Misure alternative alla detenzione
Il carcere non rappresenta l’unica esperienza penale possibile. E’ possibile realizzare misure alternative alla detenzione, attraverso azioni di reinserimento della persona ristretta nel tessuto socio economico esterno. Per fare in modo che tali azioni abbiano un reale effetto sulla diminuzione del rischio di recidivare in reati e sul recupero del soggetto che ha scontato una condanna penale detentiva è fondamentale il pieno coinvolgimento delle comunità di riferimento e la collaborazione tra Istituzioni Locali e i soggetti della società civile.
E’ questo il principio che ispira il Protocollo d’intesa triennale sottoscritto oggi a Roma con il Ministro della Giustizia. L’iniziativa si prefigge anche lo scopo di dare piena attuazione alle norme sulle tossicodipendenze e prevede la realizzazione di percorsi di reinserimento che potranno essere individuati grazie alla collaborazione tra ASL – Dipartimenti e Servizi Dipendenze, Aziende Ospedaliere, Istituti Penitenziari, Uffici di Esecuzione Penale Esterna e i servizi del territorio deputati all’accoglienza dei soggetti sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.
Attraverso il Protocollo la Regione Basilicata garantirà il pieno utilizzo delle comunità residenziali anche di tipo terapeutico ed il loro potenziamento, al fine di ospitare persone agli arresti domiciliari o in misura alternativa.