L’intervento di Pittella in Consiglio regionale

Il presidente della Regione Basilicata: “La battaglia politica non può giocarsi in un campo senza regole, senza responsabilità etica. Bisogna avere pazienza e aspettare il giudizio definitivo della magistratura”

 “Ogni consigliere regionale voti la mozione di sfiducia liberamente e autonomamente, obbedendo alla propria coscienza. Ma il messaggio che voglio consegnarvi oggi è un altro: occorre inseguire il più possibile la verità altrimenti entriamo in una stagione di barbarie, in una giungla senza regole, senza etica, senza responsabilità”.
Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, intervenendo oggi in Consiglio regionale nel dibattito sulla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni.
“Purtroppo – ha aggiunto Pittella – il dibattito di questi giorni nato a seguito della inchiesta sul petrolio ha visto protagonista non la verità, ma la menzogna, non il giudizio ma il pregiudizio, non la profondità delle analisi, ma la superficialità. Di fronte a tutto questo sento il dovere di ricondurre il dibattito su altri registri per il rispetto alla istituzione che rappresento, per il rispetto dei cittadini lucani. E allora diciamo subito che non siamo noi a dover anticipare una verità giudiziaria. La verità deve dare fondo a una virtù rara che è la pazienza. Siamo in uno stato di diritto e quindi dobbiamo aspettare un pronunciamento definitivo della magistratura in cui ripongo la mia fiducia. E spero che i risultati di questa indagine ci consegnino una regione laboriosa, esente da inquinamento. E a oggi, il fatto stesso che il reato di disastro ambientale non venga contestato, mi lascia ben sperare. Ma dobbiamo avere pazienza cercando di non farci sedurre da una manciata di voti in più o da un titolo di giornale.
La legittima battaglia politica, per quanto aspra e dura, non può giocarsi su un campo senza regole, senza rispetto, seminando veleni e odio. In questo modo tradiamo i cittadini e le stesse istituzioni. Mi sarei aspettato che davanti a una narrazione scorretta e falsa della nostra regione ci fosse stata una levata di scudi da parte di tutti, di ogni schieramento politico. E invece siamo stati gli unici, io e la maggioranza che mi accompagna, a difendere ad alta voce la nostra regione, come se fosse solo un nostro problema. Difendere la nostra terra spetta a ogni cittadino, e ancora di più a ciascun rappresentante istituzionale, a partire dal presidente della Regione. Ed è anche per questo che stiamo da tempo mettendo in campo riforme che tutti si aspettavano da tanto, troppo tempo. Certo, potevamo fare tutto in un giorno, avremmo potuto velocizzare le procedure. Eppure molte cose importanti anche sul fronte ambientale le abbiamo fatte e le stiamo facendo. Basti pensare alla Fondazione di medicina guidata dal presidente dell’Istituto Superiore di sanità a cui abbiamo affidato la ricerca epidemiologica, basti pensare all’Arpab che stiamo dotando di intelligenze e di apparecchiature di altissima innovazione scientifica, alla certificazione del registro tumori e a tutte le altre azioni messe in campo negli altri settori, dall’agricoltura alla lotta alla povertà. Mi pare che il dibattito sia animato dalla assenza di volontà di approfondire e di riconoscere il minimo sforzo che stiamo compiendo. Si preferisce dire che in Basilicata gira tutto intorno al petrolio invece di ricordare che la nostra economia si basa principalmente sull’agricoltura, sulla cultura, sui turismi e che il 55 percento della produzione energetica in Basilicata arriva da fonti rinnovabili, e che la nostra regione è fra le poche in Italia ad avere un registro regionale dei tumori. E non deve dispiacere se l’Istituto superiore di sanità ci dice che in Val d’agri non c’è una incidenza di tumore maggiore rispetto ad altre regioni né mi faccio sedurre da uno studio secondo il quale a Corleto, dove non si estrae neanche una goccia di petrolio, vi è un aumento del 23 percento di tumori, solo perché ci sono stati due o tre decessi in più rispetto all’anno precedente.
Certo, dobbiamo fare di più e più velocemente. Oggi non chiediamo sconti, perché chi sbaglia paga. Non chiediamo elogi, né applausi. Chiediamo solo pazienza, rispetto della verità, senso etico più profondo. Noi continueremo a fare operazione verità, in ogni piazza e davanti a ogni cittadino”.

Potenza, seminario su acquisti della Pubblica Amministrazione

Nell’incontro organizzato da Regione e Anci, con la collaborazione della Consip, si parlerà del mercato elettronico e degli strumenti di e-procurement 

La Regione Basilicata (Dipartimento Presidenza-Ufficio Autonomie Locali e Decentramento amministrativo) e l’Anci Basilicata, in collaborazione con Consip S.p.A. (società per azioni del Ministero Economia e Finanze, MEF), organizzano un seminario, rivolto alle P.A., sul Programma di Razionalizzazione degli Acquisti della Pubblica Amministrazione, in cui verranno illustrati i contenuti del portale www.acquistinretepa.it e tutte le funzionalità disponibili per l’utilizzo degli strumenti di e-procurement, con particolare attenzione al Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione e al Sistema Dinamico di Acquisizione.
Nell’ambito di acquistinretepa.it, il Mercato Elettronico della P.A. (ex art. 11, comma 5 D.P.R. 101/02) è il mercato virtuale per gli acquisti della Pubblica Amministrazione, realizzato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze tramite Consip nell’ambito del Programma per la Razionalizzazione degli Acquisti nella P.A.
Il Mercato Elettronico garantisce alle Amministrazioni acquisti di beni e servizi di qualità, semplificando e standardizzando le procedure, riducendo i costi e assicurando la massima trasparenza e concorrenzialità.
Il seminario si terrà a Potenza il 21 aprile 2016 presso la Sala A del Consiglio Regionale, con inizio alle 9,15.  Dopo i saluti istituzionali di Vito Marsico, dirigente generale del Dipartimento Presidenza Regione Basilicata, e Salvatore Adduce, presidente di Anci Basilicata, introdurrà i lavori  Emilio Libutti, dirigente Ufficio Autonomie Locali della Regione. Il seminario proseguirà con la relazione di Marco Rossetti della Consip (Area Amministrazioni Territoriali Campania / Basilicata), che illustrerà il Programma di razionalizzazione degli acquisti della P.A., il portale acquistinretepa, gli strumenti di e-procurement, con un approfondimento del mercato elettronico della Pubblica Amministrazione.

Intervento di Pittella al meeting di chirurgia robotica

“La presenza qui e oggi del professore Giulianotti dell’Università dell’Illinois – ha detto il presidente della Regione Marcello Pittella inaugurando il meeting Chirurgia robotica al San Carlo – è emblematica. Perché dà il segnale preciso che una Regione piccola e virtuosa può connettersi ai vertici sul piano internazionale. Sono stati giorni duri e noi tutti ci dobbiamo sentire impegnati a difendere la Basilicata da una campagna massmediatica che ha tentato di distruggerci. Non è una questione che riguarda la mia persona ma una battaglia di libertà: e la libertà non è solo il lavoro che ci libera dal bisogno ma anche la conoscenza. Avrei voluto dire altre cose a Porta a Porta ma quando stai in una sede periferica staccano dallo studio ed è chiusa lì e quindi ogni volta che ho un microfono e un pubblico non perdo l’occasione per rilanciare la discussione” “Abbiamo numeri migliorabili – ha proseguito Marcello Pittella – e possiamo aumentare l’efficienza ma già oggi la qualità raggiunta dalla chirurgia robotica permette di collocare il San Carlo sul piano di un ospedale di rilievo nazionale. Alla luce di questa considerazione, il ridisegno dell’intero sistema sanitario a cui siamo chiamati dovrà accentuare la vocazione d’eccellenza dell’ospedale e redistribuire altre funzioni attraverso le diverse articolazioni. E’ significativa quindi la presenza oggi del Crob che rappresenterà sempre più il polo della ricerca scientifica lucana”. Per il presidente della Regione “non è pensabile, nei tempi della legge 161, avere l’ambizione di andare avanti con una rete ospedaliera di 18 strutture. Stiamo quindi lavorando per una riorganizzazione complessiva. Non è possibile che io debba essere messo sotto attacco a Matrix per la chiusura di un punto nascita che è abbondantemente sotto la soglia prevista. E in medicina le soglie non sono mai un problema economico ma di sicurezza del paziente, di qualità del servizio. E quindi andremo avanti su questa strada, facendo massa critica, integrando le strutture, non lasciando nessuno indietro”. “In questo scenario – ha aggiunto il presidente Pittella – la sfida dell’innovazione tecnologica è fondamentale. Abbiamo perciò siglato con il governo un accordo per 80 milioni di investimenti. Ma siamo anche convinti che un investimento fondamentale è quello sulle risorse umane. E vedere qui, in sala, presenti tanti giovani vestiti di blu [gli studenti dei corsi di laurea nelle professioni sanitarie, ndr] ci indica che è già in corso una significativa riallocazione dei compiti e delle funzioni”. Il presidente Pittella ha concluso il suo intervento consegnando una targa al professor Giulianotti, “un piccolo pensiero perché si ricordi della Basilicata con un sorriso”.

Benessere equo e sostenibile, l’intervento di Pittella

Il governatore lucano ha partecipato questa mattina nel capoluogo di regione all’evento per la presentazione di un progetto Bes realizzato dalla Provincia di Potenza per fotografare le dimensioni sociali ed ambientali del benessere, della diseguaglianza e della sostenibilità 

Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella è intervenuto questa mattina a Potenza alla presentazione del progetto “Bes-Benessere equo e sostenibile”, realizzato dalla Provincia di Potenza insieme ad altri 24 enti di area vasta, in collaborazione con l’Istat e con il Coordinamento degli uffici di statistica delle province italiane (Cuspi). Partendo dai dati statistici presentati nel corso dell’iniziativa, il governatore lucano si è lasciato andare ad un discorso carico di passione – e a tratti anche duro – a difesa “di una Basilicata che negli ultimi giorni è stata messa sotto assedio da un attacco mediatico”. “L’incontro di oggi – ha commentato Pittella – è veramente positivo, perché ci consegna un format ed un approccio che sono sicuramente adatti ad un contesto di società come quello in cui viviamo. Dobbiamo usare questo metodo sempre, in tutte le nostre azioni, favorendo la sintesi tra le diversità culturali, politiche e dei portatori di interesse, e promuovendo una maggiore collaborazione e collegialità. E’ un’ottima occasione – ha detto ancora – per parlare di merito e di elaborazione scientifica di dati, a valle di un lavoro meticoloso e puntuale e di un’iniziativa che va iscritta al presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi e alla sua squadra, al presidente dell’Istat Giorgio Alleva e al suo team. Ringraziamo tutti quelli che hanno contribuito al progetto, per averci consegnato un lavoro di dettaglio e di merito”. Il presidente si è poi soffermato “sul nodo ancora non sciolto tra verità e convenienza: quando c’è un elemento di difficoltà – ha spiegato – sono in molti a fuggire e a nascondersi invece di fare un’operazione verità. Le grandi riforme di sistema devono essere fatte con grande coraggio: questo vale anche per la nostra regione, per la nostra società: dalla scuola alla famiglia fino al mondo imprenditoriale, al sindacato e alla Chiesa. Il tema delle riforme e delle tutele – ha ribadito Pittella – è un altro nodo non sciolto nella nostra regione come nel nostro Paese. Ma per farle bisogna attenersi ai numeri, ai dati concreti, e bisogna censurare chi anima ad arte un dissenso, chi lo porta alle estreme conseguenze perché si vuole nascondere dall’assunzione delle responsabilità”. Pittella ha poi aggiunto che “in questi giorni nei quali abbiamo vissuto una ferita mortale per la regione, per vicende ascritte a responsabilità individuali e non collettive, mi rifiuto di fare di tutta l’erba un fascio, perché non è corretto per nessuno. Non capisco però come mai pochi siano intervenuti quando la Basilicata è stata messa sotto attacco mediatico. Ci sono stati titoli che hanno dipinto la nostra regione come la Terra dei fuochi. Ho letto di percentuali di incidenza di malattie oncologiche che non hanno nulla di scientifico, ho visto sedicenti studi affidati all’estemporaneità del momento in una delle più grandi operazioni disfattiste, veicolata anche attraverso i social. In tutto questo è giusto naturalmente che la magistratura vada avanti. Il problema della classe dirigente però – ha messo in chiaro il governatore – non si risolve attraverso il giustizialismo, non è leale e corretto. Chi ha sbagliato però è bene che paghi. In questi giorni – ha continuato – la mia è la reazione di un presidente che prova a ricucire un rapporto che si è interrotto con le comunità, recuperando solidarietà, partecipazione, ed anche una buona dose di coraggio e di audacia nel provare a non nascondersi quando c’è da assumersi responsabilità. Singoli gravi episodi vanno perseguiti, se esistono responsabilità. Ma la nostra regione e i nostri virtuosismi sono un’altra cosa”.

Inchiesta petrolio, la comunicazione di Pittella

Il presidente della Regione Basilicata è intervenuto in Consiglio regionale: “Rafforzando il sistema di controllo vogliamo ridare fiducia ai cittadini”.

 Faccio appello a tutti, alla Basilicata positiva, alle tante persone per bene di non alimentare il tritacarne mediatico e di attendere con serenità, con pacatezza, con senso di responsabilità il giudizio formale della magistratura a cui consegniamo la nostra fiducia più totale per il complicato lavoro che sta conducendo.
Lo ha detto in serata il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, intervenendo in Consiglio regionale in relazione all’inchiesta riguardante le estrazioni petrolifere in Basilicata.
“Quella di oggi – ha aggiunto Pittella – è una discussione che sicuramente va aggiornata sulla base degli sviluppi che via via emergeranno dall’indagine. Ma mi sia consentito, nel frattempo, esprimere in questa sede la mia grande, enorme amarezza per i colpi bassi che arrivano nei confronti della nostra regione che in questi due anni e mezzo è riuscita a porsi all’attenzione del mondo per Matera, per il lavoro sulla cultura, ma anche per la profonda azione di riforma messa in campo in un tempo molto complicato, sia per la difficile congiuntura economica sia per la continua transizione della politica.
Certo, il cammino da fare è ancora lungo, ma di chilometri ne abbiamo già macinato molti invertendo i numeri negativi che abbiamo trovato due anni e mezzo fa grazie a un lavoro animato da etica istituzionale e dall’obiettivo di dare un nuovo orizzonte di fiducia ai lucani, ai nostri figli.
L’amarezza è acuita dalla considerazione che la Basilicata è finita in una sorta di circo mediatico dai contorni eccessivamente politicizzati, non sempre rispettosi delle potenzialità che oggettivamente questa terra esprime.
Si badi bene: non sottovaluto il monito che già da tempo il procuratore capo nazionale della dda aveva consegnato alla Basilicata circa il rischio di infiltrazioni criminali legate alla imprenditoria ambientale e non mi sfugge che quanto accaduto ci spinge ad offrire alla magistratura massima collaborazione, responsabilità e fiducia totale. Ma alla magistratura chiediamo sommessamente di stringere i tempi per consegnare ai lucani una visione chiara su quanto accaduto.
Nel frattempo invito la politica a non alzare i toni, a non esasperare concetti, a non elaborare illazioni, a evitare di costruire sentenze prima ancora che queste vengano formulate perché è su altri campi che si gioca la battaglia se vogliamo consegnare al paese la immagine di una classe dirigente che oggettivamente prova a guadagnare terreno nel rapporto di fiducia con i cittadini, con etica e responsabilità, a modificare errori nel passato, a colmare vuoti e criticità.
Sono dispiaciuto quando qualche giornalista definisce la Basilicata come la regione del Cristo che si è fermato a Eboli, o del doroteo don Emilio Colombo, in senso dispregiativo perché bisogna riconoscere i meriti degli uomini di Stato. Così come è antipatico essere etichettati come coloro che sono stati condannati per rimborsopoli quando non c’è ancora una sentenza definitiva. Se saremo condannati ne prenderemo atto serenamente e con responsabilità. Ma al momento facciamo prevalere il buon senso e le prerogative di uno stato di diritto.
Sono, inoltre, molto preoccupato se l’ipotesi di disastro ambientale dovesse essere confermata. E chi di noi non lo sarebbe. E dico che se venisse confermata questa ipotesi non ci sarebbe alcuna attenuante per i responsabili. E noi abbiamo già dato disposizione al nostro Ufficio legale di costituire la Regione parte civile contro i responsabili di eventuali reati ambientali commessi ai danni della Basilicata. Ma prima di esprimere giudizi, prima di condannare persone occorre verificare, conoscere. Ed è questo il punto chiave: i controlli, la facoltà di esercizio dei controlli, delle effettive procedure possibili, delle mille competenze che si sommano in modo parcellizzato.

L’Arpab è nata nel ’99, abbiamo recuperato atti dal 2001 e dobbiamo andare avanti per comprendere cosa ha fatto e cosa eventualmente non ha fatto. Per quel che ci riguarda abbiamo cambiato i vertici per ben due volte in questo primo scorcio di legislatura. Lo abbiamo fatto con responsabilità per dare vigore alle attività di controllo. Comprendo bene che nella percezione dei cittadini non c’è fiducia in generale in alcuna istituzione.
L’Arpab probabilmente non ha raggiunto quel grado di efficienza che tutti ci aspettiamo. Ma anche per questo abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio Renzi di predisporre una legge di riforma delle arpa per renderle più efficienti e in grado di metterle grado di effettuare i controlli senza limiti. Ed è anche per questo che abbiamo provato, un po’ per provocazione, ad approvare oggi in giunta un ddl che recupera risorse in grado di innovare il parco tecnologico dell’Arpab e di iniettare nuove intelligenze. E stiamo pensando di costruire una struttura di missione chiedendo ad altri soggetti esterni di qualificata preparazione scientifica di accompagnarci in questo viaggio. Tutto questo per ridare serenità ai cittadini”.

Inchiesta petrolio, Pittella intervistato dal Tgr Basilicata

“Di fronte a una vicenda giudiziaria le istituzioni devono rispettare il difficile e complesso lavoro degli organi inquirenti anche attraverso un doveroso silenzio, dando diritto di difesa anche a chi viene accusato e offrendo la massima collaborazione perché venga fatta piena luce”. Lo ha detto questo pomeriggio il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, in un’intervista rilasciata al Tg3 Basilicata. “Le istituzioni – ha aggiunto Pittella – devono affrontare queste situazioni con senso di responsabilità, con pazienza, equilibrio ed etica”.
In merito alle questioni collegate al rapporto fra politica e petrolio Pittella ha sottolineato che “il governo regionale non può essere sordo di fronte alla domanda di lavoro che arriva dalle comunità locali e di fronte agli indici di povertà. Cosa molto diversa è piegare le procedure amministrative per soddisfare gli interessi di singoli. Questa è una pratica scorretta che va evitata con determinazione”.
Pittella è quindi intervenuto sui temi più prettamente ambientali. “Da 2 anni e 3 mesi, da quando il nostro governo è in carica – ha aggiunto il presidente della Regione – abbiamo fatto miracoli in termini di vicinanza alle popolazioni in relazione alla tutela della salute e dell’ambiente. Pensiamo, a titolo di esempio, a cos’era l’Arpab fino a poco tempo fa e pensiamo a cosa è oggi e, soprattutto, a cosa sarà domani con una implementazione degli investimenti finalizzati non solo ad aumentare le risorse umane e le professionalità, ma anche a innovare la dotazione tecnologica per rendere i controlli ancora più efficaci. Su questi argomenti la Regione Basilicata mantiene la schiena dritta. Siamo stati il primo governo regionale ad aver inviato una diffida all’Eni a seguito delle fiammate del centro oli di Viggiano, e abbiamo mantenuto un rapporto corretto con il governo nazionale e con le compagnie privilegiando innanzitutto la tutela dell’ambiente e la salute delle persone”.

Insediato l’Osservatorio regionale per il patrimonio culturale

L’organismo avrà un ruolo attivo nel monitoraggio e nella vigilanza relativamente al perseguimento degli obiettivi programmatici, in merito all’ efficacia dell’intervento regionale, nonché sul corretto utilizzo delle risorse pubbliche nel territorio regionale

Si è’ insediato, in prima seduta, l’ Osservatorio regionale per il patrimonio culturale ai sensi dell’art. 14 della nuova legge regionale sulla cultura (n. 27/2015), “fortemente voluta dal presidente Pittella e dal Consiglio regionale”.
L’Osservatorio – spiega l’Ufficio Sistemi culturali e turistici del Dipartimento Presidenza della Regione Basilicata – svolgera’ le funzioni di analisi delle informazioni sulla consistenza e sulla ubicazione dei beni culturali regionali , sulla domanda e sulla offerta culturale, sul funzionamento e sul rispetto degli standard minimi di funzionamento della qualità dei luoghi della cultura pubblici nonche’ sulle dinamiche economiche e sociali legate alla produzione e al consumo culturale.
Inoltre, l’osservatorio avrà un ruolo attivo nel monitoraggio e nella vigilanza relativamente al perseguimento degli obiettivi programmatici, in merito all’ efficacia dell’intervento regionale, nonché sul corretto utilizzo delle risorse pubbliche nel territorio regionale.
L’Osservatorio – sottolinea la nota dell’Ufficio Sistemi culturali e turistici – è’ dunque il luogo di coordinamento e di incontro tra i soggetti pubblici e privati che operano nel settore della cultura perché possa supportare la Regione Basilicata nei processi di definizione delle politiche settoriali e, in particolare, nella predisposizione dei Piani, nella definizione di standard di qualità dei servizi, nella predisposizione e nella attivazione di una carta dei servizi pubblici.
Con questo spirito e con soddisfazione per il lavoro fino qui svolto dalla Presidenza della Regione, hanno preso parte all’insediamento dell’Osservatorio Cristina Florenzano, su delega del Presidente della Giunta regionale, il dirigente dell’Ufficio competente, Patrizia Minardi, Elvira Pica, in rappresentanza del Segretariato regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per la Basilicata, i due componenti dell’Unibas rappresentativi dei poli territoriali (Antonio Lerra e Giovanna Iacovone), Salvatore Adduce in qualità di presidente dell’Anci regionale, Nicola Masini, in rappresentanza dell’Istituto per i beni archeologici e monumentali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).
Nel suo intervento, Cristina Florenzano ha esplicitato la scelta regionale di adottare tre leggi distinte nell’ambito delle politiche culturali derivante proprio dalla necessità di interpretare al meglio un settore complesso e in continua trasformazione, all’interno del quale l’Osservatorio può rappresentare l’organo propulsore.
La dirigente dell’Ufficio Sistemi culturali e turistici, Patrizia Minardi, invece, ha delineato il quadro generale nell’ambito delle politiche culturali regionali: con l’adozione delle leggi regionali 27/2015 (patrimonio culturale) e 37/2015 (spettacolo) – ha detto – si è cercato di definire i limiti e le competenze dei diversi ambiti culturali, evitando così di sovraccaricare la preesistente legge regionale 22/88 che continua, ad ogni modo, a concentrarsi sulle attività culturali e l’associazionismo.
L’Osservatorio, per lo svolgimento delle funzioni previste dalla norma, – ha aggiunto – può avvalersi di strumenti già messi a disposizione dalla politica culturale regionale, quali, ad esempio, la piattaforma virtuale del patrimonio culturale immateriale aggiornata agli anni 2015/2016, sempre modificabile ed implementabile, e il lavoro già svolto dall’Osservatorio regionale per lo spettacolo dal quale è possibile attingere informazioni e dati sulle presenza e sui dati occupazionali delle imprese culturali e creative della regione.
Il presidente dell’Anci Basilicata, Salvatore Adduce, ha proposto di organizzare un momento di approfondimento con i sindaci, in modo tale da ribadire la funzione strategica dell’amministrazione comunale nell’ambito della promozione del patrimonio culturale.
Antonio Lerra ha auspicato l’organizzazione di un’iniziativa aperta al pubblico, promossa dall’Osservatorio stesso, sulle politiche culturali per discutere di linee di indirizzo e programmatiche che coniughino attività culturali e qualità delle stesse.
Giovanna Iacovone ha riconosciuto l’importanza del ruolo dell’Osservatorio, condividendo l’opportunità di organizzare un incontro con i sindaci lucani. Inoltre, vista la recente riorganizzazione delle competenze tra Stato e regioni in merito alle biblioteche, ha avanzato l’idea di proporre al Ministero una forma di co-programmazione in materia di beni librari.
Elvira Pica ha espresso apprezzamento nei confronti dell’attività svolta finora e riconoscendo nella piattaforma dei beni culturali un importante punto di partenza per il lavoro dell’Osservatorio, ha specificato la necessità di stabilire le azioni prioritarie da porre in essere, quali, ad esempio, la realizzazione di una carta di qualità del patrimonio culturale.
Nicola Masini ha sottolineato il contributo che il Cnr può apportare attraverso la creazione di una task force di ricercatori che offra supporto nelle attività di analisi e valutazione dei dati.

Autonomie locali, domani un seminario a Calvello

Si svolgerà domani 1 aprile, a partire dalle 9, a Calvello nella sala convegni del convento di Santa Maria de Plano una giornata di studio sul Rendiconto della gestione dell’Esercizio 2015 . Il seminario è organizzato  dal Comune di Calvello in collaborazione con l’Ufficio regionale Autonomie Locali e Decentramento Amministrativo ed è rivolta agli amministratori, segretari e responsabili dei Servizi finanziari degli Enti Locali.
Dopo i saluti del sindaco di Calvello Mario D. Antonio Gallicchio e del dirigente dell’Ufficio Emilio Libutti, seguirà la relazione di  Daniela Ghiandoni, direttore Area Finanze del Comune di Ancona.

Sanità, da intesa Asp e S. Carlo rete delle “dimissioni protette”

Si seguirà passo dopo passo la presa in carico del paziente cronico dal momento del ricovero in ospedale fin dopo le dimissioni verso le strutture pubbliche e private o verso l’assistenza domiciliare 

Nasce la “Rete integrata dei servizi per la gestione delle dimissioni protette” grazie a un’intesa tra l’Asp e l’Azienda sanitaria ospedaliera “San Carlo”, che avvia un percorso comune di gestione del paziente. Un primo passo che intende coinvolgere tutte le strutture sanitarie regionali, sia pubbliche che private.
Il protocollo tiene conto delle radicali mutazioni in atto nel quadro epidemiologico. L’applicazione pratica inizialmente sarà curata dal Pronto soccorso e dai reparti delle due aziende e consentirà la visualizzazione dei posti letto disponibili e la prenotazione degli stessi.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina nella sala “Verrastro” della Regione Basilicata nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte il presidente della Regione, Marcello Pittella, l’assessore regionale alle Politiche della Persona, Flavia Franconi, e i dirigenti generali dell’Asp, Gianni Bochicchio, e dell’azienda ospedaliera regionale San Carlo, Rocco Maglietta.
“La collaborazione tra il San Carlo e l’Asp – ha detto quest’ultimo, aprendo i lavori – mira a rendere più vivibili sia l’ospedale che il territorio. Noi abbiamo un problema di fondo: l’ospedale è costruito e strutturato per gli acuti ma sono sempre più i pazienti cronici. Ricoveri troppo lunghi e inappropriati sono una criticità forte. E quindi puntiamo, con una forte sinergia con l’Asp, a restituire il paziente al territorio, alla cura domestica o nelle strutture specializzate”.
Il dg Asp Bochicchio ha preso la parola subito dopo che sono stati illustrati, attraverso slide, gli aspetti innovativi nella cooperazione interaziendale.  “I problemi di comunicazione con l’utenza – ha tenuto ad evidenziare – sono in via di risoluzione grazie ai nuovi sistemi informatici. E’ infatti possibile superare le criticità tra ospedale-territorio grazie a questo nuovo servizio integrato Asp-San Carlo.
Una volta dimesso il paziente, la struttura ospedaliera verifica la disponibilità di posti letto nelle altre strutture pubbliche o private, nel caso si renda necessario, altrimenti organizza la presa in carico da parte della famiglia organizzando l’assistenza domiciliare.
Questo vuol dire organizzare le risorse in cooperazione tra le aziende sanitarie che insieme rispondono alla domanda in termini di servizi erogati su richiesta dell’utenza.
L’Asp – come ha spiegato Bochicchio – ha poi previsto diverse app come l’eliminacode agli sportelli di prenotazione delle visite o pagamento ticket, così come il portale del Mmg, oppure la possibilità di poter fare la scelta del medico di base da casa. L’Asp è pronta ad affrontare il cambiamento che avviene per la medicina territoriale, il problema è fare promozione culturale”.
L’assessore Franconi ha rimarcato che l’iniziativa è un “servizio utile e necessario, che avvicina il territorio all’ospedale”. L’esponente della giunta Pittella ha detto ancora che “il nuovo Piano sociale di zona prevede un’integrazione fortissima tra il sociale e il sanitario” e che “la sanità va vista anche come luogo di informatizzazione, perché si crea più  trasparenza che giova all’informazione al cittadino”.
In conclusione, il presidente Pittella ha sottolineato come l’iniziativa illustrata rappresenti un segmento di un più ampio capitolo che è quello della riforma sanitaria regionale che sarà attuata entro la fine del 2016.
“La presentazione delle app – ha detto – ci consegna tecnicalità a dimostrazione dell’innovazione che stiamo mettendo in campo. Entro fine anno la Regione porterà a compimento uno sforzo straordinario per riorganizzare la domanda di salute e le sue risposte.
Con il mondo della sanità regionale dobbiamo portare avanti una battaglia culturale difficile e delicata. So benissimo che non sempre ciò è foriero di consenso. Non è importante il numero delle aziende sanitarie ma ciò che conta è l’idea di mettere in rete la sanità e l’emergenza-urgenza. Abbiamo bisogno di mettere mano al dialogo tra territorio e distrettualità.
Abbiamo da lavorare molto sul coordinamento regionale, coinvolgendo i medici di medicina generale. La loro ulteriore responsabilizzazione è fondamentale. Inoltre – ha proseguito – va posto un interrogativo sull’utilità dei medici di continuità assistenziale, un servizio che costa 23 milioni di euro all’anno in Basilicata. Il sistema sanitario va modificato in profondità e messo in sicurezza. Faremo fino in fondo la nostra parte. Serve una iniezione di fiducia al cittadino”.

A Tolve appuntamento “La sfida possibile” di Sviluppo Basilicata

Oggi pomeriggio alle 17.30, presso l’ex Convento Santa Maria Annunciata di Tolve, si rinnova l’appuntamento di Sviluppo Basilicata con il territorio (il primo incontro si è già svolto a Genzano di Lucania il 26 febbraio e il prossimo è previsto per il 15 aprile a Salandra) con l’obiettivo di approfondire il ruolo di Sviluppo Basilicata per la crescita dei territori lucani e di avvicinare le imprese agli strumenti finanziari agevolativi presenti in Basilicata.
L’incontro, organizzato dall’Amministrazione Comunale e da Sviluppo Basilicata, – spiega una nota –  ha lo scopo di informare imprenditori, aspiranti imprenditori e professionisti, riguardo ai diversi strumenti di finanziamento messi a loro disposizione. Sviluppo Basilicata è la società in house della Regione Basilicata che opera a sostegno dello sviluppo dei territori della nostra regione.
All’incontro, oltre al sindaco di Tolve, Pasquale Pepe, e all’amministratore unico di Sviluppo Basilicata, Giampiero Maruggi, interverranno Marco Ponzio, direttore Business Unit di Sviluppo Basilicata,  Giacomo Matteo, assessore alle Attività produttive del Comune di Tolve, Michele Somma, presidente della Camera di Commercio di Potenza.