Presidente Regione su resistenza in giudizio contro governo
Il governatore lucano ha illustrato nel suo intervento in Consiglio regionale, le motivazioni della Regione sulla resistenza in giudizio nei confronti del governo nazionale, che ha richiesto la dichiarazione di illegittimità costituzionale delle norme sulle intese istituzionali contenute nella legge regionale n. 4 del 2015.
“La Regione Basilicata si costituirà nel giudizio promosso dal presidente del Consiglio dei ministri, ma non c’è nessuna vis polemica e non è un referendum pro o contro l’attuale governo nazionale: è bene sgomberare il campo da equivoci”.
Lo ha detto oggi il governatore lucano, intervenendo al dibattito in Consiglio regionale, sulla costituzione della Regione Basilicata nel giudizio promosso dal presidente del Consiglio dei ministri davanti alla Corte Costituzionale, per la dichiarazione di illegittimità costituzionale delle norme sulle intese istituzionali e sulla gestione dei rifiuti contenute nella legge regionale n. 4 del 2015.
“Siamo di fronte – ha proseguito il presidente – ad argomenti sensibili, che hanno riempito pagine di giornale animando dibattiti e discussioni, a volte con senso di responsabilità, a volte senza. Ma tengo a sottolineare che l’impugnativa del governo non mette in discussione l’essenza della nostra battaglia sulle prerogative e sulle intese. Abbiamo provato – ha evidenziato – a modificare parzialmente il disegno normativo, a ragionare con il governo nazionale, e siamo riusciti anche ad ottenere significativi risultati. Il dibattito sul rilascio delle autorizzazioni però è ancora aperto. Si susseguono gli incontri, le richieste di chiarimento, le richieste da parte nostra di interpretazione costituzionale. Si vorrebbe riportare tutto in capo al governo nazionale, per quanto riguarda il rilascio di autorizzazioni. Ma questo dovrebbe avvenire soltanto in caso di inerzia delle amministrazioni. Nel nostro caso – ha messo in chiaro il presidente – l’inerzia non ci sarà mai”.
“Con la costituzione in giudizio della Regione – ha aggiunto il presidente – non si destruttura nulla e nulla viene meno: né l’autorevolezza del governo nazionale o del Parlamento, né l’autorevolezza del Consiglio regionale. Lo stesso parlamentino lucano – ha spiegato – ha la possibilità di far sentire la sua voce, anche nella diversità”. Il presidente della Regione, quindi, ha invitato l’assemblea “ad andare avanti in un dialogo severo ed essenziale con governo e Parlamento, a resistere in giudizio sull’impugnativa”, ma anche “a capire come procederà e dove andrà a concludersi il dibattito sul titolo V della Costituzione, soprattutto sulle scelte strategiche sull’energia”, nell’ottica di “salvaguardare i territori e i cittadini nelle aree interessate da estrazioni petrolifere”.