Disonorevoli, altro che onorevoli

Disonorevoli, altro che onorevoli.
Non ci sono attenuanti né ragioni, mai, per giustificare e accettare comportamenti e parole come quelle di cui si sono resi colpevolmente protagonisti alcuni parlamentari. Dando pessima prova di se e allontanando di fatto i cittadini dalla massima istituzione. Sono gesti lontani ed estranei alla nostra cultura istituzionale e democratica. Il confronto, anche serrato e duro se necessario, non dovrebbe mai lasciare spazio alla violenza verbale e fisica, all’offesa e al dileggio.

E poi, voglio esprimere la mia solidarietà al Presidente della Repubblica dopo la decisione indecente e scellerata di avviare a suo carico la procedura della messa in stato di accusa.

C’è bisogno di buoni esempi, non di cattivi maestri. Soprattutto in Parlamento.