Chiude l’Arbea, le funzioni passano agli Uffici regionali
Nella seduta pomeridiana il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (12 voti favorevoli di Pd, Pp, Ri, Psi, Sel, Gruppo misto; 6 astensioni di Pdl-Fi, Lb-Fdi, Udc e M5s) un disegno di legge di riorganizzazione delle funzioni regionali in materia di erogazioni comunitarie in agricoltura. Obiettivo del ddl la riconfigurazione e la riorganizzazione del sistema regionale che presiede all’istruttoria delle domande di aiuto da parte delle aziende agricole lucane e alle conseguenti erogazioni. Nell’ultimo decennio il sistema è stato incentrato sull’attività dell’Arbea (Agenzia regionale della Basilicata per le erogazioni in agricoltura) che ha operato prima come Organismo Pagatore Regionale riconosciuto dall’Unione Europea, e negli ultimi anni come organismo istruttore delegato da Agea. “Con il disegno legislativo – si legge nella relazione di accompagnamento al provvedimento – si intende perseguire un duplice risultato: l’accorpamento delle funzioni amministrative, la semplificazione organizzativa degli operatori pubblici, una maggiore efficienza gestionale, una riduzione dei costi; la ricostituzione delle premesse e delle condizioni per poter disporre nuovamente di un Organismo Pagatore Regionale (Opr) internalizzato nella struttura regionale. L’operazione non solo permetterà di accorciare i tempi di erogazione degli aiuti comunitari (che attualmente contempla il passaggio della domanda del beneficiario in 4 Enti/Uffici diversi: Regione, Arbea, Agea e Istituto di credito) riducendoli a due (Regione e Istituto di credito), ma assicurerà agli operatori agricoli lucani procedure di istruttoria e pagamento più rapide e più attente da parte di un organismo pagatore dedicato esclusivamente alle esigenze specifiche dell’agricoltura lucana”. Il ddl prevede, inoltre, che la dotazione organica della Regione sarà aumentata del numero di posti corrispondenti al personale trasferito dall’ente in liquidazione, nonché dall’utilizzazione delle graduatorie dei vincitori dei pubblici concorsi espletati da Arbea, vigenti al 31/12/2013, la cui validità è prorogata al 31 dicembre 2016.
Nel dibattito sono intervenuti oltre al presidente della terza Commissione consiliare (Attività produttive – Territorio), Francesco Pietrantuono e all’assessore alle Politiche agricole e forestali, Michele Ottati, i consiglieri Rosa (Lb-Fdi), Pace (Gm), Mollica (Udc), Napoli (Pdl-Fi), Romaniello (Sel) e Cifarelli (Pd).
L’Assemblea precedentemente ha approvato, sempre a maggioranza (15 voti favorevoli di Pd, Pp, Cd, Pdl-Fi, Ri, Udc, Psi, Lb-Fdi; 3 astensioni di Sel e M5s), la proposta di legge d’iniziativa dei componenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio (Piero Lacorazza, Francesco Mollica, Paolo Galante e Mario Polese) che detta modifiche alla legge regionale n. 38 del 2002 riguardo alle spese per l’esercizio del mandato di consigliere e alla legge regionale n. 8 del 1998 sulla disciplina delle strutture di assistenza agli organi di direzione politica e ai gruppi consiliari della Regione Basilicata.
Almeno un terzo della somma corrisposta ai consiglieri regionali per le spese di esercizio del mandato (4.500 euro) dovrà essere esclusivamente impegnata per “l’instaurazione di rapporti contrattuali di natura privatistica tra il consigliere regionale e i propri collaboratori”. Inoltre, tra le unità che possono essere richieste in posizione di comando o distacco presso le strutture politiche, sarà possibile includere anche il personale delle società regionali in house e delle società partecipate dalla Regione Basilicata.
Contestualmente, l’Assemblea ha respinto (con 8 voti contrari di Pd, Ri, Psi, Pp; 6 favorevoli di Pdl-Fi, M5s, Sel e Lb-Fdi; 3 astensioni di Cd, Udc e Bradascio –Pp) l’emendamento del Movimento 5 stelle che, in mancanza di contratti con i collaboratori, prevedeva di utilizzare le relative somme per istituire un “fondo di garanzia”, al fine di facilitare l’accesso al credito bancario alle micro, piccole e medie imprese che intendono assumere disoccupati e inoccupati “over 40”. Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri Perrino (M5s), Romaniello (Sel), Mollica (Udc), Galante (Ri) e Cifarelli (Pd).
Successivamente l’Aula ha respinto (13 voti contrari di Pd, Pp, Pdl-Fi, Udc, Gruppo misto, Lb-Fdi; 1 voto favorevole di Sel; 2 astensioni del M5s) una proposta di legge analoga, d’iniziativa del consigliere Giannino Romaniello che per l’attivazione delle collaborazioni da attestare ai gruppi consiliari prevedeva la destinazione del 50 per cento dell’importo assegnato a ciascun consigliere regionale per i rimborsi spese. Anche su questa proposta di legge l’Aula ha respinto un emendamento proposto dal Movimento 5 stelle.
L’Assemblea ha approvato infine a maggioranza (con 16 voti favorevoli di Pd, Pp, Pdl-Fi, Ri, Udc, Psi, Lb-Fdi, Gm e Sel e con 2 astensioni di M5s) la proposta di legge, d’iniziativa dei componenti l’Ufficio di Presidenza del Consiglio (Piero Lacorazza, Francesco Mollica, Paolo Galante e Mario Polese), che modifica le leggi regionali n. 27/1991, n. 5/2007 e n. 20/2000 uniformando l’indennità di missione dei componenti degli organismi istituzionali (Crpo, Corecom), commisurandola a quella dei dirigenti della Regione.
In apertura di seduta il presidente Lacorazza ha rivolto il saluto dell’Assemblea agli alunni dell’istituto comprensivo di Baragiano e di Balvano che hanno assistito ai lavori consiliari nell’ambito del progetto “Percorso di cittadinanza attiva”, dedicato agli studenti di ogni ordine e grado della Basilicata.