Statuto regionale, entro il 2015 l’approvazione definitiva

images14SHS8OWAccanto alle riforme degli enti strumentali e più complessivamente della macchina amministrativa regionale avviate, e in qualche caso già attuate, dal governo lucano, viene consegnata in questi giorni alla comunità di Basilicata la bozza di Statuto messa a punto dalla Prima Commissione Consiliare Permanente, presieduta da Vito Santarsiero.
Si tratta di un risultato importante, portato a termine in meno di un anno, che riempie un voto oggettivamente imbarazzante, essendo la Basilicata l’unica Regione a non aver modificato, ad oggi, la Carta statutaria varata nel 1971, pur in presenza delle nuove norme dettate dalla legge costituzionale del 1999 e da quella successiva del 2001.
Sento di dover personalmente ringraziare tanto Vito Santarsiero, quanto tutti i componenti della Prima Commissione, per aver fatto prevalere la linea del dialogo e del confronto costruttivo tra posizioni in qualche caso legittimamente differenti, superando gli steccati che in passato avevano ispirato la logica dei veti contrapposti.
Lo Statuto è per sua definizione la Magna Charta dei lucani. E non può che essere il frutto di una scelta condivisa della società di Basilicata nel suo complesso. Per cui bene ha fatto il presidente Santarsiero ad aver già messo in calendario, per le prossime settimane, una serie di audizioni delle forze economiche e sociali, dei sindacati, delle organizzazioni di categoria, dei comitati e delle associazioni di cittadini che vorranno esprimere il proprio parere sulla bozza varata in Commissione.
Credo che l’obiettivo che tutti dobbiamo darci sia quello di arrivare alla approvazione definitiva dello Statuto entro il 2015.
Le condizioni per farlo ci sono. E sono sicuro che con la buona volontà e il senso di responsabilità di tutti, così peraltro già manifestato in questo primo anno di legislatura, riusciremo a dotarci di una legge Statutaria al passo con i tempi, in sintonia con i bisogni della gente, oltre che con il ruolo e le funzioni che, a distanza di 43 anni, sono proprie della Regione del terzo millennio