Al via il Parco del Vulture, attrattore turistico della Basilicata

Con l’approvazione del disegno di legge, ora all’esame del Consiglio, prosegue l’iter per l’istituzione del “Parco Naturale Regionale del Vulture”, già intrapreso nel 2003 e interrotto nel 2007 in seguito alla conclusione della legislatura regionale.

La macchina burocratica è ripartita l’anno scorso grazie all’input dell’Associazione Ambientalista Legambiente Basilicata e l’Area Programma Vulture Alto Bradano che hanno proposto di riavviare il processo di istituzione dell’Area Naturale Protetta del Vulture. La riserva interesserà l’area nord della regione con ambiti di elevato valore naturalistico e paesaggistico, ma non ancora tutelata come l’area sud dove, in passato, sono stati istituiti due Parchi Regionali e due Nazionali.

La bozza di Ddl e l’ipotesi di perimetrazione sono stati sottoposti già all’attenzione del Comitato Scientifico Regionale per l’Ambiente che ha espresso parere favorevole all’istituzione dell’Area Protetta, che comprenderà i comuni di Melfi, Rionero in Vulture, Rapolla, Barile, Ripacandida, Ginestra, San Fele, Atella e Ruvo del Monte. Numerose sono le valenze naturalistiche, geologiche, storico, antropologiche presenti nell’area interessata che giustificano e finalizzano l’istituzione del Parco.

Il Parco del Vulture infatti sarà lo strumento per preservare e conservare i sistemi naturali e la biodiversità di uno dei territori più importanti della Basilicata, ma anche per porre le condizioni di uno sviluppo economico dell’area con nuove attività legate alla valorizzazione delle peculiarità ambientali, paesaggistiche e storico-culturali. In tal modo si eleverà il potenziale competitivo del territorio rispetto ai settori strategici dell’economia montana, quali l’agricoltura di qualità, il turismo, le produzioni tipiche, la manutenzione del patrimonio forestale.

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