E alla fine è stata #rivoluzionedemocratica

Senza mezzi termini, dal primo giorno dritti di filata fino ad oggi. Senza sosta, senza ritirate.
L’abbiamo spiegata nelle piazze, quelle vuote e quelle piene, quelle facili e quelle ostiche.
L’abbiamo spiegata tra gli applausi e tra i fischi, con parole emozionanti e toni duri.
L’abbiamo spiegata ad amici, nemici, curiosi, critici, oppositori, dubbiosi.
Ci siamo esposti sempre e comunque, parlando chiaro, rispondendo ad ogni domanda, anche la più ostile, ad ogni singolo cittadino, anche il più incazzato, sul web e nei teatri.
Raccogliamo ora il bello di questo racconto, dopo aver dimostrato con i fatti che i lucani ti premiano se dimostri apertura e condivisione, se punti sulla partecipazione, se dai risposte chiare, anche se scomode. Se insegui la concretezza e non il consenso.
Ma c’è anche una parte di Basilicata che ha deciso di non partecipare più, scoraggiata, sfiduciata. E’ quella a cui, fin dall’inizio, abbiamo dedicato questa piccola, umanissima, missione.
Chi non ascolta più “perchè sapete fare solo chiacchiere”.
Chi non crede più “perchè le vostre promesse durano il tempo di una campagna elettorale”
Chi non partecipa più “perchè tanto a che serve”.
Da oggi lavoriamo per loro. Con impegno e senza risparmiarci, dobbiamo ritrovare fiducia ed unità. E questo si può fare solo raggiungendo obiettivi concreti.
Fatta una #rivoluzionedemocratica ce n’è un’altra che ci aspetta.