Le nuove regole del voto si scrivono insieme. Da Renzi buon segnale di apertura
Giornate romane intense e ricche di incontri. Una coda di settimana passata tra ministeri, direzione nazionale del partito, appuntamenti decisivi per la nostra regione. Sono convinto sia importante soprattutto in questa fase di avvio di legislatura mantenere più vive e vigili le relazioni con il governo centrale, mostrarsi attenti e presenti perché il rapporto con le istituzioni nazionali va rinvigorito, rinnovato, perché le scelte che ci riguardano e che si prendono ai tavoli romani devono vederci interlocutori essenziali. Instaurare relazioni alla pari e sottolineare, quando necessario, quanto peso assume la nostra Regione nella costruzione di alcune dinamiche di sviluppo nazionale è essenziale ed io sarò sempre in prima linea per ribadirlo.
Quella che respiro oggi è poi un’aria particolarmente strana nella città più bella del mondo, rarefatta quasi, tra l’attesa e la certezza che qualcosa sia già cambiato anche solo nell’annuncio dell’incontro tra Renzi e Berlusconi, per la prima volta nella sede del Pd. Al netto di critiche o posizioni favorevoli, io credo che la scelta del segretario sia da leggere comunque come un buon segnale di apertura e vada riconosciuto a Renzi il merito di fare quello che pensa e dice. Il dialogo anche con gli avversari non potrà che accelerare il processo di avvio delle riforme più urgenti, in testa quella della legge elettorale, e concretizzare finalmente quello che in molti hanno solo profetizzato. Le nuove regole del voto si scrivono insieme e l’accelerazione impressa da Renzi alla trattativa tra i partiti ci ricorda, se ce ne fosse bisogno, che occorre fare presto. Che serve sistemare l’impalcatura istituzionale del nostro paese e affrontare al contempo i problemi che stanno a cuore ai cittadini: il lavoro prima di tutto.