Diffida Fenice, per il Governo regionale è un atto dovuto
Ieri ho voluto convocare una conferenza stampa d’urgenza per chiarire la posizione della Regione e illustrare gli atti concreti messi in campo sulla questione Fenice di Melfi. Il 2 novembre scorso un episodio molto grave ha riguardato la struttura e allarmato non poco i cittadini e le autorità preposte alla salvaguardia dell’ambiente. ARPAB, dopo aver tempestivamente avviato un’interlocuzione che chiarisse la natura delle sostanze presenti nella colonna di fuoco rossastra proveniente dal camino di smaltimento rifiuti speciali, ha ritenuto non soddisfacente la documentazione pervenuta ed ha relazionato al Dipartimento Ambiente evidenziando e sottolineando una complessiva inadeguatezza nella conduzione imprenditoriale e industriale dell’attività da parte di Fenice. Ecco perché abbiamo deciso di diffidare la società Fenice e di sospendere le attività del forno a tamburo rotante per l’incenerimento di rifiuti speciali. E’ un atto dovuto che ben rappresenta l’intendimento, il dovere e la missione mia e dell’intero Governo regionale di controllare in maniera puntuale e certosina ogni attività industriale che impatta sul nostro ambiente, affinché i nostri cittadini siano messi in condizione di vivere in un luogo salubre. Sappiamo di aver bisogno di recuperare il tempo perduto, velocizzando le procedure e migliorando, come stiamo già facendo, la dotazione tecnologica della nostra Arpab. Ma sappiamo anche che scelte e posizioni chiare e risolute necessitano di studi, monitoraggi e mappature dell’intero territorio lucano, e soprattutto tempo per approfondire. La delicatezza e la complessità del momento, di contro, impongono interventi concreti, netti, a tutela della salute pubblica e indirizzati a recuperare un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini che vede impegnati tutti, nonostante diversità di vedute, nell’unico comune intenti di salvaguardare la nostra Basilicata.