INNOVAZIONE, PITTELLA: LA BASILICATA DRIVER DELLO SVILUPPO

Basilicata “città diffusa”, “città territorio”, “comunità intelligente”. Studiare il quadro economico, sociale e tecnologico attraverso l’integrazione delle tecnologie preposte all’osservazione della Terra con quelle dell’informazione e della comunicazione. Avviare attività di ricerca e sperimentazione in efficienza energetica, mobilità sostenibile, valorizzazione del patrimonio urbano, culturale e paesaggistico. E’ un po’ tutto questo e altro ancora “Smart Basilicata”. Se ne è discusso oggi, al Cnr di Tito, in un convegno dal titolo “Lo strumento Smart Cities applicato alla città territorio: gli sviluppi del progetto SMART Basilicata”. Un incontro funzionale alla presentazione dei primi risultati del progetto e dell’avvio delle attività formative che coinvolgeranno 53 giovani laureati destinatari di borse di studio.

“L’avventura delle Smart Cities è nata nel 2012 quando ero assessore alle Attività produttive e quando fu istituito il Tavolo della Ricerca. A distanza di cinque anni, il Paese e la regione Basilicata, pur tra mille contraddizioni, hanno registrato una cifra sempre più alta di qualità dando una serie di risposte adeguate alle sfide del tempo. Abbiamo puntato sull’innovazione tecnologica provando ad invertire il paradigma a cui siamo stati sempre abituati”. Lo ha detto il Presidente della Regione, Marcello Pitettella per il quale “la Basilicata è il driver di sviluppo per tutta Italia; baricentro dell’Europa nel Mediterraneo; ponte sull’Africa e sull’Asia. Il motore della crescita e della competitività passa attraverso digital transformation, smart cities e smart communities e gira a tre eliche: università e mondo della ricerca; imprese; istituzioni. Dobbiamo continuare a procedere su questo solco, abbandonare i vecchi retaggi usati solo per demolire facendo finta che il mondo non stia cambiando, lasciarci alle spalle i vecchi paradigmi che per troppo hanno limitato la Basilicata. Quanto più saremo consapevoli di tutto ciò che si sta muovendo, tanto più ne trarremo occasioni positive per il futuro”.

“Questo progetto, sin dal suo avvio, ha attivato un processo virtuoso in cui i vari soggetti del mondo della ricerca si offrono alle imprese, secondo una metodologia altrettanto virtuosa che punta sui cluster”. Lo detto l’Assessore alle Attività produttive della Regione Basilicata Roberto Cifarelli sottolineando che: “Oltre ai due già attivati, dell’aerospazio e della bioeconomia, si sta per aggiungere il cluster dell’automotive e, presto, anche quelli dell’industria culturale e dell’energia. Le linee giuda nazionali definiranno ancora meglio i cluster in un’innovativa strategia di sviluppo del Paese sempre più specializzata e capace di intercettare i fabbisogni delle imprese. Daremo ulteriore energia allo sviluppo dei cluster potendo contare sulle risorse, regionali e nazionali, del Piano di aiuti all’innovazione e ai servizi innovativi: lo strumento politico industriale con cui si potranno aggiungere ulteriore tasselli sistematici per creare nuove occasioni di sviluppo”. Il bando Energia e Industria 4.0, le Giornate dell’innovazione di ottobre, la sperimentazione del 5G: sono alcuni degli strumenti che l’Assessore Cifarelli ha ricordato tra i fattori capaci di intervenire per fare della Basilicata “una regione competitiva tanto quanto le altre, in un quadro di ritrovata capacità di unione, a partire dalla coesione tra ricerca, imprese e istituzioni”.

“Il mondo sta cambiando e la ricerca lo registra: un cambiamento che procede per salti quantici. Questo, in Basilicata lo abbiamo visto con l’esperienza memorabile di Matera Capitale europea della Cultura: la più bella vittoria dell’immateriale, capace di rompere i paradigmi tradizionali, come quello dello sviluppo del Mezzogiorno. Un salto quantico che azzera in un sol colpo l’antico divario Nord Sud rimasto irrisolto da Cavour a Gentiloni”. Lo ha detto il Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca Vito De Filippo. “Da quando è nato il progetto Smart, voluto dall’allora Ministro Profumo, sono passati cinque anni e nel frattempo sono successe tante cose. Quella di Matera è stata un’esperienza smart: la dimostrazione che, nel frattempo che si aspettano gli investimenti stimati o che si colmi il gap infrastrutturale, si possono fare anche cose straordinarie. L’innovazione è la possibilità di uscire da una stanza chiusa a chiave, in cui si è costretti: Matera è il simbolo di un capovolgimento potente di quella che prima era marginalità e arretratezza”. Nel mettere in parallelo l’esperienza di Matera con quella del progetto che tanto punta su ricerca e innovazione, De Filippo ha, tra l’altro ricordato che “Il Decreto Mezzogiorno introduce un’emblematica visione perequativa in riferimento alla ripartizione dei fondi tra le Università” e che “la Legge di Bilancio prevede oltre 1600 assunzioni di ricercatori in tutta Italia, assegna ai ricercatori contratti biennali e punta alla stabilizzazione triennale”.

Nel corso del convegno, coordinato dal direttore del CNR IMAA, Vincenzo Lapenna, sono intervenuti il Prefetto di Potenza, Giovanna Cagliostro; il sindaco di Potenza, Dario De Luca; l’assessore del Comune di Matera, Vincenzo Acito; il sindaco di Tito, Graziano Scavone. Hanno illustrato le loro relazioni il responsabile scientifico di R&S, Monica Salvia del CNR IMAA e il responsabile del progetto di formazione, Francesco Sdao dell’UNIBAS che ha portato i saluti della rettrice dell’Università di Basilicata Aurelia Sole. Intervenuti anche i partner di progetto: Giovanni Carlo Di Renzo, professore ordinario dell’Università degli Studi della Basilicata; Massimo Comparini, vice presidente TeRN – amministratore delegato di e-Geos; Giacobbe Braccio, responsabile unità tecnica tecnologie Trisaia (UTTRI) ENEA; Gioacchino Marino Cerrato, responsabile distribuzione territoriale e-Distribuzione; Carmela Cornacchia, responsabile ufficio R&S del CNR IMAA; e in chiusura il presidente di TeRN, Antonio Colangelo.

SASSO DI CASTALDA, UN PONTE SOSPESO INTITOLATO A MARIO PETRACCA

“Per essere competitivo in Europa e nel mondo il nostro Paese ha bisogno di rafforzare il senso di unità nazionale. E per farlo occorre puntare su responsabilità, impegno, memoria. Ancor più nel rapporto con le nuove generazioni, che corrono velocissime, grazie alle nuove tecnologie, è importante valorizzare il senso di coesione che ci ha contraddistinto per anni. Di qui, il valore di giornate come quella di oggi, in cui ricordare l’esempio positivo di cittadini che, nella pubblica amministrazione e non solo, hanno contribuito a scrivere pagine importanti per questa nostra terra”. E’ quanto ha detto il presidente della Giunta regionale, Marcello Pittella, nel corso della mattinata in cui è stato intitolato a Mario Petracca – componente della Segreteria tecnica del Programma Operativo Val d’Agri, prematuramente venuto a mancare – il ponte ‘piccolo’ di Sasso di Castalda che fa parte del più complesso e suggestivo sistema di sentieri, ponti sospesi e strade ferrate, meglio noto come “Ponte alla Luna”. A ridosso dell’ingresso al ponte, inaugurata una targa commemorativa in ricordo dell’impegno profuso, nel corso degli anni, dal dipendente della Regione Basilicata, originario di Montemurro, proprio nella realizzazione e nell’attuazione dell’attrattore turistico. Presenti, anche il fratello, Bruno Petracca, e la zia, Vera Maggi.

La mattinata ha preso avvio nel teatro comunale “Mariele Ventre”: oltre al Governatore, sono intervenuti Mariano Schiavone Direttore dell’Apt Basilicata e Luigi Marotta Direttore P.O. Val d’Agri. Nell’evidenziare il lavoro sinergico condotto d’intesa con l’Amministrazione comunale e l’intera comunità di Sasso di Castalda, il presidente Pittella ha apprezzato “l’intelligenza e la lungimiranza con cui è stato ideato e progettato l’attrattore che rilancia la vocazione del territorio: bellezze paesaggistiche e notevole qualità ambientale, driver con cui costruire una possibilità di futuro e coltivare la speranza che si possa invertire la tendenza allo spopolamento”. Nell’occasione sono stati presentati gli ulteriori tasselli a completamento dell’attrattore. Ne hanno illustrato i dettagli il Sindaco di Sasso di Castalda, Rocco Perrone, e l’ingegnere Michele De Falco che ha progettato l’opera. “A settembre – hanno spiegato – sono stati sbloccati 250mila euro del P.O Val d’Agri con cui sarà illuminato in maniera artistica ed emozionale l’intero percorso dell’attrattore. Una quindicina di giorni fa ne sono stati resi disponibili altri 300mila con cui, invece, realizzeremo il ‘Ponte dei Sogni’ accessibile anche i bambini dagli zero ai 14 anni che non possono accedere a quelli ad oggi esistenti: i 2 tibetani, a corda unica, di tipo sportivo; e i 2 a passerelle d’assi in legno. Sarà di 300 metri di lunghezza; 70 metri di altezza; 100 metri di dislivello”.

“Questo è certamente un modo per aprire l’offerta alle famiglie, nel quadro di una regione che si apre al mondo. La Basilicata – ha sottolineato Pittella – è cambiata tantissimo nel giro di poco tempo: ma è ancora lunga la strada del cambiamento. C’è ancora tanto da fare”. Rafforzamento dell’offerta formativa per i ragazzi da zero fino all’età universitaria; completamento entro il 2018 della banda ultra larga; investimenti in favore della digital transformation: nonostante siano “finiti i tempi della vacche grasse” sono solo alcuni dei prossimi obiettivi da realizzare, per Pittella, oltre a quello di intercettare gli oltre 3milioni di appassionati di arrampicata in tutta Europa, da far confluire sulle pareti rocciose di Sasso di Castalda e di Maratea. Nel ricordare che “La nostra è la prima regione in Italia per investimenti tecnologici e quanto a start up innovative” il presidente Pittella ha elencato i numeri attraverso cui leggere il successo di un sistema turistico che ha scelto di puntare sui grandi attrattori: “La Basilicata aumenta di 100mila turisti all’anno. A Sasso di Castalda il nuovo attrattore ha registrato fino a mille arrivi al giorno. In questa stagione lo spettacolo della Grancia 7.700; la Città dell’Utopia a Campomaggiore mille; la Signora del lago di Nemoli 10mila; il Mondo di Federico 5mila; ‘Sogno di una notte… a quel Paese’ 18mila; ‘L’estate di Isabella’ 18mila; ‘Magna Grecia, il mito delle origini’ 12 mila; il Volo dell’Angelo 12.900; il Volo dell’Aquila 2.300”.

Ricordando il prezioso contributo di Mario Petracca alla fase di ideazione e progettazione dell’attrattore di Sasso di Castalda, elogiandone la fattività e lo spirito di appartenenza alla sua terra, il Direttore dell’Apt, Mariano Schiavone ha tenuto a sottolineare che: “Fino ad oggi il sistema dei grandi attrattori ha fatto arrivare in Basilicata oltre 110mila persone. In termini economici, in meno di 70 giorni: oltre 2milioni di euro. Nonostante ci sia ancora chi continui a criticare, la realtà è che su questo la politica regionale ci ha visto decisamente giusto. Bisogna andare avanti e continuare perché si colga l’ulteriore possibilità di incrementare ancora di più le presenze turistiche sul territorio lucano”.

S. CARLO, PITTELLA A INAUGURAZIONE STANZA “ALICE ALLO SPECCHIO”

Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, è intervenuto oggi alla cerimonia di inaugurazione, nell’Unità operativa oncologica medica del San Carlo a Potenza, della stanza “Alice allo Specchio”, una struttura dove sarà possibile valorizzare l’aspetto estetico delle donne affette dal cancro sul quale impattano gli effetti collaterali delle terapie. L’iniziativa è dell’associazione Zonta Club international, che nell’occasione del taglio del nastro ha sottoscritto un protocollo d’intesa con la direzione dell’Azienda ospedaliera e la Regione Basilicata.

Il presidente si è complimentato con l’associazione Zonta e la dirigenza del San Carlo, evidenziando l’impegno della Basilicata per essere sempre più all’avanguardia nell’umanizzazione delle cure. “Non c’è medicina che non contempli oltre alla parte scientifica anche quella umana. I processi di umanizzazione – ha detto Pittella – sono necessari e l’iniziativa che inauguriamo oggi non è la prima. C’è un grande fermento in questa regione grazie alla sensibilità delle associazioni che a volte si sostituiscono e che collaborano con le istituzioni”. Pittella ha lodato il lavoro del management dell’azienda San Carlo, guidata da Maglietta, per gli sforzi compiuti sulla tenuta economica e finanziaria e ha ricordato i risultati conseguiti sul versante sanità. “La radioterapia inaugurata in questo ospedale è un segnale di tenacia e anche di resilienza. E ci conforta la consapevolezza di essere riusciti a sbloccare situazioni, come quella di Matera, dove a breve partirà un analogo servizio, mentre continueremo a lavorare intensamente per il potenziamento dell’area sud della regione”.

Pittella ha ricordato poi altre due iniziative deliberate dal governo regionale per ampliare l’offerta sanitaria: il progetto per un Hospice pediatrico a Lauria e quello per la gestione sperimentale a Viggiano dell’Hospice da parte della fondazione Ant. “Con questi provvedimenti agganciamo un mondo – ha concluso – che ha fatto tanto per i cittadini, quello delle fondazioni, riconoscendo e promuovendo la solidarietà e la passione di chi opera in questi settori”.

L’assessore alle Politiche della Persona Flavia Franconi ha, poi, messo l’accento su altri provvedimenti approvati di recente dalla giunta lucana, a partire dalla Breast unit al San Carlo e al Crob. Con il coordinamento scientifico del Centro di riferimento oncologico – ha affermato – avremo reparti di senologia multidisciplinare e, quindi, nuove opportunità di cura, regolate da specifiche Linee guida nazionali, che permettono alla donna di affrontare la malattia del tumore al seno con un percorso di accompagnamento per ogni tappa”.

E’ intervenuto anche presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica, che ha ribadito l’importanza dell’accordo e si è complimentato con il mondo dell’associazionismo che troppo spesso supplisce alle carenze della Pubblica amministrazione, augurando “a tutte le donne di continuare a lottare come leoni contro una malattia che può essere sconfitta”.

“DOPO DI NOI”, PER LA PRIMA VOLTA UN PIANO SU INCLUSIONE DISABILI

La legge Dopo di Noi, entrata in vigore il 25 giugno del 2016 propone per la prima volta un piano volto a garantire il benessere, l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone affette da disabilità gravi per il supporto dopo la perdita del sostegno dei genitori.

Se ne è discusso oggi in un confronto con tutti gli attori interessati nell’Aula Magna all’Università degli Studi di Basilicata del Francioso, a Potenza, in un convegno organizzato dall’Ami Basilicata, su impulso del Garante regionale per l’Infanzia e dell’adolescenza di Basilicata.

Zaira Giuliano presidente dell’associazione Ala (Associazione Lucana Autismo onlus) ha sottolineato aspetti positivi e negativi della legge. “Ad oggi non è stato fatto molto per la sua applicazione, ma restituisce speranza. La nostra associazione collabora con enti e istituzioni per una rete di servizi socio assistenziale per aiutare le famiglie troppo spesso sole. Tra gli obiettivi raggiunti – ricorda la presidente dell’associazione – vi è quello di essere stati promotori della riformulazione della legge bloccata oggi in IV Commissione consiliare, oltre ad aver sollecitato l’approvazione della Legge regionale sull’Autismo ferma ancora in II Commissione.

“L’angoscia dei genitori di figli disabili cresce insieme alla loro età. Un fondo di 180mila euro per tre anni è da cogliere positivamente, ma è una goccia nel mare dei disabili, non abbiamo contezza. L’Italia è l’unica nazione che non ha un osservatorio”.

Cristina Mecca direttore amministrativo dell’Asp ha spiegato il caso di diniego dell’azienda di alcune prestazioni erogate a un portatore di handicap, basato sul principio di appropriatezza delle cure. “Le prestazioni riabilitative devono essere appropriate non solo per una questione di conti in ordine, ma perché, ad esempio, alcune di esse dopo l’età evolutiva risultano addirittura dannose alla persona. La legge di stabilità 2016 – ha sottolineato Mecca – mette ancor di più l’accento sulle prestazioni inappropriate.

Il Garante dell’Infanzia Vincenzo Giuliano, ha insistito su come dare cittadinanza vera alle leggi in questa regione.

“Risorse e appropriatezza sono concetti basilari per poter investire. Un apprezzamento all’Asp, che con tutte le difficoltà ha guardato alle persone e non sempre al mero aspetto ragioneristico dei conti. Il ruolo del Garante è questo – ha ribadito Giuliano – seminare speranza, ma soprattutto sollecitare. Abbiamo deciso di bloccare la legge sulle disabilità perché è un testo inadeguato che non inquadra bene l’oggetto, la legge è ancora senza strategia di programmazione. Ringrazio la IV Commissione per il lavoro svolto tra difficoltà oggettive. E per questo – ha concluso – chiediamo un osservatorio sulla disabilità distaccato dalla politica e affidato al prezioso contributo delle associazioni.

Il consigliere regionale Aurelio Pace, ringraziando Ami e il Garante, ha insistito sul disagio che provano le famiglie nel periodo post scuola. “La 112 – ha detto – si rivolge alle disabilità gravi, il tema dopo di noi e il sostegno familiare è centrale per le famiglie che vivono questi problemi. Si è investito 9 milioni di euro scommettendo sulla parola autonomia, che deve essere la massima possibile per tutti i disabili.

Dopo le testimonianze di alcuni genitori e delle loro difficoltà a concludere i lavori è stato il presidente Marcello Pittella.

“C’è grande attenzione della Regione alla domanda di salute dei nostri cittadini. Dobbiamo fare una sana autocritica, ma anche guardare ai traguardi raggiunti. La mappa sociale della Basilicata aveva un piano regionale datato 1999.

Siamo riusciti ad approvare le Linee guida dei nuovi Piani sociali di zona oltre che a far coincidere gli ambiti di zona con i distretti sociosanitari, un’impresa titanica per la composizione orografica del nostro territorio. Tra gli altri risultati – ha ricordato Pittella – l’approvazione del Manuale Socio assistenziale.

Nel 2015 la Basilicata si classifica prima e unica regione nel Mezzogiorno a rientrare nelle soglie della griglia dei Lea 2015. Proprio consapevoli di dover riscrivere nuove risposte al welfare che è cambiato, abbiamo provato sul versante della disabilità a investire 9 milioni di euro in tre anni”.

Il presidente ha invitato la platea dei sindaci, capofila dei piani sociali, a partecipare a momenti come questi.

“Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Bisogna approfondire ogni aspetto sull’offerta socioassistenziale con tutti gli attori interessati.

Oltre alla disabilità dobbiamo guardare a tutti i nuovi bisogni, dal 2000 in questo ambito non ci sono più trasferimenti dello Stato. Per questo – ha concluso Pittella – salutiamo con favore la legge Dopo di noi, che seppur ancora troppo poco nutrita sul piano economico, mette in campo un capitolo simbolico ma inedito.

Oltre ai 9 milioni in tre annualità stiamo lavorando per realizzare la residenzialità agli ultradiciottenni autistici. Se è vero che nella nostra regione ci sono ancora difficoltà, esempi positivi come Chiaromonte e Matera sono oramai una realtà.

L’obiettivo è rendere queste persone più indipendenti possibili e molto dobbiamo fare per l’inclusione lavorativa. Oltre all’appropriatezza delle cure ci deve essere la consapevolezza della società. Questo approccio è importante per evitare inutili battaglie, come nel caso delle paventate chiusure ospedaliere che si sono trasformate in centri specializzati, un altro nostro risultato e per il quale continuiamo a investire in personale”.

POR FESR, 16,5 MEURO PER PIAZZA DELLA VISITAZIONE A MATERA

La Giunta regionale ha approvato una delibera con la quale si assegnano 16 milioni e mezzo di euro per interventi di rilevanza strategica su piazza della Visitazione per la realizzazione di un polo multimodale, per l’incremento dell’attrattività e la valorizzazione della Città di Matera finalizzato a rendere più sostenibile la mobilità in vista del 2019, l’anno della capitale europea della cultura.

“Funzionalità e abbellimento sono i due elementi sui quali agiremo – ha detto il Presidente Pittella – Piazza della Visitazione è una porta di accesso alla Città e primo bigliettino da visita per i turisti che arriveranno nella Capitale della Cultura. E’ prioritario dunque intervenire tanto sulla mobilità urbana, in uno spazio di snodo e nevralgico, quanto sull’estetica e l’identità di un luogo attualmente ancora anonimo. Ci siamo mossi molto velocemente per adottare gli atti amministrativi necessari – ha aggiunto il governatore – Ad appena un mese dalla firma del Contratto istituzionale di sviluppo abbiamo dato infatti concretezza agli impegni assunti”.

L’investimento, rinveniente per intero dal Por Fesr 2014 – 2020 prevede la sistemazione urbanistica- ambientale e funzionale – trasportistica del sistema urbano costituito da via Aldo Moro, piazza della Visitazione, piazza Matteotti, via don Minzoni, via Lucana (nel tratto da via Don Minzoni e via Roma), via Roma e via Ascanio Persio.

L’intenzione è di “riscattare” questo non luogo, per trasformarlo in un ambito urbano funzionale non solo alle esigenze trasportistiche, ma anche a quelle della qualità urbana, della socializzazione e dello scambio intergenerazionale, del verde e del tempo libero.

Gli obiettivi dell’investimento nel suo complesso, sono quelli definiti dal Comune di Matera: urgente riqualificazione e miglioramento dell’accessibilità pedonale alla stazione ferroviaria di Matera centrale; riorganizzazione generale dell’area di fermata dei bus extraurbani del trasporto pubblico di piazza della visitazione; qualificazione e razionalizzazione delle diverse componenti di traffico sull’asse che collega piazza della Visitazione a Piazza Vittorio Veneto, con riduzione dei punti di conflitto; miglioramento delle condizioni di traffico veicolare su via Lucana, attualmente incompatibili con le sue caratteristiche dimensionali e morfologiche e con la crescente intensità dei movimenti pedonali che la interessano.

Il progetto di questa nuova centralità urbana, prospiciente il municipio e ai principali uffici e scuole cittadine, polo di snodo fra il centro e la periferia, avrà caratteristiche di qualità compositiva e urbanistica, e dovrà assicurare un miglioramento della dotazione dei servizi come verde urbano, spazi di aggregazione, servizi di accoglienza e di informazione ai turisti.

Gli interventi, in particolare, riguarderanno: la nuova stazione di Matera Centrale; la riqualificazione di piazza Matteotti e riorganizzazione della viabilità pedonale di accesso a piazza Vittorio veneto; sistemazione aree verdi pertinenziali; sistemazione viabilità di contorno e risoluzione dei problemi attualmente esistenti relativi agli attraversamenti dei pedoni e delle auto; realizzazione dell’area di interscambio autobus di linea extraurbani e urbani: copertura verde e parco Visitazione; parcheggio e velostazione; punto di accoglienza e informazione turisti.

Per quanto riguarda l’intervento di potenziamento della rete metropolitana e della stazione Matera Centrale, l’intervento prevede: l’allungamento dell’impianto (binari e marciapiedi); la realizzazione di un Acei (Apparato centrale elettrico a itinerari) nel Ctc (controllo centralizzato del traffico) della linea; la realizzazione di nuovi accessi ai marciapiedi di stazione allungati; innalzamento della quota dei marciapiedi; la rigenerazione del fabbricato di stazione attualmente in uso.

IL PRESIDENTE PITTELLA CHIUDE LA DUE GIORNI DI #NARRAZIONI19

Conclusa a Matera la due giorni di #Narrazioni19, l’appuntamento promosso dal Centro Studi Internazionali Emilio Colombo. Dall’orgoglio identitario di una grande terra che può e deve essere servente il Mezzogiorno, al futuro impegno in politica e nelle istituzioni: sono stati questi i temi dell’intervista condotta da Paolo Messa, direttore Centro Studi Americani, al presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella.

Momento conclusivo della terza edizione di #Narrazioni19, l’appuntamento promosso dal Centro Studi Internazionali Emilio Colombo un vero e proprio laboratorio d’idee sulla centralità di Matera Capitale europea della Cultura 2019 nel dibattito pubblico e nelle scelte di Governo, l’intervista ha preso le mosse da Matera, città paradigma della Basilicata e del Mezzogiorno.

“Essere qui – ha rimarcato il presidente Pittella – è un’occasione graditissima per recuperare racconti, narrazioni, visioni e anche azioni politiche e amministrative che vanno messe in campo per rafforzare il profilo nazionale e internazionale di Matera e della Basilicata. Recuperando così un ruolo diverso e più da protagonista in Europa e nel Mediterraneo per tutto il Mezzogiorno d’Italia”.

“La Basilicata ha dimostrato di avere intelligenze non solo nelle istituzioni a tutti i livelli – ha proseguito il presidente della Regione – ma nella società, nelle intraprese, nelle associazioni e nei corpi intermedi, capaci di prendere per mano anche istituzionalmente una società più vasta e traghettarla all’interno di una visione verso orizzonti positivi. I numeri a valle delle azioni messe in campo ci danno ragione, si tratta adesso di rafforzare il tratto distintivo e di approccio culturale alle nuove sfide e far diventare tutto questo patrimonio comune. Raggiungere questo obiettivo, significa traguardare il futuro”.

Il moderatore non si è lasciato sfuggire l’occasione per provare a delineare i futuri scenari elettorali. Domanda cui il presidente ha voluto rispondere da cittadino impegnato in un ruolo istituzionale: “Mi auguro, a livello regionale, una continuità politica anche in funzione di tutto il lavoro che si è fatto dal 2013 ad oggi. Tutti i passi futuri saranno condivisi con il partito. Mi piacerebbe proseguire questo lavoro, di certo non voglio anteporre i desiderata di un semplice cittadino, in questo caso Pittella, al necessario e indispensabile sentire della collettività lucana”.

SENISE, PITTELLA SU ECONOMIA DELLA SOSTENIBILITÀ SOCIALE

“Questo governo regionale ha investito molto sul segmento degli ultimi e dei penultimi. Il dibattito di questa sera mi consegna ulteriori responsabilità, ma anche qualche conferma”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, intervenuto oggi pomeriggio a Senise al convegno “Verso un’economia della sostenibilità sociale e ambientale”, organizzato dal comitato Alleanza Democratica per Senise, con la partnership di ALA (associazione lucana autistici) Onlus, in cui si é parlato di inclusione lavorativa per ragazzi con autismo, di green economy e di emergenze ambientali. “La Regione in questi anni, ha messo in campo diversi milioni di euro per il sociale e il socio-assistenziale.L’esperienza dell’ospedale di Chiaromonte per l’autismo fu una intuizione straordinaria. Altre iniziative, come quella del riordino del sistema sanitario in Basilicata vanno comprese con pazienza. Altrimenti diventa una rissa che ci allontana dal perseguimento di società coesa”. Nel corso dei lavori é stato presentato il progetto pilota “Peperon Aut” che prevede l’inclusione lavorativa di ragazzi con autismo i quali si occuperanno della coltivazione, trasformazione e commercializzazione del peperone di Senise Igp. Il presidente della Regione ha parlato dell’importanza del volontariato e del no profit. “Peperon Aut é un progetto lodevole che andrebbe lanciato nazionalmente come best pratice di inclusione. Ed è bene inoltre che i Gal (gruppi di azione locale) sostengano iniziative come questa.” Poi parlando di inclusione sociale ha detto “Quanti conoscono il piano triennale sul sociale messo in campo dalla Regione Basilicata? Quanti sanno che ancora c’è qualche ritardo nelle autonomie locali per i piani sociali di zona? Essi devono cogliere nuove esigenze e nuovi spazi. Stiamo andando avanti sul fascicolo elettronico sanitario. Ben venga la fattoria sociale a Chiaromonte. Ben venga quella fatta a Nemoli con i ragazzi disabili”. A tal proposito il governatore ha lanciato l’idea di un progetto di area, a valere sui fondi delle aree interne, che si concentri su sostenibilità ambientale e politiche di inclusione, “perché – ha concluso – questo territorio, come gli altri, deve recuperare una sua funzione”.

MIGRANTI, AL VIA FORMAZIONE PER PERSONALE STRUTTURE DI ACCOGLIENZA

Inizia domani in Basilicata l’attività formativa e di ricerca per il personale delle strutture pubbliche che si occupano di accoglienza e inclusione dei richiedenti asilo ed in generale dei migranti.

“Due moduli per complessivi sessanta corsisti – spiega Pietro Simonetti, coordinatore Politiche migranti e rifugiati della Regione Basilicata – segnalati dalle Prefetture, strutture regionali, Comuni, Asl, Forze dell’ordine, Enti previdenziali e Centri per l’impiego saranno attivati domani Potenza e giovedì a Matera per migliorare il coordinamento e la attuazione delle politiche nazionali e regionali.

Il progetto, che sarà seguito da altri nei prossimi mesi, finanziato dai fondi nazionali Fami, si svolge contemporaneamente in cinque regioni del Mezzogiorno con l’obiettivo di migliorare – aggiunge Simonetti – le capacità di offerta dei servizi pubblici e di gestione del complesso sistema di accoglienza che in Basilicata alla data odierna vede la presenza di circa 3000 richiedenti asilo, pari allo 0,60 per cento della popolazione lucana residente ( 2000 nei Cas, 550 negli Sprar, il resto minori non accompagnati).

L’accoglienza garantisce occupazione a circa 750 giovani lucani in 240 strutture presenti ed in fase di allocazione in 80 comuni. Si tratta della più alta percentuale di comuni che ospitano migranti delle regioni italiane.

Si ricorda che a settembre 2017 in Basilicata risultano residenti circa 22 mila stranieri. Le attività formative e di ricerca dovranno tenere conto dei contenuti innovativi del Piano Nazionale Migranti recentemente approvato anche con la partecipazione attiva della Regione Basilicata e del Protocollo anticaporalato che – sottolinea Simonetti – ha registrato importanti risultati sul terreno dell’aumento dei lavoratori assunti regolarmente, con la sperimentazione del trasporto sul luogo di lavoro e la messa a punto dei progetti per le nuove strutture di accoglienza di Palazzo San Gervasio e Scanzano per il 2018. Il progetto in fase di attuazione è stato realizzato grazie all’impegno di Liliana Santoro, Mirella Locantore e Angela Palese”.

TINCHI, PITTELLA ALL’INAUGURAZIONE DEL NUOVO SERVIZIO DIALISI

Abbiamo dimostrato qui a Pisticci che un’azione sinergica ha funzionato. Il rapporto di fiducia tra noi e i cittadini ha bisogno di essere irrobustito dalla politica del fare”.

Lo ha detto questa mattina il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, in occasione della cerimonia di inaugurazione della nuova dialisi, presso l’ospedale distrettuale di Tinchi. La struttura è stata costruita in project financing dall’Ati Spindial Dialpoint.

“Abbiamo mantenuto – ha aggiunto Pittella – la promessa fatta negli anni scorsi ai cittadini e al comitato di ridare nuovo impulso al polo sanitario di Tinchi mediante la costruzione di un centro dialisi di eccellenza”.

La dialisi è stata realizzata mediante la finanza di progetto con un bando che prevedeva la costruzione e successiva gestione per nove anni con risorse a carico del privato, mentre il personale medico e paramedico oltre al coordinamento complessivo dell’attività sanitaria è di competenza Asm.

“Se noi tutti – ha continuato Pittella – provassimo a lavorare concordemente per il bene della Basilicata, faremmo un po’ più il nostro dovere di cittadini attivi di questa regione”.

Poi Pittella è entrato nel vivo della Riforma sanitaria. “Bisogna rendere più qualificante – ha spiegato – la risposta alla domanda di salute. E la riorganizzazione del sistema sanitario in Basilicata e della sua rete ospedaliera serve proprio a questo. Il sistema di prima non reggeva più. Abbiamo deciso di valorizzare per vocazione e per funzione ogni plesso ospedaliero. Policoro, ad esempio, svolge funzione importante di Psa (Pronto soccorso autonomo). L’ospedale di Tinchi ha un’altra funzione. L’uno serve all’altro. Da quando immagini una riforma e fino a quando la realizzi c’è un tempo che passa e si chiama pazienza. Proveremo ad affrontare nel merito le questioni – ha concluso il governatore regionale – ed insieme all’Asm faremo in modo di ridurre le criticità”.

La dialisi ha estensione di oltre seicento metri quadrati per quindici posti letto (elevabili a diciassette) più un posto letto “contumaciale”. Realizzati anche locali cucina ed aree esterne con arredamento e macchinari all’avanguardia.

Dopo 9 anni, la gestione passerà in via esclusiva all’Asm, che diverrà proprietaria anche del fabbricato.

RIORDINO SISTEMA SANITARIO, INCONTRO A VILLA D’AGRI

L’ospedale di Villa d’Agri potrebbe diventare un piccolo gioiellino, senza stravolgimenti, con le cose adeguate per la portata e per le criticità della valle”.Con queste parole il presidente dellagiunta regionale, Marcello Pittella, hachiuso l’incontro tenutosi presso il CentroSociale di Villa d’Agri sul riordino del sistema sanitario regionale, alla presenza dell’assessore alle Politiche per la Persona, Flavia Franconi, dei vertici della sanità lucana e del nosocomio valligiano. “Nonostante i vincoli normativi”, ha sottolineato il governatore, “abbiamo deciso di non chiudere gli ospedali, adottando la tecnica del giusto ovunque, tanto a Villa d’Agri quanto a Lagonegro e Melfi,ma non del superfluo, perché quello non ce lo possiamo permettere”. Fra i temi al centro del dibattito, che ha visto la partecipazione deisindaci dell’area oltre che del Comitato popolare “Uniti per la Vald’Agri, il piano stralcio assunzioni che consentirà di superare alcunecriticità emerse con il trasferimento di funzioni al San Carlo diPotenza. L’incontro è stato preceduto da una visita al presidioospedaliero, nel corso del quale sono stati verificati i passi avanticompiuti sulla strada della riorganizzazione. “Il 118 ritorna dov’era e con il Consultorio si apre il percorso donne” ha spiegato Pittella, “ora proviamo a recuperare condividendo tra territorio e acuzie la farmacia, e a ultimare i lavori che daranno a Villa d’Agri la risonanza magnetica, mi auguro entro dicembre, e il nuovo blocco centrale ammodernato. Tutto questo con finanziamenti già assentiti, deliberati”. Il governatore ha espresso l’intenzione di ritornare a Villad’Agri prima della fine dell’anno per un ulteriore aggiornamento sullo stato di avanzamento dei lavori. Fra le necessità emerse dagli interventi dei direttori generali di Asp e San Carlo, Giovanni Bochicchio e Rocco Maglietta, soprattutto quella di perseguire una maggiore integrazione fra ospedali e territorio, potenziando i percorsi di cura a monte e a valle dei nosocomio.