Domani si chiude il sipario sul forum dell’acqua

 Fra i temi che saranno affrontati durante la mattinata i problemi e le prospettive dei servizi idrici nel Mezzogiorno, le politiche e le misure per ridurre l’impatto delle attività agricole sulla risorsa idrica, i corpi idrici interregionali e i contratti di fiume

Con una importante sessione di lavoro dedicata alle politiche territoriali riguardanti la gestione della risorsa idrica si chiuderà domani, 22 ottobre, alle ore 9.30, nella Casa Cava, a Matera, il Mediterranean Forum on Water resource organizzato dalla Regione Basilicata, Dall’Università degli studi della Basilicata, dall’Arpab nell’ambito del progetto tematico collegato a Expo2015 e Territori denominato “Aqua2015”. Un progetto in cui la Regione Basilicata è capofila a livello nazionale di otto regioni.
Ad aprire i lavori saranno Michele Perniola, prorettore Unibas, e l’assessore regionale all’Ambiente, Aldo Berlinguer. I lavori saranno coordinati dal Prof. MR Mazzola, dell’Università degli studi di Palermo. Interverranno Michele Vita, di Acquedotto Lucano spa, che parlerà di gestione del servizio integrato e accordo di programma per l’uso interregionale e plurimo della risorsa idrica soffermandosi sui punti di forza, sulle criticità e sulle prospettive, Antonio Bernardo, della Regione Basilicata, che interverrà sul tema dell’acqua nelle politiche di coesione 2014-2020, e rappresentanti di Sogesid spa, della Regione Piemonte e della Regione Emilia Romagna. Chiuderà i lavori Elio Manti, dirigente generale del Dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata.
Fra i temi che saranno affrontati durante la mattinata i problemi e le prospettive dei servizi idrici nel Mezzogiorno, le politiche e le misure per ridurre l’impatto delle attività agricole sulla risorsa idrica, i corpi idrici interregionali e i contratti di fiume.
Numerosi gli interventi proposti nella giornata di oggi. In particolare sono stati affrontati diversi casi di studio sul tema della gestione dell’acqua e sul suo uso irriguo. Si è passati dalle tecniche di irrigazione usate nel periodo tardo romano in aree molto difficili come nel sito egiziano di Umm al-Dabadib con la presenza di infrastrutture per orientare le acque sotterranee, al caso di Poesidonia, uno dei centri dell’antica Grecia, un luogo dove è possibile individuare tutti gli aspetti sul significato dell’acqua, fino ad arrivare all’Iraq, l’antica Mesopotamia, dove ancora oggi l’acqua è terreno di conflitti fra le diverse identità culturali presenti.
Molto interessanti, inoltre, le relazioni riguardanti le architetture idrauliche che raccontano ancora oggi di antiche civiltà e di sapienti progettisti come accaduto in Syria nel primo secolo prima di Cristo. E se ieri il forum si è soffermato sul ruolo del Nilo in Egitto, oggi l’attenzione è stata rivolta al fiume Tigri, in particolare in un antico centro urbano sud est della Turchia o nel nord del Kurdistan dove c’è una riserva di 11 miliardi di metri cubi di acqua.
Il giro del mondo fra i diversi sistemi idrici, fra le diverse soluzioni di irrigazione e fra le diverse aree dove l’acqua ha assunto ruoli molto significativi ha fatto tappa anche in molte regioni italiane. A partire da L’Aquila dove, secondo alcuni studiosi, il nome non deriva dal rapace, ma dalla trasformazione della parola “Accule”, “Acquili”, che indica un luogo molto ricco di acqua.
Non poteva mancare una tappa anche a Matera dove tecnici dell’università di Bari hanno raccontato non solo il complesso sistema di raccolta delle acque nei Sassi, ma anche la storia del tunnel idraulico che dalla collina portava l’acqua fin giù alla fontana ferdinandea inaugurata nel 1832.
E non poteva mancare una tappa a Latronico e al museo delle terme con una relazione sulla funzione terapeutica dell’acqua.
Infine, è stato annunciato che nel 2019 si terrà a Matera un importante simposio internazionale sull’acqua con particolare riferimento all’uso irriguo.