La Regione ricorrerà al Tar contro le trivellazioni in mare
Ci sarà anche la Basilicata tra le Regioni che faranno ricorso al Tar contro il decreto del Ministero dell’Ambiente che ha dato il via libera alle attività di ricerca di idrocarburi nello Jonio da parte della Società Enel Longanesi Developments Srl.
Una precisa disposizione in tal senso è stata impartita agli Uffici competenti della Regione Basilicata dal presidente Marcello Pittella, il quale, coerentemente con quanto va sostenendo sin dal giorno del suo insediamento, ha ribadito che il governo lucano non darà mai il proprio assenso alle trivellazioni in mare e si opporrà in tutte le sedi, politiche e amministrative, qualora, come in questo caso, dovessero essere posti in essere atti che la Regione non condivide.
“Per quanto riguarda il permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in mare denominato “d 79 F.R.- EN” proposto dalla Enel Longanesi Developments Srl – ha ricordato il presidente Pittella – la Giunta regionale aveva già espresso a dicembre del 2014 “parere contrario” sulla scorta di una valutazione tecnica ben precisa. E cioè che l’intervento è in contrasto con gli obiettivi di tutela ambientale e di rilancio eco-turistico della costa jonica lucana, in quanto, dall’analisi dello studio di impatto ambientale proposto, non è possibile escludere, con ragionevole certezza, l’innesco di impatti negativi significativi a carico dell’ambito marino interessato e delle fasce costiere prospicienti”.
Dopo aver rilevato che nel Dec-Via del Ministero dell’Ambiente, datato 12 giugno 2015, non vi è riscontro del parere negativo espresso dalla Regione, e che questo purtroppo non è l’unico caso in cui le valutazioni di parte lucana sono state disattese, il presidente Pittella ha fatto sapere di aver già scritto, insieme con l’assessore regionale all’Ambiente Aldo Berlinguer, una lettera al ministro Galletti nella quale si stigmatizza il mancato dialogo con la Regione Basilicata.
“Con l’assessore Berlinguer – ha spiegato il presidente Pittella – ho sollecitato il ministro a rivedere la valutazione di impatto ambientale, tenendo in debito conto le sacrosante esigenze di sviluppo turistico e naturalistico dell’arco jonico lucano”.