Aiutare per crescere
Costruisce, supporta, spesso si sostituisce allo Stato come al mercato.
È il mondo del terzo settore, del volontariato, della cooperazione sociale che interviene ad arginare nuove povertà, disagi giovanili, degradi, colma sacche di protezione, arriva lì dove le istituzioni non riescono più.
È un mondo di gratuità e donazione. Di tempo dedicato alla cura dell’altro.
È un mondo di anime belle, spesso invisibili e silenziose, da cui dipendono i giorni e le notti di anziani, portatori di handicap, giovani in difficoltà.
E’ un mondo che va sostenuto con azioni concrete e mirate.
Attraverso investimenti in formazione, perché servono volontari professionalizzati, veri e propri manager dell’impresa sociale.
Attraverso investimenti in innovazione e sviluppo tecnologico, nel settore che più di tutti gli altri negli ultimi cinque anni ha prodotto ricchezza e creato posti di lavoro.
Attraverso l’impegno a ridurre i tempi di erogazione dei pagamenti dei servizi di cooperative, associazioni, gruppi di volontariato.
Attraverso una riforma del settore che superi il concetto di puro assistenzialismo e non escluda la possibilità di partnership con società profit e la partecipazione di capitali privati.
Attraverso un controllo serio sul sistema dei contratti di lavoro che regolamenti anche forme atipiche di rapporti.
Attraverso il finanziamento, a livello dei Gal, di incubatori sociali, strutture di supporto alla nascita di micro imprese sociali di mercato.
L’impresa sociale è fattore di sviluppo locale, oltre che attore delle politiche di welfare. Occorre partire da qui e abbandonare la visione di un terzo settore relativamente improduttivo in termini di valore aggiunto, in gran parte orientato ai settori “del bisogno” e meno a quelli del mercato.