Lettera aperta a Vincenzo Taddei sul bonus benzina
Caro Vincenzo Taddei, leggendo le dichiarazioni a tua firma, riportate oggi dai giornali, a proposito del bonus carburanti, non posso esimermi dal fare una riflessione a voce alta. Io credo che a seguito del voto del 17 e 18 novembre scorsi, caratterizzato dalla più alta percentuale di astensionismo mai riscontrata nella storia elettorale lucana dal dopoguerra ad oggi, la Politica – quella vera, quella che guarda ai bisogni della gente e poi agli interessi di bottega – non possa più consentirsi operazioni di piccolo cabotaggio. La Basilicata vive un momento drammatico. Come lo vivono l’Italia e l’Europa. E io avverto forte il dovere di dare risposte immediate a chi non ce la fa a mettere tutti i giorni un piatto a tavola. A chi ha perso un lavoro o non riesce a trovarne un altro. A chi, in questi giorni, ha visto sfumare i sacrifici di una vita perché una frana si e’ portata via la casa o perché l’alluvione, la seconda nel giro di poche settimane, ha allagato terreni e fabbricati, distruggendo i raccolti che dovevano assicurare un reddito dignitoso per i prossimi mesi.
Caro Vincenzo, io non sono disposto, dinanzi a questo scenario di guerra, ad assistere inerme a quello che ritengo sia uno “scippo” ingiusto maturato ai danni dei lucani per colpa di una classe parlamentare, quella della quale facevi parte nel 2009, che non ha saputo opporsi agli assalti dei leghisti del Nord, cinicamente bravi, dal loro punto di vista, a mettere le mani nelle nostre tasche.
Dove eravate, mi chiedo, voi deputati e senatori della Basilicata dell’allora maggioranza di centro-destra, quando i vostri colleghi veneti facevano passare l’emendamento all’articolo 45 della legge 99/2009 che estende anche agli abitanti delle regioni in cui operano rigassificatori (che non producono royalty) i benefici previsti dal Fondo unico nazionale per la riduzione del prezzo degli idrocarburi? Fondo, lo ricordo a beneficio di quanti non avessero ben chiara la questione, che e’ alimentato per quasi il novanta per cento dalle royalty rivenienti dal petrolio estratto in Basilicata.
In questi quattro anni siete andati dicendo che non c’era da preoccuparsi. Che i veneti non avrebbero ricevuto un euro dei fondi riservati ai lucani. E che nella peggiore delle ipotesi ci avrebbero pensato il Governo e il Parlamento ad evitare l’ennesima beffa ai nostri danni.
S’è visto come e’ andata a finire. Dopo la sentenza del Tar del Lazio prima, e del Consiglio di Stato poi, la competente Direzione centrale del Ministero dello Sviluppo economico è stata costretta a “congelare” la ripartizione del Fondo idrocarburi, in attesa di stabilire le modalità di erogazione del bonus benzina anche ai cittadini di tutte quelle regioni italiane in cui operano i rigassificatori.
In questo momento drammatico per la Basilicata, i circa 70 milioni di euro, riferiti al 2011 che sono il frutto delle estrazioni petrolifere della Val D’Agri e che il Ministero dovrà ora riconoscere anche ad altre regioni italiane, ci consentirebbero di dare una risposta immediata a centinaia di famiglie lucane che hanno perso tutto e nei confronti delle quali, per quanto mi riguarda, ho gia’ chiesto ai competenti uffici regionali di trovare tra le pieghe del bilancio le risorse necessarie per gli interventi più urgenti.
Pero’ non facciamoci illusioni. Grandi somme disponibili non ve ne sono. Forse, raschiando il fondo del barile, riusciremo a reperire, mi dicono, un paio di milioni di euro. Ma non più di tanto. Dopo di che, ti chiedo, caro Vincenzo Taddei, io devo assistere allo spreco di quei 70 milioni di euro che sono nostri, per di piu’ già disponibili e spendibili, senza fare niente? E’ questo che vorresti, con i tuoi amici di partito? Che il nuovo presidente della Regione, sia pure non ancora ufficialmente insediato, se ne stesse buono e zitto dinanzi a questo attentato al buon senso e alla corretta amministrazione della cosa pubblica?
Sinceramente, lo dico senza vena polemica, sono stupito dal vostro modo di fare politica. Non e’ mettendo i bastoni tra le ruote a chi governa, per difendere una posizione di principio palesemente indifendibile, che si conquistano i consensi elettorali. I lucani vogliono risposte serie ed immediate, improntate al buon senso e alla concretezza.
Ormai e’ chiaro che l’articolo 45 della legge 99/2009 così com’è danneggia la Basilicata. E’ altrettanto evidente che rischiamo di perdere, a vantaggio di altri, i 70 milioni del 2011, gli 81 milioni del 2012 e non meno di 85 milioni del 2013. La mia proposta, peraltro già formalizzata ai parlamentari lucani, e’ semplice: si modifichi subito l’articolo 45, trasformando il fondo unico nazionale in tanti fondi regionali, in modo da avere subito il controllo delle risorse disponibili. Dopo di che si affidi al Consiglio regionale il compito di stabilire le modalità di utilizzo. Nulla impedirà a voi, come ad altri, di continuare a sostenere la necessità di assegnare quelle risorse alla card benzina. Addirittura, io penso che sarebbe utile chiedere ai lucani come la pensano, se mai utilizzando le prossime elezioni europee per effettuare un vero e proprio referendum popolare. Peró, ripeto, l’importante, in questo momento, e’ correre subito ai ripari, evitando che si concretizzi lo “scippo” che si intravede all’orizzonte e che possiamo tentare di sventare, forse, solo se saremo tutti uniti: forze politiche e sociali, sindacati, imprenditori, stampa.
Mi rifiuto di credere che in nome della peggiore politica possa prevalere un assurdo autolesionismo.