Ddl variazione di bilancio approvato dal Consiglio regionale

Il disegno di legge della giunta regionale approvato in Consiglio stabilisce, in materia di personale, di dare avvio entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge al processo di stabilizzazione del personale non dirigenziale in possesso dei requisiti di cui ai commi 1 e 2 dell’art. 20 del decreto legislativo n. 75/2017. “La maggioranza ed il governo regionale – ha detto sull’argomento il presidente Marcello Pittella – procederanno nell’ambito della riforma Madia del pubblico impiego a fare tutto ciò che è necessario, perché inizi il processo di stabilizzazione e nello stesso tempo si garantisca il futuro di 120 professionalità, che una volta entrate nella società aggiudicataria, con la clausola sociale vi resteranno a vita, a meno che non si aboliscano in Europa il Fondo di coesione o i Fondi strutturali. Non credo che la maggioranza avrebbe potuto fare di più. Lavoriamo con pazienza e con calma per trovare le soluzioni possibili e dispiace essere criticati in maniera strumentale”.

Il governatore della Basilicata ha ricordato i primi tentativi andati a vuoto negli anni scorsi di avviare il processo di stabilizzazione dei precari “attraverso una selezione per il tempo determinato”. “Rispetto a quel concorso – ha evidenziato – in molti, animati da diversi motivi, pur legittimi, si misero di traverso. Molte di quelle persone si trovano oggi a fare smorfie e a dissentire sull’attuale progetto. Ma l’azione dell’amministrazione regionale ha già consentito di stabilizzare, giovandosi di un recente decreto, i precari Alsia e quelli laureati in Scienze forestali. Sui precari dell’amministrazione regionale – ha messo in chiaro Pittella – che c’era tanto di accordo siglato con i sindacati, che prevedeva in base a risorse economiche e agli spazi di assunzione concessi all’ente Regione, di poter immaginare un percorso per arrivare alla stabilizzazione. Ma non se n’è fatto nulla. Oggi – ha continuato il governatore – la riforma Madia del pubblico impiego ci consente spazi ancora stretti rispetto alla platea dei lavoratori interessati: cercheremo di individuare una soluzione per tenere insieme tutti, se la norma ce lo consentirà. C’è chi ha pensato che l’esternalizzazione dei servizi di cui si occupano oggi questi lavoratori non fosse la soluzione al problema. Noi pensiamo invece che in parte lo è. L’altra parte ce la consegna la riforma Madia. E’ chiaro che se avessimo avuto la possibilità di somministrare una deroga complessiva alle quote assunzionali e alla sostenibilità economica lo avremmo fatto. In questo momento – ha proseguito – siamo anche disposti ad incassare il dissenso: daremo al tempo la possibilità di analizzare i nostri comportamenti e di fare una valutazione complessiva. Infine – ha concluso Pittella – un appello a quei precari che da un lato chiedono la stabilizzazione e dall’altro, profittano dell’attuale status per svolgere contemporaneamente più lavori. L’appello di più etica che spesso si rivolge alla politica, trae origine da chi etica non pratica. Ed io al silenzio preferito da chi dovrebbe prevenire e poi denunciare queste cose e che spesso si erge a detentore di medicine vivifiche della Regione, ho scelto la strada della verità e del coraggio; per anni abbiamo vissuto lasciando tanti giovani nel bisogno e nell’incertezza. Oggi a noi toccava cambiare pagina e lo abbiamo fatto; a qualcuno non piacerà e rilancerà, sapendo solo puntare l’indice”.

Nel disegno di legge, è previsto anche un contributo una tantum di 1,5 milioni di euro al Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Potenza, per garantire la prosecuzione dei servizi per le aziende insediate. “Attraverso l’individuazione di un milione e 500 mila euro – ha sottolineato il governatore Pittella – proviamo a recuperare un tempo utile per verificare la sostenibilità del Consorzio, alle prese con un groviglio di complessità che si è creato negli anni. Prima di gettare la spugna – ha aggiunto – abbiamo voluto concedere un’ulteriore prova d’appello, affinché si possa giungere ad una soluzione possibile. Chi prova a capire come superare i tanti nodi di quel groviglio sa esattamente come è difficile risolvere il problema Consorzio. Se non ci riusciremo ci assumeremo le nostre responsabilità. Ma abbiamo preferito essere riflessivi ed evitare fughe in avanti, senza avventurarci in azioni che non avrebbero potuto consegnarci sicurezza. Questo vale per tutte le partite, anche complicate, che il tempo difficile che viviamo ci sta consegnando in fatto di responsabilità”.

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