La Basilicata all’Expo: taglio del nastro spazio espositivo
Il connubio tra tecnologia e tradizione è il filo conduttore dell’allestimento scelto dalla Regione per mostrarsi al grande pubblico
Il connubio tra tecnologia e tradizione è il filo conduttore dell’allestimento dello spazio espositivo della Basilicata nel Padiglione Italia dell’Expo 2015. Il taglio del nastro del governatore lucano sulle note dell’inno per la Basilicata “Matera 2019- capitale europea della cultura”, eseguito dai “Tarantolati di Tricarico”.
Un lavoro di squadra per l’Expo messo in campo da tempo nel campo dell’innovazione e della ricerca che oggi a Milano vuole sollecitare la creatività dei giovani, per la quale la Regione sta investendo
L’uso virtuoso dei saperi unito alla tecnologia è il concetto sottolineato nella presentazione dello spazio espositivo della Basilicata (aperto fino al 23 maggio).
A fare da sfondo sono le foto della Cripta del Peccato Originale, suggestiva chiesa rupestre di Matera, il logo claime “Our water your life” e le immagini su Leonardo Sinisgalli, Carlo Levi e Isabella Morra. Ma emerge anche la tradizione rivisitata con “La valigia dell’artista”, scultura di arte moderna del Consorzio Casa Cava, e un cupa cupa, un campanaccio e un pezzo del Carro trionfale della Bruna. Le librerie tematiche rappresentano piccole parti di Lucania 61 di Carlo Levi, tesori e cultura della Basilicata. Spiccano piccoli oggetti scelti dai sindaci e i video proiettati sulle pareti che rappresentano le singole realtà locali. Un’altra libreria racconta le tradizioni enogastronomiche: il vino, l’acqua, l’olio, la pasta, i peperoni cruschi e tutto ciò che viene dalla terra, e poi la lana e i tessuti grezzi.
Un angolo particolarmente suggestivo è dedicato al cinema e racconta l’occhio particolare che la settima arte ha mostrato verso la Basilicata. Un esempio sono le scene di Lucania 61 di Carlo Levi, materiale concesso dalla Cineteca lucana di Oppido, così come le macchine prelumiere 16 millimetri e la cinepresa con cui Pasolini ha girato il “Vangelo secondo Matteo”, e ancora le foto di Domenico Notarangelo.
Il patrimonio naturalistico della Basilicata è contenuto in un’altra libreria , dove i Parchi e il paesaggio sono i protagonisti insieme all’acqua, realizzati anche da giovani lucani che si
sono cimentati grazie alle azioni messe in campo per lo start up del cinema.
C’è anche un angolo che ricorda la Basilicata più antica con i suoi marchi, che risale al 1906.