Ho parlato ieri all’evento #PensiamoBasilicata, in cui il manifesto delle associazioni datoriali lucane di cooperative, artigiani e pmi hanno voluto lanciare il loro programma di sviluppo e “sfidare” la Regione sugli obiettivi da raggiungere di qui ai prossimi anni. Ho parlato a cuore aperto e senza nascondermi dietro i dati e dietro le carte. Oggi più che mai, se si vogliono raggiungere quegli obiettivi, bisogna lavorare assieme e non contro, in un’ottica di grande condivisione e partecipazione di tutti gli attori in campo. Entro la fine dell’anno dobbiamo elaborare una sintesi fra i tre documenti, quello del governo regionale, quello dei sindacati e quello delle associazioni datoriali che è stato presentato nel corso dell’evento, e che deve diventare la piattaforma delle scelte strategiche per lo sviluppo della regione fino al 2020.
La visione della Basilicata è il patrimonio di una intera società e può diventare realtà se ciascuno di noi mette qualcosa in campo. Ma non possiamo perdere tempo, dobbiamo affrontare le sfide che ci attendono con una consapevolezza, quella di abbandonare le liturgie del passato.
Della relazione presentata non modificherei una sola virgola perchè si muove in coerenza con la nostra visione.
Sono trascorsi due anni dal nostro insediamento. Abbiamo trovato una regione che stava affondando. Oggi i numeri ci dicono che stiamo facendo un buon lavoro sia sul fronte occupazionale che su quello dello sviluppo economico. Ce lo dice l’Istat, ce lo dice la Banca d’Italia, ce lo dicono non solo i numeri, ma anche gli umori e gli apprezzamenti che vengono da dentro e da fuori regione. Ovviamente non basta. Ma vi invito a guardare il bicchiere mezzo pieno, allontanando una volta e per tutte la sindrome del disfattismo.
Le riforme si stanno facendo pur in un tempo molto complesso. Ma dobbiamo continuare su questa direzione decidendo di cambiare approccio, aprendoci alle opportunità e evitando litigi e sgambetti nell’interesse generale della nostra comunità. E se questa regione ha saputo affrontare e uscire dalle difficoltà lo deve anche e soprattutto ad associazioni datoriali e organizzazioni sindacali.
In poco più di un anno, lo scenario è cambiato. Abbiamo lavorato per risollevare le imprese, con la riduzione dei tempi di pagamento e con la mitigazione del patto di stabilità, abbiamo emanato bandi importanti e partecipati, come i Pia e il Sostegno alla Competitività, abbiamo lanciato il Reddito Minimo e trasformato il Bonus Carburanti da elemosina in strumento sociale. Abbiamo lavorato su tutti i fronti scoperti di questa nostra regione, con riforme puntuali ed azioni concrete, che proprio in questi giorni ho diffuso ai cittadini con l’iniziativa #SeDiciBasilicata.
Dalla sanità ai consorzi di bonifica, dall’agricoltura allo sviluppo della banda larga in ogni paese lucano, solo per citarne alcune.
I nove assi strategici che l’Unione europea ci consegna per la prossima programmazione comunitaria rappresentano una grande opportunità e il nostro orizzonte di lavoro.
Ma tante altre cose abbiamo da fare e la Basilicata può diventare un modello per le altre regioni del Sud e su certi temi lo è già.
Occorre fare delle scelte anche sulle infrastrutture sapendo che non tutto possiamo fare. E intanto la Basilicata recupera 8 mila nuovi assunti, riduce la poverta di 10 punti. Dobbiamo andare ancora avanti, recuperando un protagonismo della regione perché solo in questo modo potremo contrastare le ipotesi di macroregione che nelle ultime settimane stanno avanzando. Una politica che vuole raggiungere questi grandi traguardi deve anche produrre sana autocritica evitando gli errori del passato. E affrontare temi importanti come la redistribuzione della ricchezza su cui proporrò una seria ed attenta valutazione.
La nostra regione sembra costruita su microcellette di api e ogni microcelletta ha la sua storia. Ecco perchè insisto nel dire che, per uscire dalle difficoltà, bisogna lavorare assieme, consapevoli delle differenze, ma anche consci di lavorare per un grande obiettivo comune. Solo così, facendo sintesi delle proposte riusciremo a ridare protagonismo alla nostra Basilicata.