Il nuovo piano di accoglienza stagionali

11254138_854581431293955_1893431549626619015_nIl presidente della Regione Basilicata ha annunciato al Consiglio regionale le novità che caratterizzeranno le politiche di accoglienza nei confronti dei lavoratori stranieri impegnati nelle campagne di raccolta nel settore ortofrutticolo. Nell’occasione il governatore ha anche fatto il punto sui risultati del piano 2014. 

Il presidente, nel suo intervento in Consiglio regionale sul tema dei migranti, si è soffermato  sulla “buona pratica posta in essere, a partire dallo scorso anno, dalla Regione Basilicata nell’accoglienza dei migranti impegnati nella raccolta del pomodoro” ed ha illustrato le novità che caratterizzeranno il piano che si sta predisponendo per il 2015, in previsione dell’arrivo dei lavoratori stagionali soprattutto nell’area Nord lucana.
“Ricorderete che per anni –  ha affermato il presidente – puntualmente, ogni estate, la Basilicata finiva sulle prime pagine dei giornali e in televisione per le condizioni inumane, poco dignitose, in cui erano costretti a vivere centinaia e centinaia di uomini di colore, accampati nelle campagne, in ricoveri precari, se non addirittura pericolanti. Nel mese di giugno 2014 abbiamo inteso affrontare le problematiche legate al flusso di migranti impegnati nella raccolta del pomodoro nella zona del Vulture-Aldo Bradano con la costituzione di una Task force regionale, che ha coinvolto 22 tra strutture e Dipartimenti regionali, enti istituzionali, organizzazioni sindacali e datoriali, enti no profit, ed ha disegnato e realizzato su indicazione della giunta regionale, in via sperimentale, un progetto di accoglienza attraverso la organizzazione dei centri di ospitalità e la definizione di misure finalizzate alla regolamentazione del  mercato del lavoro stagionale. Il modello immaginato – ha evidenziato il governatore lucano – ha risposto positivamente all’esigenza di supportare le sinergie ai  vari livelli istituzionali, in un’ottica di stretta collaborazione, al fine di contrastare l’illegalità creata dal lavoro di intermediazione svolta dai  caporali sia indigeni che extracomunitari nel reclutamento della manodopera stagionale. In tutto questo, naturalmente, c’è da ringraziare le forze dell’ordine per l’importante e fondamentale ruolo di coordinamento svolto”.
Pittella ha spiegato che  “il piano operativo ha incontrato il favore delle altre regioni del Sud impegnate nell’accoglienza, fra cui la Calabria, che ha chiesto formalmente una collaborazione al fine di trasferire  pratiche, metodologie  e  soluzioni organizzative messe in campo. Ma il riconoscimento della bontà del progetto regionale – ha detto ancora – si è avuto anche a livello nazionale, quando al tavolo tecnico Programma Fami del Ministero dell’Interno, nella riunione dello scorso 17 giugno, è stato ufficialmente espresso l’apprezzamento di molte Regioni  in merito alla buona pratica messa in atto dalla Basilicata. Ma soprattutto – ha sottolineato – quando è stata fatta esplicita richiesta da parte del Ministro Alfano all’assessore Franconi, di fornire una relazione dettagliata sulle attività della task force regionale da assumere  quale  best practice a livello nazionale”.
Il progetto è iniziato con la sottoscrizione di un protocollo tra Regione Basilicata,  Comuni di Venosa e Palazzo San Gervasio,  Coldiretti,  Croce Rossa Italiana, Provincia di Potenza e Asp di Potenza. La Regione – che ha appositamente stanziato 600 mila euro per un intervento pluriennale  – ha  svolto, per il tramite della Protezione Civile regionale, le verifiche  delle condizioni di idoneità e di agibilità dei siti prescelti; la direzione generale del Dipartimento Presidenza, invece, ha svolto attività di supporto giuridico-amministrativo alle amministrazioni comunali ed ha predisposto gli atti amministrativi per la formalizzazione degli interventi.  I Comuni di Venosa e di Palazzo San Gervasio, dal canto loro, hanno individuato con procedure ad evidenza pubblica  le  strutture adeguate  per l’allestimento dell’accoglienza ed hanno affidato i lavori  necessari a rendere fruibili i siti indicati, mentre la Croce Rossa ha gestito i due campi.  Medicinali ed ogni forma di assistenza  sono stati assicurati dall’Asp, e le parti sociali  in collaborazione con i Centri per l’impiego hanno individuato il fabbisogno di manodopera.
“Gli ospiti delle due strutture – ha spiegato Pittella – sono stati oltre 400 per un periodo di due mesi.  A seguito della istituzione  delle liste si sono prenotati ben 923 lavoratori e ne sono stati  assunti 916, sono state 212 le aziende che  hanno effettuato assunzioni a fronte delle 172 dell’anno precedente. Dalle verifiche effettuate dagli ispettori del lavoro,  sulla base di apposita convenzione con la task force, è emerso che su 37 aziende controllate , con circa 200 lavoratori in forza, solo 8 non sono risultate in regola . Questi sono dati significativi ed importanti  che devono essere , però, consolidati e migliorati nella prossima stagione in quanto si prevede di estendere  la liste di prenotazione anche all’area del Metapontino a forte vocazione agricola”.
Il presidente Pittella ha quindi illustrato le iniziative che l’Organismo di coordinamento per la politiche dell’immigrazione sta predisponendo nel nuovo piano del 2015. Tra gli obiettivi, eliminare i centri abusivi utilizzati negli anni passati  dalla “industria del caporalato”; allungare il periodo di accoglienza; adottare concrete misure di incentivazione  per i datori di lavoro che si avvalgono di manodopera legale. Il piano degli interventi  già predisposto dal coordinamento si basa sul “riutilizzo delle strutture dello scorso anno alla luce del carattere  pluriennale degli investimenti effettuati dalla Regione; sul maggiore coinvolgimento della  Croce Rossa Italiana, individuata quale unico soggetto responsabile della gestione pure se supportato e coadiuvato da un “Comitato di gestione”; sulla riduzione delle spese; sull’estensione delle liste di prenotazione a tutto il territorio regionale e ad altre figure professionali , a partire dalla badanti”.