Sanità, approvato Piano regionale della salute e per la persona

La Giunta regionale ha approvato il Piano regionale della salute e dei servizi alla persona redatto da un gruppo di lavoro formato dal Dipartimento regionale Politiche della Persona e dalla Sda Bocconi School of Management.

Il Piano si articola in due parti. La prima definisce i valori e gli obiettivi del sistema sanitario regionale, analizza il contesto sociodemografico ed epidemiologico del territorio lucano, individua le strategie per le singole aree del sistema, declina le logiche e le “parole chiave” che caratterizzeranno la politica sanitaria e sociosanitaria regionale nel prossimo futuro. La seconda parte individua le strategie, gli indirizzi e le modalità operative per una efficace integrazione sociosanitaria e la costruzione e l’attuazione della rete regionale integrata dei servizi.

Alla base degli indirizzi programmatori del piano vi è un sistema di valori e principi forti e condivisi individuati a partire dall’art.32 della Costituzione: dalla universalità, all’unicità e alla equità alla tutela della salute, dalla soggettività e libertà alla responsabilità collettiva, dalla partecipazione dei cittadini alla centralità del territorio, alla solidarietà, alla umanizzazione.

Si tratta, insomma, di un documento strategico che individua: gli obiettivi di salute e la configurazione istituzionale assunta dal sistema sanitario regionale per il loro perseguimento; le principali azioni di sviluppo ed ottimizzazione del sistema; i metodi e gli strumenti di regolamentazione dei soggetti erogatori, le asl, inclusi i macro standard dotazionali ed organizzativi; lo sviluppo di logiche di rete e complementarietà di tutte le strutture sanitarie pubbliche e private chiamate a soddisfare i bisogni di salute della popolazione regionale; le risorse investite per garantire i livelli essenziali di assistenza; i meccanismi di valutazione e di monitoraggio dell’attuazione del Piano in relazione agli indicatori di esito e di benessere sociali adottati.

Cordoglio del Presidente per la scomparsa del Prof. Olivieri

Con la scomparsa del dott. Ignazio Olivieri la Basilicata perde non solo un eccellente professionista, ma anche un uomo di grande sensibilità e umanità. Lo afferma il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, particolarmente colpito da una notizia che, per quanto non inattesa, a causa delle gravi condizioni di salute del professionista lucano, lascia un vuoto incolmabile.
Presidente della Società italiana reumatologia e direttore dell’unità operativa complessa di reumatologia dell’azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza, il prof. Olivieri si è laureato all’Università degli Studi di Pisa, dove si è anche specializzato in reumatologia. Ha diretto anche il dipartimento di reumatologia della Regione Basilicata.

“Ho avuto la fortuna di conoscere da vicino sia come collega che come persona le sue straordinarie qualità umane che resteranno per sempre nella mia memoria e, sono certo, in quella di tantissimi lucani. Da Ignazio Olivieri – conclude Pittella – tutti dovremmo prendere esempio. Alla moglie Angela Padula e alla famiglia vadano le mie più sentite condoglianze e quelle che sono certo, mio tramite, esprime in questo momento l’intera comunità lucana”.

Pittella: un piano della sanità aperto al confronto

“Si tratta – ha dichiarato il Presidente Pittella – di un documento aperto di lavoro per l’avvio di un confronto con le varie componenti del sistema sanitario, delle istituzioni locali, con le organizzazioni sindacali, con le espressioni organizzate della comunità, nel rispetto del principio di sussidiarietà. E’, insomma, una prima cornice i cui contenuti specifici saranno discussi nella competente commissione consiliare, nel consiglio regionale al fine di raccogliere tutte le istanze che arriveranno dal territorio. Mi preme sottolineare, come già più volte fatto, che non c’è nessun disegno di chiusura dei nostri presidi sanitari, né di depotenziamento di quelli ritenuti strategici e all’avanguardia, come nel caso del Ircss Crob di Rionero, che conserverà la sua autonomia oltre al ruolo di guida scientifica nelle patologie oncologiche. Invito pertanto, soprattutto chi riveste ruoli di guida delle comunità, ad avviare un confronto sul merito e ad evitare strumentalizzazioni tese solo ad inoculare infondati dubbi e timori oltre che a vanificare gli sforzi che si stanno compiendo. La qualità dell’assistenza e la sua sostenibilità sono stati i principi che hanno ispirato la prima stesura del Piano e continueranno ad essere basilari anche nell’iter successivo. Infine, ribadisco la mia disponibilità al più aperto e trasparente confronto, accogliendo con piacere eventuali inviti a partecipare, insieme alle strutture tecniche, alle assisi comunali aperte, come nel caso di Rionero.”

La Regione Basilicata nel PON rafforzamento protezione civili

Anche la Regione Basilicata, su sua esplicita richiesta, entrerà nel “Programma per il supporto al rafforzamento della governance in materia di riduzione del rischio ai fini di Protezione civile 2016-2021”, da cui era stata inizialmente esclusa.

Lo rende l’Ufficio regionale della Protezione civile, che spiega:

Il Programma è finanziato dal Pon (Programma operativo nazionale) per un valore di circa 13 milioni di euro e inizialmente prevedeva la partecipazione di Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, mentre ora vedrà anche la nostra Regione nella compagine istituzionale beneficiaria delle risorse nazionali provenienti dalle azioni di rafforzamento della governance del sistema di protezione civile e di riduzione del rischio. Si tratta di un progetto pilota i cui risultati verranno successivamente estesi alle altre regioni italiane.

Il Programma riguarda la prevenzione dei rischi sismico e idrogeologico e prevede oltre ad attività di pianificazione integrata nei 2 ambiti, anche azioni relative ai sistemi di allertamento preventivo (early warning), ai piani di emergenza comunali, alla formazione, alla informazione della popolazione, alla implementazione dei presidi di sicurezza territoriali, all’accertamento della pericolosità sismica con il dettaglio della scala urbana e ai relativi sistemi di gestione delle emergenze a seguito di terremoti.

Molti dei prodotti attesi riguarderanno i Comuni e conseguentemente verranno adottate metodologie di forte coinvolgimento delle diverse articolazioni territoriali, aggregate anche per tipologie omogenee di rischio.

“Il Programma Pon Governance – sottolinea l’assessore alle Infrastrutture Benedetto – è importante per la Basilicata perchè investe sulla sicurezza dei cittadini e sul futuro del nostro territorio. La Banca Mondiale dimostra che il ritorno sugli investimenti nella prevenzione delle catastrofi si colloca tra il 400% e il 700 %”.

Il presidente della Regione, Marcello Pittella, nell’esprimere la sua soddisfazione, rimarca che “la partecipazione della Basilicata al Pon Governance nazionale rafforza ulteriormente le politiche regionali di mitigazione e gestione dei rischi naturali. Mentre stiamo concretamente agendo sul fronte delle politiche strutturali di mitigazione del dissesto idrogeologico con i fondi del prestito Bei e la sponda del Fondo di Coesione Sociale con una ottantina di interventi in corso di avvio, operiamo con lo stesso impegno, come nel caso del Pon Governance, sul versante delle politiche non strutturali, rafforzando la capaciità di previsione e prevenzione del sistema di protezione civile e di resilienza del territorio regionale”.

Rotendella, Pittella ad incontro sul Fiume Sinni

“La volontà politica della Regione Basilicata é quella di accelerare l’iter dell’estrazione degli inerti nel fiume Sinni, in sicurezza, al fine di prevenire i fenomeni alluvionali”.

Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, nel corso di un incontro tenutosi a Rotondella per fare il punto sul fiume Sinni, sulla sicurezza, nonché sulle attività economiche estrattive correlate, con lo scopo di esaminare l’attuale situazione e mettere a fuoco soprattutto le problematiche legate agli impatti sulle attività estrattive ed agricole da parte dei numerosi episodi di esondazione connessi ad officiosità idraulica, e instabilità morfologica del corso d’acqua in prossimità della foce.

Presenti l’assessore regionale alle Infrastrutture, Nicola Benedetto, il direttore regionale della Protezione Civile, Donato Viggiano, i sindaci di Rotondella e Policoro, Vito Agresti e Enrico Mascia, tecnici regionali e operatori economici di settore.

Il Sinni costituisce come tutti i fiumi la fonte di risorsa idrica che alimenta il sistema degli invasi, acqua per l’agricoltura di qualità, ma anche prelievo di inerti per il settore dell’edilizia e delle costruzioni stradali.

“Esiste – ha aggiunto il presidente della Regione – una doppia convenienza, quella degli estrattori e quella del beneficio di una corretta gestione dell’alveo fluviale”.

Si è convenuto sull’utilità di indire apposita conferenza di servizio per affrontare l’aspetto regolamentare che porti all’autorizzazione ed ad un possibile snellimento delle procedure istruttorie.

“Un particolare approfondimento – ha concluso Pittella – merita l’asta fluviale del Sinni nella quale é diffusa la presenza di fibre di tremolite. Per la qualcosa é necessario adottare le misure di sicurezza previste dalla legge. Siamo forti delle esperienze passate nelle quali si é data dimostrazione di una corretta pratica”.

12,4 Milioni di euro per migliorare l’offerta turistico ricettiva

Incentivi per il potenziamento e il miglioramento dell’offerta turistico ricettiva locale. E’ questo lo scopo dell’avviso pubblico “Ricettività di qualità”, approvato, su proposta del Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, dalla Giunta regionale. L’iniziativa rientra nel “Patto per la Basilicata – FSC 2014-2020” ed ha una dotazione finanziaria iniziale di 12,4 milioni di euro. L’obiettivo è quello di sostenere le imprese del settore turistico per migliorare la qualità dell’offerta ricettiva e la competitività delle strutture ricettive esistenti, favorire la creazione di nuovi posti letto e di posti di lavoro utilizzando il patrimonio immobiliare esistente e valorizzando le principali destinazioni turistiche regionali. Sono ammissibili al bando regionale i programmi di investimento con un importo minimo di 200 mila euro. Il contributo massimo concedibile non potrà invece superare i 700 mila euro. Attraverso l’iniziativa saranno valorizzate prioritariamente le strutture che si trovano: nelle aree degli attrattori culturali, nei comuni ad elevata potenzialità turistica, nei comuni con riserve naturali e nei comuni costieri.

Possono accedere alle agevolazioni le PMI (micro, piccole e medie imprese) che intendono realizzare il proprio programma di investimento in strutture ubicate nel territorio della Regione Basilicata e che siano già costituite e iscritte nel Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio alla data di inoltro della domanda.

Queste, nel dettaglio, le attività economiche ammesse a finanziamento: attività ricettive alberghiere ed extralberghiere; attività di ristorazione direttamente correlate a un’attività ricettiva esistente; attività sportive direttamente correlate a un’attività ricettiva esistente; attività inerenti il benessere fisico della persona direttamente correlate ad una attività ricettiva esistente; attività inerenti la congressualità direttamente correlate ad una attività ricettiva esistente. Le tipologie di programmi di investimento ammissibili ad agevolazioni sono le seguenti: attivazione di nuova attività ricettiva e delle relative attività complementari; per le strutture ricettive esistenti: ampliamento; riqualificazione; riattivazione; attivazione di nuove attività complementari; ampliamento di esistenti attività complementari. I programmi di investimento dovranno riguardare interventi di riconversione e riqualificazione edilizia del patrimonio immobiliare privato e/o pubblico esistente. Nel caso di interventi di ampliamento il progetto di investimento potrà prevedere la realizzazione di nuove volumetrie sole se esclusivamente annesse alla struttura ricettiva esistente. Con riferimento alle strutture ricettive “esercizi di affittacamere”, sono ammissibili ad agevolazione, le strutture che prevedono almeno quattro camere, ognuna fornita di proprio bagno. Sono esclusi dalle agevolazioni i programmi di investimento riguardanti i bed and breakfast e gli agriturismi. Sull’importo delle spese ritenute ammissibili è concesso un contributo pari al: 45% delle spese ammesse ad agevolazione per le micro e piccole imprese; 35% delle spese ammesse ad agevolazione per le medie imprese. La procedura di selezione delle domande di agevolazione sarà di tipo valutativo a graduatoria La procedura di presentazione delle Domande di Agevolazione è a sportello telematico. Lo sportello telematico sarà aperto a partire dal giorno 01/10/2017 e fino alle ore 20.00 del giorno 15/11/2017. Nel caso in cui a chiusura dello sportello le Domande di Agevolazione pervenute non assorbano l’intera dotazione finanziaria dell’Avviso Pubblico pari a 12,4 milioni di euro a valere sulle risorse del Patto per la Basilicata FSC 2014-2020 lo sportello telematico sarà riaperto. Potranno essere aperti più sportelli fino a completo esaurimento delle risorse finanziarie che sono state o saranno assegnate al Bando e Avviso Pubblico che sarà pubblicato il 1° agosto 2017 sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata. Soggetto gestore dell’Avviso è il Dipartimento Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca.

Idrocarburi: Presidente Pittella su riapertura Cova

“Abbiamo deliberato lunedì mattina la ripresa delle attività del Cova, perché sul piano squisitamente tecnico abbiamo avuto modo di verificare e di ratificare l’ottemperanza completa e compiuta, da parte di Eni, delle prescrizioni che avevamo inserito nella delibera di sospensione delle attività dopo l’episodio dello sversamento e della perdita di greggio da parte di uno dei serbatoi”. Lo ha detto  il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, nel corso di un incontro con i giornalisti convocato dopo che il governo regionale ha autorizzato il riavvio delle attività del Centro Olio Val d’Agri (Cova) di Viggiano – sospese il 15 aprile scorso – una volta acquisiti i pareri favorevoli degli organismi di controllo sugli interventi imposti ad Eni per la messa in sicurezza dell’impianto.

Tra i presenti al tavolo, l’assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pietrantuono e la dirigente generale del Dipartimento, Carmen Santoro, il direttore generale dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale Basilicata (Arpab), Edmondo Iannicelli insieme a funzionari e tecnici della struttura, Giovanni Mussuto, presidente Fondazione Osservatorio ambientale della Val d’Agri ed il sindaco di Viggiano, Amedeo Cicala.

“Ritengo – ha aggiunto il governatore – che la linea di fermezza che Regione, Arpab e Comuni hanno mantenuto abbia dato i frutti auspicati. Il Ministero, Ispra, Arpab ed il Dipartimento regionale all’Ambiente hanno svolto una funzione di monitoraggio e continueranno a farlo, perché il nostro atteggiamento severo non si arresterà. Continueremo nelle prossime settimane a lavorare alacremente, fino alla rivisitazione dell’Aia, che conterrà una serie di indirizzi molto vincolanti per Eni. Abbiamo deliberato – ha detto ancora – perché ci sia un presidio costante da parte di Arpab nella fase di riavvio, provando a mantenere h24 una presenza sul territorio per i primi 15 giorni: il periodo in cui teoricamente poterebbero verificarsi sfiammate ed in cui potrebbero riscontrarsi cattivi odori. Tutto questo è fisiologico per un impianto che riprende dopo aver smesso di funzionare, ma allo stesso tempo necessita da parte nostra di una continua attenzione. Stiamo lavorando inoltre, per realizzare un presidio permanente nei pressi dell’impianto d’intesa con il Comune di Viggiano. Fino ad oggi, comunque – ha proseguito il presidente – la nostra attenzione è stata massima e ci attendiamo, anche da Eni, che l’atteggiamento responsabile che abbiamo modo di verificare nell’ottemperanza delle prescrizioni diventi permanente nel tempo. Questo, per far sì che il nostro territorio possa giovarsi dell’utilizzo di una risorsa e non pagarne unicamente le conseguenze o subirne le criticità”. Rispondendo alle domande dei giornalisti il governatore ha detto che “mai siamo venuti meno al dialogo con i sindacati o con chicchessia: anzi, proprio sulla vicenda Cova abbiamo organizzato tantissime conferenze stampa. In questo periodo abbiamo svolto un’operazione di verità e di trasparenza, con una comunicazione costante agli organi di stampa e ai giornalisti. Prima della conferenza stampa di oggi, tra l’altro, abbiamo pubblicato tutti gli atti che hanno condotto alla pubblicazione della delibera che dà via alla ripresa delle attività del Cova. Vogliamo infatti parlare con atti – ha concluso – e comunicare le cose di cui siamo certi e che possiamo documentare”.

Nel corso dell’incontro, l’assessore Francesco Pietrantuono, partendo dalla delibera di sospensione ha illustrato il percorso e le tappe che hanno portato alla riapertura dell’impianto, fino ai pareri favorevoli di enti come Ispra e Arpab.

Pittella a Roma all’evento: “Matera 2019. Capitale del futuro”

“Matera è il grimaldello per un recupero di autostima, che genera fermento, passione, intrapresa, elementi indispensabili per incoraggiare gli investitori”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, intervenendo a Roma all’evento “Matera 2019. Capitale del futuro”, organizzato dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 per illustrare il bando di selezione dei partner e fornitori di Matera2019, alla presenza del ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini.

“La Basilicata ha tutte le condizioni per poter attrarre investimenti – ha spiegato il Presidente – l’economia è in buona salute, con una ripresa dell’occupazione del più 2%, un aumento delle imprese attive del più 1,4% , ed un aumento degli investimenti e dei numeri sul turismo, come gli ultimi dati della Banca d’Italia ci hanno consegnato. E questo quadro è accompagnato dalle nostre politiche regionali. Abbiamo indirizzato le risorse su settori strategici e proviamo a spenderle in maniera razionale e rapida. Puntiamo su ricerca ed innovazione, sulle start up e sulle pmi e proviamo a valorizzare le nostre peculiarità. Non possiamo fare tutto, ma poche cose e diventare un’eccellenza. La Basilicata inoltre – ha commentato Pittella – gode di una posizione strategica: é regione cerniera nel meridione, che vuol essere laboratorio di buone pratiche e punto di riferimento di politiche che guardano al futuro e allo sviluppo.

Dal 17 ottobre 2014 – ha detto infine Pittella, rispondendo alla domanda di Serena Bortone, moderatrice dell’evento – alla passione e alla voglia di riscatto, si é aggiunta la consapevolezza di potercela fare”.

Oltre al presidente della Regione e al ministro Franceschini, è toccato infine al direttore generale della Fondazione, Paolo Verri, sviscerare il tema: Matera 2019, “Capitale del futuro”. Presenti all’iniziativa oltre 160 imprenditori, insieme con la rettrice di Unibas, Aurelia Sole, nella sua veste di presidente della Fondazione, e il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri.

Presentate le attività di Fondazione Basilicata Ricerca Biomedica

“Stiamo lavorando per fare un’operazione verità. Proviamo a fare una iniziativa in maniera inedita. L’indagine epidemiologica Epibas è una sorta di porta a porta che consegna alla società lucana il reale stato di salute a fronte degli insediamenti produttivi degli ultimi anni.

Non vogliamo nascondere nulla e siamo consapevoli della portata di tale iniziativa. É un’azione lodevole, necessaria, dovuta ai cittadini, alla loro tranquillità. Le istituzioni devono lavorare per consegnare verità da un lato, ma anche tranquillità dall’altro”.

Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, nel corso della conferenza stampa di presentazione delle attività sino ad ora predisposte dalla Fondazione Basilicata Ricerca Biomedica e i progetti da mettere in campo nei prossimi mesi. Ai lavori hanno preso parte oltre al presidente del Comitato scientifico della Fondazione Basilicata Ricerca Biomedica, Attilio Martorano, che ha portato i saluti della presidente Antonella Amodio (assente giustificata per ragioni di famiglia), i direttori generali di Asp, Asm, Aor San Carlo e Crob, Gianni Bochicchio, Piero Quinto e Rocco Maglietta, Giuseppe Cugno e la dottoressa Angela Padula in rappresentanza del Dipartimento interaziendale di Reumatologia.

“Laddove possono esserci notizie che preoccupino la popolazione correremmo ai ripari.

Ho scommesso sulla utilità di istituire e finanziare la Fondazione biomedica e nel contempo siamo stati capaci di fare un’operazione di riordino della rete sanitaria. Valuteremo l’impatto e la correlazione tra le estrazioni petrolifere e la salute dei cittadini. Bisogna comprendere che qualità di vita andiamo ad assicurare loro. L’azione che mette in campo una classe dirigente deve, a mio avviso, assicurare il massimo della tutela ambientale e sanitaria, rendendo pertanto appetibile il nostro territorio a chi voglia investirvi per il proprio futuro. Si tratta di un grande lavoro che la fondazione ha messo in campo. Faremo partire il progetto Epibas a settembre, mentre la riforma sanitaria sarà approvata a fine mese dalla giunta per poi passare all’esame della competente commissione consiliare prima e dell’aula, poi.”.

Attilio Martorano, nel suo intervento ha illustrato lo stato di avanzamento delle attività di cui si occupa la Fondazione.

“Lo studio – ha esordito – intende valorizzare le potenzialità che possono derivare da una sistematica e pianificata integrazione tra ricerca e assistenza sanitaria, determinando così un significativo innalzamento dei reciproci livelli di consapevolezza relativi al reale stato di salute della popolazione dei suoi possibili scenari futuri e dunque delle migliori politiche di prevenzione e cura che un sistema sanitario regionale può approvare per tempo. Oltre ad essere una attività di ricerca abbiamo messo a punto un modello. Gli studi si occupano di dati retrospettivi. Da una data ad una certa data. Il nostro progetto non ha tra i compiti la cura delle persone, ma fornisce dati aggiornati, sensibili e trasparenti agli organi decisori. L’elemento di novità – ha aggiunto – è quello di affiancare ai dati retrospettivi i dati sul campo. Attraverso l’arruolamento di mille persone in buona e cattiva salute, verranno effettuati esami ematici i cui campioni saranno utilizzati per indagini legate al profilo genetico, ma andranno ad alimentare un patrimonio di informazioni utilizzabili anche in altri profili di ricerca. La correlazione di queste indagini – ha concluso Martorano – fornirà un quadro esaustivo sulla situazione di salute del territorio e sarà utile per la prevenzione. Vorremmo lavorare su tutte le patologie croniche e iniziare una collaborazione con l’interdipartimento regionale di Reumatologia guidato dal professor Ignazio Olivieri. Questo dipartimento oltre a fare assistenza produce una grande quantità di ricerca”.

A Potenza un tavolo regionale su crisi idrica Metapontino

“Siamo qui per capire le cose che non vanno nella gestione dell’acqua nella nostra regione. In Basilicata abbiamo una crisi idrica, ma bisogna assolutamente evitare di fare allarmismo: avremmo potuto lavarci la coscienza dichiarando lo stato di emergenza ma non lo abbiamo fatto. Abbiamo invece deciso di dare fondo a tutte le energie tecniche ed organizzative disponibili, provando a resistere in un momento di difficoltà, erogando comunque acqua al settore agricolo, ma anche invitando gli operatori a farne un uso razionato e razionale”.

Lo ha affermato, il governatore lucano Marcello Pittella, che ha presieduto a Potenza, nella sala Verrastro del Palazzo della giunta regionale, un incontro con il Coordinamento dei Sindaci del Metapontino costituito pochi giorni fa per far fronte alla crisi agricola. Tra i presenti alla riunione, l’assessore regionale alle Politiche Agricole, Luca Braia, con il dirigente generale del Dipartimento, Giovanni Oliva, il commissario unico dei Consorzi di Bonifica, Giuseppe Musacchio, il segretario generale dell’Autoritá di Bacino, Antonio Anatrone, il direttore generale dell’Eipli, Giuseppe Pugliese ed il commissario dell’Ente Irrigazione, Antonio Lerario. Le amministrazioni comunali aderenti al Coordinamento erano rappresentate dai sindaci Raffaello Ripoli (Scanzano Jonico), Salvatore Cosma (Tursi), Vito Agresti (Rotondella), Piero Marrese (Montalbano Jonico), Enrico Mascia (Policoro) e dal vicesindaco di Pisticci, Mariagrazia Ricchiuti. Ha partecipato al tavolo anche Gianni Fabbris, della Rete dei Municipi rurali. L’iniziativa di oggi va a rinforzare il lavoro già avviato a fine giugno, dopo un precedente incontro tecnico con esponenti dell’esecutivo lucano, del Consorzio di bonifica, dell’Autorità di Bacino e delle organizzazioni di categoria, che si era tenuto per trovare soluzioni concrete alle difficoltà di approvvigionamento idrico nel settore primario. I componenti del tavolo – nel corso della riunione – hanno illustrato i problemi maggiormente sentiti nel territorio richiedendo, allo stesso tempo, maggiori trasparenza e informazioni sulle risorse disponibili e sulle metodologie di distribuzione. Il tutto, in un momento di forte crisi idrica, con 168 milioni di metri cubi d’acqua in meno ed una diminuzione rispetto al 2016 di 54 milioni di metri cubi.

“Ho accolto favorevolmente – ha detto al tavolo il presidente Pittella – la richiesta di incontro che Gianni Fabbris della Rete dei Municipi rurali ed i sindaci del Metapontino, con i quali sono quotidianamente in contatto, hanno inteso rivolgere alla mia persona ma anche alla squadra che nelle varie articolazioni regionali in questa fase sta lavorando, anche molto alacremente, sul tema della crisi idrica. Come Regione stiamo facendo il possibile. Di turnazioni nell’erogazione delle risorse, se non tecniche – ha messo in chiaro il governatore – qui in Basilicata non ce ne sono, nemmeno per le colture. Abbiamo pensato di intraprendere questa strada, a costo di rivedere l’accordo con la Puglia in favore della nostra agricoltura. Stiamo avviando, con mille difficoltà – ha detto ancora – opere che garantiranno nei prossimi mesi risorse ulteriori d’acqua. Basti pensare al progetto in via di approvazione relativo alla traversa del Sarmento, per creare dal prossimo inverno un collegamento con la diga di Montecotugno. Ma abbiamo anche dato corso ad un’interlocuzione con l’Enel per utilizzare parte dell’acqua del Cogliandrino, attualmente usata per produrre energia elettrica, anche per le esigenze del comparto agricolo. Nonostante la crisi, quindi, abbiamo deciso di continuare a dare risorse idriche al settore agricolo in questa fase. Nel frattempo stiamo studiando soluzioni per recuperare ulteriore acqua da erogare nel secondo semestre”.