Pittella su Agenzia Lab: “Un altro obiettivo raggiunto”

“L’Agenzia Lavoro e Apprendimento Basilicata accompagnerà le difficili sfide che abbiamo davanti sui temi del lavoro e della formazione delle competenze”

“La Regione Basilicata non vuole lasciare nessuno a piedi e per questa ragione vuole costruire un percorso sostenibile economicamente finalizzato a dare opportunità ai lavoratori precari in un quadro di regole certe, chiare e trasparenti”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, intervenendo in Consiglio regionale nel corso del dibattito sul disegno di legge relativo alla istituzione dell’Agenzia Lab (Lavoro e Apprendimento Basilicata) che riorganizza l’esistente sistema provinciale dei servizi per il lavoro e la formazione.
“Da quel che mi viene detto si tratta – ha aggiunto Pittella – della prima agenzia del genere in Italia che nasce lungo un percorso di massima condivisione con le parti sociali e con i lavoratori. Sappiamo bene che un percorso di riforme è difficile e che lungo questo cammino tutti possono fare errori. Ma se dovessimo fermarci a queste difficoltà e a questi errori non faremmo nulla e non daremmo ai cittadini le risposte che da anni, purtroppo, da troppi anni, si aspettano dalla politica e dalle istituzioni. Noi ci stiamo provando raggiungendo anche qualche importante risultato rispetto ad altre regioni che sono indietro rispetto a noi in questo cammino. Per questo credo che qualche volta dovremmo tutti insieme, a prescindere dalle singole collocazioni politiche, iniettare un sentimento di autostima fra i nostri concittadini utile a offrire una opzione di fiducia nel futuro e a continuare il percorso di riforme che abbiamo avviato”.
Il presidente della Regione si è quindi soffermato su alcuni temi emersi dal dibattito come la stabilizzazione dei precari in Regione.
“Stiamo provando – ha detto Pittella – a costruire una strategia a tappe forzate che, in un tempo molto difficile, ci consentirà di stabilizzare non meno di 100 precari. E’ un risultato assai positivo se consideriamo che sulle nostre spalle, sulle spalle della Regione, vengono riposte le speranze dei tanti lavoratori delle due province, dei comuni che non ce la fanno e che sono sull’orlo del dissesto. E tuttavia dobbiamo dire la verità innanzitutto a noi stessi e poi ai lavoratori: oggi siamo in un altro mondo dove bisogna fare i conti con regole sempre più stringenti e con risorse sempre più ristrette. Lo sanno i sindacati, lo sanno i lavoratori e dobbiamo saperlo innanzitutto noi: un tempo è finito. E per questa ragione abbiamo prorogato fino a tutto dicembre 2016 i contratti di assistenza tecnica ai fondi comunitari, e per questa ragione abbiamo deciso di affidare all’esterno questo servizio in modo che ciascun lavoratore possa mettere in gioco la propria esperienza, le proprie competenze. Non c’era altra strada e di questo dobbiamo essere tutti convinti. Il percorso che stiamo costruendo è fatto di regole e di chiarezza. E chi può dire che così è stato fino a questo momento? Io c’ero. E con me c’erano anche i sindacati, i lavoratori e qualche altro amministratore. Il Lab – ha concluso Pittella – nasce in questo contesto e con questa prospettiva nell’interesse soprattutto dei lavoratori. Sarà il braccio operativo che accompagnerà le difficili sfide che abbiamo davanti. Nessuno deve essere lasciato solo. E su questa strada si muove il nostro impegno quotidiano”.

Firmato il Patto per lo sviluppo della Regione Basilicata

 Cinque gli assi strategici individuati: infrastrutture, ambiente, lo sviluppo economico e produttivo, il turismo e la cultura, il welfare e la legalità per un investimento complessivo di circa quattro miliardi di euro.

Il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, e il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, hanno sottoscritto oggi, a Matera, il Patto per lo sviluppo della Regione Basilicata con la attuazione degli interventi prioritari e la individuazione delle aree di intervento strategiche per il territorio.
Cinque sono le principali Linee di Sviluppo e relative aree di intervento, concordate tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Basilicata: le infrastrutture, l’ambiente, lo sviluppo economico e produttivo, il turismo e la cultura, il welfare e la legalità per un investimento complessivo di circa quattro miliardi di euro.
1. Infrastrutture
Gli interventi che rientrano in questo settore strategico hanno l’obiettivo di migliorare la mobilità per lo sviluppo delle imprese e dei territori, realizzare gli interventi su strade e ferrovie funzionali allo sviluppo economico con una finalità di coesione e pari accessibilità alle diverse aree regionali. Essi rispondono alla rilevanza tutta particolare che il tema della connettività materiale ed immateriale assume in Basilicata in riferimento alle reti inter e sovra regionali. Il collegamento e l’apertura della Regione verso l’esterno riguarda ovviamente i collegamenti fisici, ma anche immateriali, ovvero il superamento di un ritardo nella banda larga ultraveloce, che penalizza lo sviluppo di una società dell’informazione pienamente funzionale.
2. Ambiente
In questo settore strategico sono compresi gli interventi che risolvono la procedura di infrazione 2007/2195, relativa alla gestione ordinaria dei rifiuti ed allo smaltimento dei rifiuti stoccati; le opere relative al sistema idrico integrato, nell’ambito della distribuzione e qualità delle acque, con particolare riferimento all’adeguamento e ottimizzazione dei sistemi di depurazione, il potenziamento delle strutture di depurazione nelle aree di insediamento industriale, nonché gli interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico.
3. Sviluppo economico e produttivo
Le azioni considerate strategiche per questo asse di intervento sono finalizzate a promuovere lo sviluppo produttivo, la crescita del sistema d’impresa e l’occupazione, attraendo investimenti sul territorio, in riferimento ai principali cluster regionali (Automotive, Aereonautico, Turistico), sostenendo le PMI per un rafforzamento produttivo, sia in ambito nazionale che ai fini dell’internalizzazione, realizzando aree produttive efficienti, ecosostenibili. La competitività strutturale del sistema produttivo lucano sarà rafforzata dal supporto alle attività di ricerca ed innovazione delle imprese.

4. Turismo e cultura
Le azioni considerate strategiche per questo asse di intervento, partendo da Matera Città della Cultura 2019, mirano a porre in campo sinergie tra la filiera culturale quella delle produzioni di qualità legate al territorio e l’industria della ricettività. In tale priorità viene confermato il ruolo essenziale del turismo come policy di sviluppo e crescita del territorio, ma soprattutto di creazione di nuovi posti di lavoro nell’intero indotto della creatività e della ricettività.
5. Welfare e Legalità

Gli interventi mirano ad incrementare e a rendere più incisivo il sostegno a forme di associazionismo operanti sul territorio regionale favorendo la partecipazione, l’inclusione e il pieno sviluppo della persona, valorizzando al contempo il potenziale di crescita e occupazione anche tenendo conto degli obiettivi fissati nel testo di riforma del cd terzo settore, perseguendo il bene comune ed elevare i livelli di cittadinanza attiva, coesione e protezione sociale.

Gli interventi saranno finanziati con risorse nazionali, dell’Unione Europea nonché mediante il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. A tal fine, le Parti si impegnano a dare attuazione ai contenuti del Patto mediante la messa a sistema delle risorse disponibili FSC 2007-2013 ed FSC 2014-2020, dei Fondi strutturali dell’Unione europea e delle risorse di cofinanziamento nazionale, delle risorse ordinarie nonché ricorrendo ad altri strumenti finanziari quali fondi rotativi, project financing; ecc., tenendo conto, oltre di quanto previsto e programmato nell’ambito del Programma Operativo 2014-2020 della Regione Basilicata (POR), anche dei Programmi Operativi nazionali (PON) rilevanti per gli ambiti di intervento oggetto del Patto.

I referenti del Patto sono l’Autorità Politica per la Coesione e il Presidente della Regione Basilicata.
L’Autorità Politica per la Coesione e la Regione Basilicata si avvalgono di un Comitato di indirizzo e controllo per la gestione del Patto” costituito da un rappresentante del Dipartimento per le Politiche di Coesione; un rappresentante del Dipartimento per la Programmazione e il coordinamento della Politica Economica; un rappresentante dell’Agenzia per la Coesione Territoriale; un rappresentante della Regione Basilicata. Il Comitato è presieduto dal rappresentante dell’Agenzia per la Coesione Territoriale.
L’Autorità per la Politica di Coesione, avvalendosi dei competenti dipartimenti, si impegna ad assicurare forme di immediata collaborazione e di stretto coordinamento, anche con il ricorso agli strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo. Si impegna, inoltre, a promuovere ogni utile iniziativa affinché le risorse finanziarie necessarie a sostenere l’attuazione di quanto previsto dal presente Patto siano effettivamente disponibili, per un’efficace attuazione degli interventi.
Il Presidente della Regione Basilicata, per quanto di competenza, si impegna ad assicurare il pieno conseguimento degli obiettivi del presente Patto, inclusi quelli di spesa.
Il Governo e la Regione Basilicata hanno convenuto sulla necessità di avviare un percorso finalizzato a sottoporre alla Commissione Europea una proposta di realizzazione di Zone Economiche Speciali (ZES), comprendenti anche le aree a specifica valenza culturale (Zone Culturali Strategiche a sostegno speciale), al fine di favorire la crescita economica delle aree identificate come le più idonee al rilancio degli investimenti esteri nel Paese.
L’accordo verrà sottoposto a verifica semestrale.

 

Patto per lo sviluppo della Regione Basilicata – Download del documento

 

INTERVENTO DI PITTELLA ALL’INCONTRO CON MATTEO RENZI

“Innovare e cambiare è faticoso ma noi ci stiamo provando”

“Gentili autorità, caro Matteo, innanzitutto grazie per essere qui e grazie per quanto stai facendo con il tuo governo. Saluto anche il sottosegretario Claudio De Vincenti che con un lavoro meticoloso ci ha consentito di essere qui stasera e di firmare il patto per la Basilicata”. Con queste parole il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha aperto il suo intervento al teatro Duni di Matera alla presenza del presidente del consiglio dei ministri, Matteo Renzi. “La tua presenza – ha aggiunto Pittella Rivolgendosi al capo del governo – ci conforta e ci accompagna. Ci dice che non siamo soli. Non siamo soli se ieri il Cipe da te presieduto stanzia 2,5 miliardi per la ricerca e uno per la cultura. Non ci sentiamo soli se la disoccupazione scende 11,4 percento, non siamo soli se si registrano 380 mila occupati in più e non siamo soli in Basilicata se le nuove assunzioni dei lucani residenti in italia nell’ultimo anno sono state più di 12 mila e se le assunzioni nuove dei soli lucani residenti in Basilicata sono state quasi 10 mila. Merito della riforma del mercato del lavoro, ma sono numeri che abbiamo il dovere di recuperare e conoscere. Governare il cambiamento è una fatica – ha aggiunto Pittella – significa scontrarsi quotidianamente con i sabotatori di ogni innovazione. Vai avanti presidente Renzi sulle riforme. E sappi che in tantissimi saremo in autunno ad accompagnarti nella sfida referendaria sulle riforme costituzionali. Ma si sa, la innovazione è una scelta coraggiosa, dimostrata in Italia, e in piccolo, da noi, da una piccola regione come la Basilicata, che ha saputo innovare e riformarsi in una sorta di laboratorio dell’azione pubblica, una regione cerniera che unisce e avvicina le sponde del mediterraneo, capace di spendere il 100 percento delle risorse comunitarie affrontando e superando declinazioni con tenacia. Questa è una terra fatta di persone perbene, di organizzazioni serie”. Pittella ha quindi consegnato una serie di numeri riguardanti la Basilicata e il Governo regionale. “Numeri che incoraggiano questo sforzo. Più 106 per cento di start up, 55 per cento in più di uso di fonti rinnovabili, disoccupazione passata dal 17 al 12 percento in questi due anni, più 150 percento di esportazioni grazie anche alla Fiat, siamo ultimi per fallimenti aziendali, 36 percento di assunzioni a tempo indeterminato, turismo d’eccezione con più 26 percento di arrivi, così come tutti abbiamo costruito insieme una stagione di infrastrutture immateriali, più 82 percento di copertura rete sulla banda larga, 9 milioni di euro investiti sul piano disabilità, 410 milioni di euro con la banca europea degli investimenti. Certo siamo anche regione che manifesta criticità per complessità di investimento. Sui controlli e sulla tutela della salute dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter fare di più e stringere un nuovo patto fra Governo e regione tra sostenibilità e sviluppo, indispensabile per una regione che si candida a essere pilota, sui turismi, su agroalimentare, su innovazione, su ricerca. Ed è molto interessata a intercettare investimenti su cui il governo nazionale sta lavorando. Noi siamo pronti a raccogliere la sfida e la tua presenza qui è il sigillo a questa nuova stagione. Vogliamo continuare su questa strada ed il patto per la Basilicata si muove su questa direzione individuando precisamente cinque aree di investimento, i cinque assi per lo sviluppo della nostra regione. Alla demagogia noi preferiamo il dialogo e l’ascolto, il reciproco rispetto perchè è la sola strada che ci fa raggiungere obiettivi chiamando a responsabilità tutte le regioni d’Italia e in particolare quelle del sud. Chiediamo a chi pensa di trincerarsi di pensarci bene perchè sarebbe il preludio di un isolamento non utile ad alcuno. E poi abbiamo Matera 2019 , il nostro fiore all’occhiello, un traino per tutta la Basilicata con più 61 percento di arrivi da un anno a questa parte. Vogliamo far diventare la Basilicata un sistema che ruoti intorno a Matera e alle sue straordinarie potenzialità. Ma non basteranno trasporti più facili se il pensiero meridionale resterà lento e ancorato al passato. Matera2019 è capacità di condividere una cultura della innovazione e della legalità, della fiducia e della cooperazione, della trasparenza e della responsabilità. Dobbiamo investire sul futuro rompendo i dogmi di un passato troppo sonnolente. Occorrono lavoro, fatica, talento. Cose che in questa nostra terra non mancano”.

Pittella, presentato Patto per la Basilicata

 Lunedì la firma con il presidente del Consiglio Matteo Renzi. La proposta cuba oltre 4 miliardi di euro. Già accordati oltre due miliardi per il primo biennio

Infrastrutture, ambiente, sviluppo produttivo, turismo, welfare e legalità. Sono questi i cinque assi portanti che la Regione Basilicata sottoporrà all’attenzione del presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, che, secondo un programma in via di definizione, il 2 maggio giungerà a Matera per proseguire poi verso Maratea, maltempo permettendo. Il Patto per la Basilicata sarà sottoscritto nella stessa giornata.
Le linee in esso contenute sono state illustrate questa mattina nel corso di una conferenza stampa dal presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, presente l’assessore alle Politiche della Persona Flavia Franconi.
“Il Patto per la Basilicata – ha spiegato il governatore – mette in campo una nostra proposta che cuba poco più di 4 miliardi di euro. Sono stati già accordati per il primo biennio un miliardo e 633 milioni di euro di risorse ordinarie rivenienti dal Fondo di coesione, dal Pon 2014/2020 e dal Por 2014/2020. A queste voci si vanno ad aggiungere 565 milioni di euro, quale primo acconto pari al 50 per cento di un finanziamento complessivo di oltre 1 miliardo e 100 milioni di risorse rivenienti da Fsc 2014-2020. Inoltre, il patto  per la Basilicata verrà integrato con una quota significativa dal piano triennale per le infrastrutture gestito da Anas.
“Il Patto per la Basilicata è inserito nel più complessivo Piano per il Sud, esperimento inedito – ha proseguito Pittella – che il governo nazionale sta mettendo in campo sulle scelte strategiche che le Regioni hanno individuato attraverso uno sforzo sinergico per concentrare le risorse, ottimizzare i tempi e le capacità amministrative. Per la Regione, e in particolare per ciò che ci riguarda, il Patto è un banco di prova di prova significativo che il governo vuole testare da qui ai prossimi due anni”.
Fra le infrastrutture che beneficeranno del Patto vi sono le direttrici viarie Matera-Ferrandina, la Murgia Pollino, la Potenza Melfi e l’intero percorso della Basentana, per la quale la Regione ha già investito 70 milioni di euro di risorse proprie. Non mancano investimenti per migliorare il trasporto ferroviario sia delle Ferrovie dello Stato che delle Fal. Rilevanti anche le infrastrutture immateriali, tra cui la banda ultra larga, la scuola digitale e la cartella elettronica in sanità.
Per ciò che concerne il tema ambientale, Pittella ha detto che “il Patto consentirà di mettere a norma tutti i depuratori e incidere significativamente sul ciclo dei rifiuti”.
Nel corso della conferenza stampa il presidente ha voluto ribadire che durante il suo mandato non è stata concessa alcuna nuova autorizzazione per l’estrazione di idrocarburi. Tutto ciò che è in essere, come ha chiarito il dirigente generale del Dipartimento Ambiente Carmen Santoro, riguarda l’attuazione delle  autorizzazioni contemplate nel vigente programma di lavori della concessione Val d’Agri approvato con decreto ministeriale del 23 gennaio 2012, sulla base dell’intesa regionale espressa con delibera della giunta regionale 1177 del 2011, che ha aggiornato il precedente programma del 2005.
Per quanto riguarda la questione specifica ambientale della Val d’Agri, Pittella ha informato di aver investito il governo Renzi della necessità di una riforma delle Arpa nazionali, aggiungendo di aver richiesto una specifica deroga per la Basilicata, interessata  da un Centro Oli unico per complessità nel suo genere a Viggiano.
Il Piano per la Basilicata prevede anche un finanziamento per Matera 2019 pari a 50 milioni di euro.
Infine, nella conferenza stampa è stata affrontata la vicenda che riguarda la relazione del presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, circa alcune incongruenze emerse che avrebbero riguardato procedure d’appalto della sanità lucana negli anni scorsi.
A tal proposito il Presidente Pittella ha affidato al dirigente generale della Stazione Unica appaltante della Regione Basilicata, Raffaele Rinaldi, la parola per prospettare sinteticamente i contenuti dei rilievi mossi dall’Anac, a partire dalla genesi dell’attività ispettiva svolta e relativa in particolare alla gestione di contratti di servizio delle Aziende sanitarie riferiti al periodo temporale dal 2008 al 2015.
E il Dg a tal proposito si è soffermato in particolare sulle attività poste in essere dall’attuale governo regionale che, dopo l’istituzione della Stazione Unica Appaltante avvenuta  con legge regionale dell’agosto 2014, proprio nel corso 2015 ed a partire da maggio, ha dato un significativo impulso alla effettiva costituzione della stessa, la cui azione in questi ultimi mesi, dopo le necessarie e propedeutiche azioni di sistema, ha consentito di avviare anche alcune di quelle gare di appalto che in passato non sono state effettuate dalle aziende sanitarie o i cui contratti sono giunti in scadenza proprio in coincidenza con il periodo di nascita della Sua. L’azione del Governo regionale, proprio nelle prossime settimane, produrrà ulteriore decisivo e poderosa azione per dare impulso al rafforzamento dell’organico della Stazione Unica Appaltante e consentire così una decisiva accelerazione sulle procedure di gara.

Messaggio di Pittella a mons. Vincenzo Orofino

“La sua esperienza pastorale, unita alle innegabili doti di grande umanità e saggezza, contribuiranno al dialogo tra la Chiesa, la società e le istituzioni”

Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha inviato un messaggio di augurio al nuovo vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro, mons. Vincenzo Orofino.
“Esprimo compiacimento – ha detto Pittella – per la nomina di mons.Orofino, che torna nella sua diocesi di origine per guidare la comunità cristiana. La sua esperienza pastorale, unita alle innegabili doti di grande umanità e saggezza, contribuiranno al dialogo tra la Chiesa, la società e le istituzioni e a quella collaborazione necessaria per superare le difficoltà e i problemi del territorio.
L’attenzione che mons. Orofino ha sempre dimostrato verso “gli ultimi” e gli emarginati è in sintonia con le azioni che questa Amministrazione regionale cerca di mettere in campo per sostenere le fasce deboli della società. Sono certo che in continuità con i suoi predecessori, persevererà nell’opera di confermare la Chiesa di Tursi-Lagonegro come luogo che promuove e difende la dignità umana. Al nuovo presule vadano le mie più sentite congratulazioni e gli auguri di buon lavoro”.

“Il sud, da problema a risorsa per il Paese”: intervento Pittella

“Il sud, da problema a risorsa per il Paese. La svolta delle politiche del Mezzogiorno”, intervento del presidente Pittella
Negli ultimi venti anni le distanze tra nord e sud non solo non sono rimaste ferme, ma il gap è aumentato. Per la prima volta nella storia della Repubblica dopo tanti anni, si ritorna a pensare al Mezzogiorno come risorsa, con un progetto dove tutte le istituzioni insieme, dovranno collaborare per una strategia comune. Se ne è discusso ieri a Pignola nell’iniziativa che ha voluto lanciare il sindaco Gerardo Ferretti sul tema: “Il sud, da problema a risorsa per il Paese. La svolta nelle politiche del Mezzogiorno”. Un confronto molto partecipato a pochi giorni dall’arrivo di Renzi a Matera, che con il presidente Pittella firmerà il Patto per il sud.
Nel suo intervento il presidente Pittella, ha ribadito l’importanza di tornare a incontrarsi e ha sottolineato la necessità di sciogliere tre grandi nodi. Il primo riguarda, l’Europa, il Mezzogiorno e il Mediterraneo. Il secondo il rapporto tra Regioni e il nuovo Meridionalismo. L’ultimo, invece, sulla capacità di fare democrazia dei partiti. “Diventa complicato – ha spiegato il governatore – il mero sviluppo di una regione del sud se non è connesso con le altre regioni del Mezzogiorno e del Mediterraneo, tanto con i paesi che si affacciano in Africa quanto i Balcani.”.
Per provare con il governo, a scrivere una pagina nuova attraverso il Patto per la Basilicata, il presidente della Regione ha insistito sulla necessità di occasioni di confronto.
“Una Basilicata che guarda più in là – ha evidenziato – e che costruisce insieme alle altre regioni, il secondo nodo. Quello che non si è riusciti a fare dagli anni ‘70 a oggi, quando da un sano regionalismo si è passati a competenze non proprie delle Regioni, che hanno portato a un debordante spreco di risorse finanziarie. Per questo – ha detto ancora – oggi registriamo una spinta a centralizzare alcune delle competenze strategiche.
Il patto per la Basilicata all’interno del Patto per il sud , mette a nudo la nostra capacità di fare sistema. Non si può pensare alla piattaforma logistica di Ferrandina se non si potenzia il porto di Taranto, e quindi se la vicina regione non sposa con noi, questa infrastruttura. Puntare sulla vera cooperazione interregionale che nel passato non c’è stata. Serve un nuovo approccio – ha insistito Pittella- se non si vuole correre il rischio di non cambiare mai più. Nel primo biennio dovremo recuperare le risorse per fare le cose prioritarie per la nostra regione – ha detto Pittella – innanzitutto le infrastrutture. ll Mezzogiorno, è considerato finalmente come un valore aggiunto non solo per l’Italia ma per l’Europa”. Su questo, Pittella ha invitato tutti a guardare “il bicchiere mezzo pieno”.

“Il Sud, da problema a risorsa per il Paese”: confronto a Pignola

E’ dai territori che devono partire spunti di riflessioni. E’ stato Pignola, il primo dei comuni lucani demograficamente in crescita, ad ospitare ieri, su iniziativa del suo primo cittadino Gerardo Ferretti “Il Sud, da problema a risorsa per il Paese. La svolta nelle politiche del Mezzogiorno”, a pochi giorni dalla sigla del Patto per il sud a Matera.
Il futuro del Mezzogiorno non dipende solo da risorse che saranno assegnate, ma soprattutto dalla capacità delle classi dirigenti dei territori. In sintesi il messaggio riportato alla platea dal moderatore e consigliere provinciale Angelo Summa, del parlamentare Luigi Famiglietti membro della Commissione Affari Costituzionali assente per motivi istituzionali.
Il sindaco Ferretti, ha tracciato le peculiarità del Comune che si trova ad amministrare e della necessità di fare sistema con gli altri. Oltre alla crescita demografica in controtendenza rispetto agli altri paesi, l’amministrazione è riuscita a realizzare i progetti di Banda larga, scuola 2.0.,massima solidarietà per ospitalità migranti, prima per reddito procapite, virtuosa nella raccolta differenziata. “Il sud – ha detto – sarà una risorsa importante per il paese. L’obiettivo di incontri come questo è quello di individuare insieme soluzioni importanti per favorire un processo di sviluppo coerente e sostenibile, capace di proiettare il Mezzogiorno verso l’Europa e il Mondo”.
Giuseppe Soriero del Comitato di Presidenza della Svimez e autore del libro “Sud, vent’anni di solitudine”, ha tracciato le difficoltà del Mezzogiorno spingendo per una maggiore concentrazione degli investimenti e per una cooperazione virtuosa rispetto alla dissipazione perversa dei finanziamenti pubblici degli ultimi venti anni. Il suo volume racconta le difficoltà di comunicazione per l’assenza di risposte su strade, ferrovie e infrastrutture. Scelte che hanno indebolito l’economia meridionale. “Oggi il governo concentra più attenzione al sud. La Svimez che si muove per suscitare più larghe adesioni allo sviluppo del sud, prende atto con soddisfazione della sponda importante”.
Anche il consigliere regionale Vito Santarsiero ex rappresentante dell’Anci e oggi nel comitato dell’Agenzia di Coesione del territorio, ha portato al tavolo la sua esperienza e il fallimento del federalismo. “Solo oggi riusciamo a riportare attenzioni agli enti locali. Mi ha colpito la prefazione del libro di Soriero nella quale Romano Prodi evidenzia i fallimenti e ritorna a dire che la vera priorità sia la questione meridionale al centro agenda italiana.
Dopo l’intervento del governatore lucano Marcello Pittella, quello di Angelo Rughetti, Sottosegretario alla Pubblica Amministrazione. “Se vogliamo ricominciare a ridare speranza – ha detto – abbiamo la necessità che tutto il paese partecipi alla ricostruzione per un progetto comune. Il Mezzogiorno non è un tema, un settore. Non si porta l’alta velocita dopo Salerno perché dobbiamo ridurre il dualismo. Perché è giusto, perché la comunità è una sola e gli interventi si fanno dove c’è più bisogno. Non c’è cambiamento concreto senza la politica, ma come strumento a servizio delle comunità”.

Sopralluogo su stato avanzamento lavori “Città della Pace”

Un sopralluogo per monitorare lo stato di avanzamento dei lavori del cantiere lì dove sta per sorgere la “Città della Pace”, un centro per le attività formative e la prima accoglienza dei rifugiati, a Scanzano Jonico. A prenderne parte, questo pomeriggio, insieme al direttore della Fondazione Città della Pace, Valerio Giambersio, anche l’assessore regionale alle Politiche per la persona, Flavia Franconi, che si è complimentata con la struttura per l’ideazione del progetto e le sue finalità.
Dopo la realizzazione della struttura e le finiture esterne, realizzate con un primo appalto finanziato dalla Regione Basilicata attraverso un APQ, si procederà al completamento di un primo lotto del centro con 1,5 milioni di ribasso d’asta. Con un finanziamento Inail, invece, si concluderanno i lavori della restante parte.
La Città della Pace per i bambini in Basilicata nasce da un’idea di Betty Williams, premio Nobel per la pace 1976 che, nel 2003 durante la mobilitazione popolare in risposta al progetto di localizzare un deposito di materiale radioattivo in Basilicata a Scanzano Jonico, intervenne a sostegno di un utilizzo alternativo di questo territorio.
La struttura, in fase di realizzazione nel quartiere Terzo Cavone di Scanzano Jonico, prevede al suo interno un centro di servizi, dotato di sala conferenze, biblioteche, laboratori e foresterie che, al termine dei lavori, sarà un ulteriore supporto alle attività di accoglienza ed integrazione.
Al termine della visita di oggi è stato inoltre illustrato il progetto dell’architetto di fama mondiale, Mario Cucinella: alloggi per rifugiati che costituiranno un villaggio ecologico per accogliere i bambini e le loro famiglie. Uno dei quali sarà realizzato proprio accanto al centro della Città della Pace.
E l’11 maggio, su invito di Betty Williams, si terrà presso la sede Fao a Roma un incontro per ratificare l’accordo che vede due imprenditori privati impegnati a finanziare interamente il progetto di casa accoglienza di Cucinella, da donare poi al Comune di Scanzano. Si tratta di un prototipo innovativo, sostenibile, esportabile in tutto il mondo.

Simonetti (Politiche migranti) su Progetto Europeo In.To.Eu.

Le iniziative messe in campo in Basilicata hanno riscosso interesse nei partner di Albania, Grecia e Spagna 

“Il confronto e lo scambio di esperienze sui temi dell’accoglienza dei migranti articolato a Palazzo San Gervasio nel corso della prima iniziativa del progetto europeo In.To.Eu determineranno misure concrete per migliorare gli interventi in atto, in particolare nelle attività del settore agro alimentare e nel lavoro di cura nelle aree interessate”. Lo riferisce Pietro Simonetti (Coordinamento Politiche Migranti della Regione Basilicata) a margine della presentazione del progetto.
“Si tratta di comparti che utilizzano prevalentemente braccianti. Le modalità di reclutamento, attraverso la prenotazione e l’iscrizione presso i centri per l’impiego, la lotta al caporalato – prosegue Simonetti – hanno riscosso l’interesse dei rappresentanti delle città coinvolte in Albania, Spagna e Grecia. Lo strumento della prenotazione degli assistenti domiciliari, per intrecciare domanda e offerta verrà sperimentata in Basilicata e Albania. Lo stesso modello di accoglienza diffusa sul territorio lucano, in fase di attuazione con i  bandi delle prefetture di Potenza e Matera per circa 1500 posti, prevalentemente in appartamenti e piccole strutture in 34 comuni della Basilicata, ha trovato spazio nella discussione e apprezzamento per i contenuti innovativi. Tutto questo comporta che  le Prefetture di Potenza e Matera diano attuazione al piano concordato con la Regione, con l’assegnazione degli appalti dell’ultimo bando. L’attuazione del piano permetterà alle parti impegnate nel progetto europeo di valutare gli esiti delle innovazioni del piano lucano nella prossima sessione internazionale e per la redazione di proposte e misure da richiedere alla Commissione Europea, che segue con attenzione il progetto, e allo stesso Governo Italiano. Nel corso dell’incontro – evidenzia Simonetti – sono stati anche illustrati i contenuti del prossimo intervento nella campagna di raccolta dei prodotti ortofrutticoli a partire dall’area del Bradano con l’aumento dei posti letto e la bonifica dei centri abusivi di Boreano e le Mattinelle e dei controlli ispettivi relativi alle assunzioni ed alla registrazione delle effettive giornate di lavoro e dell’applicazione dei contratti  e delle leggi ed il contrasto al caporalato”.

Commissione bicamerale sui rifiuti, audizione Pittella

Il governatore lucano è stato ascoltato questa mattina a Potenza dalla delegazione di parlamentari, che conclude oggi la visita in Basilicata per far luce su alcuni aspetti connessi a presunti illeciti ambientali 

Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella è stato ascoltato questa mattina a Potenza, nella sede della Prefettura, dalla Commissione bicamerale d’inchiesta sulle attività connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali ad esse correlati. Il governatore lucano è arrivato poco prima delle 9 all’appuntamento con l’organismo di parlamentari, presieduto dal deputato Alessandro Bratti e che oggi ha concluso la sua visita in Basilicata iniziata mercoledì scorso. Della delegazione regionale facevano parte, tra gli altri, l’assessore della Basilicata all’Ambiente, Aldo Berlinguer, alcuni funzionari e dirigenti, il capo di Gabinetto Gerardo Travaglio e i direttori generali della Presidenza della giunta, Vito Marsico e del Dipartimento Ambiente, Carmen Santoro. L’audizione in Commissione è durata circa un’ora e mezza. “Abbiamo risposto – ha detto il governatore Pittella – a tutte le domande relative all’esercizio dei controlli e alle scelte politiche di prospettiva, che la Regione Basilicata sul versante della tutela dell’ambiente e della salute ha inteso e intende fare. Abbiamo potuto sottolineare come abbiamo, noi per primi, investito 40 milioni di euro: otto milioni di euro all’anno almeno per i prossimi quattro, più dieci milioni tra tecnologia e personale per implementare Arpab, affinché possa svolgere le funzioni di controllo che le spettano per norma. Abbiamo anche immaginato più complessivamente e consegnato – ha proseguito il presidente – la visione ambientalmente avanzata che abbiamo per questa regione. Abbiamo inoltre spiegato alla commissione che cosa stiamo facendo sulla materia, accelerando sui Siti di interesse nazionale (Sin), impegnandoci fortemente sulla raccolta differenziata, lavorando sul sistema di depurazione. Il brand ambientale, insomma, è l’asset strategico della nostra regione. Ci sono, ovviamente, responsabilità alle quali non ci sottraiamo: ma è inutile fare la storia di queste responsabilità, ci porterebbe troppo lontano”. “Abbiamo potuto chiarire – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Aldo Berlinguer – alcuni aspetti che sono emersi dalla stampa e che sono oggetto di indagine della magistratura. E’ stato un dialogo franco, aperto, con interventi e domande di tutti i componenti della delegazione di parlamentari. Spero che l’iniziativa serva a fare chiarezza su tante questioni. Un dato però è chiaro: in Basilicata dobbiamo imparare da questa vicenda e portare a livello nazionale un problema irrisolto, che è quello dei mezzi umani e materiali da dedicare alla tutela dell’ambiente. Auspicherei che lo Stato non sia rappresentato solo dal Ministero dello sviluppo economico, ma anche da quello per l’Ambiente, con dotazioni straordinarie in termini di professionalità, che siano dotate di competenze specifiche in questa materia. Il Centro Olio – ha sottolineato Berlinguer – esiste solo in Basilicata: una struttura del genere, di una tale complessità non c’è in nessuna parte d’Italia. Se lo Stato non ci doterà di competenze e strumenti straordinari, temo che annasperemo sempre in questa condizione di affanno”.