Mano tesa della Basilicata a rifugiati e migranti
In una comunicazione al Consiglio regionale il presidente della Regione ha fatto il punto sulla presenza di stranieri nel territorio ed ha ribadito che la Basilicata è nelle condizioni di “poter incrementare le politiche di accoglienza, raddoppiando il numero degli ospiti sulla base di uno specifico accordo già inviato al Ministero dell’Interno”.
“Il fenomeno dei migranti e dei rifugiati si può trascurare? Possiamo realisticamente pensare di risolverlo in modo repressivo, costruendo muri o bombardando barconi? Siamo davvero di fronte ad un’invasione incontrollabile o abbiamo gli strumenti ed i mezzi per affrontare il problema in modo efficace?”. Sono alcuni interrogativi, che il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella ha rivolto oggi al Consiglio regionale nel corso del suo intervento sul tema dei migranti. “Chi richiede asilo politico – ha evidenziato il governatore – è tutelato dai trattati internazionali e dalla Costituzione. Il nostro territorio ha ancora un ampio margine per realizzare progetti di accoglienza, non registrando una concentrazione di stranieri elevata (2,9 per cento a fronte di un 8,3 per cento del dato nazionale). Lo scorso mese di luglio – ha spiegato – abbiamo siglato insieme ad altre Regioni un’intesa con i Ministeri dell’Interno, delle Politiche sociali e dell’Economia, che disegna un Piano operativo nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di cittadini extracomunitari. L’entrata in funzione di questo piano – ha specificato – è un’occasione eccezionale per consentire alla Regione di concorrere al governo dei fenomeni migratori evitando di subire le eccessive concentrazioni di migranti. Da questo – ha spiegato Pittella – deriva la proposta di raddoppiare il numero di rifugiati e richiedenti asilo per la Basilicata sulla base di uno specifico accordo già inviato al Ministero dell’Interno ed attualmente in discussione. Tale accordo subordina la disponibilità regionale, alla creazione di un Hub regionale per la prima accoglienza che si caratterizzi per un coinvolgimento degli enti locali su base volontaria, che sia basato su soglie di accoglienza proporzionate alla demografia dei nostri centri urbani, che consideri la possibilità di riconvertire strutture in corso di realizzazione quali l’ex Cie di Palazzo San Gervasio, che preveda il più ampio coinvolgimento della realtà associative qualificate”. A sostegno della volontà del governo regionale di incrementare le politiche di accoglienza Pittella ha illustrato una serie di dati resi disponibili dalla Prefettura di Potenza. In Basilicata ad oggi sono presenti 1.022 migranti e l’accoglienza è garantita da due sistemi per il momento distinti: le strutture di accoglienza temporanea gestite dalla Prefettura di Potenza, che accolgono 642 rifugiati o richiedenti asilo nelle province di Potenza e di Matera; e le strutture del Sistema nazionale di protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) che danno ospitalità a 382 rifugiati o richiedenti asilo e minori stranieri non accompagnati. Le strutture di accoglienza temporanea si trovano a Pignola, Melfi, Sasso di Castalda, Pietragalla, Potenza, Chiaromonte, San Chirico Nuovo, Matera, Ferrandina ed Irsina. Le strutture Sprar, invece, hanno la disponibilità di 443 posti in totale: 315 in provincia di Potenza, di cui 276 per adulti e 39 per minori stranieri non accompagnati; 128 in provincia di Matera, di cui 113 per adulti e 15 per minori stranieri non accompagnati. Quelle per minori sono presenti a Sant’Arcangelo, San Chirico Raparo, Paterno e Salandra, mentre le strutture Sprar per adulti si trovano a Sant’Arcangelo, Rionero in Vulture, Brienza, Muro Lucano, Latronico, Chiaromonte, Fardella, San Severino Lucano, Pescopagano, Senise, Matera, Nova Siri e Grottole. Gli stranieri residenti in Basilicata – secondo i dati Istat relativi al 2014 – sono complessivamente 16.968, con una incidenza del 2,93 per cento sul totale della popolazione regionale. Sono poi rilevabili fenomeni di immigrazione stagionale di alcune migliaia di unità nelle aree a confine con la Puglia e nel Metapontino. Il presidente ha poi ricordato gli interventi normativi messi già in campo, fra cui il disegno di legge “Norme per l’accoglienza, la tutela e l’integrazione dei cittadini stranieri migranti e dei rifugiati, degli apolidi” approvato con Dgr n. 543 del 2014 ed attualmente all’esame delle commissioni consiliari; l’istituzione della task force per il lavoro stagionale, con Dgr n. 627 del 2014; l’istituzione dell’Organismo di coordinamento della Regione Basilicata in materia di immigrati e rifugiati politici istituito con Dgr n. 182 del 2015; la partecipazione alla Fondazione città della Pace per i Bambini Basilicata. “Gli stranieri – ha rimarcato Pittella – possono essere un’opportunità importante per lo sviluppo sociale ed economico del nostro territorio. Basti pensare che in Basilicata gli alunni stranieri sono 2.468, con un’incidenza sul totale della popolazione scolastica del 2,8 per cento: questo ha contribuito alla tenuta del sistema scolastico regionale, evitando la perdita di posti di lavoro”.
Il presidente, quindi, nel riferirsi “alla posizione assunta da alcuni presidenti di Regione del Nord” ha detto che “sul tema dell’accoglienza non si può giocare sulla pelle delle persone, nel maldestro tentativo di alimentare odi e divisioni, per recuperare magari consenso politico. E’ populisticamente facile – ha messo in evidenza – sbarrare le porte di casa propria, quando sono gli altri, ed in particolare le regioni del Sud, a dover fronteggiare l’emergenza umanitaria. Ipotesi di ritorsioni contro i Comuni che accolgono migranti, come ha fatto il governatore della Lombardia Maroni, sono illegittime oltre che eticamente discutibili. E’ grave indebolire la posizione dell’Italia in Europa, mentre occorrerebbe – ha suggerito il governatore – far prevalere l’interesse nazionale. Ribadisco il concetto di una Basilicata inclusiva, tanto più dopo la proclamazione di Matera Capitale della cultura nel 2019”.