Mediatori culturali, regolamentati riconoscimento e formazione

 Simonetti (Coordinamento migranti): “Colmato un vuoto normativo per una professione importante nell’ambito dei sistema di accoglienza dei migranti e dell’integrazione”

La Giunta Regionale, con delibera, ha regolamentato le modalità di formazione e riconoscimento del “tecnico esperto per la mediazione culturale”.
“La misura – ha commentato Pietro Simonetti (coordinamento Politiche migranti della Regione Basilicata) – colma un vuoto normativo per una professione importante nell’ambito dei sistema di accoglienza dei migranti e dell’integrazione. Attualmente in Basilicata sono presenti oltre 45 mila stranieri, comunitari compresi, che lavorano in agricoltura, nel lavoro di cura, in edilizia. Si tratta di persone – ha aggiunto Simonetti – che contribuiscono concretamente ai sistemi produttivi, ai servizi e al circuito della istruzione. I richiedenti asilo ospitati nei centri di prima accoglienza e del sistema Sprar, compresi i minori  non accompagnati, sono 1650. Trecento le professionalità che lavorano presso i centri accoglienza compreso i mediatori culturali. L’investimento a regime della Ue e dello Stato per i 2000 richiedenti asilo da accogliere sarà pari a circa 26 milioni anno con una ricaduta occupazionale netta di 400 unità oltre all’indotto. Ci piace, in occasione della giornata mondiale per la solidarietà con i migranti indetta dalle Nazioni Unite, indicare un provvedimento concreto atteso da tempo e ringraziare i dirigenti e i funzionari del Dipartimento Sviluppo, formazione e ricerca che hanno definito e attuato l’intervento, richiesto dal Coordinamento regionale politiche migranti, e che stanno lavorando – conclude – sui piani di formazione e riqualificazione di migliaia di migranti nei settori portanti dell’economia della regione”.