La Regione omaggia il ricercatore Marcello D’Amelio

“La Basilicata ha bisogno di tanti ragazzi come te, bravi capaci e intraprendenti. Sei un’eccellenza internazionale, sono orgoglioso di te. Da collega e da corregionale. La tua intelligenza e le tue mani sono particolarmente importanti”.

Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella rivolgendosi in collegamento via Skype con la sala Verrastro della Regione, al dottor Marcello D’Amelio, coordinatore dell’equipe di ricercatori che ha recentemente scoperto una possibile via per la cura dell’Alzheimer. Lucano di Montemilone, D’Amelio ricopre il ruolo di professore associato di Fisiologia umana e Neurofisiologia presso l’Università Campus Bio-medio di Roma, con la sua equipe, ha scoperto il coinvolgimento di diverse aree del cervello nell’insorgenza di questa malattia.

“La ricerca – ha aggiunto il presidente Pittella – è il futuro delle nuove generazioni. Essa ci allunga la vita in proiezione”.

Accogliendo il monito lanciato dal giovane ricercatore circa l’importanza di sostenere finanziariamente la ricerca, il governatore lucano ha concluso dicendo “che il compito delle istituzioni è quello di riscrivere un nuovo welfare, attraverso la ricerca e l’innovazione tecnologica. Tante sfide ci attendono. Per quanto ci riguarda faremo la nostra parte e rilanciamo il tema insieme all’assessore Franconi sui tavoli nazionali”.

L’equipe coordinata dal medico lucano, in particolare, ha evidenziato che la morte delle cellule cerebrali deputate alla produzione di dopamina provoca il mancato arrivo di questa sostanza nell’ippocampo, causandone il “tilt” che genera la perdita di memoria. Lo studio è stato appena pubblicato su prestigiose riviste scientifiche internazionali e, secondo gli esperti, si tratta di una scoperta storica che può portare alla cura per l’Alzheimer”.

MARCELLO-damelio

Dal coord. migranti della Basilicata intensificato il contrasto al caporalato

Sono state intensificate, nelle ultime settimane, le attività di contrasto al caporalato da parte degli organi ispettivi e per la programmazione dei servizi da attivare nelle aree del Bradano e del metapontino in vista dei picchi di lavoro stagionale per le campagne che vedono, in particolare, il reclutamento dei lavoratori stagionali.

A seguito della riunione del tavolo di coordinamento effettuato nella Prefettura di Potenza con la partecipazione di tutte le parti firmatarie del protocollo regionale, sono stati definiti tempi e modalità delle misure di accoglienza e dei relativi servizi da assicurare. Dal prossimo 1° maggio sarà possibile utilizzare l’iscrizione alle liste di prenotazione in particolare presso i centri dell’impiego di Lavello e Policoro, con i sistemi tradizionale via web, lavoratori e datori di lavoro potranno utilizzare servizi già sperimentati negli scorsi anni.

Questa misura renderà possibile la programmazione dei servizi e della accoglienza anche per il trasporto, l’assistenza sanitaria e quanto previsto dal protocollo sperimentale in materia di sicurezza sul lavoro e l’applicazione dei contratti di lavoro e la lotta al caporalato dopo l’approvazione della nuova legge di contrasto al lavoro, che prevede misure nuove in materia di flagranza di reato per caporali e imprese che utilizzano gli stessi.

In tutto il 2016 nell’area Alto Bradano sono stati assunti 1.371 lavoratori extracomunitari, 1.121 nell’agroalimentare; mentre sono stati 7mila nel comparto agricolo del Metapontino in aggiunta agli 8mila lavoratori comunitari.

Buoni per servizi socioeducativi: ampliata la platea dei destinatari

Al fine di migliorare l’efficacia dei Buoni per l’accesso ai servizi socioeducativi della prima infanzia, la Giunta regionale ha approvato alcune modifiche agli articoli 5 e 7 dell’Avviso pubblico. In particolare sono stati modificati i parametri e le soglie Isee di reddito familiare e i punteggi relativi alla fragilità economica.

La concessione di Buoni Servizio, per l’anno educativo 2016-2017 consiste in un titolo di spesa che le famiglie lucane che possono utilizzare liberamente per la fruizione dei servizi socioeducativi destinati alla prima infanzia ed erogati da strutture pubbliche o private in possesso degli standard richiesti. Il valore dei Buoni servizio consiste in un contributo economico calcolato in base alla situazione ISEE del nucleo familiare richiedente, il cui importo non potrà in nessun caso eccedere il costo che il destinatario è tenuto a corrispondere al soggetto gestore che eroga i servizi socioeducativi previsti.

Con il provvedimento della Giunta viene innalzato da 3 a 9 mila euro il reddito familiare Isee per la copertura del 100% dei costi dei servizi. L’incremento deliberato si ripercuote per tutte le altre fasce previste, sino alla soglia minima di 30 mila euro per la copertura del 50% del costo dei servizi. La rimodulazione del punteggio per stabilire la fragilità economica dei destinatari prevede che alle famiglie con reddito familiare Isee fino a nove mila euro di vengono attribuiti 60 punti. I punteggi decrescono per tutte le altre face previste, sino all’ultima che comprende famiglie con reddito Isee tra i 21.001 e i 30.000 euro, alla quale viene attribuito un punteggio di dieci punti.

I Buoni Servizio possono essere utilizzati per: i nidi d’infanzia; i servizi educativi integrativi al nido come centri per bambini e genitori, spazi gioco e servizi in contesto domiciliare; servizi ricreativi come baby parking, spazi riservati al gioco. La domanda può essere presentata dai genitori del bambino (0-36 mesi), residenti in uno di Comuni della Basilicata. Alla data di presentazione della domanda, il genitore o tutore dovrà essere in possesso dell’iscrizione ad un servizio socioeducativo per la prima infanzia. Il valore dei Buoni Servizio consiste in un contributo economico calcolato in base alla situazione ISEE del nucleo familiare richiedente. I destinatari non potranno usufruire di altre forme di contributo per lo stesso servizio. I Buoni Sevizio non sono trasferibili e non è consentita la cessione a persone diverse dal destinatario.

Con lo stesso provvedimento è stato infine differito dal 15 aprile al 15 maggio 2017 il termine ultimo per la presentazione della richiesta online.

Approvate in Giunta linee guida per impianti fonti rinnovabili

La Giunta Regionale ha approvato le linee guida per il corretto inserimento nel paesaggio degli impianti alimentati da fonti rinnovabili con potenza inferiore ai limiti stabiliti dalla tabella A) del D.Lgs. n. 387/2003.

Con questo provvedimento si completa l’iter procedurale di regolamentazione del settore iniziato con l’approvazione Legge Regionale 30 dicembre 2015, n. 54 per gli impianti di grande taglia e proseguito con la D.G.R. n. 175/2017 per gli impianti con potenza superiore ai limiti stabiliti dalla tabella A) del D.Lgs. n. 387/2003 e non superiore a 1 MW.

“Le linee guida, molto dettagliate, individuano le aree e siti non idonei all’installazione di specifiche tipologie di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Bisogna anche precisare che non si tratta di nuovi regimi vincolistici: le aree ed i siti non idonei sono aree da attenzionare e, preferibilmente, da evitare nella scelta dei siti per l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, in particolare per il cosiddetto mineolico. Questo deve garantire sia la difesa dei caratteri ambientali e paesaggistici del territorio, sia la salute dei cittadini ed evitare lo spiacevole effetto cumulo esploso in maniera esponenziale negli ultimi anni. Per questo motivo, infatti, abbiamo previsto una disposizione specifica per il lotto minimo pari a 10.000 mq, molto più restrittiva del provvedimento emanato per gli impianti con potenza superiore a 60Kw”.

Le linee guida saranno immediatamente applicabili a seguito della loro pubblicazione sul Bur. Il provvedimento si estende su un totale di 12 articoli: si va dalle finalità alle definizioni fino all’ambito di applicazione. Un articolo è dedicato alle le aree e relative fasce di buffer non idonee (art. 4), uno dedicato ai parametri e alle prescrizioni per un corretto inserimento nel territorio e nel paesaggio degli impianti (art. 5) distinto per tipologia (fotovoltaici, solari fotovoltaici, eolici, biomasse e idroelettrici). L’articolo 5 dispone le dimensioni massime dei generatori, le distanze minime dai centri abitati e centri storici, dai beni paesaggistici e culturali, dalle abitazioni, dalle strade e dai singoli impianti nonché le dimensioni del lotto minino.

 

Centro Lucani nel mondo: in campo nuove iniziative

Sono riprese nelle scorse settimane, le iniziative del Centro Lucani nel Mondo “Nino Calice” seguendo le indicazioni espresse dal Comitato Tecnico Scientifico e le risultanze delle sollecitazioni emerse dall’Assemblea dei Lucani nel Mondo, tenutasi lo scorso mese di marzo.

Attività che punteranno sempre più a costruire la rete di relazioni con le Associazioni e le Federazioni dei Lucani nel Mondo, per incrementare da un lato le presenze dei visitatori e dei fruitori del Museo, dall’altro ad arricchire il patrimonio di conoscenze del fenomeno emigratorio lucano, riportandolo a valore delle analisi sul fenomeno della nuova Emigrazione e della Immigrazione.

In programma un calendario di iniziative di concerto con le amministrazioni comunali che interessate alla valorizzazione dei personaggi di riferimento delle loro realtà, intendono costruire un nuovo ponte con le comunità residenti all’estero ed in Italia, così come sarà evidenziato anche nelle diverse mostre itineranti già programmate, che racconteranno il fenomeno della emigrazione Lucana in tutti i suoi aspetti ed il Museo nelle sue peculiarità e potenzialità.

Con esso si darà corso ad una serie di incontri e di confronti che vedranno protagoniste le comunità locali, gli istituti scolastici, le organizzazioni e le associazioni culturali e sociali che ci stanno facendo per venire proposte ed iniziative da realizzare di concerto con la proiezione di filmati o la realizzazione di manifestazioni teatrali e Culturali.

Il Museo, per la sua particolarità, ha fatto registrare un successo inaspettato che contiamo di incrementare con azioni ed iniziative promozionali nel prossimo anno confidando nella immutata volontà dell’Ente Regione di puntare alla valorizzazione del sito, unico nel suo genere in Italia fatta eccezione per quello di Genova.

La struttura museale, che sarà aperta anche il giorno di Lunedì dell’Angelo, ospita intanto in questi giorni e fino a tutto il 30 Aprile, una interessante mostra di Anna Maria Restaino, che su modelli in scala ha riprodotto rigorosamente a mano tutti i costumi della Basilicata.

Lotta alla povertà: dal PON inclusione 12 meuro alla Basilicata

Sono oltre 12 milioni di euro le risorse derivanti dall’approvazione dei primi 7 progetti candidati a valere sull’Avviso 3/2016 del Pon Inclusione.

In virtù di queste risorse, gli Ambiti territoriali (Matera, Vulture Alto Bradano, Alto Basento, Val d’Agri, Marmo Platano Melandro, Lagonegrese Pollino e Bradanica Medio Basento) che hanno candidato i progetti approvati, potranno sperimentare azioni finalizzate alla lotta contro le povertà.

I progetti prevedono investimenti di risorse su tre diversi livelli di azione. Il primo è relativo all’implementazione degli organici degli uffici sociali dei diversi territori, allo scopo di affrontare in modo multidimensionale l’analisi dei bisogni espressi dai destinatari e la progettazione degli interventi di reinserimento. La seconda azione di progetto prevede l’organizzazione di servizi a beneficio delle infanzie e l’attivazione di effettivi processi inclusivi a beneficio dell’inserimento sociale e lavorativo delle persone destinatarie delle misure. La terza e ultima azione prevede la strutturazione di una più efficace rete territoriale degli operatori attraverso processi formativi e di empowerment.

“Queste risorse – ha commentato il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella – ci permetteranno di irrobustire quanto la Regione ha già avviato in materia di lotta alla povertà e ad ogni forma di esclusione. Si tratta di processi che intercettano le stesse strategie riorganizzative che ci siamo posti e ne sposano la filosofia anche per quanto riguarda il necessario coinvolgimento dei destinatari nelle misure di sostegno e nei percorsi di riattivazione. Il mio apprezzamento – ha concluso – va agli uffici e agli Ambiti che hanno lavorato in stretta sinergia per traguardare il risultato”.

In merito ai progetti candidati dalla Regione Basilicata, a breve saranno valutati quelli relativi alla città di Potenza e all’ambito Metapontino Collina Materana, il cui valore complessivo è di oltre 4 milioni di euro.

La Regione intima Eni: “Immediate misure per evitare contaminazione”

La Regione Basilicata ha intimato Eni di “predisporre con immediatezza” tutte le misure idonee ad evitare che la contaminazione proveniente dall’area Cova di Viggiano possa espandersi in direzione del Fondo valle”.

Il provvedimento si è reso necessario a seguito degli esiti, ora disponibili, del rilevamento effettuato su sette campioni, di cui due all’interno del perimetro del Cova e cinque al di fuori, che hanno rivelato una contaminazione delle acque sotterranee, essendo stati superati i parametri di riferimento previsti dalle norme vigenti.  L’incidente, avvenuto circa due mesi fa, ha riguardato la fuoruscita di greggio da uno o più  dei quattro serbatoi del  Centro Oli.

In particolare, oltre alla realizzazione di un barrieramento idraulico lungo il confine del sito Cova, Eni dovrà realizzare con la massima urgenza, una seconda linea, mediante emungimento da quattro piezometri posizionati a monte della Statale 598 e fornire al più presto possibile i risultati del monitoraggio, con cadenza almeno bisettimanale, delle acque di drenaggio che defluiscono immediatamente a valle della Statale 598 (Fossa del Lupo).  Tali ulteriori misure, da parte della Regione, seguono quelle già adottate nelle scorse settimane con il blocco di tre dei quattro serbatoi all’interno del Cova che non hanno doppio fondo di sicurezza e da cui è avvenuta la fuoriuscita.

Intanto nelle prossime ore scadrà il termine di sette giorni concesso ad Eni per il riesame del piano di caratterizzazione, dopo essere stato rigettato nella scorsa conferenza dei servizi dagli uffici regionali. “Si tratta di un passaggio fondamentale – ribadisce il governatore Pittella – per il piano di bonifica, utile a mettere in campo le eventuali ed ulteriori prescrizioni per la sicurezza dell’area: se la compagnia petrolifera non dovesse rispondere nei termini ci attiveremo nei suoi confronti senza esitazioni”. Inoltre, il Tar ha ritenuto le diffide regionali sui serbatoi efficaci ed in quanto pienamente valide devono essere ottemperate.

Indagini dell’Arpab sono state effettuate anche nelle acque della diga del Pertusillo, sempre in Val d’Agri, dove dal febbraio scorso era stata notata una colorazione scura dell’acqua. Le analisi hanno dimostrato che si tratta, in questo caso, di un processo dovuto alle alghe e che non vi sono tracce di idrocarburi. Stessi controlli vengono regolarmente eseguiti anche dalla Regione Puglia, che di queste acque si approvvigiona per uso domestico.  “Su ambiente e tutela della salute non possono esistere distrazioni stiamo svolgendo tutte le analisi necessarie per fare chiarezza”, dice il presidente Pittella, che aggiunge: “vogliamo la verità adotteremo tutti i provvedimenti necessari nel minor tempo possibile e manterremo la stessa linea di severità e rigore del passato”.

Screening mammografico, estesa la fascia d’età

Con un investimento complessivo di circa un milione di euro la Giunta regionale ha deciso di procedere alla riorganizzazione complessiva del sistema di accesso ed offerta delle prestazioni relative alla diagnosi di tumore alla mammella estendendo il percorso di screening mammografico alle donne dai 45 ai 74 anni di età residenti in Basilicata. A partire dal 1999 lo screening mammografico viene assicurato alle donne residenti in Basilicata nell’età compresa tra i 50 ed i 69 anni che attualmente corrisponde a circa 80 mila donne lucane.  L’adesione delle donne è di circa il 74 percento considerato che nel 2016 sono stati effettuati circa 30 mila test mammografici e che la popolazione invitata, essendo il round biennale, è stata di circa 40 mila donne.

Nel 2016 sono state eseguite in strutture pubbliche 13210 mammografie e 14471 ecografie, mentre in strutture private 3486 mammografie e 2380 ecografie.  L’estensione dello screening alla fascia d’età 45-49 anni che prevede un test con cadenza annuale, comporterà l’esecuzione di circa 15800 test annuali. Per la stessa popolazione, considerando che per i primi esami si registra un tasso di richiamo ad approfondimento del 13 percento nel 2016, si prevede di dover effettuare 2054 approfondimenti diagnostici per anno.

 L’estensione dello screening alla fascia d’età 70-74 anni che prevede un test con cadenza biennale comporterà l’esecuzione di 4344 test per anno. Per la stessa popolazione, si prevede di dover effettuare 167 approfondimenti diagnostici per anno. Pertanto, l’estensione delle fasce d’età comporterà l’esecuzione di ulteriori 20144 test all’anno pari ad un incremento del 67,3 percento e 2221 approfondimenti diagnostici pari ad un incremento del 119 percento. Le attività saranno assicurate a partire dal primo giugno 2017.

Scuola 2.0 in Basilicata, al via la seconda fase

La Giunta regionale di Basilicata ha approvato l’avviso pubblico per il completamento e l’estensione del progetto “Agenda digitale nelle scuole di Basilicata – scuol@ 2.0”. L’obiettivo è di finanziare tutti i 123 istituti scolatici della Basilicata per un costo stimato di 9,74 milioni di euro (4,74 rinvenienti dal PO. FESR 2014-2020 e cinque dal FSC Patto per la Basilicata 2014-2020).

Si intende completare la dotazione strumentale di tutte le classi dei quattordici istituti già classificati come “Scuola 2.0” e che partecipano alla sperimentazione del “Distretto 2.0” per diventare Classi 2.0. Si vuole ultimare la dotazione strumentale degli istituti che hanno già almeno cinque Classi 2.0 e che hanno già avviato alcune delle sperimentazioni previste nell’ambito del “Distretto 2.0” (il finanziamento interesserà diciassette istituti che diventeranno “Scuole 2.0”). Si vogliono potenziare gli istituti la cui la sede di reggenza si trova nei comuni delle aree interne (il finanziamento interesserà sette istituti per la realizzazione di tredici “Classi 2.0” per istituto). Sono anche inclusi nell’avviso gli istituti che hanno già aderito al “Distretto 2.0” e che non hanno goduto di alcun finanziamento (53 istituti per la realizzazione di due “Classi 2.0” a istituto). Si vuole infine estendere il finanziamento anche agli istituti scolastici che non hanno aderito al “Distretto 2.0” e che non hanno goduto di alcun finanziamento. Con tale azione si raggiunge il 100% degli istituti scolastici che avviano sperimentazioni nell’ambito del “Distretto 2.0”. In questo caso il finanziamento interesserà 32 istituti con finanziamenti per la realizzazione di due “Classi 2.0” per istituto.

Gli istituti scolastici che aderiranno all’avviso diventeranno destinatari e attuatori dell’operazione “Agenda digitale nelle scuole di Basilicata –scuol@ 2.0”, anche ai fini del monitoraggio e della rendicontazione degli interventi finanziati a valere sul PO FESR Basilicata 2014-2020. Il primo acconto dell’80% dell’importo complessivo del contributo concesso sarà erogato alla sottoscrizione della convenzione, mentre il saldo avverrà a seguito dell’acquisizione da parte della Regione dei documenti di aggiudicazione definitiva.

Idrocarburi, la Giunta regionale dice no a due permessi di ricerca

Dopo i dinieghi alla richiesta di proroga di tre concessioni minerarie per la coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, rispettivamente denominate “Candela”, “Serra Pizzuta” e “Tempa Rossa”, tutte nella titolarità di Eni spa, arrivano altri due pareri contrari sulla compatibilità ambientale relativamente ai permessi di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominati “La Cerasa” e “Pignola”, ambedue richiesti da Shell Italia.

La Giunta regionale, infatti, con due apposite delibere ha espresso parere contrario al rilascio del giudizio favorevole di compatibilità ambientale da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare relativamente ai due permessi di ricerca.

Le due decisioni sono state assunte in considerazione soprattutto di due motivazioni: i due territori interessati, per le loro indubbie peculiarità naturalistico-ambientali rappresentate da un ambiente essenzialmente montano, scarsamente antropizzato ed interessato da estese superfici boscose, risultano oggettivamente non compatibili con le attività di ricerca di idrocarburi che, nonostante le opportune opere di mitigazione ed attenuazione, comporterebbero comunque una irreversibile modificazione dello stato ex ante. I due permessi di ricerca risultano “non conformi agli strumenti di pianificazione e programmazione vigenti, con particolare riferimento al sistema delle aree naturali protette, ed i principali effetti derivanti dalla realizzazione dell’opera non compatibili con le esigenze socio-economiche e di salvaguardia per l’ambiente del contesto territoriale di riferimento”. Inoltre, gli interventi contrastano con le attività della Regione Basilicata che “ha assunto quale obiettivo prioritario la tutela ambientale mediante la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile e dei sistemi agro-alimentari e di  sviluppo locale, attraverso l’approvazione di specifici strumenti di programmazione con l’impegno di ingenti risorse economiche e finanziarie”.