In viaggio

In viaggio dal finestrino semiaperto scorrono immagini di boschi, montagne, colline, fiumi. Squilla il telefono, ancora una volta. Poi una fermata al volo, quasi per strada. “Come va? Allora, ce la facciamo?” “Vedi che stavolta ti mettiamoalla prova!” “E per i precari, che farai?” “Marcè, le royalties non bastano. Ci devono dare il lavoro!”
Il tempo di un caffè – sarà il decimo – poi un bicchiere d’acqua per riprendere fiato e schiarire la voce. E di corsa verso un’altra meta.
Spinoso, Armento, Grumento Nova, Satriano, Potenza, Lavello, Viggianello, poi ancora Potenza, un viaggio senza risparmiare energie, chilometri, parole. Un meraviglioso viaggio per guardare negli occhi le persone, osservare le situazioni, ascoltare le difficoltà.
E in ogni paese, in ogni palestra, in ogni albergo, in ogni piazza, vedo le mille facce dei miei concittadini, stanchi o pieni di speranza, pronti ancora a mettersi in gioco, a dare fiducia un’altra volta ma “Solo se la fai veramente ‘sta rivoluzione!”.
Spiego loro che la rottura c’è stata, la Basilicata oggi è già diversa, i sistemi di potere sono in crisi, ci sono nuove facce in giro. Poi parlo di petrolio, di università, di giovani, di imprese, di cosa pubblica.
Dico loro che c’è un tempo per tutto, e ad un certo punto abbiamo intuito che questo era il tempo giusto per proporre un cambiamento. Più vado avanti con questa campagna elettorale e più mi convinco che sarebbe comunque accaduto tutto ciò, al di la’ di Marcello Pittella. La Basilicata era pronta, peccato solo che non sia accaduto prima, ma sta accadendo.