Elezione Ufficio Presidenza, l’intervento di Pittella

Il governatone lucano ha fatto i suoi auguri al nuovo presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica. “Nella politica – ha detto – ci sono intuizioni ed evoluzioni che dobbiamo saper cogliere”

“Consegno i miei auguri al nuovo presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica, affinché possa svolgere un proficuo lavoro: conosco la sua esperienza, la sua capacità amministrativa ed il suo attaccamento alle istituzioni, requisiti essenziali per proseguire una equilibrata vita democratica”. Con queste parole è iniziato l’intervento in Consiglio regionale del governatore della Basilicata, Marcello Pittella, dopo l’elezione del nuovo Ufficio di presidenza.
“Quando ci sono cambiamenti – ha aggiunto il presidente Pittella – non sono mai neutri, perché incidono inevitabilmente sulla sensibilità delle persone, al di là della condivisione o meno di una linea di natura politica tracciata. Di questo un po’ dispiace. Ma la politica è un’avventura istituzionale. Ognuno di noi, almeno una volta – ha proseguito – è stato segnato da eventi che hanno toccato gli aspetti caratteriali, psicologici, emotivi. Ma si tratta di eventi che si riescono a sedimentare e poi a superare. L a politica – ha detto ancora Pittella – non è una scienza esatta. Ma quando si ha un’intuizione che ci mette nelle condizioni di irrobustire il lavoro che svolgiamo in Consiglio, e che crea i presupposti per rafforzare una collaborazione politica e istituzionale, allora dobbiamo seguirla nelle scelte da compiere. Le dinamiche della politica nazionale, del resto, ci consegna uno spaccato che va in questa dimensione”.
Per il governatore, inoltre, esistono “evoluzioni nella politica che dobbiamo saper cogliere, in un momento in cui ci avviciniamo a scadenze importanti. Dobbiamo provare ad irrobustire il percorso politico, istituzionale, amministrativo e programmatico in una fase di transizione. Abbiamo intrapreso una nuova strada – ha evidenziato il presidente Pittella – per ottenere maggiore stabilità recuperando un’area di sensibilità politica più vasta. Credo che tutto questo sia un’operazione positiva. Viviamo nel tempo delle mediazioni, ma anche delle decisioni che possono sembrare strane e che devono essere vissute con la tensione di un periodo delicato. Esiste una visione della politica – ha concluso – che non è più cristallizzata, ma che è dinamica”.