Conferenza inizio anno, intervento del presidente Pittella

“Abbiamo affrontato due anni intensi e ci apprestiamo ad affrontare anche un 2016 tra passione e difficoltà”, ha esordito così il presidente della Regione Marcello Pittella nella conferenza stampa di inizio anno.
Ma prima di entrare nel vivo delle questioni il presidente della Giunta ha voluto omaggiare con “affetto amicale” il ricordo di Antonio Luongo, il segretario regionale Pd prematuramente scomparso solo un mese fa . “Una figura importante, ha detto, con cui ho condiviso un percorso ventennale tra momenti di difficoltà ma soprattutto edificanti , un uomo che ricorderò sempre per la sua capacità politica tesa alla ricerca dell’unità e della coesione e per la sobrietà del suo impegno”.
Pittella ha quindi sottolineato il rapporto di fiducia ristabilito tra cittadini e Istituzioni – fortemente minato dalla interruzione prima della scadenza naturale della precedente legislatura, affrontando in primis una serie di importanti questioni: l’emergenza sociale, con il tasso di povertà ridotto dal 50 al 37 per cento nel solo 2015, l’efficientamento energetico, l’attivazione del reddito minimo di inserimento che vede la Regione Basilicata esempio per le altre Regioni, i nuovi ammortizzatori sociali. Pittella ha in proposito commentato i dati Istat di ieri che registrano un segno positivo di 0,3 per cento. Sul fronte occupazione ha sottolineato che nei primi tre trimestri del 2015 c’è stato un incremento rispetto al 2014 pari a circa 6.500 unità rispetto al 2014, e che il 2014 ha migliorato, rispetto al 2013 di ulteriori 4.100 unità: “Passiamo dunque, da 178.100 occupati a 188.700 nel periodo appena considerato”.
Anche il versante consumi ha registrato incrementi significativi, così come il turismo che ha avuto una notevole impennata in termini percentuali, in particolare a Matera, sulla Costa jonica e a Maratea. Anche le imprese come le start up , sono cresciute salendo nel 2015 da 10 a 35 su una media nazionale di 3.500.
Sul tema nevralgico del petrolio il presidente ha passato in rassegna l’operazione verità riferita al Memorandum, alla card benzina, alle mobilitazioni politico-istituzionali da dicembre 2014 a Potenza e di Policoro nel 2015 per scongiurare l’applicazione dell’art.38 dello ”Sblocca Italia”.
E ancora, il presidente ha elencato le riforme, tra gli altri, degli enti Alsia Arbea, Arpab e dei Consorzi di bonifica oltre ad annunciare nei prossimi sei mesi la delicatissima riforma del sistema sanitario definita “seria e severa”.
“Tutti abbiamo contribuito a far lievitare il brand Basilicata , ha detto Pittella, che ha avuto il suo epilogo fortunato nella diretta Rai del capodanno a Matera che ha battuto ogni record di ascolti (Matera considerata 70 anni fa vergogna dell’umanità e oggi elemento di fierezza e orgoglio”, nell’esperienza Expo a Milano, nella testimonianza di Sharon Stone in Basilicata per la Città della Pace, nello “sbarco” a New York di 12 imprese italiane e del presepe dell’artigiano Artese, nel riconoscimento ricevuto in Honduras per l’impegno e l’esempio sulla questione migranti.
Per il settore primario il capo del Governo regionale ha parlato di un obiettivo straordinario raggiunto: chiudere la programmazione 2007-2013 al 31 dicembre con un importo speso di circa 360 milioni di euro pari a oltre il 98 per cento della spesa programmata in quota Feasr.
Sul tema dell’occupazione, in particolare quella giovanile, infine, il Presidente ha evidenziato il risultato raggiunto con la stabilizzazione di cento precari provenienti da Alsia, Arbea e laureati in Scienze Forestali.

Il saluto del Presidente Pittella a Monsignor Agostino Superbo

Eccellenza reverendissima, Stimatissimo Mons. Agostino Superbo,
sono particolarmente grato per l’invito rivoltomi a presenziare a questo importante appuntamento pastorale, ma soprattutto sono onorato per l’opportunità che viene offerta al’Istituzione che rappresento, di unirsi al saluto ufficiale di commiato che la Chiesa di Potenza-Muro Lucano-Marsiconuovo rende oggi al Suo Pastore.
In qualità di Presidente della Regione Basilicata, ma anche precedentemente, in veste di Consigliere e Assessore regionale, ho avuto spesso l’occasione di incontrarLa, facendo tesoro dell’alto spirito di servizio manifestato negli anni del Suo lungo Magistero in terra lucana.
Mi consentirà pertanto di porre in risalto le convergenze e le sollecitazioni espresse da Sua Eccellenza verso le istituzioni politiche nei 15 anni trascorsi da Vescovo metropolita, senza nascondere, innanzitutto come persona, oltre che come uomo delle Istituzioni, quel pizzico di malinconia che è propria di ogni “distacco”. Un distacco in questo caso mitigato dalla consapevolezza che la Sua rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi per raggiunti limiti di età non ci farà mancare in futuro la possibilità di poter contare sui Suoi sempre graditi consigli.
Gli incarichi di prestigio rivestiti nella Chiesa italiana da Sua Eccellenza, in veste di Assistente Generale di Azione Cattolica, Presidente della Consulta nazionale del Laicato cattolico, in uno con i due mandati da Vicepresidente della CEI, hanno reso possibile il raggiungimento di importanti obiettivi pastorali nel tempo in cui è stato alla guida della Chiesa potentina.
La famiglia, le parrocchie, le professioni, il mondo della cultura, della salute, del lavoro, del volontariato, dei movimenti e delle numerose associazioni laicali, del mondo giovanile, il dialogo costante con le istituzioni politiche e sociali, con i sindacati, le sollecitazioni a vivere in sintonia con i messaggi di papa Francesco sull’accoglienza degli immigrati, con le povertà collettive e individuali, sono state il pane quotidiano del Suo ministero di Vescovo. Le molteplici convergenze ottenute in questi ambiti, oggi assai esponenziali per le evidenti difficoltà in cui versano, sono frutto del Suo impegno costante nel favorire la comunione e la collaborazione ad ogni livello. Dobbiamo a Sua Eccellenza, ed in particolare allo stile di saggio moderatore, il dialogo sulle tante questioni che sono comuni alla Chiesa e alle Istituzioni politiche e civili.
Sua Eccellenza sa bene, per averlo spesso sostenuto, che la crisi che ci ha travolti non è soltanto economica, non deriva solo da un modello di sviluppo dove l’uomo non è più il centro e le scelte procedono indipendentemente da criteri di giustizia ed equità, ma è soprattutto crisi di pensiero, della vera identità dell’uomo e della vita. Da questa crisi culturale ha origine la crisi morale, che conduce a deteriorare la socialità e la relazionalità, e di qui si innesta anche la involuzione della politica, la cui credibilità è sempre al limite e sempre sull’orlo del precipizio.
Nel nostro Paese, e soprattutto nel Mezzogiorno, dove la crisi morde in maniera più acuta e profonda, la storia convoca in maniera perentoria la Chiesa e le Istituzioni ad ascoltare il grido dei poveri.
La chiesa ripensata già da Giovanni XXIII a scelta di povertà, di semplicità, di responsabilità, e di reale attenzione alle “attese della povera gente” e ai bisogni dei deboli, oggi trova in Papa Bergoglio il profeta autentico di una Chiesa dei poveri portando nel suo stesso vissuto le sofferenze degli strati sociali emarginati dall’egoismo di pochi, e di interi popoli ancora senza voce.
Eccellenza, l’essenzialità del Suo ministero episcopale, le opere di carità silenziosa e il Suo insegnamento più ispirato in questi anni sono stati la spinta affinché la “scelta preferenziale dei poveri” non resti solo una espressione alla moda, ma diventi pratica di vita pensata e realizzata insieme nella nostra comunità regionale.
L’onestà della gente lucana, da Ella molte volte evidenziata ed esaltata, ancora può considerarsi fondamento morale di grande spessore, capace di arginare eventuali tentativi intesi a lasciarsi contagiare dalla criminalità organizzata che avvelena i territori delle regioni limitrofe.
La nostra comunità regionale, che come il resto del Paese ha vissuto in questi ultimi anni una delle più gravi crisi economiche dell’era moderna, sta mostrando qualche piccolo segno di ripresa. E se oggi in Basilicata ci apprestiamo a varare il Reddito minimo di inserimento – e probabilmente saremo una delle prime Regioni a farlo – lo si deve anche all’azione di stimolo e di sostegno della Chiesa e al richiamo quotidiano a guardare ai poveri.
Eccellenza, tutti conosciamo che il Suo servizio tra noi si è espresso grazie ad una attenta e lucida capacità di leggere in profondità la realtà ecclesiale e civile. Sempre in sintonia con i problemi, le inadempienze, i drammi e le gioie che abitano la città dell’uomo, Ella non se è mai chiamato fuori. Al contrario, Ella, assumendosi le proprie responsabilità, ha sempre evitato polemiche e con il Suo stile sobrio ed essenziale ha invitato alla moderazione in ogni occasione.
Ci ha indicato, quale contributo peculiare per il riscatto sociale del nostro popolo, il rinnovamento della comunità lucana nel segno del vangelo della fraternità e della responsabilità.
Nella Sua visione, le comunità cristiane devono esercitare un ruolo emancipativo, assicurare la loro presenza nel libero confronto delle idee e delle scelte politiche, per trovare ogni strada utile per contribuire alla crescita sociale e a superare la situazione di declino.
Dai frutti che oggi raccogliamo possiamo affermare con certezza che Ella, Eccellenza, ha saputo corrispondere, prima da Presbitero e poi da Vescovo, alla domanda di amore che il Signore ha rivolto alla Chiesa tramite il Concilio Vaticano II, e allo spirito del Concilio a cui è sempre rimasto fedele, anche nei momenti di travaglio, in cui più difficile appariva la sua mediazione e la sua attuazione concreta all’interno della Chiesa.
Grazie a nome di tutte le Istituzioni civili e politiche per il dono della Sua presenza in terra di Basilicata.
Alla Chiesa di Potenza –Muro Lucano –Marsiconuovo e a tutta la Chiesa lucana sono certo di poter dire che Sua Eccellenza Mons. Agostino Superbo, teologo raffinato e maestro delle scritture, ha aperto a tutti i fedeli la possibilità di un rapporto più diretto con la Parola di Dio ; ha consegnato loro la responsabilità di essere protagonisti nella vita della Chiesa, e ha rafforzato e definito l’identità dei credenti promuovendo il dialogo che li fa sentire meno soli nella ricerca delle Verità e nel cammino verso Dio.
Per tutte queste dimensioni, e per le relazioni sincere che è riuscito a creare con i laici, le aggregazioni laicali e le istituzioni politiche e civili, Mons.Agostino è stato certamente un Vescovo che ha incarnato il Concilio Vaticano II nelle sue molteplici istanze innovative. E di ciò, noi lucani, gliene saremo eternamente grati.

Pittella: con Capodanno Rai1 il Sud torna protagonista

 Il presidente della Regione Basilicata: “Una occasione per sprigionare fierezza e orgoglio lucano. Aperto un dialogo con i vertici Rai per programmi di approfondimento culturale”

“Il sentimento di ogni lucano che accompagnerà questo capodanno sarà quello della fierezza. Matera, la Basilicata, grazie anche al grande e professionale impegno messo in campo dalla Rai, dalle sue donne e dai suoi uomini, recupera un protagonismo a livello nazionale e internazionale in un tempo molto difficile per tutti”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, chiudendo la conferenza stampa, svoltasi stamane nell’ex ospedale San Rocco, organizzata per presentare il programma di Rai Uno “L’anno che verrà”. “Nessuno fino a qualche anno fa – ha aggiunto Pittella – avrebbe potuto immaginare che i fari del Paese e dell’Europa si sarebbero accesi per illuminare una piccola città del Sud. Abbiamo coronato il sogno del 2019 grazie all’impegno profuso dalle diverse amministrazioni che si sono succedute e da ogni singolo cittadino. Siamo consapevoli che quella del 31 dicembre sarà una serata leggera, ma per noi ha un significato molto profondo perché accende il sentimento della fierezza e dell’orgoglio lucano. E credo che consegniamo a ogni cittadino lucano e meridionale un po’ di riscatto facendolo uscire dall’isolamento che ha profondamente segnato la sua storia senza mai dimenticare il bisogno di agganciarci ai temi dello sviluppo e del lavoro. Lo facciamo con i caratteri tipici dei lucani, sobrietà e umiltà, in punta di piedi e senza fare passerelle perché siamo cittadini come tutti. Il nostro auspicio è che questa iniziativa non sia una occasione spot, ma ci accompagni fino al 2020 insieme a tutto quanto è previsto dal dossier di candidatura e a tanti focus tematici di approfondimento sulle eccellenze della Basilicata, dall’agricoltura all’innovazione e alla ricerca, solo per citarne alcune. Abbiamo aperto una positiva interlocuzione con i vertici della Rai e crediamo che non mancheranno occasioni per comunicare al Paese le nostre eccellenze”.
Alla conferenza stampa, fra gli altri, ha portato il suo saluto l’assessore all’agricoltura Luca Braia. “Abbiamo colto questa opportunità – ha detto Braia – per far conoscere ai giornalisti e alle tante personalità dello spettacolo nazionale e internazionale presenti i nostri prodotti enogastronomici. Pertanto il Dipartimento Agricoltura, con la preziosa collaborazione dell’Associazione cuochi lucani, ha allestito uno spazio di degustazione che sarà a disposizione degli ospiti per tutta la durata dell’evento”.

Pittella su proroga personale precario in Regione

 Il presidente è intervenuto nel dibattito in Consiglio regionale 

“Nella scorsa legislatura mi adoperai per trasformare i contratti co.co.co del Po Fesr in contratti a tempo determinato, anche perché dopo tre anni non si sarebbero potuti più rinnovare”.
E’ partito da questa considerazione il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, intervenendo nel dibattito in Consiglio regionale circa la proroga al personale precario del Po Fersr.
“In questa legislatura – ha tenuto a precisare il governatore – abbiamo deciso di dire stop al precariato di concerto con i sindacati e associazioni di categoria. Oggi pomeriggio ad esempio firmano i contratti i dottori forestali. Poi toccherà ai precari Alsia, mentre quindici vincitori di concorso, i geometri ex Arbea, sono stati già assunti. Abbiamo stabilizzato con procedure corrette, recuperando le quote assunzionali sia dei disabili che per le progressioni verticali.
Tornando ai precari Po Fesr, si tratta di persone che hanno guadagnato una certa credibilità. Diamo merito a chi come loro ha fatto sforzi importanti che ci danno prestigio nazionale consentendoci una rendicontazione puntuale. Vi dirò di più, abbiamo fatto un’operazione di equanimità evitando la suddivisione in senior e junior. Perché a nostro avviso non era possibile una discriminazione reddituale tra i precari e nei confronti di personale interno della Regione.
Non potendo stabilizzare questo personale precario pensiamo alla esternalizzazione. Abbiamo predisposto una pubblica gara. Questo bando – ha concluso Pittella – darà la possibilità a tutti di poter competere. L’alternativa sarebbe stata quella di mandare a casa decine e decine di persone. E sinceramente non me la sono sentita. Viceversa la via prescelta consentirà a tutti di potersi mettere in gioco, fidando sulla propria professionalità. Una professionalità da mettere al servizio della Regione e dei suoi cittadini”.

Capodanno a Matera, domani conferenza stampa

Parteciperanno il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, dirigenti della Rai e protagonisti della serata che andrà in onda giovedì 31 dicembre alle 21

Domani 30 dicembre alle 12,30 a Matera, presso l’ex Ospedale di San Rocco, in piazza San Giovanni, si terrà una conferenza stampa per la presentazione di “L’anno che verrà”. Condurranno la serata Amadeus, Claudio Lippi, Rocco Papaleo. Regia di Maurizio Pagnussat.
In diretta da Matera, su Rai Uno, una grande serata fatta di musica, grandi ospiti, emozioni e sorprese per salutare il 2015 e festeggiare l’arrivo del 2016.
Saranno presenti noti personaggi del mondo della musica e dello spettacolo.
Alla conferenza stampa di domani parteciperanno il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, il prefetto di Matera, Antonella Bellomo, e dirigenti della Rai e protagonisti della serata che andrà in onda giovedì 31 dicembre alle 21.

“L’Anno che verrà” del 31/12 a Matera: presentazione a Roma

 Alla conferenza stampa in programma nella sede Rai di Viale Mazzini parteciperà il presidente della Regione Marcello Pittella

“L’Anno che verrà”, “la grande serata di musica, grandi ospiti, emozioni e sorprese per salutare il 2015 e festeggiare l’arrivo del 2016”, in programma giovedì 31 dicembre in diretta da Matera, condotto da Amadeus, Claudio Lippi, Rocco Papaleo, regia di Maurizio Pagnussat, in onda su Rai 1 a partire dalle 21,00, sarà presentato in una conferenza stampa mercoledì 23 dicembre a Roma, alle 11,00 nella Sala A di Viale Mazzini, 14.

Saranno presenti alcuni ospiti della serata e interverranno: Marcello Pittella, presidente della Regione Basilicata, Giancarlo Leone, direttore Rai1, Luigi De Siervo, amministratore delegato Rai Com.

Immigrati, siglato progetto “Lavoro utile”

 Pittella: “Questa regione vuole essere inclusiva e capace della sfida della multiculturalità”

Sottoscritto questa mattina a Potenza nella sala Verrastro della Regione, il progetto “Lavoro utile” rivolto agli immigrati nel Comune di Potenza che avrà inizio il prossimo 11 gennaio per la durata di sei mesi con i primi trentacinque richiedenti asilo (le candidature sono state settanta).
“Il progetto – ha spiegato Pietro Simonetti, presidente del coordinamento migranti della Regione Basilicata – consiste in un corso di tre giorni per la sicurezza sul lavoro e poi attività di manutenzione del verde per il decoro urbano nonché di altre attività al servizio della comunità potentina. Intanto sono in istruttoria altri progetti a partire da Tito, Pignola, Latronico, Muro Lucano, Irsina e in altri dieci comuni. Queste attività discendono dell’accordo stipulato con le prefetture di Potenza e Matera, l’Anci e Upi. Ai progetti partecipano le associazioni di volontariato presenti sul territorio regionale che si sono candidate. Trattasi del primo accordo di questo tipo stipulato nel mezzogiorno e precede il piano di formazione per migranti del 2106 per circa tremila unità per la qualificazione e riqualificazione nel settore agricolo, nel lavoro di cura e in edilizia. Perché in Basilicata sono presenti in 17 centri di accoglienza, 1650 richiedenti asilo di cui 100 minori non accompagnati. Nel 2104 invece sono stati presenti in Basilicata 44000 migranti impegnati in agricoltura, edilizia e assistenza domestica agli anziani. Buona parte dei richiedenti asilo vivono in appartamenti. Queste misure ed altre che verranno- ha concluso Simonetti – vanno ad integrare i migranti all’interno del contesto socio-economico della Regione andando a colmare la necessità di forma lavoro ed al contempo le classi scolastiche mantenendo i numeri per tenere aperti i plessi soprattutto nell’entroterra”.
Subito dopo è intervenuto il presidente della Regione, Marcello Pittella.
“Questa regione – ha esordito il governatore – vuole essere inclusiva e capace della sfida della multiculturalitá. Guardiamo oltre il perimetro di questo territorio, oltre i confini del Mediterraneo. Quando si lavora verso gli ultimi e i penultimi è uno spaccato di società che a me piace. Abbiamo deciso di raddoppiare il numero dei migranti perché solo attraverso la contaminazione possiamo essere migliori. Chi pensa di ergere steccati con la strategia della paura merita un giudizio negativo da parte mia. Abbiamo bisogno di aprirci e snellire le procedure – ha aggiunto  Pittella – seppur devono essere sicure. Se l’esempio della Basilicata si moltiplicasse in Europa avremmo risolto gran parte del problema. Il fenomeno dell’immigrazione per vent’anni non ci darà sosta. Questo è un processo irreversibile che o lo guidiamo o lo subiamo. Abbiamo deciso di guidarlo. Molti strumentalizzano questa vicenda come se fosse lo spartiacque del consenso. Abbiamo deciso di raccogliere questa sfida, con le amministrazioni più sensibili. La nostra azione continua. A gennaio faremo partire il master per i mediatori culturali. Accoglienza è occasione di sviluppo. Vorremmo trasformare ad esempio, il Cie di Palazzo San Gervasio. Vorremmo trasformarlo in un hub di prima accoglienza. Abbiamo fatto enormi progressi scalzando baraccopoli e creando strumenti per l’accoglienza. Abbiamo bisogno, e lo stiamo facendo con le prefetture, di incidere ancora di più per affermare l’ambizione di questa regione di essere ambasciatrice della cultura e dell’altro.  Non è facile per gli immigrati stare qui. Se i nostri antenati avessero trovato un ambiente ostico quando emigravano all’estero, racconteremmo oggi un’altra storia. Molti immigrati che partono da un luogo di guerra possono trovare in un luogo di pace l’affermazione.  Sta a noi fornire la cassetta degli attrezzi. Se provassimo ad avere un atteggiamento più umile e inclusivo saremmo degni di avere in Basilicata la Capitale della cultura altrimenti resterebbe solo uno stemma sul petto”.

Pittella: “Lavoriamo insieme per la crescita della Basilicata”

Il governatore lucano è intervenuto sabato sera a Matera, per la chiusura della due giorni dal titolo #Narrazioni19 ed è stato protagonista di un’intervista condotta dal giornalista De Pizzo di Rai News 24

Infrastrutture, viabilità, creazione di una politica industriale audiovisiva per Matera e per il Sud in vista delle ingenti risorse che arriveranno con Matera 2019. Ma anche progetti e percorsi da percorrere per il futuro della Basilicata. Sono alcuni argomenti sui quali si è soffermato il presidente della Regione, Marcello Pittella, intervistato nella Città dei Sassi dal giornalista Mario De Pizzo (Rai News 24) a chiusura di #Narrazioni19, la due giorni organizzata presso il Palazzo Lanfranchi dal Centro Internazionale per gli Studi Storici Sociali e dei Territori, sulla centralità di Matera Capitale europea della Cultura 2019 nel dibattito pubblico e nelle scelte di governo.
“Se potessi enucleare il bisogno per la Basilicata e collocarlo su due solchi da tracciare – ha detto il presidente – li suddividerei così: da un lato abbiamo bisogno di testa, dall’altro di costruire una programmazione più ampia e condivisa nell’utilizzo delle risorse. C’è necessità di una programmazione che non sia spacchettata, ma mirata su grandi progetti. Se non costruiamo le condizioni culturali, se non favoriamo l’acquisizione di conoscenza e sapere, l’applicazione di metodologie che provano a discutere su questioni che ci riguardano, credo che la sfida di Matera, e la sfida dell’Italia in Europa, non si vincano. Cosa serve per la Basilicata? Non serve soltanto elencare pochi e sintetici asset strategici, come ad esempio infrastrutture, ambiente, energia, scuola digitale, aerospazio, automotive o l’indotto. C’è bisogno di testa e di programmazione. Nel rapporto con il governo – ha evidenziato – abbiamo la possibilità di trasferire una metodologia che non è solo numerica: il patto con la Basilicata non si misura solo su quante risorse prendiamo, ma su come concordiamo con le altre regioni un’idea di sviluppo”. Diversi gli argomenti affrontati, in un’intervista a tutto tondo: reddito minimo, petrolio, risorse naturalistiche e ricchezze del territorio lucano,“necessità che gli enti locali della Basilicata lavorino insieme, attraverso le unioni dei Comuni per l’utilizzo delle risorse”. Sulla questione dei collegamenti Pittella ha detto: “C’è un’idea precisa: che la Regione Basilicata recuperi la sua funzione anche perché baricentrica rispetto al Mezzogiorno non c’è dubbio. Proprio per questo c’è bisogno di connettere la Basilicata con i corridoi Adriatico e Tirrenico. Abbiamo chiesto un intervento del governo nazionale, ad esempio, per il potenziamento dei collegamenti tra Matera e Bari, dall’alto Melfese al Foggiano, da Melfi a Potenza. L’aviosuperficie di Pisticci? Sul piano della sostenibilità economica non ce la facciamo. Dobbiamo ricordare che nell’ambito della creazione di collegamenti ci sono priorità, ma non esiste un libro dei sogni. La Basilicata che ho in mente nel 2019? Una Basilicata un po’ più libera. Noi non nasciamo liberi, la libertà è qualcosa che ci costruiamo giorno per giorno. Ma non sempre ci riusciamo. Spesso siamo vittime di un meccanismo di mediazioni, di compromessi forse anche portati agli estremi, nel tentativo disperato di provare a sdoganarci culturalmente. Non si è liberi solo se conquistando un posto di lavoro. Si è liberi solo se si è responsabili. Lavoro per una Basilicata che riesca a concepire cosa sono le reti di imprese, che passi dall’individualismo ad un’economia di sistema. Lavoro per una Basilicata che non abbia timore della contaminazione. Il mio punto di vista? Non ho timore di confrontarmi con Puglia, Calabria, Campania. Non ho timore di confrontarmi nemmeno con la Lombardia”. Il presidente ha parlato anche di spettacolo. “Abbiamo investito moltissimo – ha spiegato – sulla cultura nelle sue declinazioni, ad esempio con la legge sullo spettacolo dal vivo. Grazie al nostro intervento in Basilicata si fa auto-impresa sullo spettacolo dal vivo, sulle produzioni cinematografiche, e c’è stato un aumento di quasi dieci mila posti di lavoro in Basilicata”. “Il lavoro costante che riusciremo a fare – ha detto ancora il governatore – incoraggerà gli investimenti nella nostra regione. Ce la metteremo tutta, con l’approccio di cui ho parlato. Il fatto che la Rai per Capodanno abbia individuato Matera rendendola vetrina del mondo in Italia, accogliendo anche una nostra esigenza di sostenibilità economica, chiudendo una intesa quadriennale, è senz’altro un’operazione seria. Dobbiamo provare tutti a fare squadra, per raggiungere ulteriori importanti obiettivi, per vincere le nostre sfide”.

Mediatori culturali, regolamentati riconoscimento e formazione

 Simonetti (Coordinamento migranti): “Colmato un vuoto normativo per una professione importante nell’ambito dei sistema di accoglienza dei migranti e dell’integrazione”

La Giunta Regionale, con delibera, ha regolamentato le modalità di formazione e riconoscimento del “tecnico esperto per la mediazione culturale”.
“La misura – ha commentato Pietro Simonetti (coordinamento Politiche migranti della Regione Basilicata) – colma un vuoto normativo per una professione importante nell’ambito dei sistema di accoglienza dei migranti e dell’integrazione. Attualmente in Basilicata sono presenti oltre 45 mila stranieri, comunitari compresi, che lavorano in agricoltura, nel lavoro di cura, in edilizia. Si tratta di persone – ha aggiunto Simonetti – che contribuiscono concretamente ai sistemi produttivi, ai servizi e al circuito della istruzione. I richiedenti asilo ospitati nei centri di prima accoglienza e del sistema Sprar, compresi i minori  non accompagnati, sono 1650. Trecento le professionalità che lavorano presso i centri accoglienza compreso i mediatori culturali. L’investimento a regime della Ue e dello Stato per i 2000 richiedenti asilo da accogliere sarà pari a circa 26 milioni anno con una ricaduta occupazionale netta di 400 unità oltre all’indotto. Ci piace, in occasione della giornata mondiale per la solidarietà con i migranti indetta dalle Nazioni Unite, indicare un provvedimento concreto atteso da tempo e ringraziare i dirigenti e i funzionari del Dipartimento Sviluppo, formazione e ricerca che hanno definito e attuato l’intervento, richiesto dal Coordinamento regionale politiche migranti, e che stanno lavorando – conclude – sui piani di formazione e riqualificazione di migliaia di migranti nei settori portanti dell’economia della regione”.

Benefit estrazioni petrolifere, replica del presidente Pittella

Per mutuare il titolo di un comunicato stampa pubblicato su Basilicatanet e inviato, presumo, a tutti gli organi di informazione per mano di un consigliere regionale di opposizione, è il caso di dire che “i lucani non dimenticheranno” ciò che in appena due anni la Regione Basilicata è riuscita ad ottenere dal Governo Renzi in tema di benefit collegati alle estrazioni petrolifere. Non dimenticheranno che nel 2014 stavamo letteralmente morendo asfissiati per effetto di una norma europea capestro, quella del “patto di stabilità”, che ci impediva di onorare gli impegni finanziari assunti con famiglie, lavoratori, imprese , pur avendo in cassa i soldi per farlo. E se in quella occasione, come si sa, ci siamo “salvati”, con buona pace degli sciacalli che già s’erano alzati in volo per banchettare sulle spoglie di una Giunta regionale data per sconfitta, è perché unendo la ferma determinazione a perseguire strade legislative e giuridicamente “forti” con la linea del dialogo con il presidente Renzi e il suo Governo, siamo riusciti a ottenere una deroga rispetto al patto di stabilità, che mai nessuno, prima di noi, s’era sognato di chiedere e, soprattutto, di ottenere. Purtroppo, non solo per il solito consigliere regionale che spara sciocchezze un giorno sì e l’altro pure, ma anche per un parlamentare in carica, che negli ultimi vent’anni è stato autorevole esponente di governo della nostra regione, quel risultato, unito ai tanti altri portati a casa nei mesi successivi, sembra aver innescato un rigurgito biliare e una perdita di lucidità politica. Per non dire altro. Solo chi è in mala fede, infatti, può far finta di non vedere il grande lavoro che insieme con i corpi intermedi, i sindacati, le parti datoriali, è stato fatto in questi due anni per uscire dall’angolo in cui la crisi della politica ci aveva relegato alla fine del 2013. A chi oggi sale in cattedra , dimenticando di aver ricoperto incarichi di governo che non mi pare abbiano lasciato una particolare traccia nella storia della Basilicata, vorrei ricordare che se non abbiamo perduto 240 milioni di euro della ex carta carburanti che rischiavano di andare in “perenzione” è perché un “gol” lo abbiamo segnato. Così come abbiamo mandato in rete una serie di altre palle vincenti. Tipo, la modifica dell’articolo 45 della legge 99/2009 che per tre anni ha consentito a due Regioni del Nord di mettere le mani nel nostro “tesoretto”. Per non parlare della trasformazione della carta carburanti in fondo di sviluppo, da un lato, e in strumento di sostegno al reddito degli ultimi e dei penultimi, dall’altro. Naturalmente, tanto chi sale in cattedra, pur non avendo i titoli per farlo, quanto il solito consigliere regionale che spara sciocchezze e livore ogni qual volta apre bocca, si son guardati bene dal mettere in evidenza che senza autorizzare un solo barile in più di petrolio rispetto a quelli previsti dagli accordi del 1998 e del 2006, siamo riusciti ad ottenere dal Governo Renzi ciò che gli altri presidenti del Consiglio ci avevano sempre negato. Vale a dire, il 30 per cento di Ires sulle produzioni aggiuntive rispetto agli 80 mila barili giorno del 2013. Giudichino i lucani se queste sono – o non sono – “vittorie” di cui andare fieri. Soprattutto giudichino i comportanti di quei consiglieri regionali che a Policoro – tanto per non cambiare – ci hanno riempito di improperi, insulti, gestacci, quando annunciavamo, insieme con i presidenti delle Regioni Puglia e Calabria, che in casi estremi avremmo fatto ricorso al referendum pur di bloccare le trivelle in mare, e che oggi rosicano di invidia perché ancora una volta ha vinto la linea del dialogo con il Governo nazionale. E’ proprio vero: i lucani non dimenticheranno. Alla faccia di chi sale in cattedra e di chi apre bocca per dire fesserie.

Marcello Pittella
Presidente della Regione Basilicata