Sarò il presidente di tutti i lucani
Non è tanto un sogno che si realizza, quanto un’utopia feconda, che è quella che crea il futuro. E il futuro, da stasera, non deve più farci paura. Perché porta i vostri nomi e ci vedrà tutti impegnati in una grande rivoluzione democratica.
Sarò il presidente di tutti i lucani, di quelli chi mi hanno consegnato la propria speranza. Ma lo sarò soprattutto di quei lucani contro, di quelli che hanno scelto un candidato alternativo e un progetto alternativo al mio. Sarò anche il presidente di quell’esercito di delusi che ha scelto di non votare, perché è il momento di unire e non di dividere. Perché c’è una società in movimento, veloce, portatrice di domande e bisogni del tutto inediti che va ascoltata e c’è una regione che deve crescere, investire sulla sua competitività, sul talento, sul merito, sulle pari opportunità, sulla creatività dei suoi ceti più produttivi, sull’unicità della sua bellezza e della sua cultura. Ci siete voi, lucane e lucani a cui voglio ridare speranza.
Quella di ieri sera è stata una grande festa di popolo, è l’arrivo di una cavalcata senza tregua, avvincente, appassionata, coraggiosa. Ma siamo già tutti consapevoli che le sfide che ci attendono a partire da oggi saranno impegnative e faticose. Sappiamo che questa vittoria da sola non rappresenta il cambiamento che cerchiamo: è soltanto l’occasione per dire che quel cambiamento è possibile. Sappiamo che o ci alziamo e ci salviamo tutti o cadiamo tutti senza scampo.
E’ una strada lunga, molti degli obiettivi che ho definito prioritari saranno nella mia agenda fin da subito, per altri occorrerà una riforma netta e rigorosa di certi assetti, ma sono convinto arriveremo a realizzare anche questi. L’ho sempre creduto, ma non c’ho mai creduto così come adesso.
Adesso che siete al mio fianco.
Perché c’è una cosa che è già cambiata durante questa lunga campagna elettorale, ed è il mio rapporto con voi. Diretto, immediato, leale. Voglio continui ad esserlo, per questo sarò sempre sincero con voi sulle sfide che ci attendono e su quel che serve per vincerle. Vi starò a sentire, specialmente quando le mie scelte e le mie decisioni non vi convinceranno. Vi chiederò di essere parte di questa rivoluzione democratica. Lo farò aprendo la mia “casa”, perché sia la nostra casa, lo farò comunicando con voi come mai è stato fatto prima e mi troverete per questo sempre pronto al confronto, mai allo scontro. Lo farò con la consapevolezza che quasi mai le riforme sono accompagnate dal consenso e che anche la più ostinata resistenza al cambiamento andrà eliminata. Meno di un cambio di passo imponente, la partita col futuro la si perde prima ancora di giocarla. La nostra rivoluzione democratica è già cominciata ed è solo merito vostro.