli anni 70 a oggi la Basilicata ha conosciuto momenti di grande virtuosismo, ma anche, soprattutto nel tempo della crisi economica, grandi criticità. Oggi cerchiamo di recuperare credibilità attraverso rigore morale e etica istituzionale che devono caratterizzare il nostro impegno nelle istituzioni per ridare protagonismo e centralità alla nostra regione in un tempo in cui il titolo V rischia di essere stravolto.
Questo statuto – ha aggiunto Pittella – ha la forza e la capacità di mettere la persona al centro, di valorizzare i luoghi della discussione politica e della programmazione, come il Consiglio regionale, offre strumenti di partecipazione collettiva per riavvicinare i cittadini alle istituzioni, e ci consente di avere uno sguardo europeo superando i campanili. Oggi servono meno slogan e più fatti concreti e occorre declinare il nostro impegno con maggiore responsabilità. La nostra regione, il Mezzogiorno, il Paese e l’Europa hanno bisogno di grandi cambiamenti che richiedono profondità di analisi e condivisione di metodo. Questo statuto coltiva sentimenti di solidarietà, altruismo, condivisione comprensione a cui dobbiamo ispirarci. Ma non possiamo affrontare le grandi sfide che abbiamo davanti e le riforme che stiamo mettendo in campo con gli slogan o con la cultura dell’odio. Ciascuno legittimamente ha le sue idee e prova a farle valere, ma credo che oggi occorre individuare i punti che ci uniscono nell’interesse generale della nostra comunità che non sente il bisogno di scontri, ma di risposte concrete. Questo non è il momento delle divisioni, ma del rispetto dei ruoli, di una cultura che aggrega. Altrimenti non c’è statuto che tiene. Abbiamo bisogno di uno sguardo, come quello che ci dà questo statuto, capace di portare la Basilicata in Europa, di far diminuire la povertà, di creare più lavoro, di ridare linfa a una comunità che era sotto le macerie e che si sta rialzando proprio come ha fatto Matera.
Per raggiungere tutto questo occorrono fiducia e tensione etica. E un’azione comune e condivisa di cui la nostra regione, i nostri cittadini sentono davvero il bisogno”.

Giunta regionale nomina nuovo direttore generale Arpab

Si tratta di Edmondo Ianicelli, già direttore generale delle Ausl di Venosa e Lagonegro. Subentra ad Aldo Schiassi

La Giunta regionale ha nominato nuovo direttore generale dell’Arpab Edmondo Ianicelli, che subentra ad Aldo Schiassi.
Nato nel 1954, laureato in giurisprudenza, Ianicelli ha maturato notevole esperienza nei settori della sanità e dell’ambiente. In Basilicata, in particolare, Ianicelli ha ricoperto incarichi dirigenziali nell’Ausl 3 di Lagonegro e dell’Ausl n 1 di Venosa.
Come direttore generale, si è occupato di attività di tutela dell’ambiente e della salute pubblica, tra le quali rileva l’intervento legato alla presenza di tremolite nel Lagonegrese.
A tutt’oggi è direttore di Struttura complessa con incarico di direttore amministrativo del Presidio ospedaliero di Polla.

Beni culturali: riapre piattaforma on line patrimonio intangibile

Oggi in un incontro con i sindaci, la dirigente regionale Minardi ha evidenziato le opportunità del sistema e della legge 27/ 2015, per creare sviluppo e occupazione

Si riapre la piattaforma del patrimonio culturale intangibile della Basilicata. Uno strumento on line su cui censire i beni immateriali che costituiscono l’elemento essenziale della identità culturale lucana. Un iter in cui le amministrazioni locali hanno un ruolo propositivo. Di questo si è parlato oggi in un incontro, tenutosi presso la sala Inguscio,  con i sindaci lucani. La dirigente dell’Ufficio regionale Sistemi Culturali e Turistici, Patrizia Minardi, ha spiegato le modalità di accesso e di gestione del sistema, evidenziando soprattutto le opportunità offerte dalla legge 27 del 2015, adottata lo scorso 28 luglio, che considera il patrimonio culturale e immateriale della Basilicata imprescindibile per la crescita civile, sociale ed economica del territorio.
“La legge – ha spiegato Minardi ai tanti sindaci presenti – favorisce la valorizzazione, la gestione e la fruizione di tutti i contenitori culturali che hanno valenza regionale. Si creeranno sviluppo e nuova occupazione attraverso i fondi strutturali e i fondi regionali di coesione e di sviluppo, recuperando una programmazione triennale. Grazie alla piattaforma, inoltre, si accorciano le procedure burocratiche, poiché le pratiche con le informazioni valide sono ammesse a finanziamento “.
La nuova programmazione si aggancia anche al progetto Basilicata 2019 per creare un sistema virtuoso con attività culturali funzionali e interessanti.
“Oggi cultura e turismo – ha concluso Minardi – vanno di pari passo. Non sprechiamo quest’occasione. Le nuove imprese e quelle già mature collaborino con la Regione e con i Comuni per un triennio che può essere determinante per la Basilicata”.
Il presidente della Task Force “Patrimonio Culturale” Corcella, invece, ha sottolineato come il patrimonio culturale svolga un ruolo importante in termini di identità e di sviluppo economico.
“Le feste, i riti, gli eventi per  essere  socialmente riconosciuti dovranno avere un minimo di rapporto con la tradizione del luogo. Molte iniziative che fanno capo ad un evento storico spesso non rivelano una maturazione piena di valorizzazione. Le iniziative devono affondare le radici nel passato, le iniziative devono connettersi alle tradizioni. Il nostro intento è che la Task Force possa accompagnare le comunità nel lavoro di censimento delle schede. Intendiamo fornire indicazioni utili per arrivare a schede precise che trovino immediate risposte”.

Forum Giovani: ieri confronto con il presidente Pittella

Si è discusso del Patto per il Sud. Diverse le esperienze a confronto di chi tramite le proprie idee e capacità è riuscito ad avviare una start up in Basilicata

Urge un patto generazionale per guardare con ottimismo al futuro. E’ il lavoro che manca la preoccupazione dei giovani lucani, come del resto per l’intero Mezzogiorno, seppure i dati Svimez sono quest’anno un po’ più incoraggianti.  Si è discusso del Patto per il Sud con  il contributo delle proposte  dei giovani al Forum regionale che si è riunito ieri in Regione alla presenza del governatore Pittella. Diverse le esperienze a confronto di chi tramite le proprie idee e capacità è riuscito ad avviare una start up in Basilicata.
Il presidente dell’organismo Carmine Lombardi introducendo i lavori ha  evidenziato i risultati raggiunti nel corso degli anni dal Forum e ha evidenziato come il turismo, l’agricoltura e l’artigianato potenzialità della regione, possono fare la differenza per la regione che di successi ne ha ottenuti il cui esempio è Matera 2019 un grande esempio da tenere presente per il futuro. Tra i problemi che ostacolano il lavoro e le imprese giovanili, la carenza di infrastrutture, la corruzione, l’evasione e la criminalità , su questo bisognerà rimboccarsi le maniche per il futuro – ha sottolineato Lombardi al governatore Pittella.
Anche la presidente dell’organismo nazionale Maria Pisani, giovane lucana, con grande ottimismo ha sottolineato al presidente della Regione, i lavori in corso per rilanciare il piano di Garanzia giovani e quelli sulle Politiche giovanili, che in Italia soffrono di un grande ritardo legislativo per la carenza di una legge quadro.
Il presidente Pittella  salutando con entusiasmo l’appuntamento per l’opportunità di dialogo  e di  confronto, ha sottolineato il grande ritardo che sconta il nostro Paese. Ascoltando le esperienze imprenditoriali dei ragazzi, il  presidente ha annunciato anche la riforma in atto che riguarderà Basilicata Innovazione,  per la quale la Regione, sta predisponendo l’avvio di una nuova gara per permettere di agganciare le sue funzioni alle opportunità che vengono dall’Europa.
“Ci sono talmente tante occasioni – ha concluso Pittella, rivolgendosi anche al direttore generale del Dipartimento Politiche dello Sviluppo, Giandomenico Marchese –  che bisognerebbe creare un focus permanete su queste tematiche. Il mondo dell’impresa dell’Università  dovranno viaggiare di pari passo”.

Pittella e Braia a convegno Ara su zootecnia sostenibile

Miglioramento energetico, consulenza tecnico-sanitaria, formazione e innovazione e ricerca in agricoltura sono stati i temi –cardine di cui si è discusso stamane nel Park Hotel di Potenza

Miglioramento energetico,  consulenza tecnico-sanitaria, formazione e  innovazione e ricerca in agricoltura sono stati i temi –cardine del  convegno “Fare sistema per una zootecnia sostenibile”  svoltosi stamane nel Park Hotel di Potenza, organizzato dall’Associazione regionale allevatori di Basilicata, dalla Confederazione Italiana Agricoltori, da Coldiretti e da Copagri in collaborazione con Regione Basilicata.
Dopo l’introduzione di Augusto Calbi direttore dell’Associazione Regionale Allevatori di Basilicata  e moderatore dell’iniziativa, si sono susseguiti i saluti dei rappresentanti istituzionali, del mondo accademico e delle sigle delle varie associazioni degli allevatori lucani: Coldiretti, Cia, Copagri, Università degli Studi della Basilicata, Asp, Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata e Dipartimento regionale alla Salute.
Durante i lavori è stato ricordato il faticoso percorso di regionalizzazione operato da Ara in questi anni che ha incontrato e superato campanilismi e diffidenze ma che ha rafforzato il comparto degli allevatori.
Un ringraziamento particolare è stato espresso dai presenti al presidente della Regione Marcello Pittella, al tavolo dei relatori, e al Dipartimento Politiche agricole e forestali per la puntualità rispettata nell’approvazione del Piano di Sviluppo Rurale e per aver riconosciuto l’Ara quale struttura strategicamente utile e a servizio della zootecnia lucana; zootecnia intesa non solo come produzione, allevamento e sfruttamento del bestiame ma presidio e salvaguardia ambientale e rilancio economico del territorio.
“Dobbiamo coniugare il settore al futuro –  ha esordito il presidente della Regione, Marcello Pittella – e tenere presente gli errori commessi nel passato per non ripeterli più”.
Il presidente ha espresso compiacimento per gli sforzi straordinariamente compiuti dalle associazioni degli allevatori in venti anni, in particolare dall’Associazione Regionale degli Allevatori di Basilicata, con strumenti e modalità diversi da quelle utilizzate sinora.
Il presidente ha passato, poi,  in rassegna il fallimento di venti anni di riforme del sistema rinviate a causa di un “individualismo esasperato e da crisi sottovalutate  che non hanno consentito di intercettare risultati prodromici”.
Un plauso poi alla categoria del settore primario per aver resistito alle varie temperie e aver contribuito al cambiamento.
“Adesso – ha detto il presidente – siamo in grado di incrociare la nuova programmazione agricola 2014-2020 grazie alla capacità del sistema produttivo lucano e alla pubblica Amministrazione mediati da organismi intermedi come le associazioni di categoria, le intelligenze del mondo accademico e da chi in genere  fornisce supporto al sistema. Ha ricordato, inoltre,  come a due anni dal suo insediamento si sia riusciti a spendere 125 milioni di euro di fondo Feasr a fronte dei 150 milioni,  come la Basilicata contribuisca all’1 per cento del Prodotto Interno lordo  e come il tasso di povertà  che riguardava il 50 per cento dei lucani sia stato ridotto al 38 per cento.
“Gli asset strategici della Basilicata – ha continuato – sono la zootecnia, l’agricoltura e il settore alimentare riconosciuti dall’UE per qualità ma ancora carenti per competitività.
Competitività che si può valorizzare creando le reti d’impresa, ( la Basilicata si avvale di una legge regionale ad hoc tra le migliori in Italia) e un nuovo sistema di accesso al credito con le centrali d’acquisto”.
“La Basilicata va di pari passo con l’innovazione tecnologica e la ricerca – ha aggiunto il presidente della Giunta – in tema di screening epidemiologici, di misure di tutela ambientale ordinarie e straordinarie, risorse avanzate per la medicina ambientale e altrettante  strumentazioni avanzate per misurare le diossine al camino”.
Prima di concludere il presidente della Giunta regionale ha annunciato, in accordo con l’assessore al ramo, tavoli istituzionali costanti e ed efficaci da convocare sul nuovo Piano di Sviluppo Rurale per tutti gli attori interessati  per concertare i relativi bandi regionali. Ha dato appuntamento,  infine, al convegno sulla zootecnia nel 2016 per verificare l’esito degli impegni presi in agenda e fare un bilancio.
Intanto domani sarà presentato ufficialmente il nuovo PSR 2014-2020 e ad annunciarlo è stato l’esponente di Giunta Luca Braia.
“Nell’ultimo semestre – ha detto –  sono avvenute due operazioni straordinarie: l’approvazione lo scorso 20 novembre dall’Unione Europea del nuovo PSR  frutto di un alacre lavoro del Dipartimento Agricoltura che, dal mio insediamento nel mese di maggio, ha continuato lavorare per adattarlo alle esigenze dettate proprio dall’UE e l’azzeramento quasi totale del disimpegno finanziario  relativo alla vecchia programmazione 2007-2013 provando anche a  riorganizzare l’Ueca ( l’Ufficio Erogazioni Comunitarie in Agricoltura) per gestire le norme lavoro finalizzate ai pagamenti finali”.
“Con la nuova programmazione – ha sottolineato l’assessore regionale alle Politiche Agricole – la sfida della Regione Basilicata è da vincere anche in “ottica plurifondo” perché se la Regione pone al centro delle politiche il settore agricoltura e lo sviluppo rurale si consente l’accesso anche ad altri finanziamenti europei”.
“La chiave di volta del nuovo Psr, ha continuato, è la logica di sistema e della compartecipazione o partecipazione collettiva richiesta dall’UE in particolare andando verso le Organizzazioni di Produttori”.
La politica regionale cambia, così,  il passo e mette a disposizione fondi e strumenti.
“Con il presidente Pittella, richiamiamo tutti alla responsabilità cercando di superare i limiti del passato con la consapevolezza che il valore e la redditività del processo produttivo non solo rientrano nella produzione, in cui in qualità di Ente risultiamo essere capaci, ma anche nella valorizzazione  e nella commercializzazione in modo da chiudere la catena di valore dei nostri prodotti di qualità”.
“Bisogna aggiungere reddito al reddito standard dell’agricoltura e dell’allevatore in modo che il contributo pubblico possa diventare redditizio per l’intera regione.
“In quest’ottica – ha evidenziato l’assessore Braia – chiedo ai giovani che intendano insediarsi nel settore primario di candidare progetti di sostenibilità economica e di mercato.”
“Il cambio generazionale in questo comparto – ha osservato Braia – rappresenta un fattore di criticità ma in realtà è una grandissima opportunità da cogliere; perciò occorre elevare il livello di servizi e lavorare sulla formazione, sull’informazione, sulla ricerca, sulla tracciabilità e  sui controlli del bestiame insieme all’ARA e a tutte le associazioni di categoria. Di grande ausilio – ha concluso – sarà la piattaforma logistica dell’agroalimentare a Ferrandina che permetterà alla Basilicata di consegnare e vendere i prodotti locali sui mercati “che contano” e di far diventare il nostro territorio il luogo adatto per la trasformazione dell’agro-industria. La Basilicata del PSR 2014-2020 è una Basilicata rurale e sostenibile che sceglie coraggiosamente di confrontarsi con le parti sociali del settore e di concertare da subito l’avvio dei bandi più efficaci per lo sviluppo del territorio”.

Al via il Po Fse Basilicata, in dotazione 300 milioni di euro

Pareri positivi sull’avvio del programma sono arrivati sia dalla Commissione europea che dal Ministero del Lavoro per i quali la Basilicata può vantare diversi primati

La Basilicata rappresenta un modello nella nuova programmazione dei fondi comunitari in questa fase di preparazione. Parere “estremamente positivo” è giunto oggi da Egidio Campoli, rappresentante della Commissione europea, e da Marianna D’Angelo, direttore generale per le Politiche attive, i servizi per il lavoro e la formazione del Ministero del Lavoro nel corso del lancio ufficiale del Po Fondo sociale europeo (Fse) svoltosi oggi nella casa Cava, a Matera.
“La Regione Basilicata – ha ricordato Campoli – è tra le prime ad aver visto approvato il Po Fse nel dicembre del 2014. Basti pensare che per una regione limitrofa il po Fse è stato approvato il mese scorso. Questo significa che la Basilicata ha lavorato bene ed ha risposto rapidamente alle indicazioni arrivate dalla Commissione europea in un momento fondamentale nella storia della programmazione dei fondi comunitari in cui non si guarda più unicamente alla quantità della spesa, ma anche alla qualità e alla sua ricaduta sui territori. In questo senso la Basilicata è una delle pochissime regioni che ha condiviso ampiamente il piano di attuazione con le parti sociali dandosi obiettivi temporali”.
Un ulteriore apprezzamento è arrivato dalla rappresentante del Ministero del Lavoro: “La Basilicata – ha detto D’Angelo – viene vista molto positivamente da Roma perchè fra tutte le regioni è quella che più si è distinta nella integrazione dei diversi fondi disponibili. Si tratta di una positiva opportunità anche per attirare altre risorse derivanti dai canali nazionali”.
Due giudizi nettamente positivi arrivati da due autorità indipendenti come la commissione europea e il ministero del Lavoro accolte molto positivamente dall’assessore regionale alle Politiche di sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca, Raffaele Liberali.
“Questo anno trascorso dall’approvazione del Po Fse 2014-2020 – ha detto LIberali – ci è servito moltissimo non solo per allargare la consultazione con il partenariato, ma anche ad avviare un lavoro legislativo in grado di fare da sponda alla legislazione nazionale. Due i punti fondamentali legati al quadro legislativo regionale. Innanzitutto il Siap, “Sistema Integrato per l’Apprendimento Permanente ed il sostegno alle transizioni nella vita attiva” con il quale abbiamo rivistola legge regionale 33 del 2003 estendendo i diritti dell’apprendimento, qualificando i sistemi e migliorando l’uso delle risorse economiche. Ad oggi sul piano nazionale è considerata tra le migliori leggi sulle politiche attive del lavoro anche perchè sposta l’attenzione dalla formazione all’apprendimento, con reali sbocchi professionali e sociali e con ricadute misurabili. Ad esempio, nell’accreditamento delle agenzie di formazione verrà data priorità non al numero dei computer disponibili, ma al merito, vale a dire alla reale capacità di produrre occasioni lavorative, alla qualità dell’impatto. In questo scenario intendiamo rafforzare il rapporto fra istituzioni e mondo imprenditoriale sia nella fase di orientamento che nella fase di inserimento lavorativo. Nell’ambito del Siap è previsto un catalogo unico regionale perchè non dobbiamo essere noi a dire su quali settori i giovani devono formarsi, ma devono essere le imprese. E le imprese ci devono poter dire in anticipo quali sono le figure professionali del futuro che a loro potranno servire per indirizzare meglio la nostra attività. L’altra importante novità legislativa su cui stiamo lavorando e che verrà presto approvata riguarda la istituzione del Lab, una vera e propria agenzia che supera le due agenzie provinciali della formazione e ingloba anche le competenze dei centri provinciali per l’impiego. Si tratta di un’agenzia molto innovativa che avrà competenze in materia di lavoro, formazione e di altre politiche attive. La Basilicata, per quel che ci risulta, è la prima regione italiana a dotarsi di una struttura del genere. E lo abbiamo potuto fare anche perchè i tempi erano maturi a causa di una serie di circostanze: il trasferimento di alcune competenze dalle province alle regioni, l’avvio della nuova programmazione comunitaria, la nuova legge regionale Siap. Sono le prime azioni che stiamo realizzando per sintonizzarci meglio con la nuova legislazione nazionale in modo da massimizzare i risultati. Per questa ragione cambieremo anche la legge sull’apprendistato regionale per renderla coerente con la nuova legge nazionale anche in relazione all’alternanza scuola lavoro”.
L’incontro è stato moderato da Giandomenico Marchese, direttore generale del Dipartimento Politiche di sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca della Regione Basilicata. “Il Fse in Basilicata – ha aggiunto Marchese – è avanti anche sulla strategia delle aree interne e sulla compartecipazione dei tre fondi comunitari (Fse, Fesr e Feasr) sui temi, in particolare, dell’istruzione, dei trasporti e su altre aree specifiche”.
Marianna D’Angelo si è anche soffermata su alcuni indici positivi in Basilicata per quel che riguarda il programma Garanzia Giovani che ha visto il coinvolgimento di circa 2500 giovani lucani. “L’esperimento positivo in Basilicata – ha detto – ci ha consentito di veder accolta la proposta di rifinanziamento del programma”.
A entrare nel merito delle azioni della nuova programmazione l’autorità di gestione del Fse, Franco Pesce che dopo aver presentato con un video i numeri riguardanti il nuovo programma operativo si è soffermato, in particolare, su alcuni assi come il IV, quello riguardante il rafforzamento amministrativo, “con cui – ha detto Pesce – vogliamo abbattere i processi che rallentano gli investimenti”. Pesce, inoltre, ha illustrato anche le attività del Fse 2014-2020 per le quali sono già state impegnate risorse.
Inoltre, ha illustrato il quadro finanziario del Po Fse 2014-2020 diviso per assi e obiettivi.
L’investimento complessivo per la Basilicata del Po Fse 2014-2020 è di circa 290 milioni di euro di cui il 50 percento derivanti da fondi comunitari e l’altro 50 percento dalla quota nazionale.
L’asse uno “Promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori” ha una dotazione finanziaria di circa 119 milioni di euro; l’asse II “Rafforzare e innovare l’inclusione attiva nella società” ha una dotazione di circa 73 milioni e mezzo di euro; l’asse III “Sviluppare diritti e qualità dell’apprendimento e sostenere l’innovazione intelligente nei settori chiave” ha una dotazione di circa 72 milioni e mezzo di euro; l’asse IV, r”Rafforzare la capacità istituzionale e amministrativa” ha una dotazione di circa 13 milioni e mezzo di euro; l’asse V, “Assistenza tecnica”, ha una dotazione di circa 11 milioni di euro.

Conclusa mostra fotografica itinerante “Costruire la Basilicata

Organizzata dalla Regione Basilicata (Dipartimento Programmazione e Finanze – Autorità di Gestione Fse), in collaborazione con il Polo Museale della Basilicata e l’Amministrazione Provinciale di Potenza, l’esposizione rientra nell’ambito delle iniziative informative previste a conclusione della programmazione 2007/2013 del Fondo Sociale Europeo

Più di 100 fotografie descrivono, percorrendo l’intero arco del 900, lo sviluppo della Basilicata, dagli antichi mestieri alla modernizzazione del territorio, passando per l’evoluzione del sistema formativo fino all’apporto del Fondo sociale europeo e all’attuale condizione delle politiche occupazionali. Il percorso offre una storia lucana “positiva”, piuttosto inedita e soprattutto lontana dallo stereotipo della Basilicata arretrata.
Si tratta della mostra itinerante “Costruire la Basilicata. Il lavoro e la formazione in un secolo di fotografie d’autore”, conclusasi ieri pomeriggio nella Pinacoteca provinciale di Potenza con all’attivo più di 2000 visitatori. Organizzata dalla Regione Basilicata (Dipartimento Programmazione e Finanze – Autorità di Gestione Fse), in collaborazione con il Polo Museale della Basilicata e l’Amministrazione Provinciale di Potenza, l’esposizione rientra nell’ambito delle iniziative informative previste a conclusione della programmazione 2007/2013 del Fondo Sociale Europeo.
“Attraverso fotografie di artisti come Gerhard Rohlfs, Rinaldo Della Vite, Aldo La Capra, Mario Cresci, e grazie a preziose immagini di archivi privati, molte delle quali finora inedite, il percorso della mostra – ha spiegato Fiorella Fiore, curatrice del progetto assieme a Sergio Buoncristiano – si snoda in 4 sezioni: “Lavori d’altri tempi?”, “Basilicata in costruzione” , “Dalle scuole di mestiere al Fondo Sociale Europeo” e “Sguardi d’oggi”, che interpreta il tema del lavoro e della formazione attraverso lo sguardo di un gruppo di fotografi lucani contemporanei”.
“Mission del progetto – ha sottolineato Francesco Pesce Autorità di gestione P.O. FSE Basilicata 2007-2013 Regione Basilicata – è stato proprio il diffondere la conoscenza delle politiche regionali ed europee, dando evidenza all’attività realizzata con il PO FSE Basilicata 2007-2013 e illustrando il fondamentale ruolo economico, sociale e culturale di istruzione e formazione professionale. Di primaria importanza rispetto alle azioni di sviluppo socioeconomico che hanno accompagnato la Basilicata è stato il ruolo giocato dal Fondo Sociale Europeo (FSE), un programma di servizio i cui finanziamenti hanno accompagnato e sostenuto lo stato sociale”.
Alla cerimonia conclusiva sono intervenuti anche il presidente della Provincia di Potenza Nicola Valluzzi e la dirigente provinciale dell’Ufficio Cultura e Biblioteca Angela Costabile. “Il percorso dell’esposizione – ha sottolineato Valluzzi – è di grande interesse perchè ci fa toccare con mano, attraverso documenti preziosi come le fotografie, il rapido processo evolutivo del nostro territorio nel corso del 900, stimolando una costruttiva riflessione anche sulle trasformazioni del sistema formativo”.
La mostra, inaugurata il 14 ottobre presso il Museo Nazionale del Melfese “Massimo Pallottino” ed esposta prima a Policoro, presso il Museo Nazionale Archeologico, poi a Matera, presso Palazzo Lanfranchi, ha riscontrato un’ottima affluenza e il plauso del pubblico, lucano ma non solo, sorpreso da una storia poco conosciuta della Basilicata.

Martedì 1 dicembre sottoscrizione Disciplinare per fornitura gas

Sarà sottoscritto e presentato martedì 1 dicembre, nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà alle 9,30 nella Sala Verrastro della Presidenza Giunta della Regione Basilicata, il Disciplinare attuativo delle linee Guida per la fornitura di gas naturale.
Firmatari: il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella; i Comuni della Val d’Agri (Viggiano, Grumento Nova, Marsicovetere, Marsico Nuovo, Moliterno, Montemurro, Sarconi, Spinoso, Paterno, Tramutola), tutti rappresentati dal sindaco del Comune di Viggiano Amedeo Cicala; Eni Spa e Shell Italia E&P Spa.

Alleanza tra Acquedotto Lucano ed Acquedotto Pugliese

E’ nata ieri, con il protocollo di intesa siglato a Bari, l’alleanza tra Acquedotto Lucano e Acquedotto Pugliese. 
Un accordo che attiva stabili relazioni industriali e che apre nuovi scenari di crescita nei rispettivi territori.
Basilicata e Puglia, da tempo, hanno messo in atto un sistema di concertazione sull’uso e la gestione delle risorse idriche. La partnership siglata ieri si fonda su uno spirito di corresponsabilità tra qualificati gestori del servizio idrico integrato che operano in territori del Mezzogiorno d’Italia caratterizzati da comuni complessità geografiche, economiche e sociali, e si inserisce in un quadro più ampio, in una visione di insieme già espressa nell’Accordo di Programma Quadro del 1999 e al cui rinnovo e rilancio stiamo lavorando di concerto con il Governo. E’ di giovedì scorso, infatti, l’incontro con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, con il quale puntiamo a disegnare una strategia complessiva sull’uso delle risorse idriche che possa essere valida per i prossimi 15 anni.
E’ necessario, inoltre, superare in maniera definitiva l’Ente Irrigazione di Puglia e Basilicata, affidando il cosiddetto ‘servizio primario’ ad un soggetto con grandi e innovative capacità tecniche. Da qui l’impegno per la costituzione di un ente strumentale ispirato al modello giuridico e istituzionale delle autority, per assicurare l’unitarietà dell’indirizzo politico e programmatico in materia di acqua.

Disegno di Legge Regionale su orario del personale del Servizio Sanitario

Il Disegno di legge della Giunta regionale sull’orario di lavoro del personale del Servizio sanitario è stato approvato ieri in tarda serata.
Si tratta di una legge resasi necessaria in seguito all’entrata in vigore, proprio da ieri, della nuova normativa europea sui turni lavorativi di medici e infermieri e alle criticità in essa contenute.
Criticità per che la Regione Basilicata aveva sollevato da tempo sia in sede di Commissione Salute che in Conferenza dei Presidenti. 
Ad oggi, il Veneto con propria deliberazione ha formalmente spostato tutto il peso del nuovo provvedimento sulle sole Aziende Sanitarie e le altre regioni hanno semplicemente richiamato le Aziende ad attenersi alla norma.
Noi, attraverso una “Legge Ponte” ci impegniamo ad adottare, entro il 31 luglio 2016, i provvedimenti di riorganizzazione e di razionalizzazione delle strutture e dei servizi dei nostri enti sanitari al fine di garantire la piena attuazione della Legge 161 del 2014, assicurando in questo modo la continuità nell’erogazione dei servizi sanitari, i Livelli Essenziali di Assistenza e l’ottimale funzionamento delle strutture.
Proviamo, cioè, ad ‘agguantare’ il provvedimento nazionale con una normativa che trovi subito applicazione pratica. C’è bisogno di entrare maggiormente nel merito della sostenibilità, della occupazione, del numero dei posti letto, di tutto quello che va rivisitato per una riorganizzazione efficace e funzionale del Sistema sanitario regionale.
Perché il tema vero è l’organizzazione più complessiva del Servizio sanitario regionale, e per affrontarlo seriamente occorre fare sistema.
Per questo, anche la creazione di una task force, così come prevede il disegno di legge, composta dai direttori generali, il Dipartimento, la Presidenza dell’Ente, alte competenze nazionali ed internazionali che inizi a lavorare, in parallelo con il Consiglio regionale e le organizzazioni sindacali, le autonomie locali e i cittadini si è resa quanto mai necessaria