Su riforma del Titolo V uniamo le nostre intelligenze
“Le riforme istituzionali e costituzionali devono rappresentare l’occasione per sciogliere alcuni nodi dell’agenda politica della Basilicata e per dimostrare la nostra capacità di saper alzare la testa e riprendere il cammino. Quella che stiamo attraversando è una stagione complessa, non solo per la crisi economico finanziaria, ma anche per le forti spinte all’individualità e all’egoismo. Istituzioni e partiti fanno ormai fatica a fungere da collante con i cittadini. Per questo motivo è necessario affrontare il tema del riassetto istituzionale con giusto piglio e lungimiranza”.
Lo ha dichiarato il presidente Marcello Pittella chiudendo il dibattito in Consiglio Regionale sulla proposta di riforma del bicameralismo e del Titolo V della Costituzione.
“La relazione del presidente Lacorazza – ha detto Pittella – analizza con obiettività il corto circuito che si è determinato nell’organizzazione dei poteri tra Regione, Autonomie locali e Governo centrale. L’assenza di una riforma di sistema, che manca da almeno un ventennio, ha alterato il confine della funzione di ognuno. Questa situazione è ormai esplosa sotto la scure della crisi politica, e dei partiti che negli ultimi anni ha impaludato il processo di riforma, dando ragione a un diffuso sentimento antieuropeo. Ma noi non posiamo pensare di essere competitivi senza prender parte attiva all’Europa. Dobbiamo credere in una Europa che non sia soltanto unione monetaria ma che possa svolgere il ruolo di vera entità politica, occupandosi di affari esteri, giustizia, diritti umani e civili. Anche per questo motivo l’Italia deve recuperare agibilità e snellezza nella sua articolazione strutturale. Le Regioni devono aprirsi alla sfida del futuro e guardare all’Europa come ad una opportunità per ridefinire, con sana autocritica, funzioni e missione, rivendicando una sorta di prerogativa nel dialogo col Governo sulle prospettive di sviluppo. Spesso – ha detto ancora Pittella – ci siamo sostituiti ad altri organismi, siamo diventati pervasivi ed abbiamo assunto responsabilità non proprie, anche nei confronto delle Autonomie locali. Questa tendenza deve essere invertita. Le Regioni poi, senza perdere la loro autonomia, possono svolgere funzioni importanti nell’individuazione, a livello centrale, di più precisi ambiti di sviluppo, ciò anche alla luce del processo di ridefinizione della Province. Se non governiamo questo tempo di grandi cambiamenti nei rapporti con lo Stato, rischiamo di essere stritolati dalla storia. Sono consapevole che abbracciare la strada delle riforme non porta consenso, ma se teniamo alla nostra Basilicata dobbiamo abbracciare questo nuovo corso. Nel dibattito in corso la posizione della Conferenza delle Regioni deve essere quella di abbracciare l’idea di una riforma, senza però far venir meno il ruolo delle stesse. L’adesione alle riforme proposte dal Presidente Renzi non equivale ad una cambiale in bianco, significa invece la precisa volontà delle Regioni di ritagliarsi un ruolo importante nel processo di riforma, rivendicando anche potere legislativo e precisi confini per le materie concorrenti. La Basilicata che concorre al 15% del fabbisogno energetico nazionale non può non avere una propria griglia normativa in tema di energia e salvaguardia del territorio.
Rispetto alle nostre competenze in materia di autorizzazioni ambientali dobbiamo tentare di mettere dei paletti per evitare un esproprio di competenze e il possibile conseguente uso del territorio. Su questa materia come Regione stiamo provando ad offrire anche spunti ai nostri parlamentari. Io non sono contrario all’utilizzo virtuoso del petrolio. E’ una risorsa del nostro territorio dalla quale, se bene utilizzata e nel rispetto di salute e ambiente, dobbiamo ottenere le migliori condizioni di occupazione e imprenditoria. Il clima di esasperazione su questo tema che proviene dal territorio è anche frutto degli errori che tutti noi abbiamo commesso in passato. Non dobbiamo sottrarci al dialogo e dobbiamo fare virtù di ogni spunto costruttivo. Solo unendo le nostre intelligenze possiamo far fare un passo in avanti alla nostra Basilicata”.