Non più tollerati espropri ai danni dei lucani
Nel maxi emendamento del Senato alla legge di Stabilità si “espropriano” alla Basilicata 70 milioni di euro (a partire dal 2015).
Un prelievo forzoso di 10 milioni all’anno, per sette anni, dal fondo destinato al bonus carburanti per i lucani, allo scopo di finanziare i programmi di metanizzazione nelle regioni del Sud, i cui costi dovrebbero invece far capo ad altre poste del bilancio statale.
Ritengo che il Governo Letta e il Parlamento non possano assolutamente avallare la norma.
È un vero e proprio ‘esproprio’, del tutto inopportuno e ingiustificato, ai danni dei lucani, maturato in un contesto politico-istituzionale che ha totalmente emarginato le legittime espressioni democratiche della Regione Basilicata.
Invoco un intervento immediato in sede di discussione alla Camera della legge di Stabilità, sia attraverso l’abolizione del comma 202, lettera a) contenuto nel maxi emendamento votato in seduta notturna da Palazzo Madama, sia con l’approvazione dell’emendamento all’articolo 45 della legge 99/2009 da noi suggerito, che attribuisce ai territori interessati la gestione autonoma delle royalties che confluiscono nel fondo unico nazionale per la riduzione del costo dei carburanti nelle regioni interessate da estrazioni petrolifere.
Sono certo che la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i parlamenti lucani, sia di maggioranza che di opposizione, faranno quanto di propria competenza per far sì che le popolazioni della Basilicata riconquistino quella fiducia nei confronti delle Istituzioni. Fiducia che, anche per effetto di queste norme ingiuste, rischia di subire duri colpi.
Per quanto mi riguarda, anche alla luce del mandato ricevuto dagli elettori, non potrò sicuramente avallare, né tollerare, colpi di mano che penalizzano le Regioni, come la nostra, che di certo non hanno mai lesinato generosità e solidarietà ad altre aree del Paese.