Ieri a Potenza il ricordo di Raffaele Dinardo
Pittella ha partecipato alla presentazione di un volume sull’ex presidente della Regione, scomparso nel 2015. “Esempio di integrità civile e di rettitudine morale”
“C’è un sentimento che porto con me legato all’Uomo prima e alla figura istituzionale poi, ed è la gratitudine verso Raffaele Dinardo che si è distinto per la sua levatura morale e per la grandezza della missione pubblica che ha rivestito. E’ stato un grande uomo delle Istituzioni, come lo è stato del mondo della scuola e del sindacato, tra le fila della Cisl, ed infine come vice presidente del Formez, dove si è segnalato per la sua vasta cultura, la sua esperienza di amministratore limpido e capace. Ma soprattutto per la sua sensibilità umana. E’ stato, insomma, un uomo “atipico” prestato alla politica”.
Ha esordito così il presidente della Regione Marcello Pittella intervenendo, nella biblioteca nazionale di Potenza, alla presentazione del volume dedicato ad Angelo Raffaele Di Nardo presidente della Giunta regionale dal 1995 al 2000 e già vicepresidente del Formez.
Il testo intitolato “Angelo Raffaele Dinardo, maestro sempre e ovunque” è stato curato da Anna Maria Bianchi ed è una raccolta di testimonianze di alunni, maestri, direttori didattici, amici, politici, religiosi e giornalisti che hanno conosciuto e apprezzato le doti morali ed intellettuali e la persona che è stata.
“Ho conosciuto Raffaele Dinardo nel suo ruolo di presidente della Regione negli anni in cui da semplice consigliere provinciale di Potenza mi avvicinavo al mondo della politica e delle Istituzioni, ha continuato il presidente della Regione in carica, e mi ha sempre colpito, sin dal primo incontro, quel suo modo pacato, cordiale, quasi familiare di rapportarsi con chi gli stava di fronte, sia che si trattasse di un amico di vecchia data, sia che fosse, come nel mio caso, un giovane alle prime armi”.
“Ha rappresentato l’uomo- ponte in un tempo difficile come quello dell’epoca di Tangentopoli. Svolse un compito difficile ma ebbe il merito di accompagnare una nuova classe dirigente, per la quale svolse il ruolo di “garante”, accreditandola con generosità e passione civile, forte della sua cultura di “maestro”. Dinardo è colui che anticipato temi di grande attualità vissuti, oggi, con parossismo preoccupante: petrolio e questione migranti perché oggi tradiamo facilmente con leggerezza la memoria di risultati inverosimili di un governo illuminato presieduto da una persona straordinaria qual era Dinardo.
E il presidente Pittella ha ricordato quando fu proprio il presidente della Giunta di allora a firmare con l’allora presidente del Consiglio, Romano Prodi, il protocollo di intesa sullo sfruttamento delle risorse petrolifere, cui seguì a distanza di un mese la firma dell’accordo Regione-Eni. E’ noto l’aneddoto dell’incontro a a Palazzo Chigi quando Dinardo, da buon cattolico, tirò fuori dalla tasca l’immagine sacra della Madonna di Viggiano come un segno di benedizione divina sull’intesa che si stava per firmare.
E il presidente Pittella ha colto l’occasione per lanciare un monito “Per una grande società unita e coesa, la stessa per la quale l’ex governatore si è battuto, provando a creare occasioni per fare massa critica e fare sintesi imboccando la strada delle riforme e del cambiamento e lavorando per gli ultimi e per i penultimi. Sull’esempio dell’uomo Dinardo che ha sempre “servito la Basilicata senza mai servirsene”.
Diversi gli interventi che si sono succeduti, dal segretario della Cisl Basilicata Nino Falotico a Carlo Flamment, già presidente Formez, a Filomena Valicenti presidente Associazione Italiana Maestri Cattolici Basilicata, a Sergio Talamo Direttore Editoria e Ricerche di Formez, a gente comune, tutti accomunati dal ricordo per una persona autentica, diplomatica, onesta e coerente ma ferma e risolutiva nel suo mandato politico così come nella vita privata, fino alla struggente lettera di commiato delle tre figlie presenti in sala. Proiettati anche i servizi giornalistici Rai che hanno interessato l’insediamento politico e la sua prematura scomparsa.
Presto, come previsto da delibera regionale, l’intitolazione della sala del consiglio regionale alla sua memoria e il plesso scolastico di Irsina, paese del materano cui era originario l’indimenticato “Maestro – Presidente”.